L’angelo di Marengo. Giuseppe Mayno. Il Bandito, di Liliana Angela Angeleri 

pubblicato da youcanprint

Non solo avventure ma una delicata storia d’amore con Cristina che sposerà. Un brigante gentiluomo con molti gesti di umanità, entrato in clandestinità suo malgrado, un bandito molto amato e ricordato anche dopo due secoli perché ha aiutato i poveri con il denaro frutto dei suoi furti alle persone abbienti. Giuseppe Mayno della Spinetta (sobborgo d’Alessandria), il bandito di Marengo, ha studiato in Seminario. Dopo alcuni anni, il governo obbliga, anche ai seminaristi, il servizio di leva. In un’osteria, Mayno subisce l’angheria di un sottotenente.

Deve fuggire. Ritorna dopo tre anni. Durante la festa di nozze infrange la proibizione dell’uso delle armi da fuoco, imposta dagli occupanti francesi. Diventa capo di una banda agguerrita (200 uomini a piedi e 40 a cavallo), che dà parecchio filo da torcere alla gendarmeria imperiale che occupa il Piemonte. Ruba ai ricchi per aiutare i poveri. Giuseppe Mayno è anche un bandito burlone. Alcuni suoi tiri giocati alle autorità sono rimasti celebri. Un eroe popolare e come tale sa morire. I campi delle sue gesta sono il Piemonte, il Genovesato e la Lombardia.

https://www.mondadoristore.it/angelo-Marengo-Giuseppe-Liliana-Angela-Angeleri/eai979122142830/?fbclid=IwAR1rqy1VFpDki8_Wlqz3PnDHqiQYKR70Yat58yeOV-kOpxDm0lbjfWmdcJM

Leggi altro su: https://alessandria.today/

Leggi altro su: https://alessandriaonline.com/

Festival Internazionale della Canzone Punta del Este Uruguay con Guainy

10°Festival Internazionale della Canzone Punta del Este Uruguay

Altri due artisti ospiti del Decimo Festival Internazionale della Canzone Punta del Este Uruguay.

Il Festival della Canzone di Punta del Este Uruguay ha ospiti internazionali. Si svolge per 3 giorni consecutivi e al termine del 3° giorno viene annunciato il vincitore. Anche il voto virtuale  viene considerato, tramite Instagram e Facebook, sulle sue pagine  il  24/25/26 ottobre p.v.

Afferma Guainy: “È una festa meravigliosa, di fratellanza e talento, dove l’Arte, nel formato della “Musica” è presente, per il piacere di tutti, nella cornice di un bellissimo ambiente “Naturale” Spa tradizionale, ampiamente riconosciuta nel mondo com’è Punta del Este Uruguay. Vi auguriamo con tanto amore, tanto successo e felicità.
Ringrazio sinceramente Dyricel per tutte le informazioni fornite e per il suo impegno profuso. È nata a Panama, ma è innamorata di Punta del Este, della sua gente e dei suoi incredibili paesaggi.

  • BRIELA SCOTT
    Colombia –

Biografia
Briela Scott è colombiana; cantante, cantautrice artista in evoluzione. Da un anno lavora al suo progetto musicale che mescola pop alternativo con altre influenze. La sua musica parla del carosello di emozioni che vivono gli adolescenti e dell’invito ad essere empatici con loro.
Nel mese di luglio ha pubblicato “In My Head”, una canzone che racconta l’esperienza che Briela ha avuto con una persona che ha troppo idealizzato e che in seguito si è resa conto che era completamente diversa da come la immaginava, quindi ha preferito avere l’idea nella sua testa, che aveva della persona e non com’era in realtà. “È voler rimanere un po’ nella tua testa per poter evitare le delusioni della realtà”, ha affermato. La canzone è sua; la produzione e il missaggio sono stati affidati a Juan Carlos “El Chato” Rivas e il mastering è stato eseguito da Carlos Silva al C1 Mastering. Il video di “In my Head” è stato registrato a Bogotá, in Colombia. L’idea era sua e del suo manager, e la società di produzione “Sunny Side” le ha dato il tocco artistico. Questo video nelle prime due settimane ha superato le 100mila riproduzioni sul suo canale.
Il suo prossimo singolo si chiama “Appetite”, lo ha registrato in inglese e francese e uscirà presto.

Parlando di Briela Scott, in realtà si chiama Gabriela González ed è nata il 21 maggio 2003 in Colombia. Fin da piccola ha avuto la preoccupazione di tradurre in musica tutte le idee che aveva in mente. Al pianoforte, ha tirato fuori tutto ciò che l’ha motivata, dalle esperienze personali alle influenze musicali.
È un’artista poliglotta e in evoluzione che ha lavorato con tutta la sua passione al suo progetto musicale. Ad oggi, ha composto circa 400 canzoni all’interno di pop alternativo con influenze di altri generi. Le sue canzoni sono principalmente incentrate sui giovani. Scrive per pianoforte e chitarra. Ha iniziato a comporre da sola a casa e le sue fonti di ispirazione sono tutto ciò che la circonda, storie personali, libri, serie, film, podcast, ecc. Gli piace fondere due o tre lingue in una singola canzone, perché trova molto sonoro mescolarle, allo stesso tempo è molto importante per lui essere in grado di raggiungere e comunicare il messaggio a persone diverse, quindi le diverse lingue sono il canale così come la musica, per raggiungere le persone. “Ogni lingua ha una vita diversa che dà alla canzone un’emozione. Quindi mi piace giocare con quelle emozioni che danno le lingue per creare qualcosa che mi rappresenti”, ha spiegato.
Dal 2021 lavora al suo progetto musicale sotto la produzione artistica del famoso produttore Juan Carlos “Chato” Rivas, bassista del leggendario gruppo rock colombiano “La Derecha” e primo direttore musicale di Shakira.

– LINDA HILL – Colombia


Biografia
LINDA HILL è un frutto maturo della terra di Antioquia. La sua bella voce, piena di sfumature e la sua incomparabile espressione interpretativa l’hanno resa una figura di spicco nel canto colombiano. La sua brillante carriera si può riassumere dicendo che LINDA è nata per avere successo, poiché da bambina è stata già premiata in diversi festival a livello locale, dipartimentale e nazionale. Ha studiato musica all’Istituto di Belle Arti di Medellin, all’Università di Antioquia e al CEFA Arts School. Ha studiato recitazione televisiva e doppiaggio all’accademia EFRAÍN ARCE ARAGÓN.
Ha fatto presentazioni nei più impegnativi palcoscenici nazionali ed internazionali, conquistando clamorosi successi. Ha realizzato nove opere discografiche in cui interpreta principalmente musica andina colombiana, boleri e musica di lode e adorazione.
LINDA HILL è una capofamiglia madre e lavora anche come insegnante di musica, tecnica vocale e strumentale.
A partire dal 1999 si è avventurata nel campo della composizione con temi sui ritmi andini colombiani che ha reso noti nelle sue registrazioni e presentazioni pubbliche più recenti.
È stata una giurata di qualificazione per diversi festival canori locali, nazionali e internazionali, poiché la sua eccellente carriera di cantante e la sua performance di pedagoga musicale la rendono adatta a promuovere nuovi artisti in questo campo.
PREMI E RICONOSCIMENTI COME INTERPRETE E COMPOSITORE:

FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA CANZONE FRANCESE
INTERSCHOOLS CEFA, ROSARISTA E UPB MEDELLÍN TE CANTA.
ANTIOQUIA CANTA IN COLOMBIA, FESTIBELLO E FESTIBUGA
COTRAFA DEL VECCHIO BRANCO
SCIMMIA NUÑEZ
RAPPRESENTANTE PER LA COLOMBIA ALLA FIC PUNTA DEL ESTE URUGUAY CON LA CANZONE “HO DI NUOVO A VEDERE DIO”. NELLO STESSO ANNO, IN URUGUAY OTTIENE IL FRANCHISING FIC PUNTA DEL ESTE PER LA COLOMBIA, ESSENDO COSÌ DIRETTORE NAZIONALE DEL PUNTA DEL ESTE INTERNATIONAL SONG FESTIVAL – COLOMBIA CAPITOLO. Riceve il riconoscimento dalla POLIZIA NAZIONALE per la sua canzone “HE AGAIN TO SEE GOD” come canzone principale del film “HEROES ANONYMOUS” della Polizia Nazionale.
RICONOSCIMENTO, PREMIO E OMAGGIO DA PARTE DELLA NUOVA VOICE MUSIC AWARDS ACADEMY, ALL’ECCELLENZA E ALLA CARRIERA ARTISTICA PROFESSIONALE.
PREMIO DI PLATINO ALL’INTERNATIONAL HISPANIC VIDEO FESTIVAL CON LA CANZONE ¨HE VUELTO A VERA DIOS¨ E DIPLOMA ¨RADIOS DE CALIFORNIA¨ AL LATINO AMERICAN SONG FESTIVAL DELLA CALIFORNIA CON LA CANZONE ¨AMIGO MÍO¨ NOMINATO AI PREMI DELL’INTERNATIONAL SONG FESTIVAL DI LAS VEGAS USA. CON LE SUE COMPOSIZIONI “TIERRA PAISA” E “NECESITO DE TÍ” DOVE HA OTTENUTO IMPORTANTI RICONOSCIMENTI.
¨FESTIVEGAS DE ORO¨ CON IL BAMBUCO ¨TIERRA PAISA¨ NELLA CATEGORIA FOLCLORICA E ¨¨DIPLOMA A LA EXCELLENCIA¨ CON LA BALLATA ¨NECESITO DE Tͨ, NELLA CATEGORIA TEMI RELIGIOSI.
Nel 2021 ha ottenuto diversi riconoscimenti: DIPLOMA dall’EAN come MANAGER IN FORMULATION OF CULTURAL PROJECTS e DIPLOMA dal seminario in cultural management; Riconoscimento come RESPONSABILE CULTURALE della fondazione SÍNDROME DE TOURETTE a Tijuana in Messico; DIPLOMA dell’organizzazione FICPDE in URUGUAY come RESPONSABILE CULTURALE.
Fa parte dell’organizzazione del concorso nazionale di canti natalizi di Santa Rosa de Cabal. È regista e produttrice del programma radiofonico nazionale bolivariano “Cancionero Colombiano”, nonché regista e produttrice della televisione cristiana.

Ora Linda è presente nel progetto della sua produzione più recente, con la sua etichetta discografica LINDAHILL PRODUCTIONS.


Los artistas invitados en el Décimo Festival internacional de la Canción Punta del Este Uruguay.

El Festival de la * Canción de Punta del Este Uruguay* cuenta con invitados internacionales. Se realiza durante 3 días consecutivos, al cierre del 3er día, se da a conocer el tema ganador. Se considera también el voto virtual, por Instagram y fecebook, en las páginas del mismo. Los días 24/25/26 de octubre.
“Es una fiesta maravillosa, de camaradería y talento, dónde el Arte, en el formato de ” La Música” se hace presente, para placer de todos , en el marco de un bello entorno ” Natural” Balneario tradicional, ampliamente reconocido en el mundo., Cómo es Punta del Este Uruguay. Les deseamos con mucho amor, mucho éxito y felicidad.
Agradezco con el corazón a Dyricel por toda la información entregada y si amorosa predisposición. Ella es nacida en Panamá, pero enamorada de Punta del Este, su gente y sus increíbles paisajes.”
Guainy
👇👇👇 http://nonsolopoesiarte.art.blog/2022/10/19/festival-internazionale-della-canzone-punta-del-este-uruguay-con-guainy/
👇👇👇 http://alessandria.today/2022/10/19/10-festival-internazionale-della-canzone-punta-del-este-uruguay/

Foto : Dyricel

Leggi altro su: https://alessandria.today/

Leggi altro su: https://alessandriaonline.com/

22 ottobre 2022, giornata mondiale del cancro al seno. Pink Day

22 ottobre 2022, giornata mondiale del cancro al seno. Pink Day

Date: 19 ottobre 2022Author: irisgdm0 Commenti— Modifica

Pink Day: la giornata per la prevenzione contro il tumore al seno

articolo di Marina Donnarumma. Roma 22 ottobre 2022

ottobre 2019 street workout dedicato alle donne operate di tumore al seno

Nell’ottobre del 2019 partecipai a uno street workout particolare, dedicato alle donne operate di tumore al seno. Quel giorno fu memorabile ed emozionante, partecipe di tanto coraggio e testimonianze. Donne che si sono rimesse in gioco dopo paura e sofferenza, donne che vivono la vita con entusiamo e coraggio, che fanno sport duri e lavorano come tutte. Molte fanno sport duri come ad esempio il ” dragon boat” per riacquistare la forza nelle braccia.

Pink Day Street workout ottobre 2019

Oggi la donna è rosa, la donna è rosa tutti i giorni, come un alba e come tutte le albe che rinnovano il giorno. Fare prevenzione si può? Si può arrivare in tempo, se scopri in tempo, qualche volta è silente, ma le vittorie sono più frequenti delle sconfitte. Il cuore delle donne, la forza, il coraggio è rosa, colore fresco profumato come il più bel fiore che porta questo nome.

All-focus

Nell’ ottobre 2019, partecipai a Terracina, provincia di Latina, a questo street workout indimenticabile.

Street workout, io. Pink Day

A tutte può accadere, tutti siamo sotto lo stesso cielo, uniti possiamo sconfiggere questo mostro che si chiama cancro. Qualcuna non ce l ha fatta, ma questo non vuol dire che non ha combattuto fino all’ultimo respiro. Io ne ho conosciuta qualcuna, il ricordo ancora mi strazia, tutti abbiamo ricordi che ci devastano e ci fanno soffrire.

Questo racconto è tratto da una storia vera, ho scritto in prima persona perché ho cercato di essere lei ,non so se sono riuscita a capire fino in fondo lo stato d’animo di chi sa che sta per morire ma, una cosa l’ ho capita che il suo ricordo e coraggio dentro l’anima mia per sempre.

Vivevo fuori di me, ero io che mi osservavo. La realtà, solo il marchio delle dita sul nodulo del mio seno destro.

Non l’avevo più palpato, ma il peso delle dita era cosi intenso, che le sentivo ancora. Nonostante ci fosse stata l’attesa snervante delle analisi, mi avevano operata subito.

Ora, sentivo che sotto le fasciature il seno mi tirava, ce l’avevo ancora! Respirai di sollievo, mentre mio marito, mia madre, mi osservavano con apprensione in attesa che, io mi svegliassi dall’anestesia.

I loro volti erano pallidi e tirati ma, in quel momento mi venne da ridere perché pensai a come era il mio!

Andò tutto bene e pensai -mai più quelle squallide mura verdoline semi scrostate dall’odore ripugnante di antisettico e brodo di dado-.

-No!- dissi al dottore -non mi sottoporrò alla cura per non avere più le mestruazioni, sono giovane, ho un figlio solo e ne voglio un altro!- Il dottore espresse il suo disappunto io, però, mi sentivo forte e grossa come una leonessa.

-Mi sottoporrò ad ogni cura preventiva ,farò gli esami di routine ma, io voglio un altro figlio!-.

Tutto era andato bene, avevo sconfitto la bestia, potevo occuparmi di mio figlio, andare in palestra,

fare l’aperitivo con le amiche. Ora la vita aveva un sapore diverso, un odore migliore, entusiasta di vivere.

Dopo le notti insonni e il terrore iniziale, da cui mi svegliavo zuppa di sudore con gli occhi terrorizzati, era passato tutto..

L’estate e anche le cinque estati dopo, furono bellissime, mio figlio cresceva, adoravo il mare! L’unico neo,

bello grosso, mio marito.

Sempre più lontano da me e dai nostri dialoghi, non mi cercava più, eppure io, ero sempre quella di prima, due belle tette, capelli ricci scuri, lunghi.

Carnagione calabrese di cui ero orgogliosa e che testimoniava la mia origine..

MI specchiavo, ero sempre la stessa, forse più interessante, sempre ironica , divertente, mio marito sempre più impenetrabile. Amava gli amici eccessivamente e non so chi altri, tra di noi un mutismo che non riuscivo a spezzare.

Credo che ce l’avesse con mia madre, invadente, secondo lui. Anche secondo me ma, non riuscivo a dirle no e mi dominava con la sua personalità e, alla fine lui accettava tutto.

Che mia madre ci facesse la spesa, ci pagasse le vacanze, ovviamente insieme a lei,

ci comprasse la macchina nuova oppure nuovi mobili.

Questo era comodo ed io non riuscivo a liberarmi dalla forte e prepotente personalità di mia madre. Quando avevo qualche screzio con lei, per farle capire, per tutta risposta, mi portava a fare shopping e io dimenticavo il motivo della discussione.

Ogni sei mesi facevo i controlli di routine, e quel giorno non fu come tutti gli altri.

Il medico mi fece sedere e mi disse che avevo una macchia ai polmoni ed era necessaria una biopsia urgente. -Bisogna agire subito- mi disse -la chiamerò per l’imminente ricovero.

Ma come? Avevo fatto tutti i controlli preventivi e ora ?La prevenzione? Cosa è la prevenzione?.

Un abisso si era aperto dentro e fuori di me. Non so come uscii dallo studio del medico! Io stavo bene.

Stavo bene. Come era possibile? Ero morta mentre camminavo, muta, muta oh mio Dio, muta.

Non avevo voce eppure parlai con mio marito e con mia madre, avvisai le amiche più intime.

Essere ricoverata e operata tutt’uno.

Mi svegliai dolorante, non come la prima volta.

Mi toccai ,ero piena di tubicini, i capelli ce li avevo tutti e ancora non so perché. mi vennero in mente i capelli, i miei capelli. Ero distrutta! Ero incinta e avevano dovuto procurarmi un aborto terapeutico.

Avevo tentato anni per avere un altro figlio e ora morto come un pezzo abbondante del mio polmone..

Non mi veniva da ridere, però, continuavo a fare battute cretine. e dentro come stavo? .Non mi sentivo più ma ce l’avevo un cuore? E le lacrime che fine avevano fatto? Mi osservavo da fuori, il mio corpo, la mia famiglia e pensai- ce la farò! Supererò anche questo- Non feci i conti con la chemio. MI dissero – è necessario tutelarla, è di prassi, dobbiamo bruciare le eventuali cellule, dobbiamo bonificare-.

Cominciai a farla e vomitai, vomitai tutto quello che c’era da vomitare e anche di più per una settimana intera. Una settimana al mese, un mucchio di stracci maleodorante di vomito.

Cominciai a perdere i capelli, a ciuffi. I miei capelli belli, lunghi e ricci.

Mio fratello portò la macchinetta per rasare la testa, rasò anche la sua, i miei capelli ai miei piedi, ricci, lunghi , scuri da calabrese ai miei piedi, ci abbracciammo e non so per quanto tempo piangemmo.

La malattia ti impedisce tutto, anche di essere madre per quel mio unico figlio che mi vedeva vomitare per un intera settimana al mese e senza capelli.

Passò anche quello e comprai una parrucca e una bandana. Avevo perso anche le ciglia e le sopracciglia, avevo le ragadi e gli occhi con una congiuntivite perenne e chissà cos’altro!.

L’estate dopo andò meglio, mi sentivo forte fisicamente, avevo recuperato, non il rapporto con mio marito e pensavo seriamente a una separazione.

Pensavo di aver superato tutto, di nuovo effervescente, operativa, forte, ma qualche tempo dopo, fatti i soliti esami di routine, l’oncologo mi annunciò che avevo diverse macchie al fegato..

In quel momento volevo morire ma avevo un figlio, un figlio!.

Decisi di essere forte, forse avevo qualche altra alternativa?:Ormai la mia vita non si chiamava più vita ma ,sopravvivenza alla malattia! Passi le giornate in questa prospettiva,dopo questa sentenza. Decisero di non operarmi ma, di farmi cure alternative che funzionarono poco o nulla anche perché ormai non reggevo più la chemio, se non mi ammazzava il cancro l’avrebbe fatto la chemio.

Cominciarono a farmi il cortisone, divenni affamata, grassa, gonfia, i capelli radi e sottili.

Cominciavo a perdere ogni identità di donna, eppure volevo essere amata ,almeno abbracciata, consolata,

fare all’amore. Mio marito neanche mi toccava e la separazione che avevamo pensato ormai non se ne parlava più.

La mia vita era la mia malattia ma, anche di chi mi stava intorno. Pregavo tanto, tanto, andavo da sacerdoti, cercavamo nuove cure in tutta italia, all’estero ma, io ero sempre meno donna e più asessuata. Il dolore ti invade e ti pervade ma io sempre con le mie battute e la mia allegria sconsiderata e ironica.

Un giorno, d’estate, non mi sentii più le gambe, caddi per terra, sulla sabbia. Non mi feci male ma, capii che c’era qualcosa che non andava.

Tornammo a Roma ed ebbi l’ultima diagnosi, tumore al cervello inoperabile.

Ricominciarono con la chemio, il mio fisico non la sopportava più, gli occhi mi lacrimavano, vomitavo e mio figlio scappava lontano da me. Sarei scappata pure io se avessi potuto. Non riuscivo a comunicare neppure con mio figlio, giocare o fare i compiti con lui. Gli avrei voluto dire- parliamo ,vieni, poi non potrò più!-

Le dosi di cortisone aumentarono per ridurre la massa e io andai a trovare mia cugina, anche lei amavo tanto e mi stava vicina..

Quel giorno faceva l’albero di natale e io volli aiutarla ad annodare i nastri, non riuscivo ad annodarli, afare un semplice fiocco ma lei mi disse -sono bellissimi, li mettiamo sull’albero!-

MI portarono a ballare, amavo tanto farlo! Camminavo male, ero grassa, gonfia, avevo pochi capelli ma, volevo vivere e continuavo a fare le mie battute in dialetto calabrese..

Volevo essere abbracciata, un abbraccio d’amore, non lo avevo avuto più. Mio marito mi faceva da infermiere e io non so per quanto ancora riuscirò a scrivere , una lettera a mio figlio.

La leggerà quando sarà più grande e capirà quanto io l’abbia amato , da morire.Il mio unico, solo figlio.

Lo so che questo è il mio ultimo natale e questo è il mio ultimo giorno dell’anno, ho bisognodi essere imboccata, lavata, cambiata, alcune volte, non mi ricordo dove sono.

Il mio volto? Il mio volto è di una donna che è stata donna e ora è il volto di chi sta morendo di cancro e forse sarà un sollievo. La malattia ti annulla, diventi senza volto, diventi senza corpo, un ammasso dolorante e informe.

Ogni ora, ogni minuto non è vita ma, malattia, non è solo il dolore del corpo ma, il dolore dentro che è forte, strisciante, un dolore impenetrabile solo al dolore. Non puoi guardare nessuno, chiudi gli occhi, lo specchio di fronte al letto riflette un immagine in cui non ti riconosci, non ti ricordi ma, dentro sei ancora tu e nessuna malattia te lo può togliere.

Sono io, calabrese, dalla pelle sempre abbronzata, dai capelli lunghi, scuri, ricci e sto per morire.

Sono sola Dio,

sola davanti a te,

davanti agli uomini.

Sono sola e sono madre.

Mi piaceva anche essere donna!

Con la luce negli occhi e nei capelli.

Ora sono terra, sono fiore, cosa sono?

Forse ho vissuto invano

O forse ho solo vissuto ma,

volevo essere ancora madre,

volevo essere ancora donna.

Volevo essere solo essere.

Sicuramente col mio essere imperfetta.

Ho accettato non perché lo volessi,

perché è accaduto.

Non siamo dominatori della vita

Ma, solo dell’amore anche quello negato

per un solo abbraccio.

Lascio la vita ,

non perché lo voglio

ma, faccio ciò che è ineluttabile.

Non sono una dea,

sono una donna senza capelli,

sono una donna senza gambe,

senza braccia.

Sono senza volto

Ma, ho il volto di ogni donna che sta per morire

E vorrebbe vivere. Iris G. DM.

Dedicata a una mia, cara amica, sorella, mai ti dimenticherò, mai

Articolo di Marina Donnarumma Iris G. DM

Leggi altro su: https://alessandria.today/

Leggi altro su: https://alessandriaonline.com/

SU PORI APERTI, di Silvia De Angelis

Iridi metalliche e svilite

sul bordo d’una scarpata aliena.

Lascia trapelare mosse sfinenti

d’oscure carature

su viale ottuso.

Spilli di pioggia

perforano il tocco di libellula

nel sogno esausto.

E’ un monosillabo alla vita

a dare nuovo impulso a fiori di mimosa.

Lasciano azzittire il giallo

per esprimere la profumazione nuda

su pori aperti

a un’inedita rassegna

che impazzi su rumori

e fuochi ardenti alla finestra…

@Silvia De Angelis

Leggi altro su: https://alessandria.today/

Leggi altro su: https://alessandriaonline.com/

Festival Internazionale della Canzone di Punta del Este – Uruguay

Guainy presenta i cantanti partecipanti al 10 festival internazionale di Punta del Este Uruguay

Gli artisti ospiti del Decimo Festival Internazionale della Canzone Punta del Este Uruguay.

Il Festival della Canzone di Punta del Este Uruguay ha ospiti internazionali. Si svolge per 3 giorni consecutivi e al termine del 3° giorno viene annunciato il vincitore. Anche il voto virtuale  viene considerato, tramite Instagram e Facebook, sulle sue pagine  il  24/25/26 ottobre p.v.

Afferma Guainy: “È una festa meravigliosa, di fratellanza e talento, dove l’Arte, nel formato della “Musica” è presente, per il piacere di tutti, nella cornice di un bellissimo ambiente “Naturale” Spa tradizionale, ampiamente riconosciuta nel mondo com’è Punta del Este Uruguay. Vi auguriamo con tanto amore, tanto successo e felicità.
Ringrazio sinceramente Dyricel per tutte le informazioni fornite e per il suo impegno profuso. È nata a Panama, ma è innamorata di Punta del Este, della sua gente e dei suoi incredibili paesaggi.

  • RINA JURADO
    Argentina

Biografia

Nata il 4 gennaio 1980 nella città del generale Pico, La Pampa; Trascorre tutta la sua vita in una città del nord della Pampa chiamata Parera.

Per più di undici anni ha studiato canto con la professoressa Gladys Martino, soprano del Teatro Colón.

Vincitrice di importanti premi e riconoscimenti nazionali:

“Rivelazione” al Festival Nazionale della Chitarra di Casilda (Santa Fe) nel 2003.
Tri-Chaco selettivo, Deraux, Buenos Aires.
Festival del pollame, Valle Santamaría de Punilla, Córdoba.
Il suo primo album si chiama “Vida de Estrella” diretto e prodotto da Hugo Casas registrato nel periodo 2008-2009 sotto l’etichetta UTOPIA.
Nel gennaio 2013, è stata convocata dal famoso artista Mario Álvarez Quiroga, per registrare una delle sue canzoni e partecipare al suo album come artista ospite.
Nel novembre 2016 è stata invitata come GUEST ARTIST a partecipare al PUNTA DEL ESTE INTERNATIONAL SONG FESTIVAL, facendo presentazioni sui migliori palcoscenici dell’Uruguay.
Nel novembre 2017 le è stato conferito il Premio REINA DEL PLATA come MIGLIORE SOLISTA FEMMINILE DEL PAESE, assegnato nella città di Buenos Aires.

Sempre nel mese di novembre è stata la vincitrice del Gala del Intérprete Argentino, rimanendo quell’anno come VINCITORE DEL SELETTIVO e quindi unica rappresentante argentina per il Festival Internazionale della Canzone di Punta del Este 2017, essendo finalista del concorso, tra più di 18 paesi in competizione.

Nel 2018 è stata la vincitrice dei premi ANTENA VIP della città di La Plata, Buenos Aires, SEÑAL LATINA e REINA DEL PLATA DE PLATINO, come miglior solista e interprete.

Lavora come Direttore del Coro della Scuola Elida Salas di Rancul, La Pampa.

Fa parte del trio vocale di successo “Las Puelchanas” premiato con l’onorificenza di “Menzione speciale” ai Cosquín Street Shows 2020.

Nel 2021 è stata convocata per rappresentare la Repubblica Argentina al Festival Internazionale della Canzone della Repubblica Dominicana che si terrà nell’ottobre 2022.


  • GABRIELA FRANCO
    Ecuador

Biografia

È nata a Guayaquil, Ecuador nel 1990 e fin da piccola era incline al canto. All’età di 6 anni  già saliva sul palco per mostrare il suo grande talento.

Ha studiato danza e recitazione. Suona la chitarra acustica, condizione che gli permette di avere un ottimo strumento per comporre le sue canzoni.

La sua formazione musicale è stata molto impegnativa e i frutti hanno cominciato a vedersi all’età di 17 anni. Da quel momento iniziò una nuova fase; la passione è diventata la sua professione e la sua grande motivazione nella vita.
Possiamo evidenziare tra i suoi successi la designazione in Spagna come «Ambasciatrice di progetti internazionali, con canti di imprenditorialità e solidarietà».

Ha partecipato con successo al programma “Yo Me Llamo Ecuador” impersonando Demi Lovato. È stata selezionata per il «Got Talent Spagna».
Dal 2010 ad oggi ha pubblicato 8 album, 2 EP e 36 singoli. Quest’anno sta completando le 15 canzoni dell’album dei suoi figli con Musicontigo dalla Spagna.

Ha vinto numerosi premi nazionali e internazionali. Solo per citarne alcuni: MBN 2009 “Best Screening Artist”, MBN 2010 “Best Promising Artist”; RADIO EXIT 2011 (Spagna) «Top 1 Artist»; RTU 2012 «Migliore Proiezione Nazionale»; ANIMA TV 2013 «Miglior proiezione internazionale»; MBN 2014 “Miglior artista in permanenza”; MBN 2015 “Miglior video”; Festival della Canzone Latinoamericana 2016 – California “International Excellence Award”; Viva la Música Festival – Spagna 2017, “Riconoscimento Speciale”; Festivegas Internazionale di Las Vegas; Festival latinoamericano della California; Premi d’oro sudamericani; Universong Spagna Festival 2022, tra gli altri.


Los artistas invitados Décimo Festival internacional de la Canción Punta del Este Uruguay.

El Festival de la * Canción de Punta del Este Uruguay* cuenta con invitados internacionales. Se realiza durante 3 días consecutivos, al cierre del 3er día, se da a conocer el tema ganador. Se considera también el voto virtual, por Instagram y fecebook, en las páginas del mismo. Los días 24/25/26 de octubre.

“Es una fiesta maravillosa, de camaradería y talento, dónde el Arte, en el formato de ” La Música” se hace presente, para placer de todos , en el marco de un bello entorno ” Natural” Balneario tradicional, ampliamente reconocido en el mundo., Cómo es Punta del Este Uruguay. Les deseamos con mucho amor, mucho éxito y felicidad.
Agradezco con el corazón a Dyricel por toda la información entregada y si amorosa predisposición. Ella es nacida en Panamá, pero enamorada de Punta del Este, su gente y sus increíbles paisajes.”
Guainy

RINA JURADO
Argentina

Biografía
RINA JURADO
Nacida el 4 de Enero de 1980 en la ciudad de General Pico, La Pampa; toda su vida transcurre en un pueblo del norte pampeano llamado Parera.

Durante más de once años estudió canto con la profesora Gladys Martino, soprano del Teatro Colón.

Ganadora de relevantes premios y reconocimientos nacionales:

“Revelación” en la Fiesta Nacional de las Guitarras en Casilda (Santa Fe) en el año 2003.
Selectivo Tri-Chaco, Deraux, Buenos Aires.
Festival de la avicultura, Valle Santamaría de Punilla, Córdoba.
Su primer trabajo discográfico  se llama “Vida de estrella” dirigido y producido por Hugo Casas grabado durante 2008-2009  bajo el sello UTOPIA.

En enero de 2013 fue convocada por el reconocido artista Mario Álvarez Quiroga, para grabar una de sus canciones y participar en su disco como artista invitada.

En noviembre de 2016, fue convocada como ARTISTA INVITADA  a participar del FESTIVAL INTERNACIONAL DE LA CANCION PUNTA DEL ESTE, haciendo presentaciones en los mejores escenarios de Uruguay.

En noviembre del 2017, fue galardonada con el Premio REINA DEL PLATA  como MEJOR SOLISTA FEMENINA DEL PAIS, otorgado en la Ciudad de Buenos Aires.

También en el mes de noviembre, fue ganadora de  la Gala del Intérprete Argentino, quedando ese año como GANADORA DEL SELECTIVO y por consiguiente, única representante argentina para el Festival Internacional de la Canción Punta del Este 2017, siendo finalista del certamen, entre más de 18 países en concurso.

En 2018 fue ganadora de los premios ANTENA VIP de la ciudad de La Plata Buenos Aires, SEÑAL LATINA,  y REINA DEL PLATA DE PLATINO, como mejor solista e intérprete.

Trabaja como Directora de Coro del Colegio Elida Salas de Rancul, La Pampa.

Forma parte del exitoso trío vocal “Las Puelchanas”  galardonadas con la distinción de “Mención  Especial” en los Espectáculos Callejeros Cosquín 2020.

En 2021 fue convocada para representar a la República Argentina en el Festival Internacional de la Canción República Dominicana a realizarse en Octubre 2022.


GABRIELA FRANCO
Ecuador

Biografía

Nació en Guayaquil, Ecuador en 1990 y desde muy pequeña se inclinó al canto. A los 6 años ya subía a los  escenarios a demostrar su gran talento.

Estudió danza y actuación. Toca guitarra acústica,  condición que le permite tener una gran herramienta al momento de componer sus canciones.

Su formación musical  ha sido muy exigente y los frutos se empezaron a ver a los 17 años. Desde ese momento comenzó una nueva etapa; la pasión se convirtió en su profesión y su gran motivación de vida.

Podemos destacar entre sus logros la designación en España como «Embajadora de Proyectos Internacionales, con canciones de emprendimiento y solidaridad».

Participó con éxito en el programa «Yo Me Llamo Ecuador» personificando a Demi Lovato.  Fue seleccionada para el «Got Talent España».

Desde el año 2010 a la fecha ha editado 8 álbumes, 2 Ep y 36 sencillos. En este año, se encuentra culminando las 15 canciones de su álbum infantil con  Musicontigo de España.

Ha obtenido muchísimos premios nacionales e internacionales. Sólo por citar algunos: MBN 2009 «Mejor Artista en Proyección», MBN 2010 «Mejor Artista Promesa»; RADIO EXIT 2011 (España) «Artista Top 1»; RTU 2012 «Mejor Proyección Nacional»; ANIMA TV 2013 «Mejor Proyección Internacional»; MBN 2014 «Mejor Artista en Permanencia»; MBN 2015 «Mejor Video»; Festival Latinoamericano de la Canción 2016 – California  «Premio a la excelencia internacional»; Festival Viva la música – España 2017, «Reconocimiento Especial»; Festivegas Internacional Las Vegas; Festival Latinoamericano California; Sudamerican Golden Awards; Festival Universong España 2022, entre otros.

http://nonsolopoesiarte.art.blog/2022/10/18/guainy-annuncia-il-prossimo-festival-della-punta-del-este-uruguay/
http://alessandria.today/2022/10/18/festival-internazionale-della-canzone-di-punta-este-uruguay/

Foto : Dyricel

Leggi altro su: https://alessandria.today/

Leggi altro su: https://alessandriaonline.com/

Racconti: Lisa, milanese nata a Busto Arsizio, torna a casa dall’ufficio e… di Lorenzo Rossomandi – Scritti

foto pexels

Lisa, milanese nata a Busto Arsizio, torna a casa dall’ufficio e trova il marito seduto sulla poltrona e intorno a lui cinque suoi amici, di cui lei ne conosce un paio.

Lisa sorride e li saluta mentre, senza fermarsi, si dirige verso la cucina per mettere qualcosa, che evidentemente ha comprato nel tragitto di ritorno, nel frigo.

Poi si sofferma un po’ perplessa. Nessuno di loro ha ricambiato il saluto.

Si volta verso il marito, che continua a guardarla serio dalla poltrona, e gli chiede cosa succede.

Il marito le ordina di avvicinarsi.

Lei fa qualche passo verso di lui continuando a non capire. Il marito le chiede se la vita che stanno conducendo sia per lei soddisfacente. Lei rimane in silenzio continuando a non capire. Lui le dice che per quello che gli riguarda, la risposta è no! A lui non basta più essere un uomo che accetta il fatto di essere considerato al pari della moglie. Non tollera più che lei si rivolga a lui, essere superiore per intelligenza e forza, come se fosse una sua “pari”. Ma fortunatamente la legge è cambiata nella notte e lui può finalmente attuare ciò che la natura e Dio gli permette di fare.

Lisa rimane sbigottita. Come può suo marito parlare così? Il loro rapporto non è più quello di un tempo, la parola divorzio era già stata pronunciata due volte, ma adesso cosa stava succedendo?

Il marito le chiede seccamente se si sente disposta ad accettare la sua inferiorità e a portargli rispetto e sottomissione.

Lei non sa se ridere per lo scherzo o preoccuparsi seriamente.

Lui per tutta risposta tira fuori un frustino e una pistola. Le ordina di inginocchiarsi.

Lei si rifiuta.

Gli amici del marito l’accerchiano. Lei si sente persa, impotente e terrorizzata. Decide di accondiscendere per uscire da quella situazione per poi procedere con una denuncia.

Si inginocchia.

Lui riprende a parlare, le elenca tutte le trasgressioni che lei avrebbe commesso in quegli anni. Le gonne troppo corte, le risate troppo aperte, l’utilizzo dell’auto, il camminare in luoghi pubblici col volto scoperto. Il fatto di rivolgersi a lui senza il dovuto rispetto che dovrebbe essere di assoluta sottomissione e persino di adulazione.

Lui si alza.

Lei adesso è davvero paralizzata dalla paura.

Lui le gira intorno e chiede agli amici se secondo loro il comportamento della moglie sembra loro adeguato.

Un “No” viene pronunciato all’unisono. Poi il marito chiede loro se ritengono che lei possa essere recuperabile. Se secondo loro lei sarebbe mai potuta cambiare.

Ancora un coro di “No”.

Lui allora chiede loro se ritengono che sia in diritto di procedere come è giusto che sia.

Questa volta un coro di “Sì”.

Lui alza la pistola, la punta alla nuca della moglie e le spara.

Sconvolti?

A Milano tutto questo sarebbe accettabile?

Tranquilli e tranquille… Lisa è salva!

E lo sono tutte le donne occidentali.

Potete continuare a dormire serene e sereni. Questo è un problema di altre donne.

Donne che non meritano la nostra compassione e il nostro sostegno.

Ma cerchiamo di capire che chi si gira dall’altra parte perché il problema non lo riguarda si comporta come quel marito che “presume” la sua superiorità verso la moglie.

Perché i diritti umani ancora non sono stati dichiarati patrimonio dell’Unesco?

Eppure leggo la sua definizione: “L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura è un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite creata con lo scopo di promuovere la pace e la comprensione tra le nazioni …”

Perché il mondo occidentale deve continuare a tollerare certe cose?

Cosa stiamo aspettando?

Leggi altro su: https://alessandria.today/

Leggi altro su: https://alessandriaonline.com/

Accosta…

Accosta…

Accosta alla mia carne il tuo dire

parole in suono

che sanno pelle sfiorare…

Accosta al tuo scrivermi un sospiro

ch’io possa discernerlo

nel battito denso di lettura…

Oh, cara, non tenere a freno

quel tuo dire che ti fa paura.

Così io nel leggerti

riempirò di terra buona

le trincee del mio cuore

lasciando che ogni tua parola

ne pervada di nuovo sangue lo spazio.

Oh, sai? Così distanza non sarà strazio

nel tempo di un gioco nuovo

di cui non sarò mai sazio.

Indicibile

stellare

Leggi altro su: https://alessandria.today/

Leggi altro su: https://alessandriaonline.com/

Voce sola e molteplice

Voce sola e molteplice.

Non è il viaggiare di queste parole un pianto,

non un lamento o un vago gioco di rimpianto.

Solo è un suono caldo che parte e si veste,

e si veste dei colori d’altri pianti e rimpianti

e raccoglie, in condivisa allegria,

d’altri sensi e d’altri occhi,

tracce di vita che non è più solo mia.

Oh il calore e l’amore d’ogni condivisa poesia!

Voce sola e molteplice al tempo stesso,

appartenenza di carne , anche, se leggi adesso.

Indicibile

stellare

Leggi altro su: https://alessandria.today/

Leggi altro su: https://alessandriaonline.com/

Basta chiudere gli occhi 23

Basta chiudere gli occhi 23

In linea retta verso il mare. Via Porta di Massa, ultimi sussurri di indaffarata allegrezza tra i radi studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia che sciamano all’imbrunire. Oh ci passerò ancora in quel chiostro, ma ora, sirena lontane mi portano al porto. Quanto amo vedere le navi attraccate, fantasmi beccheggianti e dormienti. Palermo, le Isole Eolie, bastimenti…ultimi traghetti imbarcano verso le isole del golfo. Più che partire mi piace sognare il viaggio. Oh no certo in quegli orribili grattacieli galleggianti che troneggiano più avanti all’imbarco del Municipio.

La mia passione sono le navi ferraglia in disuso. Mi avvicino più che posso. Lo scricchiolio delle gomene mi saluta. Gli oblò arrugginiti nascondono cabine in cui sostavano viaggiatori in disagio, per una qualche fuga o per lasciarsi alle spalle un tempo non buono. “Partene e’ bastimenti pe’ terre assaje luntane” mi risuona il canto antico dei migranti, le cui orme forse, ora calpesto ignaro. La città porto a quest’ora del tramonto un po’ mi inquieta.

E mi ritrovo nel labirinto di containers che sanno di terre e merci lontane…indecifrabili ed impossibili scritte mi danno esotica accoglienza. Cammino e osservo le colonne accatastate di queste enormi casse ferrose, palazzi senza finestre nell’improvviso silenzio, rotto dal mio passo lento. “Se deve prendere il traghetto per le isole è fuori strada” mi fa un finanziere garbato.

Come faccio a dirgli che sto vagando senza meta alla ricerca di anfratti che mi regalino bagliori d’altri spazi, d’altri tempi? “Credo d’essermi smarrito” m’esce con tono semplice e lui ad inanellarmi la corretta via, l’unica che lì dentro possa avere uno scopo, una meta: prendere una nave e partire.

Indicibile

stellare

Leggi altro su: https://alessandria.today/

Leggi altro su: https://alessandriaonline.com/

Sogna, di Franco Bonvini

Sogna, quelle immagini che passano
le bancarelle, le mura e il mercato
le passanti generose dei pomeriggi di luglio
generose di forme e colori
sono vere più del vero
più di questo cielo grigio di un ottobre preso a caso
spoglio d’ori e di lustrini.
Sogna quello che hai negli occhi
anche se non ricordan bene
quello che inventano sarà
e sarà sole sulle passanti splendide
e ombre sotto i seni
e poi vesti che si aprono
per un bagno dentro il lago
sogna carni mobili e vive.
Sarà vero quel che gli occhi riempie
e scambia il grigio con il rosa
e negli occhi pesa come un falso ma d’autore.

Leggi altro su: https://alessandria.today/

Leggi altro su: https://alessandriaonline.com/

Patrice Avella: “Modigliani, l’amore e Paris”, “Prevert, l’amore e Paris”, cura di Libera Mente-Laboratorio di Idee

Fabrizio PRIANO Presidente dell’Associazione Culturale Libera Mente-Laboratorio di Idee
nel rispetto della normativa vigente contro la diffusione del Covid-19

INVITA
Alla presentazione dei libri di
Patrice AVELLA
Dai titoli
“Modigliani , l’amore & Paris ”
“Prévert, l’amore & Paris “

Venerdì 21 ottobre 2022 alle ore 18,00 presso
Il Salone dell’ex Taglieria del Pelo Fabbrica Borsalino, Via Riccardo Wagner, n. 38 – 15121 Alessandria

Sarà presente l’Autore
Modera Fabrizio PRIANO Presidente dell’Associazione

Il quale dichiara:
”L’associazione culturale Libera Mente Laboratorio di Idee, fin dalla sua nascita ha proposto dibattiti e presentazioni di libri.
Negli anni, con alcuni scrittori, si è creato un rapporto di amicizia e Patrice Avella è certamente uno di questi.
Con Patrice abbiamo già presentato due libri ma oltre a questo ha partecipato ad altre iniziative dell’associazione.
Oggi ci troviamo a presentare in contemporanea due libri che parlano di altrettanti grandissimi personaggi, Modigliani e Prevert, il loro legame con Parigi e il filo rosso dell’amore”

Patrizio AVELLA
Nato in Francia nel 1959, vive ormai in Maremma di fronte all’isola d’Elba a Piombino.
Journalist-food dal 2012 per la rivista di Paris La Voce, le magazine degli italiani in Francia per la rubrica Enogastronomia e Cultura.
In Francia ha avuto il Premio a Parigi del «Livre Européen et Méditérranéen» per il romanzo Rome Criminelle – tome un Caffè Sangue, nel 2012, per la categoria Roman et cinéma.
In Italia lo stesso libro ha un diverso titolo che è Piazza Fontana.
In collaborazione con il cinefilo Gordiano Lupi hanno scritto diversi libri insieme Pasta e Cinema, Piombino con Gusto, La Grande Abbuffata e A Tavola con gli Appiani sempre con le Edizioni Il Foglio Letterario di Piombino.
Il libro Modigliani, l’amore e Paris ha ricevuto il prestigioso Premio “Napoli Cultural Classic 2021.
Il libro di poesie e disegni in pointillisme col titolo Réminiscences ha ricevuto il Premio “Città di Castellamare di Stabia 2022” nella regione di Napoli.
In corso altri libri sui poeti francesi nella stessa collezione: Pasolini, l’amore e la sua Roma per l’inverno 2022, Saint-Exupéry, l’aviatore e il Piccolo Principe estate 2023, e Baudelaire, l’amour et Paris per l’estate 2024.
Il progetto è in corso di un Giallo storico durante il periodo del Rinascimento in Toscana è in corso per la primavera 2023 col titolo Giallo Appiani.

MODIGLIANI L’AMORE E PARIS –
Patrice Avella – Edizioni Il Foglio Letterario 2021

Un libro per fare una visita romantica di Paris e Livorno dove ha vissuto Amedeo Modigliani. Storia della pittura e delle donne che hanno ispirato il mitico artista toscano,Che ha vissuto nei quartieri della “Ville Lumière”, apprezzato la gastronomia delle Brasseries di Montparnasse.

Modigliani è uno. Modigliani è indivisibile.

La sua storia comincia e finisce con lui. E anche la sua pittura. Modigliani è l’unità dell’anima. Era un peccatore rovinoso, di quelli che bruciano e tutto consumano per arrivare al centro dell’anima.

Il colore rosso era l’emanazione di questo centro: per raggiungere l’ansietà dei rossi Modigliani ha vissuto sul bruciato. Ha peccato. Ha espiato. Ha peccato ancora. Le donne erano fuoco.

La pittura era fuoco. Parigi comme Babilonia la capitale del male. La vedeva rossa come i senesi la città del demonio. E rosse le facce delle donne dai cui occhi l’anima dipartiva alitava nell’aria arrossandola.

Quando Modigliani consumo’ l’ultimo rosso mori’ …
Critico d’arte R. Carrieri – 1950

Presentazione di
Prévert l’amore e Paris –
Edizioni Il Foglio Letterario – 2022

Prévert per me è un compagno dalla mia infanzia. Era uno dei miei sogni nel cassetto di fare un giorno un libro sul mio amico artista geniale.
In Italia, parlando del poeta francese, sono stato sorpreso che tante persone avevano imparato almeno una delle sue poesie a scuola e ne conservavano un bel ricordo allorché io pensavo che nessuno lo conoscevo. E quando facevo ascoltare la canzone delle Foglie Morte, tanti musicisti o cantanti, o altri artisti mi dicevano che era una favolosa canzone che amavano tanto da anni.
Però nessuno conosceva la vita di Jacques Prévert, dove aveva vissuto, chi aveva frequentato come amici come Picasso, famosi fotografi come Doisneau, artisti della musica come il suo compositore Kosma, attrice e attori famosi in Francia come Yves Montand, Jean Gabin, Michèle Morgan o Arletty, poca gente sa che Prévert era un sceneggiatore dei più grandi film del cinema francese famosi come quelli del genere del neorealismo italiano con grandi registi come Jean Renoir e Carné.

Films in italiano
IL PONTE DELLE NEBBIE QUAI DES BRUMES
MENTRE PARIGI DORME LES PORTES DE LA NUIT
AMANTI PERDUTI LES ENFANTS DU PARADIS
Dopo, sono giornalista alla rivista di Paris, LA VOCE, le magazine degli Italiani in Francia per la rubrica Storia della gastronomia, dunque in più di parlare dei quartieri di Parigi di Prévert da visitare, ho precisato anche i nomi delle famose Brasseries ancora esistente che frequentava Prévert e i famosi piatti da gustare con la loro storia come,
per rimanere nelle CREPES le famose crêpes Suzette e la loro origine
o la celebre Zuppa alle cipolle che ha anche lei origine… FIORENTINE.

IN PIU’

Da 75 anni, tutte le generazioni dei ventenni si sono innamorati delle poesie di Prévert dal suo libro edito nel 1946 e un fatto incredibile con l’effetto di modo di ogni generazione e dell’abbandono della passione per la letture delle poesie del mondo moderno.

Jacques Prévert, uno dei poeti più amati dalle giovani generazioni di tutti i tempi, è diventato famoso perché ha saputo rendere la sua opera, poesia, testi di canzoni e sceneggiature per i film e il teatro comprensibili a tutti al punto di diventare il poeta più letto e recitato in tutto il mondo per le sue opere sull’amore. Con parole semplici ha saputo offrire la magia di questo misterioso sentimento umano: l’amore che non ha bisogno di essere imprigionato. Questo è l’amore per Jacques Prévert.
come diceva lo scrittore Boris Vian, “la mia generazione aveva solo conosciuto la guerra” Ma anche oggi la libertà del linguaggio di Prévert sarebbe importante per le nuove generazioni. Con parole di una semplicità esemplare ci avrebbe insegnato a rivoltarsi con i suoi accenti di libertà. Non è un poeta che usa parole astratte, ma ci parla come un uomo del popolo, come un uomo di luce, di sole e d’amore. Il compositore Kosma, che non parlava bene il francese, non ha avuto nessuna difficoltà ad adat-tare le sue poesie alla musica delle sue canzoni.
Ha permesso di fare passeggiare le parole di Prévert nelle sue melodie per toccarci nel più profondo dei nostri cuori, di instal-larsi all’interno di noi, della nostra mente e darci coraggio di vi-vere con la bellezza e la purezza. Purtroppo oggi come oggi nes-suno ci parla con un linguaggio come il suo, che ci aiuta a capire chi siamo e come fare per vivere felici.
Un aneddoto per farvi capire il mio amore per Prévert malgrado tutto, mi riporta negli anni della Leva nell’esercizio militare francese dei miei ventenni. Ero uno dei pochi che frequentavo la biblioteca e non è che leggevo Bakunin ma letteratura francese come Emile Zola, Victor Hugo e il loro libri che parlavano della miseria del popolo e della contestazione. Ma niente di che come rivoluzionari pericolosi. E leggevo molto le opere di Prévert. Ho potuto leggere quasi alla fine del mio periodo militare il mio dossier personale. Sono stato molto sorpreso di leggere che ero un sotto ufficiale da sorvegliare perché avevo dei sentimenti sovversivi e antimilitaristi. Non sono mai stato a venti anni come oggi appassionati dall arte militaria o della guerra come uomo, pero’ non sono mai stato pericoloso. No, la ragione della mia sorveglianza era perché leggevo il poeta Jacques Prévert in continuazione e il mio capitano mi vedeva sempre con questo libro in mano! Un libro diventa sempre più pericolo che un fucile lo sapete bene voi o no ?

Prévert è un uomo come tanti, un uomo della strada, un uomo semplice che mette un braccio sulle spalle e quel gesto è pieno d’amore: un amore casualmente incontrato, riconosciuto, vissuto, divorato. In questo libro si descriverà la relazione con famosi amici frequentati dal poeta come: il pittore Picasso, il compositore Kosma, il cantante Yves Montand o il fotografo Desneau. Ma soprattutto si parlerà, all’interno di questo libro, della relazione privilegiata che il poeta ha avuto con le donne della sua vita sentimentale, in primis, ma anche della sua vita professionale, donne artiste che hanno avuto un ruolo essenziale nella sua creazione artistica. Prévert era il paroliere dei nostri amori, dei nostri timori, del nostro modo di vivere, delle nostre scelte di vita futura. Prévert ha fatto quello che siamo ancora oggi, quello che siamo diventati tutta la nostra vita. Ci ha dato la voglia di sognare di nuovo e della bellezza. “E non volermene se ti do del tu. Io do del tu a tutti quelli che amo, anche se non li ho visti che una volta sola. Io do del tu a tutti quelli che si amano, anche se non li conosco”.

Leggi altro su: https://alessandria.today/

Leggi altro su: https://alessandriaonline.com/

Poesia per Medellin di Carlo Bordini

Grandissimo Carlo Bordini

almerighi

Carlo Bordini, poeta e storico (1938 -2020)

In una foto degli scampati a un’inondazione
un uomo cammina nell’acqua che gli arriva al petto
un cane gli nuota accanto, ma si vede che l’uomo lo tiene accanto a sé con
::::::una mano
sulle spalle l’uomo ha una bambina
che tiene in una mano le scarpe dell’uomo
la bambina tiene una mano sui capelli dell’uomo
e guarda verso il piccolo cane con un’aria un po’ assorta
mi ricorda altre figure femminili
conosciute in Colombia
come se la vita fosse un gioco
da affrontare con leggerezza

*

View original post

Tempo perso di Jacques Prévert

Non solo poeta d’amore

almerighi

Poeta francese (1900 – 1977)

Davanti alla porta dell’officina
l’operaio s’arresta di scatto
il bel tempo l’ha tirato per la giacca
e come egli si volta
e osserva il sole
tutto rosso tutto tondo
sorridente nel suo cielo di piombo e
strizza l’occhio
familiarmente
Su dimmi compagno Sole
forse non trovi
che è piuttosto una coglionata
offrire una simile giornata
a un padrone?

View original post

L’agonia di Allen Ginsberg

Uno dei fondatori della beat generation

almerighi

Allen Ginsberg 1926 – 1997

Allen Ginsberg sta morendo
È su tutti i giornali
tutti i telegiornali della sera
un grande poeta sta morendo
Ma la sua voce
non morirà
La sua voce è sulla terra
a Lower Mahattan
nel suo letto
sta morendo
Non c’è niente
da fare
Muore la morte che ognuno
muore
Muore la morte del poeta
Ha un telefono in mano e chiama tutti
dal suo letto in Lower Manhattan
In tutto il mondo
a notte fonda
il telefono trilla
“Sono Allen” dice la voce
“Sono Allen Ginsberg”
Quante volte l’hanno sentita
nei lunghi nei grandi anni
È superfluo che dica Ginsberg
In tutto il mondo
nel mondo dei poeti c’è un solo Allen
“Volevo dirvi” dice
Dice loro cosa sta succedendo
Cosa sta per scendere su di lui
Che la morte, l’oscura amante
scende su di lui
Via satellite la voce va sulla terra
sul…

View original post 105 altre parole

Dormo qui solo ogni tanto di Mariagiorgia Ulbar

Autrice da mettere in risalto

almerighi

Mariagiorgia Ulbar (Teramo 1981) poetessa e traduttrice italiana

Dormo qui solo ogni tanto
su questa forma mia di materasso
con un affossamento
allungatosi nel tempo
forma di quello che sarei
fossi rimasta qui per tutto il tempo
a sporcare l’aria di me
lasciare odore nella stanza.
Invece l’aria qui è intatta
liscia e profumata
insieme alle camicie di mia madre,
solo altrove lontano ce l’ho fatta
a fare veri buchi
neri odorosi di presenza.

View original post

L’ignorante di Philippe Jaccottet

Notissimo poeta svizzero

almerighi

Philippe Jaccottet (1925 – 2021) poeta, traduttore e critico letterario svizzero

Più invecchio e più io cresco in ignoranza,
meno possiedo e regno più ho vissuto.
Quello che ho è uno spazio volta a volta
innevato o lucente, mai abitato. E il donatore
dov’è, la guida od il guardiano? Io rimango
nella mia stanza, e taccio (entra il silenzio
come un servo che venga a riordinare),
e attendo che a una a una le menzogne
scompaiano: cosa resta? Cosa rimane a questo moribondo
che gli impedisce ancora di morire? Quale forza
lo fa ancora parlare tra i suoi muri?
Potrei saperlo, io, l’ignaro e l’inquieto? Ma la sento
parlare veramente, e ciò che dice
penetra con il giorno, anche se è vago:
«Come il fuoco, l’amore splende solo
sulla mancanza, e sopra la beltà dei boschi in cenere…

View original post

Ascoltate! di Vladimir Majakowskij

Il grande cantore della Rivoluzione bolscevica

almerighi

Vladimir Vladimirovič Majakovskij (1893 – 1930) è stato un poeta, scrittore, drammaturgo, regista teatrale, attore, pittore, grafico e giornalista sovietico, cantore della rivoluzione d’ottobre e maggior interprete del nuovo corso intrapreso dalla cultura russa post-rivoluzionaria.

Attrazione inesorabile:
non c’è stupore, né paura,
ma la sola consapevolezza
di vivere una sensazione inevitabile…
benefica. Necessaria.
Frugare e godere di quanto ci appartiene.
Ritrovare chi si vuole
e sentirsi nel posto più intimo
e protetto, la propria casa.
E sapersi avvinti, stretti, allacciati,
senza esserne mai paghi,
senza chiedersene il motivo,
senza pensare se sia giusto o meno,
abbandonandosi,
vivendo quel richiamo
come la più naturale
delle condizioni umane…
Non è forse questo l’Amore?
Le flotte: anche loro convergono verso il porto.
Il treno: anche lui corre verso la stazione.
E io verso di te a maggior ragione,
perché io amo,
mi sento proteso e attratto.
L’ultimo cavaliere puskiniano
scende a godersi nel sotterraneo
i suoi…

View original post 79 altre parole

Momenti di poesia. ” ALBERI “, di Augusta Del Corso

” ALBERI “

Brina di stelle…

e Orione

in cintura

adamantina

rischiara

la casa

del bosco…

le nostre ombre

sospese

nella notte.

Arriverà

il giudizio

anche per noi…

Sulla soglia

di un freddo

letargo…

saremo spogliati

di foglie.

Questo

l’orribile dubbio…

essere solo

scheletri

d’albero.

Augusta Elena Del Corso

18 Ottobre 2022

(Diritti Riservati)

Territorio. Me Piemont: Casa Scaccabarozzi

Casa Scaccabarozzi

Casa Scaccabarozzi, comunemente nota ai torinesi come Fetta di polenta (Fëtta ‘d polenta in piemontese), è un edificio storico di Torino situato nel quartiere Vanchiglia, all’angolo tra corso San Maurizio e via Giulia di Barolo; in passato fu nota anche come «Casa luna» e «la spada».

La sua particolarità e l’origine del suo soprannome risiedono nel suo color giallo ocra e soprattutto nella singolare pianta trapezoidale e molto sottile dell’edificio, simile a una “fetta di polenta” appunto, e che fa sì che uno dei prospetti laterali misuri appena cinquantaquattro centimetri.

Progettata da Alessandro Antonelli, il nome ufficiale deriva dal cognome della moglie dell’architetto, Francesca Scaccabarozzi, nobildonna originaria di Cremona. La coppia visse nell’edificio soltanto per pochi anni, per trasferirsi poi nell’edificio adiacente, sempre di progettazione antonelliana, di via Vanchiglia 9, angolo corso San Maurizio.

(Fonte: Wikipedia)

Curiosità. Quanto pesa un bicchiere d’acqua?, di Cinzia Perrone – Autrice

Quanto pesa un bicchiere d’acqua?

Siamo all’Università di Berkley, in California. Un professore della Facoltà di Psicologia fa il suo ingresso in aula, come ogni martedì. Il corso è uno dei più gremiti e decine di studenti parlano del più e del meno prima dell’inizio della lezione. Il professore arriva con il classico quarto d’ora accademico di ritardo. Tutto sembra nella norma, ad eccezione di un piccolo particolare: il prof. ha in mano un bicchiere d’acqua.

Nessuno nota questo dettaglio finché il professore, sempre con il bicchiere d’acqua in mano, inizia a girovagare tra i banchi dell’aula. In silenzio. Gli studenti si scambiano sguardi

divertiti, ma non particolarmente sorpresi. Sembrano dirsi: “Eccoci qua: oggi la lezione riguarderà sicuramente l’ottimismo. Il prof. ci chiederà se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto. Alcuni diranno che è mezzo pieno. Altri diranno che è mezzo vuoto. I nerd diranno che è completamente pieno: per metà d’acqua e per l’altra metà d’aria! Tutto così scontato!”.

Il professore invece si ferma e domanda ai suoi studenti: “Secondo voi quanto pesa questo bicchiere d’acqua?”. Gli studenti sembrano un po’ spiazzati da questa domanda, ma in molti rispondono: il bicchiere ha certamente un peso compreso tra i 200 e i 300 grammi. Il professore aspetta che tutti gli studenti abbiano risposto e poi propone il suo punto di vista: “Il peso assoluto del bicchiere d’acqua è irrilevante. Ciò che conta davvero è per quanto tempo lo tenete sollevato”. Felice di aver catturato l’attenzione dei suoi studenti, il professore continua: “Sollevatelo per un minuto e non avrete problemi. Sollevatelo per un’ora e vi ritroverete un braccio dolorante. Sollevatelo per un’intera giornata e vi ritroverete un braccio paralizzato”.

Gli studenti continuano ad ascoltare attentamente il loro professore di psicologia: “In ognuno di questi tre casi il peso del bicchiere non è cambiato. Eppure, più il tempo passa, più il bicchiere sembra diventare pesante. Lo stress e le preoccupazioni sono come questo bicchiere d’acqua. Piccole o grandi che siano, ciò che conta è quanto tempo dedichiamo loro. Se gli dedichiamo il tempo minimo indispensabile, la nostra mente non ne risente. Se iniziamo a pensarci più volte durante la giornata, la nostra mente inizia ad essere stanca e nervosa. Se pensiamo continuamente alle nostre preoccupazioni, la nostra mente si paralizza.” Il professore capisce di avere la completa attenzione dei suoi studenti e decide di concludere il suo ragionamento: “Per ritrovare la serenità dovete imparare a lasciare andare stress e preoccupazioni. Dovete imparare a dedicare loro il minor tempo possibile, focalizzando la vostra attenzione su ciò che volete e non su ciò che non volete. Dovete imparare a mettere giù il bicchiere d’acqua”.

Momenti di poesia. L’ANTICA FERROVIA (ai miei concittadini) di Augusta Del Corso

L’ANTICA FERROVIA (ai miei concittadini)

Li avremmo visti poi

solcare l’azzurro del mare

i gabbiani…

Io penso a prima

e a quando la vecchia ferrovia

da quelle brulle colline

di pietre e saggina

scendeva a valle

tra casolari ed aie…

Ma che ne è stato

di quello scialle rosa

un po’ svanito…

dei miei sedici anni

e dei tuoi…

dei nostri sogni…

Ora so che anche noi

siamo impastati della terra

di queste colline

che come noi ancora oggi

si struggono

di nostalgia di mare

solo per esserne state abbracciate

in ere lontane…

Augusta Elena Del Corso

18 Ottobre 2022

Diritti Riservati –

Momenti di poesia. Mi accade di te e io mi incendio e brucio, di Iris G.DM

Mi accade di te e io mi incendio e brucio.

Accade

un preludio notturno di verbena che un meraviglioso istante impresse l’alba

dopo l’esilio di carezze e baci.

E un fiorire di mandarini,

mi spoglio a ridosso del tempo nel mio tempio di musica.

Cosa farei per strapparti un solo pensiero di me

E portarlo fra le mani ,

berlo nei miei desideri più disperati.

Mi accade di te ,

senza poter fare a meno di te

che mi offuschi l’aria

e fai diventare il mio respiro

senza respiro quando mi accade di te. Iris G. DM

Territorio. Me Piemont: Colle dell’Agnello

Colle dell’Agnello

Il Colle dell’Agnello (2.748 metri s.l.m. – Col Agnel in francese; Còl dl’Agnél in piemontese) è un valico alpino delle Alpi Cozie (Alpi del Monviso), nonché il secondo valico automobilistico più alto d’Italia e il terzo d’Europa preceduto soltanto dal Colle dell’Iseran e dal Passo dello Stelvio.

Situato a sud-ovest del Monviso, tra il Pan di Zucchero e la Punta dell’Alp, collegando l’Italia alla Francia dal comune piemontese di Chianale a quello francese di Fontgillard del dipartimento delle Alte Alpi, è stato inaugurato nel 1973 ampliando una preesistente strada militare sterrata, è meta di transito di svariate tappe del Giro d’Italia e del Tour de France e meta consueta di campi estivi da parte di astrofili, offrendo uno dei siti di osservazione con il cielo più buio, incontaminato e accessibile con vetture normali.

La salita inizia presso il comune di Chianale, ultimo paese abitato della Valle Varaita e, dopo un tratto relativamente agevole, gli ultimi otto chilometri rilevano una pendenza media del 10% con picchi ben superiori. L’ambiente severo e desolato, sovrastato dal Monviso a est, ne fa una delle più dure strade alpine con una carreggiata che costeggia sovente tanto dirupi quanto pareti di roccia nuda.

La strada è asfaltata e carrozzabile su entrambi i versanti per tutti i suoi 25 km e conta due carreggiate, percorribili per ciascun senso di marcia; nel suo complesso ha una pendenza media che oscilla tra il 9% e il 10%, ma in alcuni tratti supera il 15%. Il tracciato conta complessivamente un ponte, numerose curve, ventidue tornanti, di cui sedici sul versante italiano e soltanto sei su quello francese che risulta meno duro e scosceso; inoltre lungo il tragitto vi sono punti di partenza di molti sentieri escursionistici GTA. Dalla sommità si gode di un’ottima visuale sia sul lato italiano della Valle Varaita, da cui si può notare la parete occidentale del Monviso, che sul versante francese del parco del Queyras.

Su entrambi i versanti il passo rimane chiuso stagionalmente tra ottobre e maggio.

(Fonte: Wikipedia)

Momenti di poesia. LIBERA, di Paola Varotto

LIBERA

Libera

ora sono davvero libera

da quella che sembrava

una prigione

e invece era Vita.

E non saprò mai se

fa più male

sognare ancora

o rinunciare a immaginarti

sulla mia pelle.

Si muore di troppo amore?

Allora stiamo usando le

parole sbagliate.

E se non mi penserai

che differenza fa

Non sarà meno

grande il mare

e il cielo, non avrà

meno stelle da contare.

E se mi cancellerai

riempirai il mio posto

con tutte le parole che

ricami sulla carta.

Sapessi quanto sale può

contenere una ferita

e quanto dolore si prova

a voler essere in un posto

che non è il tuo.

Non mi vedi, ma sono li,,

esisto, come i punti cardinali

i venti, le correnti.

E cammino a testa in su

cercando ossigeno

per respirarti ancora

perchè mi giri dentro

ed io non so tenerti.

Io che pensavo ci fosse

un motivo per ogni cosa

e che nulla avviene per caso.

ci scegliamo con una ragione precisa

e ci lasciamo con il cuore che sanguina.

Per ritornare a cercarci

come il giorno si arrende alla notte,

le nostre anime si cercano

e trovano la pace!

©copyright L.633/1941

Paola Varotto

Territorio. Me Piemont: La Panissa

Panissa

La paniscia (in novarese) è un tipo di risotto diffuso tra Piemonte e Lombardia con alcune varianti regionali.

È diffuso soprattutto nel Novarese con il nome di paniscia e nel Lodigiano ed alta Lomellina, dove è conosciuta come paniscia; nonché nell’appenninica alta val Curone (paesi di Bruggi, Salogni, Caldirola, Forotondo ecc…), dove è stata importata dai lavoratori stagionali nelle risaie vercellesi ed è celebrata da una sagra a Lunassi ad inizio settembre.

Si ipotizza che il nome derivi da panìgo, una varietà povera di miglio, con il quale veniva cucinato questo piatto, prima della diffusione del riso.

Gli ingredienti della panissa vercellese sono: riso della varietà Arborio, Baldo, Sant’andrea o Maratelli, fagioli della qualità tipica coltivata a Saluggia o a Villata, cipolla, vino rosso Barbera, lardo, salam d’la duja, sale.

Gli ingredienti della paniscia novarese sono: riso della varietà Arborio, Carnaroli o Roma, fagioli borlotti, cavolo verza, carota, sedano, cipolla, vino rosso (possibilmente delle Colline Novaresi), lardo (non il burro), cotica di maiale, salam d’la duja, sale e pepe. In ogni casa, naturalmente, la ricetta viene personalizzata e spesso la lista degli ingredienti è ridotta anche se sicuramente non possono mancare i fagioli, la cipolla, il vino e il salame.

Un piatto di panissa si può abbinare ad un vino rosso fermo di medio corpo come un barbera piemontese o un vino delle Colline Novaresi (ad esempio un Ghemme DOCG) o delle Coste della Sesia (come ad esempio un Gattinara DOCG).

(Fonte: Wikipedia)

Momenti di poesia. Non so di quel niente, di Silvia De Angelis

Non so di quel niente

scivolato sul tuo inventario

di concavi crucci.

Inciampo sul volto adombrato

dedito a fiochi lucori di vita

e affondo in un vuoto gestuale

invaghito d’indocile luna.

Osservi la linea del tempo

mentre ciondola

sul crepaccio d’un dire

capovolto su parole nude

prese in prestito dall’ombra pastosa

d’un forse appena…

@Silvia De Angelis

http://deangelissilvia.blogspot.com/