
Sei un Marinaio o Capitano?
Scritto in piena pandemia
È un po’ un incubo, se ci pensi: non poter andare dove vuoi, non essere libero di fare ciò che senti, non poter amare chi desideri.
Viviamo sottostando a regole invisibili, mentre siamo convinti di essere noi al timone.
E intanto siamo così piccoli, talmente piccoli che bastano degli eventi un poco più grandi di noi a farci barcollare. Allora, ci sentiamo in gabbia, ci comportiamo come se avessimo perso un equilibrio che, in realtà, non avevamo nemmeno prima.
Ah, sì, mi rivolgo a te: ti ricordi anche tu quel via vai di gente, treni in corsa, appuntamenti in ritardo che ti facevano ritornare a casa a un orario decisamente sbagliato per la cena?
Ricordi quando viaggiare era ormai così tanto scontato, che quasi non ti andava più?
Ci ripensi mai alla sensazione di vivere nel lato giusto del mondo e di essere fortunato per le cose -scontate- che avevi? Gli amici, le solite uscite, i soliti discorsi. Quanto avresti dato per rimanere a casa il sabato sera?
Eccolo, mio caro marinaio, il sogno è stato esaudito; la risposta inattesa, la pausa, la sosta ti aspettano nel tuo salotto di casa.
Ecco che sebbene non sia padrone del tuo destino, almeno puoi fingere di esserlo all’interno del tuo appartamento.
Ecco che quella libertà normale, scontata, superflua, adesso l’hai persa, non ce l’hai più.
Ecco che il “quando potevi farlo, non l’hai fatto” ti bussa alla porta.
E adesso, quasi quasi, ti manca il mare.
Ti sei fermato, marinaio, in questa vita che sembra tutt’un tratto fluttuare?
Ti sei perso? O sai perfettamente che quella è casa tua, che quello è il tuo posto?
Mentre la giostra si è bloccata, tu eri nel luogo giusto oppure no?
Quando la corsa si è arrestata, chi avevi accanto?
Eppure niente è definitivo, vecchio lupo di mare.
Come quell’amore che avevi per l’andare a cavalcioni sulle onde di velluto, di punto in bianco, ti è sparito.
Guarda questo periodo tanto strano e inatteso; figlio del tempo, non temere, anche ciò ha una scandenza.
La Fortuna corre ancora con i capelli al vento e la nuca scoperta; e quando lo farà nuovamente, tu, marinaio, avrai imparato come acciuffarla al suo passare?
Hai visto tanti tramonti e innumerevoli albe che non ti serviva più altro; volevi morire perché stanco dell’apatia, senza accorgerti che attorno ad essa, quella era vita.
Muoversi,
correre, navigare,
sempre andare.
E tu, in che porto ti sei fermato, marinaio? Dove ti ha condotto la nave su cui viaggiavi? Chi la guidava? Chi ha deciso di farti allontanare?
Tanto lo sai che a decidere in quale porto straniero gettare l’ancora, è sempre il conducente.
Dunque, ti sei chiesto chi è il capitano della tua nave? Chi è più il forte, tra di voi? Sei tu che comandi o è lui che decide per te, e tu obbedisci?
Eppure, sai: da dentro la tua casa, fin dentro il tuo ufficio, tu sei libero di volare con l’anima e ad occhi chiusi, planando ad ali spiegate su ogni aspetto della tua vita.
È questo il punto di svolta: adesso hai il tempo di fermarti; ora è tempo di avere il lusso di rivalutare e di rivalutarti.
Allora prendi carta e penna, e comincia a scegliere per te stesso.
Dove vuoi andare, marinaio, alla fine di questo blocco generale?
Dove vuoi che ti spinga il vento?
Vuoi essere marinaio o vuoi essere capitano?
Come non capisci che è proprio questo il momento per trasformarti in capitano.
E quindi, capitano: che piani hai per il tuo futuro?
Devi sempre avere una valigia pronta con te; devi essere tu quella valigia, pronto a ripartire quando la vita riprenderà il suo normale corso stravagante.
Perciò disegna una mappa, armati di pazienza e di conoscenza.
Tieni gli occhi bene aperti, sii lesto ad acchiappare la Fortuna.
Porta la Prudenza e l’Astuzia, che servono entrambe per cavalcare le onde.
Perché quelle onde ritorneranno, stanne certo, e allora tu sarai nuovamente pronto ad affrontarle.
Eh, Marinaio?
Eh, Capitano?
Adesso, chiudi gli occhi e dormi;
dormi e sogna benevoli mari in tempesta, che movimento non significa presagio di eventi malevoli; ma moto che ti spinge altrove, dove tu non sei ancora stato.
Che domani o forse il giorno dopo ancora,
sarà un altro anno
e, giusto in quel momento propizio, ricomincerà al tua vita.