Ottobre mese rosa

22 ottobre 2022

Fiocco rosa.

Colore delicato che annuncia nuova vita
di una bimba che presto diventerà donna
tra sfide e prospettive futura nonna
giorni come petali strappati di margherita.

Quel fiocco rosa con il tempo muta
diventa lotta per sé, per fratelli e sorelle,
angeli di sollievo, occhi brillano di stelle.
Si è insinuato nel corpo a sua insaputa!

Con tutte le forze adesso combattere,
si è in prima linea, è necessario reagire
amara medicina, non si può addolcire,
cambia personalità e anche il carattere.

Affidarsi all’intima preghiera è compagnia
nei momenti quando tristezza assale,
assaporare le piccole cose è ciò che vale,
ti strappa un sorriso e un po’ di allegria.

Elisa Mascia 19-10-2022


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Herta Müller: la parola e la forbice, di Lucia Triolo (prima parte)

«La parola e la forbice in Herta Müller», di Lucia Triolo.

«Non è vero che ci sono parole per esprimere ogni cosa. E non è neanche vero ch…

Altro…

La parola e la forbice in Herta Müller

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La parola e la forbice in Herta Müller

La poesia di Herta Müller, Premio Nobel per la letteratura nel 2009, nelle considerazioni ficcanti e approfondite della poetessa Lucia Triolo

Il venditore di auto usate di Lionello Capra Quarelli (Golem Edizioni)

Il venditore di auto usate di Lionello Capra Quarelli (Golem Edizioni)

SU  DA NADIA ARNICE AUTRICE IN 2022

Trama
In una sera di vento e di pioggia, un passante
scopre in un’automobile il cadavere di Matteo
Laganà, un pregiudicato che gestiva un
piccolo autosalone e praticava il pugilato, ma
arrotondava i magri introiti prestando soldi a
usura e minacciando i creditori.
Frequentava una donna dal passato doloroso.
ingenua, in difficoltà economiche e a lui
completamente assoggettata.
Quest’ultima s’incontrava spesso con
un’amica in un appartamento, dove
avvenivano cose che dovevano rimanere
segrete, e che si trovava a pochi metri dalla
scena del delitto.
La donna, indagata per favoreggiamento, per
paura che il suo segreto sia rivelato, per la
prima volta nella sua vita farà una scelta.
Mentre il commissario De Nicola vive un
periodo particolarmente felice e il PM Enrica
Risso attraversa una crisi personale, si
scoprirà che l’assassino aveva un movente del
tutto diverso da quello a cui gli investigatori
pensavano.


Autore
vive a Torino, dove è nato nel 1957 in una
famiglia intellettuale.
Ha sempre lavorato nella grande industria ma si
occupa anche di teatro. Ha scoperto tardi il
gusto di scrivere, concentrandosi sul genere
poliziesco e creando il personaggio del
commissario De Nicola.
Ha pubblicato L’uomo in nero e altre storie e La
ragazza ingenua, il tipografo e altre storie con
Robin Editore e L’appartamento del primo piano
e altre storie, Un martedì di pioggia e Il delitto
della casa dei Draghi con Golem Edizioni.


Casa Editrice
Golem Edizioni è una casa editrice di Torino.
Fondata nel 2016 da Giancarlo Caselli, grazie alla
sua dedizione e passione, raggruppa autori,
autrici e libri di vari generi, con predilezione per
i saggi, i thriller e i gialli. I libri del catalogo sono
presenti in tutte le librerie e negli store online.

L’Erranza – Il pensiero poetante di Giacinto Plescia

L’Erranza – Il pensiero poetante di Giacinto Plescia

SU  DA NADIA ARNICE AUTRICEIN 2022

Poesie di Giacinto Plescia

Arte e ricerca scientifica, dall’ideale greco di bellezza, ai solidi platonici, alla sezione aurea ed alla prospettiva vivono un dialogo mai interrotto. Lucrezio parla del vuoto e ci fa ricordare l’indeterminazione di Heisenberg e Planck, per Galileo “la natura parla la lingua della matematica” e Douglas Hofstadter evidenzia come in Escher convivono matematica, topologia e logica. Sulla natura, sul problema della conoscenza e del sapere s’ interroga l’opera di Leopardi, la sua poesia s’intreccia alla filosofia nei versi “questo globo ove l’uomo è nulla, sconosciuto è del tutto”, e alla matematica, segnatamente, alla topologia: i “nodi quasi di stelle” sono un riferimento ante litteram alla teoria dei nodi, i versi “le nostre stelle o sono ignote, o così paion… un punto di luce nebulosa” confermano la sua attenzione per l’universo e richiamano l’astrofisica infatti, adolescente, scrisse la “Storia dell’astronomia“. Si può dire, per parafrasare Shakespeare che ci sono più cose nella poesia, nella filosofia e nella scienza che in cielo e in terra. I versi di Giacinto Plescia, risentono di queste lezioni e letture.

E’ una poesia ben incardinata nei binari del pensiero heideggeriano, quello di Plescia in “L’Erranza”. Dall’indicazione “formale” del pensiero poetante, la raccolta si propone chiaramente di ragionare, più che evocare, attraverso la voce poetica. Molto bello, dal punto di vista formale, l’uso di alcune espressioni come temporalità immaginaria o capelli di luce, che ricordano i Fadensonnen di Celan.

Giacinto Plescia si laurea in Architettura al Politecnico di Torino, consegue n.2 Attestati di perfezionamento in “Scienza e Filosofia, Temi di Epistemologia Generale ed Applicata” e n.1 in “Estetica ed Ermeneutica delle Forme Simboliche” all’Università di Firenze. Partecipa a Concorsi universitari di Docenza, Convegni internazionali e nazionali di Fisica, Modelli Matematici e Urbanistica. All’attivo ha molte pubblicazioni di Filosofia, Urbanistica, Modelli Matematici e Topologia. Ha presentato dei brevetti sul Fullerene ad Università ed agenzie.

Link dell’autore: Sito web: https://www.giacintoplescia.it/

Blog: https://giacintoplescia.blogspot.com/

Blog di Scienze e Humanities: https://frame-frames.blogspot.com/

Link per l’acquisto: 

Amazon: https://amzn.to/3AVUNAR

Ilmiolibro: https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/584321/lerranza-2/

“Il Meraviglioso Mago di Oz” di Geronimo Stilton (Piemme)

“Il Meraviglioso Mago di Oz” di Geronimo Stilton (Piemme)

SU  DA NADIA ARNICE AUTRICE IN 2022

Era grosso quanto un elefante, ma aveva la testa simile a quella di un rinoceronte, con ben cinque occhi.

Per fortuna il Boscaiolo non aveva cuore, quindi non poteva avere paura. PAGINA 131

Un forte ciclone fa volare in aria la piccola Dorothy e il suo cagnolino. All’improvviso i due si ritrovano in un mondo fantastico, dove, insieme a nuovi meravigliosi amici, iniziano un lungo viaggio, alla ricerca del grande Mago di Oz. Un classico della letteratura liberamente adattato da Geronimo Stilton. Ricco di tantissime illustrazioni a colori! Età di lettura: da 7 anni.

RECENSIONE

Oggi voglio parlarvi del libro: “Il Meraviglioso Mago di Oz” di Geronimo Stilton.

Dorothy e il suo cagnolino vengono catapultati in aria da un forte ciclone. I due si ritrovano in un mondo fantastico, dove, insieme a nuovi meravigliosi amici, iniziano un lungo viaggio, alla ricerca del grande Mago di Oz.

Un classico intramontabile per i più piccoli, una storia senza uguali. Mia figlia l’ha amato moltissimo.

Le illustrazioni belle e colorati rendono il racconto ancora più intrigante.

Consigliatissimo!

PUNTEGGIO 5/5


Dettagli prodotto

Dopo il bacio di Antonia Pozzi

Grande poetessa del Novecento

almerighi

Antonia Pozzi (1912 – 1938)

Dopo il bacio, dall’ombra degli olmi
sulla strada uscivamo
per ritornare:
sorridevamo al domani
come bimbi tranquilli.
Le nostre mani
congiunte
componevano una tenace
conchiglia
che custodiva
la pace.
Ed io ero piana
quasi tu fossi un santo
che placa la vana
tempesta e cammina sul lago.
Io ero un immenso
cielo d’estate
all’alba
su sconfinate
distese di grano.
E il mio cuore
una trillante allodola
che misurava
la serenità.

*

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Conversazione sulla vita…

“Dov’è la voglia di vivere? Dov’è, se le donne sono degli altri, se ci nutriamo di assenze, se la solitudine cresce? Andiamo avanti per inerzia o forse solo sperando che il domani sia migliore, anche se realisticamente parlando domani sarà peggio, saremo più soli, più vuoti, più poveri, più disperati….”

“Come dice una canzone “siamo nati per essere vivi”. La forza della vita irrompe sempre, è travolgente, è coinvolgente. Se non ci sono l’amore, il sesso, l’amicizia, il lavoro c’è sempre qualche elemento residuale di vita, a cui ci si può aggrappare.”

“Un tempo scrivevo perché mi sentivo solo ma non lo ero, anche se non lo sapevo. Pensavo che per rompere la solitudine ci volesse necessariamente il calore del corpo di una donna, la sua intimità,  etc etc. Cercavo amori trascendentali.  Avevo in testa grandi amori. Invece oggi mi accorgo che è sufficiente molto meno.”

“Basta molto meno per rendere la vita accettabile, per ripararsi dalle offese, dalle ferite del mondo e dalle avversità della vita. Basta un buon libro da leggere, una passeggiata all’alba, una cena con un vecchio amico, un piccolo viaggio.”

“La cosa che mi lascia interdetto è che tutti sono maestri di vita,  che tutti sono giudici. Al contrario nessuno può giudicare nessuno fino a quando quella persona non ti offende o non ti ferisce o non ti danneggia”

“In quei casi specifici il giudizio sorge spontaneo e legittimo.”

“A poco serve lottare contro il mondo, contro le ingiustizie e le guerre.  Non c’è più tempo e tutto sarebbe inutile. Niente cambierebbe perché niente è mai cambiato.”

“Se c’è una costante in questa società è che le ingiustizie e le guerre vengono sempre perpetuate.”

“Forse niente cambierà.  Forse qualcosa cambierà, ma noi non lo vedremo.”

“Non c’è margine di libertà.  La libertà è solo apparente. I voli sono sempre pindarici.”

“Dovremmo vivere nel miglior modo possibile quel poco tempo che ci manca. Dicono che sia così per tutti. Ne prendiamo atto. Ma ciò non cambia la sostanza. Non c’è tempo da perdere e invece ognuno rimane ancorato alle sue abitudini, ai suoi tarli.”

“È difficile cambiare vita perché nella stragrande maggioranza dei casi non basta cambiare luogo, ma si dovrebbe cambiare sé stessi.”

“È la noia che ci assale, che domina, che vince.”

“E la sola cosa che può alternarsi alla noia è il dolore. Schopenhauer insegna a tutti. La gioia è solo un piccolissimo momento transitorio e fuggevole.”

“Eppure bisogna tenere stretti i nostri momenti felici.”

“Oramai sono rari anche i momenti felici. I periodi felici erano solo quelli della giovinezza.”

“La verità è che la solitudine talvolta attanaglia. Ma oramai siamo troppo grandi, troppo vecchi per ammetterlo sinceramente.”

“E la nostra città?”

“La vedo alienante e indifferente, come la New York di Hopper o forse ancora peggio così distante, quasi un altro mondo, come la città metafisica di De Chirico.”

“A volte per rompere la solitudine avrei voglia di affittare una escort…”

“Non hai nemmeno i soldi per farlo. Hai i soldi ogni giorno giusto per un caffè.”

“Mi accontento della convivialità della barista, del suo sorriso”

“Dov’è la vita? Dove si nasconde e dove si disperde? Si disperde chissà dove. La vita fugge dentro il tempo. La vita è il tempo che se ne va. È così semplice. Hanno voglia di dire cogli l’attimo, se ogni attimo è inafferrabile.”

“La vita è una cosa già così complicata e c’è chi la complicata ulteriormente.”

“Che cos’è la vita? È forse infinita la vita? Qual è la vera vita?”

“La vita va vissuta e basta. Ogni pensiero a riguardo è inadeguato. Hanno speso miliardi di parole e hanno fatto miliardi di metafore per raccontare la vita. Ma la vita è inenarrabile,  indescrivibile, indefinibile.”

“Eppure noi esseri umani abbiamo bisogno di cercare di capire la vita. È un giocoforza.  È un automatismo ineludibile riflettere sulla vita.”

“La vita andrebbe accettata così com’è.  Bisognerebbe lasciarsi trasportare dalla corrente e allo stesso tempo continuare a galleggiare. La vita va amata così com’è.”

“Un pensiero non paga un debito. È un antico modo di dire toscano. Forse è davvero così. Probabilmente certi pensieri rovinano la vita.”

“Ci sono cose della vita che non si possono fare a meno di odiare. Amare tutta la vita è impossibile.”

“C’è chi non ce la fa più e ha la smania di raccontare tutta la sua vita, ma talvolta non ha nessuno a cui raccontarla, con cui sfogarsi. A volte vedo ogni nuovo incontro come un nuovo modo di raccontare sé stessi e la propria vita in modo diverso, spesso senza riuscirci. I tentativi spesso sono goffi e improbabili.”

“Guardala la vita che vince sulla morte in tutte le sue forme. I vagiti hanno la meglio sui rantoli.  Coppie si tengono per mano sul far della sera. Bambini giocano tra le tombe. Eros ha sempre la meglio su Thanatos.”

“Forse però non ci sono possibilità di riscatto né di redenzione né di salvezza.”

“Nessuno sa se c’è una via di uscita, ma dobbiamo vivere come se ci fosse. È la nostra illusione, la nostra speranza, forse la nostra unica ancora di salvezza.”

Carezzava i pandiluna, di Amina Narimi

Carezzava i pandiluna con il sesso

delle parole più sottili sulla terra

dalle radici all’orlo di ogni fiore,

superficie profonda della pelle

prima soglia e ultima frontiera.

La sento ancora piantata fra le zolle

mentre allatta le verbene a seni dritti;

è un canto che si muta in acquabuona

nel ventre di qualcuno che lei ama

così le ossa cave del suo credo

nel mistero della sola linea alba

che mi contiene e mi fa volare.

Amina Narimi

IL CLAMORE DEL SILENZIO, di Mirella Ester Pennone Masi

IL CLAMORE DEL SILENZIO

Vento triste di novembre

che un mattino m’ illudesti,

puoi dirmi di questo giorno

quello che ancora non so?

Ma sì, era un giorno così.

Dammi il senso e la musica

dell’onda il sapore del sale,

di un notturno l’ansietà,

per risentire il respiro

di un’estate trascorsa già.

Ma si, era un giorno così,

come un maggio di neve.

Lo percepivo al sole calante

salire dal profondo del mare,

più tenue al fresco leggero,

inquieto al sentore boscoso.

Spazza via questa nebbia

che monotona mi avvolge

come un inverno improvviso;

la brezza mi stringe il cuore

e ancor si attarda un sogno

che segue quest’attesa.

Sì, era un giorno così,

un’ombra vaga sul cuore,

fintanto che nel perdermi

fissavo il suo volto struggente,

poi una luce lontana sorgeva,

ed io bevevo le sue parole

nel clamore del mio silenzio.

Tutti i diritti riservati

@copyright

Autore : Mirella Ester Pennone Masi

foto web

Galileo mostra il cannocchiale al Doge di Venezia, di Cinzia Perrone – Autrice

Galileo mostra il cannocchiale al Doge di Venezia

Il genio pisano che rivoluzionò l’astronomia è considerato il padre della scienza moderna per aver introdotto il metodo scientifico.

Galileo Galilei non fu l’inventore del cannocchiale, ma fu colui che trasformò quello che veniva considerato quasi un giocattolo in uno strumento di grande perfezione, adatto all’indagine scientifica del cosmo. In un certo senso lo ha reinventato nell’agosto del 1609, dato che non ebbe mai fra le mani uno di quei piccoli strumenti provenienti dalle Fiandre e ne aveva solo sentito parlare come di oggetti che permettevano di vedere vicine le cose lontane.

La paternità del cannocchiale fu oggetto di grandi discussioni all’epoca, tanto che nel 1665 fu addirittura pubblicato un libro “De vero telescopii inventore”, per far luce sul problema, senza tuttavia arrivare ad una conclusione condivisa. L’intuizione che mediante una combinazione di lenti si potesse realizzare uno strumento per l’osservazione astronomica si può far risalire addirittura a Leonardo da Vinci, un secolo prima, che nel suo “Codice Atlantico” parla di “Far occhiali per vedere la luna più grande”.

Il 21 agosto 1609, Galileo mostra la prima realizzazione del suo strumento a senatori e notabili veneziani dal campanile di San Marco, a Venezia e, con lettera datata 24 agosto, presenta il cannocchiale al Doge, ottenendo un grande successo. Ritornato a Padova, dove risiedeva, lo perfeziona ulteriormente portandolo a 20 e addirittura a 30 ingrandimenti, quando i cannocchiali di costruzione olandese raggiungevano appena i 4.

Il successo veneziano sarebbe stato cosa effimera se Galileo non avesse subito compreso che il cannocchiale non era tanto da utilizzare guardando a terra quanto rivolgendolo verso il cielo. La Luna, Giove e la Via Lattea sono i primi oggetti celesti verso i quali Galileo punta il cannocchiale scoprendo in essi caratteristiche che mai uomo prima di lui aveva visto.

A Padova, dove fu professore all’Università, Galileo usava la torre del castello che ancora oggi, i padovani chiamano “la specola”.