Questa mattina vado a fare colazione al bar: appena mi vede, il barista mi fa accomodare in uno studio e mi porge un grosso volume pieno di fotografie. “Ma cos’è?” chiedo. “E’ il catalogo delle nostre brioches, signore. Noi teniamo molto al design e non lasciamo nulla al caso. Scelga pure con comodo”. Non c’è stato nulla da fare: ha voluto che lo sfogliassi tutto, e sono arrivato tardi al lavoro.
Pausa pranzo: decido di prendere un kebab al volo. Il kebabbaro mi illustra con dovizia di particolari la sua concezione di cucina fusion, un mondo di sapori in cui tradizione e innovazione si incontrano. Sostiene anche di avere fatto uno stage da Carlo Cracco e di puntare con decisione alla terza stella Michelin.
Vado a prendere mio figlio a scuola, e mi consegna il libretto in cui il professore di italiano ha scritto che mi concede udienza.
Controllo le mail e vedo che il mio amministratore di condominio per discutere della questione della tinteggiatura del vano scala ha indetto un concilio ecumenico.
Stressato da questa giornata, la sera accendo la TV. Su Rai2 c’è il colonnello del Meteo che indica la carta e annuncia: “Piove su le tamerici salmastre ed arse, piove su i pini scagliosi ed irti, piove su i mirti divini, su le ginestre fulgenti”. Passo a La7 e apprendo con stupore che “8 1/2” di Lilli Gruber è diventato “10 e Lode”.
Allora, lo diciamo chiaro e tondo, una volta per tutte: siamo stufi di vivere circondati di megalomani. Cioè, in realtà sono stufo solo io, ma prediligiamo il plurale maiestati’s.
I wrote this for TheWombwellRainbow #PoeticFormChallenge, #Dizan, but I believe that the challenge ended. So, here’s a new form for you. This was great practice, by the way! Try something new!
We write the Dizain in ten lines, with ten syllables in each line. It has a rhyme scheme of ababbccdcd. There is another version with Eight lines: Rhyming: ababcdcd.
Colleen M. Chesebro è cresciuta in una grande città del Midwest. Desiderosa di farsi strada nel mondo, si è unita alla United States Air Force dopo la laurea per girare il mondo e ritrovare se stessa. Ad oggi, quella ricerca continua. 💜 Oggi è una poetessa del Michigan che ama creare poesie sillabiche, narrativa flash e narrativa e saggistica creativa. Colleen sponsorizza una sfida settimanale di poesia, chiamata #TankaTuesday, su wordcraftpoetry.com, in cui i poeti imparano a creare forme tradizionali e moderne di poesia sillabica. 💜 La poesia sillabica di Colleen è apparsa in “Hedgerow, a Journal of Small Poems” e in “Poetry Treasures” e “Poetry Treasures 2: Relationships”, tra cui molte altre pubblicazioni online. Ha anche ricevuto numerosi premi per i suoi pezzi di narrativa flash dagli eventi annuali del rodeo di Carrot Ranch.com. 💜 Colleen ha creato Unicorn Cats Publishing Services per assistere poeti e autori nelle loro esigenze di pubblicazione di libri. 💜 Quando non scrive poesie o crea racconti, la troverai a scavare nel suo giardino o a giocare con i suoi due gatti unicorno, Chloe e Sophie. Quasi tutti i giorni puoi trovarla mentre scrive poesie su wordcraftpoetry.com. 💜
Colleen M. Chesebro è cresciuta in una grande città del Midwest. Desiderosa di farsi strada nel mondo, si è unita alla United States Air Force dopo la laurea per girare il mondo e ritrovare se stessa. Ad oggi, quella ricerca continua. 💜 Oggi è una poetessa del Michigan che ama creare poesie sillabiche, narrativa flash e narrativa e saggistica creativa. Colleen sponsorizza una sfida settimanale di poesia, chiamata #TankaTuesday, su wordcraftpoetry.com, in cui i poeti imparano a creare forme tradizionali e moderne di poesia sillabica. 💜 La poesia sillabica di Colleen è apparsa in “Hedgerow, a Journal of Small Poems” e in “Poetry Treasures” e “Poetry Treasures 2: Relationships”, tra cui molte altre pubblicazioni online. Ha anche ricevuto numerosi premi per i suoi pezzi di narrativa flash dagli eventi annuali del rodeo di Carrot Ranch.com. 💜 Colleen ha creato Unicorn Cats Publishing Services per assistere poeti e autori nelle loro esigenze di pubblicazione di libri. 💜 Quando non scrive poesie o crea racconti, la troverai a scavare nel suo giardino o a giocare con i suoi due gatti unicorno, Chloe e Sophie. Quasi tutti i giorni puoi trovarla mentre scrive poesie su wordcraftpoetry.com. 💜
Federico ha deciso di prendersi un periodo di riposo dal suo estenuante lavoro d’agente segreto, o per meglio dire di vera e propria spia, che svolge alla DIA.
E’ stanchissimo di dover intraprendere missioni pericolose, anche se molto ben retribuite ….e poi quel continuo “giramondo” che non dà tregua, è stressantissimo.
Ebbene si, ogni tanto rilassarsi fa bene, riposare e vivere l’andare di vita, da un’ottica completamente diversa.
La compagna di Federico (Penelope) è una bella ragazza, che svolge il lavoro di interprete, presso l’aeroporto di Malpensa, ed è felicissima che “il suo uomo” abbia deciso di dedicarle maggior tempo e attenzione.
In una calda sera d’agosto, i due si trovano in un elegante ristorante alla moda, gustando un piatto tipico del locale, quando improvvisamente, un losco individuo, si avvicina, al loro tavolo, intimando di seguirlo con la minaccia d’un’arma.
Presi alla sprovvista, i due fidanzati, si vedono costretti ad ubbidire a quell’insulso ordine che li conduce, poi, all’interno d’un autovettura, che sfreccia a tutta velocità.
Si ritrovano storditi, e imbavagliati in uno scantinato semibuio. Un tavolo vicino a loro, con una brocca d’acqua irraggiungibile, aumenta la loro sete.
Federico fa di tutto per tranquillizzare, con sguardi e qualche mormorio, la ragazza, visibilmente impaurita dall’imprevista situazione che li ha coinvolti.
L’uomo suppone, che alla base del loro rapimento, vi sia una futura contrattazione per un evolutissimo computer, in grado di percepire anticipatamente lo sviluppo, nel corpo umano, di qualsiasi malattia o virus.
Federico, a un tratto, sente lo scandire di passi e cerca di far rumore, battendo con forza i piedi in terra ed ecco introdursi, da una minuscola grata, una piccola mano.
Il nostro protagonista cerca di fare ancora più rumore, e gli appare lo sguardo
d’un bambino. Con tutta la sua disperazione, l’uomo, prova a mostrare di essere legato, e cerca di avvicinarsi alla sua compagna, per far capire al piccolo, che sono in due ad essere prigionieri.
Trascorre qualche altro giorno, ma non succede nulla e la speranza che il bambino possa aver dato un qualsiasi allarme, vanifica nel nulla.
La fortuna sembra girare dalla parte dei nostri prigionieri, infatti Federico sente un
rumore greve sul pavimento….è un coltello precipitato dallo spiraglio da cui entra
anche la luce del giorno. Velocissimo, l’uomo, fa di tutto per afferrarlo, e dopo qualche sforzo, andato a male, riesce nel suo faticoso intento.
Riesce a liberare sé stesso, e la sua compagna, e dopo aver segato i perni della grata,
quasi consumata della finestra, riesce a penetrarvi e a sgattaiolare all’aria aperta.
I due fuggono all’impazzata, senza rendersi ne anche conto, della località in cui si trovano, ma nei pressi trovano un taxi e dànno le indicazioni per tornare a casa.
Il conducente dell’auto, purtroppo, sembra avere altre intenzioni…infatti, minacciandoli, con un’arma, intima loro di scendere, e li conduce in un seminterrato.
Appare loro un tipo poco raccomandabile, che interroga Federico sull’esistenza,
di quel certo server, in grado di captare in anticipo l’esistenza di malattia e dove
esso sia reperibile. Inaspettatamente Penelope spruzza lo spray al peperoncino
sui due uomini, che, storditi cadono a terra, e nostri prigionieri riescono ancora
a darsi alla fuga.
Finalmente dopo le varie peripezie la coppia riesce a raggiungere l’abitazione
di Federico, che stanchissimo invita la compagna, a riposare, dopo le spiacevoli
disavventure.
Il mattino seguente, il nostro agente segreto, sbigottito, non trova la presenza
di Penelope, e dopo averla cercata per l’intero appartamento, nota che è stata
aperta la cassaforte, contenente i carteggi segreti sulla costituzione del
nuovo server sulle malattie.
Furioso si reca a casa della donna, ma di lei non vi sono tracce. D’istinto si reca
all’aeroporto per vedere se Penelope, è in attesa di prendere un volo, e fuggire
verso la Russia che la ripagherà profumatamente in cambio dei preziosi dati.
Alle informazioni dell’aeroporto gli viene comunicato che la donna ha preso un
volo per Pietroburgo qualche ora prima…
Purtroppo gli studiosi, e i tecnici, si vedranno costretti e rielaborare completamente i presupposti, e tutti gli elementi relativi alla costruzione di quella sofisticata macchina, perché l’aereo, ove viaggiava Penelope, è stato vittima di un attentato ed è precipitato nell’oceano.
@Silvia De Angelis
Festival Internazionale della Canzone Punta del Este Uruguay, direttore Hever Barrios
Foto : Dyricel
Altri due artisti ospiti del Decimo Festival Internazionale della Canzone Punta del Este Uruguay.
Il Festival della Canzone di Punta del Este Uruguay ha ospiti internazionali. Si svolge per 3 giorni consecutivi e al termine del 3° giorno viene annunciato il vincitore. Anche il voto virtuale viene considerato, tramite Instagram e Facebook, sulle sue pagine il 24/25/26 ottobre p.v.
Afferma Guainy: “È una festa meravigliosa, di fratellanza e talento, dove l’Arte, nel formato della “Musica” è presente, per il piacere di tutti, nella cornice di un bellissimo ambiente “Naturale” Spa tradizionale, ampiamente riconosciuta nel mondo com’è Punta del Este Uruguay. Vi auguriamo con tanto amore, tanto successo e felicità. Ringrazio sinceramente Dyricel per tutte le informazioni fornite e per il suo impegno profuso. È nata a Panama, ma è innamorata di Punta del Este, della sua gente e dei suoi incredibili paesaggi.
ALEXIS CHAPA Stati Uniti d’America
Biografia
Alexis Chapa è una cantautrice di una piccola città chiamata Sullivan City, nello stato americano del Texas.
Ha iniziato la sua carriera molto giovane all’età di 14 anni nel reality show “La Voz Kids” e poi è apparsa di nuovo in televisione all’età di 16 anni nel reality show “American Idol”.
Da allora, Alexis è stata in tournée, scrivendo musica e persino completando la sua formazione universitaria con una laurea e un master in economia aziendale.
Lavorando con vincitori di premi Grammy come Mark Hudson, John Secada e Pj Bianco, Alexis ha continuato a scrivere ed eseguire la propria musica nel genere pop.
Ora, a 23 anni e al suo secondo tour in Uruguay, Alexis continua una carriera bilingue, pubblicando musica in inglese e spagnolo.
Alexis spera di ispirare tutti sul fatto che, indipendentemente da dove vieni, puoi comunque realizzare i tuoi sogni, anche se vieni da una città con uno stop light come lei.
Alexis ha rappresentato gli Stati Uniti nell’edizione 2018 del Festival Internazionale della Canzone – Punta del Este, avendo avuto un’ottima partecipazione, motivo importante per la sua presenza come Guest Artist nella 10° Edizione dell’evento.
CARLO QUINTANA Messico
Biografia
Carlos Quintana, cantautore 24enne di Guadalajara, nato a Guadalajara, Jalisco, Messico.
All’età di 14 anni scopre la sua passione per la musica innamorandosi per la prima volta; da lì ha iniziato a comporre canzoni e ora le canzoni e la musica sono diventate l’amore della sua vita.
Il 23 ottobre 2021 ha pubblicato il suo primo materiale discografico intitolato “Seguir En Pie”. Il single ha una dedica speciale a genitori, fratelli, amici, figli, partner, per tutte quelle persone che sono sempre lì per illuminare la vita con la loro luce e incoraggiarci ad andare avanti.
La canzone “Follow Your Dreams” è come una bandiera alzata in cui Carlos vuole esprimere la sua convinzione che i sogni sono possibili da realizzare, non importa quanto siano grandi e che con il lavoro e la perseveranza, non ci sarà nulla che non possa essere realizzato.
Los artistas invitados en el Décimo Festival internacional de la Canción Punta del Este Uruguay.
El Festival de la * Canción de Punta del Este Uruguay* cuenta con invitados internacionales. Se realiza durante 3 días consecutivos, al cierre del 3er día, se da a conocer el tema ganador. Se considera también el voto virtual, por Instagram y fecebook, en las páginas del mismo. Los días 24/25/26 de octubre. “Es una fiesta maravillosa, de camaradería y talento, dónde el Arte, en el formato de ” La Música” se hace presente, para placer de todos , en el marco de un bello entorno ” Natural” Balneario tradicional, ampliamente reconocido en el mundo., Cómo es Punta del Este Uruguay. Les deseamos con mucho amor, mucho éxito y felicidad. Agradezco con el corazón a Dyricel por toda la información entregada y si amorosa predisposición. Ella es nacida en Panamá, pero enamorada de Punta del Este, su gente y sus increíbles paisajes.” Guainy
ALEXIS CHAPA Estados Unidos
Biografía
Alexis Chapa es un cantautora de un pequeño pueblo llamado Sullivan City en el estado de Texas de los Estados Unidos.
Inició su carrera muy joven a los 14 años en el reality show “La Voz Kids” y luego apareció nuevamente en la televisión a los 16 años en el reality show “American Idol”.
Desde entonces, Alexis ha estado de gira, escribiendo música e incluso completando su educación universitaria con una licenciatura y una maestría en administración de empresas.
Al trabajar con ganadores de premios Grammy como Mark Hudson, John Secada y Pj Bianco, Alexis ha seguido escribiendo e interpretando su propia música en el género pop.
Ahora, a los 23 años y en su segunda gira en Uruguay, Alexis continúa una carrera bilingüe, lanzando música en inglés y español.
Alexis espera inspirar a todos a que, sin importar de dónde vengas, aún puedes lograr tus sueños, incluso si vienes de una ciudad de un sólo semáforo, como ella.
Alexis representó a EE.UU en la edición 2018 del Festival Internacional de la Canción – Punta del Este, habiendo tenido una excelente participación, importante motivo para su presencia como Artista Invitada el la 10 Edición del evento.
CARLOS QUINTANA México
Biografía
Carlos Quintana, cantautor tapatío de 24 años, nacido en Guadalajara, Jalisco, México.
A la edad de 14 años descubriría su pasión por la música cuando por primera vez se enamoró; a partir de ahí comenzó a hacer canciones y ahora, las canciones y la música se convirtieron en el amor de su vida.
El 23 de Octubre del 2021 estrenó su primer material discográfico titulado “Seguir En Pie”. El sencillo tiene una especial dedicatoria hacia los padres, hermanos, amigos, hijos, pareja, para todas aquellas personas que siempre están ahí para iluminar con su luz la vida e impulsan a seguir adelante.
La canción “Sigue Tus Sueños” es como una bandera alzada donde Carlos quiere expresar su convicción de que los sueños son posibles de concretar, sin importar lo grandes que sean y que con trabajo y perseverancia, no habrá nada que no se pueda alcanzar.
Il silenzio entra freddo in questa stanza come se fosse vuota, priva di vita senza amore ma neppure odio… Ti senti vuoto nessun suono emana il tuo cuore vie vuote dentro il tuo animo freddo come il primo gelo d’inverno. L’indifferenza è dentro te come se si fosse impadronita del tuo animo incatenandolo ad una fredda porta… Ma un giorno il sole dentro di te riappare l’indifferenza all’improvviso scompare dentro di te l’animo freddo si scalderà e l’amore tornera’.
E se senti i suoi fedelissimi o quelli che almeno un tempo erano sul suo libro paga ti fanno sentire coglione, ti rassicurano, cercano di illuminarti d’immenso, di convincerti che sei tu il poveretto che non capisce niente e ti confermano che Berlusconi è un uomo di pace, che vuole iniziare una trattativa con Putin, che lui può veramente fare qualcosa per convincere il russo a terminare le ostilità. Sei tu che non capisci cosa c’è dietro, il gioco di sponda raffinatissimo, la mossa geniale del cavaliere. Avessi io la loro abilità nel salvare capra e cavolo! Avessi io la faccia tosta nel negare l’evidenza dei fatti! Sono io che sono stupido, che sono fisso. L’ho sempre detto che per stare bene in Italia bisogna accettare i compromessi, che per stare comodi bisogna essere accomodante! Naturalmente tutti i suoi fedelissimi, i suoi yes men invece di farlo ravvedere, di consigliarlo, di rabbonirlo, rafforzano ancora di più le sue convinzioni, alcune volte inasprendo ulteriormente lo scontro ed esacerbando gli animi. Ne sono una controprova quegli applausi dei suoi parlamentari ai suoi discorsi. Nessuno dei suoi fedeli trova il coraggio, la determinazione di dirgli a chiare lettere: “ti stai sbagliando. Stai imboccando una strada che non porta a niente. È estremamente deleterio per l’immagine della nazione quello che stai dicendo”. Ma d’altronde a chi spetta l’ingrato compito di correggerlo? Qualcuno ha detto che i figli del cavaliere sono costretti a fare i genitori del proprio genitore, ma senza conseguire finora i risultati sperati. Insomma bisogna guardarsi bene dal criticare negativamente Berlusconi. Lui è inattaccabile, inossidabile, invincibile. Che poi la dicotomia dire/fare quando si è ai vertici della politica nazionale non esiste: dire una cosa grave significa fare una cosa grave. Berlusconi non era al bar dello sport quando ha fatto quelle esternazioni (con tutto il rispetto dei bar dello sport). Sapeva benissimo che la stragrande maggioranza della sua vita è pubblica, sotto i riflettori. E se non ha valutato adeguatamente le conseguenze significherebbe che non è più idoneo per la politica. Se invece molto più probabilmente aveva calcolato, ponderato tutto la cosa è ancora più grave. Ogni atto linguistico in politica ha un’enorme perlocutorietà, ha delle grandi ripercussioni pratiche. Certi suoi fedelissimi lo difendono a spada tratta, con le unghie. Continuano imperterriti l’opera di rimozione a tratti oppure di manipolazione. Tutto ciò mi stupisce, mi allibisce, mi lascia basito. In fondo mezza Italia deve molto a Berlusconi, soprattutto i vip, che hanno spesso iniziato a calcare le scene del mondo dello spettacolo nelle sue reti televisive, soprattutto sondaggisti e giornalisti che hanno lavorato o lavorano per lui. Io sono un povero ritardato mentale che non sa cogliere i nessi e le sfumature, che vede degli errori/orrori nelle strategie comunicative e politiche dove ci sarebbero lungimiranza e un’iniziativa di carattere internazionale. Così Berlusconi diventa un santo, un eroe o almeno viene configurata e ventilata la possibilità che a pieno diritto possa esserlo. Sono io che sono duro di comprendonio e magari per queste mie parole per alcuni berlusconiani troppo polemiche o sarcastiche oltre a quelle di ieri, espresse proprio in questo blog, sono anche perseguibile legalmente. L’importante è farla pagare a chi si oppone, a chi critica, a chi si mette contro. Fondamentale è farla pagare cara a chi la pensa diversamente. L’importante è rigirare la frittata, difendere l’indifendibile. Ah se fosse legale ciò che è legittimo e se fosse illegale ciò che è illegittimo! Che mondo migliore che sarebbe! A volte per non arrampicarsi troppo sugli specchi sarebbe da dire una cosa sola: “scusate, ho sbagliato”. La questione di fondo è che le persone comuni non dovrebbero lasciarsi abbindolare, lasciarsi persuadere da Berlusconi e neanche dai suoi fedelissimi. Dovrebbero sempre vedere da che pulpito viene la predica e la propaganda. Intanto le polemiche sterili non aiutano il Paese. Se le dichiarazioni berlusconiane sono state solo un gioco non è stato un gioco innocente! È stato un gioco al massacro per il governo che deve nascere, per l’Italia intera. Che siano frutto di razionalità e non siano dei vaniloqui di un anziano può benissimo darsi, ma vorrei comunque sapere Berlusconi a quale titolo si è arrogato questo diritto di creare scompiglio? E soprattutto a quale pro? Non si può lasciar correre come se non fosse accaduto niente. È successo molto in questi giorni e tutto ciò che è successo a mio modesto avviso non si può giudicare che negativamente. Anche gli errori, le provocazioni, le sparate fatte di proposito sono errori, anzi se fatte apposta sono di una gravità maggiore. Qualcuno obietterà dicendo che è la solita sceneggiata all’italiana, che è un colpo di teatro, che il cavaliere sa benissimo quel che fa. Invece io nutro dei seri dubbi. Penso che c’è il rischio di finire alla deriva, di sprofondare nell’abisso. Finisce così per essere tutto delegato al livello di sopportazione della Meloni, ma ancora una volta bisogna chiedersi fino a che punto sono tollerabili le dichiarazioni del cavaliere. Dopo la pandemia, la guerra, il rincaro dei prezzi, la grande crisi economica, l’enorme debito pubblico, l’instabilità politica ci mancavano anche le bizze senili del cavaliere (a mio avviso gli audio sono molto eloquenti e inequivocabili). Sarà un grande giorno per la democrazia quando il cavaliere si ritirerà a vita privata. Ormai il cavaliere deve rassegnarsi perché ha fatto il suo tempo, almeno nella politica italiana. Sono disposto a sopportare tutto il bailamme che faranno le sue televisioni e tutti i mass media quando si ritirerà (tanto non la guardo la televisione, ma al massimo mi tocca ascoltarla sottofondo perché la guardano i miei familiari). Lunga vita al cavaliere, ma a casa sua! Senza odio né rancore.
Quando prendi la strada perduta arrivi alla neve e quando trovi la neve ti metti in ginocchio come un cane malato che mangia l’erba dei cimiteri per venti secoli.
Quando prendi la strada perduta trovi la donna che non ha paura della luce che può uccidere due cazzi in una volta sola luce che non ha paura dei cazzi e cazzi che non possono chiamare nella neve.
Trovi amanti che hanno ascoltato che gli stessi galli cantano per venti secoli Galli che hanno ingoiato pietre dalle tracce l’uno dell’altro ma non si sono mai incontrati da nessuna parte per strada.
Quando prendi la strada perduta Trovi le piume luminose del mattino Disposte in proporzione alla neve e alla luce E quando la neve si perde per strada Allora il vento caldo potrebbe soffiare da sud E c’è tristezza nel letto per venti…
Un modo costruttivo, e creativo, quello di Pier Carlo Lava ex direttore vendite e marketing, quello di interessarsi vivamente alle problematiche di Alessandria la sua città natale, illustrandole e inviandole alle varie autorità comunali del luogo con i relativi suggerimenti alfine di sollecitarne la soluzione.
Cosa non semplice, ma che in qualche modo sottolinea, con insistenza, i vari disagi cui sono sottoposti i cittadini, sempre in attesa di miglioramenti dell’habitat ove trascorrono la loro vita.
Ma non si ferma qui l’attività di Lava… diventa blogger attivissimo, con la creazione sul web, di tre importanti blog: “ALESSANDRIA TODAY” https://alessandria.today/ “Alessandria online”
https://alessandriaonline.com/ e “ ALESSANDRIA POST” https://piercarlolava.blogspot.com/ nei quali oltre a dialogare sulle tematiche della città di Alessandria, si parla di tutti quegli avvenimenti artistici e folcloristici che ruotano intorno all’urbe e non solo.
Cenni di politica, pubblicazione di poesie di autori vari e avvenimenti d’attualità riguardanti il nostro paese, contribuiscono a dare una grande visibilità alle due testate, sempre aggiornatissime sul web.
Molti autori si sono uniti a questa iniziativa mettendo in evidenza le loro variegate opere, sui due blog, che nel giro di poco tempo, hanno raggiunto tantissime letture, per il grande interesse che hanno suscitato i vari articoli contenuti nelle pagine.
Dunque facciamo i nostri complimenti a questo instancabile blogger, che giornalmente riesce a catturare la nostra attenzione con i suoi avvincenti post.
@Silvia De Angelis
Leggi post di cultura, società, territorio e ambiente ai seguenti link:
Five Simple Steps to Developing Your Leadership Skills
Become a better listener. Influential leaders are active listeners who build on criticism and advice. Additionally, attentive listeners can detect non-verbal signs. If you’re looking to improve your listening skills, consider taking an online leadership course.
If you’ve ever watched someone who struggles to listen, you may have noticed that they are frequently preoccupied, don’t pay attention, and are quick to fill the quiet with their own thoughts. As a result, you can find yourself at a loss for words or unprepared to react in such circumstances. In these situations, practical listening abilities will enable you to handle conflict, interact with people, and build bonds with them.
Effective listening is a skill that can only be learned via emotional self-control and empathy. This implies that you must disengage from your emotions and concentrate on the other person. It would be ideal if you made an effort to put yourself in the other person’s position and listened to them without passing judgment.
You may grow as a leader by passing down responsibility and power. You may avoid becoming overwhelmed by work and have more time for other essential duties. It’s interesting to note that delegating raises job happiness. Four studies found that when tasks were outsourced by managers, workers were more pleased. All facets of life can be explained by the board’s fundamental logic.
You must be aware of the abilities and passions of your team members in order to allocate responsibility successfully. For instance, whereas some people enjoy social duties, others enjoy gathering information and writing reports. Similar to this, brainstorming meetings and policy creation should include those who like personal engagement. By doing this, you may make use of their interests and skills. It is advisable to start at the lowest level and work your way up when distributing power. Delegation prevents a chain of responsibility and referrals via various groups and departments, which boosts efficiency and effectiveness.
You may acquire the abilities you need to lead more successfully by taking an online leadership course. Naturally, this kind will assist you in growing your self-awareness and self-confidence, two traits that a strong leader must possess. Additionally, it will get you ready for a day when people will look to you to set an example.
Look for short courses that concentrate on particular leadership topics to help you strengthen your leadership abilities. You may get the information you need to become a better leader, for instance, by taking brief courses in communication, leadership and management, HR management, and soft skill development. These fast online courses might assist you in picking up new abilities rapidly.
It may seem challenging to develop your decision-making abilities as a leader, but there are actions you can take to make more rational choices. Making an assessment of your circumstance is the first step. Consider what the situation now is lacking, what may be improved, and possible solutions. Once you have this knowledge, you may start coming up with solutions on your own.
Second, you need to be able to recognize your emotions and communicate them in constructive ways. This is significant because feelings may influence choices. To keep their emotions from clouding their judgment, leaders must also possess emotional intelligence. You must also be conscious that you may occasionally require the advice of others and that not all of your decisions will be your own. To make the most excellent choice for the team, you should encourage team meetings and solicit information from others.
Il prete di Carloforte, Don Antonio Moresco, viene trovato morto nella sua abitazione, tutto lascia pensare ad una caduta dalle scale, come afferma la relazione del medico legale. Il commissario Alvise Terranova, da poco tempo rientrato a Carloforte, non è convinto che si tratti di un incidente. Il giorno prima era stata trovata una scritta “la chiesa è in pericolo” sul muro della chiesa e in paese molti fedeli non erano contenti di Don Antonio, al punto che era stata organizzata una petizione per allontanarlo. Molte cose non quadrano ed il commissario Terranova è convinto che la morte del prete non sia stata una disgrazia. Il ricevimento di una lettera anonima, con l’indicazione del presunto colpevole, lo convince che i suoi sospetti sono giustificati e che l’indagine deve proseguire perché si tratta di omicidio. Ma non crede che il colpevole sia quello indicato nella lettera, crede che la verità sia ben diversa.
Un libro con una trama complessa, ben costruita, un finale inaspettato che affronta temi molto delicati e purtroppo molto comuni. Il testo prevede continui inserti della lingua reale parlata a Carloforte, che caratterizzano il racconto e amplificano l’efficacia dell’ambientazione. Il racconto del giallo vero e proprio include tutte le trame politiche, tradimenti, storie segrete che in realtà sono di dominio pubblico, un vulcano in eruzione di fatti e misfatti imprevedibile per quello che è da tutti considerato come un paese tranquillo dove non succede mai niente. E proprio tra queste storie segrete che sarà possibile per il commissario Terranova trovare quei piccoli appigli su cui fondare le sue ricerche che lo porteranno alla soluzione del caso. Terranova è un personaggio dalle intuizioni brillanti, appassionato di Jazz, di Tom Waits e delle buone letture, un poliziotto sensibile che sa quando affidarsi al cuore e mettere da parte la razionalità.
Titolo: Superficie Autore: Olivier Norek Editore: Rizzoli Traduzione: Maurizio Ferrara
Noémie Chastaine, poliziotta della squadra antidroga parigina, durante la cattura di un pericoloso latitante, viene ferita al volto in modo devastante e permanente. Dopo una lunga degenza, Noémie toglie le bende dal suo viso. I contraccolpi psicologici sono fortissimi, non riesce ad accettare il suo volto, non può tenere in mano la pistola, fallisce le prove al poligono per essere reinserita al suo posto di capo squadra. Viene lasciata dal fidanzato, poliziotto come lei. Anche lui non riesce a superare l’orrore di quel volto deturpato e preferisce fuggire piuttosto che aiutare la fidanzata a sconfiggere i suoi demoni. Noémie viene trasferita nella provincia dell’Aveyrone, nel paese inesistente di Avalone, con il compito ufficiale di verificare se il commissariato locale deve restare aperto, in realtà è solo un modo, per chi deve decidere il suo futuro, di tenerla lontano dalla sua squadra. Noémie segue la sua indole e non si limita a svolgere i compitini con il minimo sforzo, ma si impegna al massimo in tutte le attività in cui è coinvolta. Avalone si rivelerà un paese molto meno tranquillo di quanto i capi non abbiano fatto credere a Noémie. Improvvisamente dal fondo di un lago artificiale emerge un fusto di plastica con dentro i resti di un bambino. Tutto cambia, sia per Noémie che per Avalone. Un ottimo romanzo, uno dei migliori noir del 2022. Una trama ben costruita, ritmo sostenuto, ma la parte migliore sta nei dialoghi, serrati e diretti, oltre che nei profili psicologici dei personaggi, con le loro difficoltà, fragilità, tormenti e paure, resi con grande efficacia e realismo oltre che con un sottile umorismo, dosato a dovere. Il tema del libro, espresso chiaramente dal titolo, è che la verità per venire a galla deve essere ricercata in profondità, non basta fermarsi alle apparenze, ingannevoli e illusorie. Anche per conoscere sé stessi bisogna scavare a fondo del proprio animo. https://robertoiovacchini.wordpress.com/2022/10/13/superficie/
Titolo: Omicidio a Cap Canaille Autore: Christophe Gavat Editore: Neri Pozza Traduzione: Maddalena Togliani
Marsiglia è una città da sempre nota per il traffico di droga, con bande criminali che si affrontano in una guerra senza fine per il controllo del territorio. La città ha anche nelle vicinanze delle bellezze naturali incontaminate, come le meravigliose coste rocciose a strapiombo sul mare, luoghi adatti per incontri romantici, ma anche per suicidi o cruente esecuzioni. Il comandante Henri Saint-Donat è a capo di una indagine complessa, che mette insieme una grossa partita di droga con un lungo elenco di rapine a furgoni blindati, fino al ritrovamento di un corpo nel portabagagli di una vettura. Tutti gli indizi portano a Marsiglia ad una serie di criminali che comunica tra di loro con messaggi tra telefoni cellulari intestati a nomi di famosi cantanti dell’opera, uno per tutti Maria Callas. C’è qualcuno che vuole vendetta e la vuole portare a compimento a Cap Canaille, in una di quelle scogliere meravigliose vicino a Marsiglia. La donna ritrovata nel bagagliaio della vettura è una famosa rapinatrice di Francia, Mireille de Gounod, appassionata del lusso e grande organizzatrice di rapine. La donna era conosciuta molto bene da Henri Saint-Donat che l’aveva arrestata molti anni prima al termine di una rapina, rimanendone colpito dalla bellezza e dal fascino. L’autore Christope Gavat è commissario della polizia francese, conosce alla perfezione i meccanismi delle indagini e le zone teatro del romanzo, ha costruito questo libro in cui azioni ed indagini si alternano e susseguono senza pause, raccontando sia le gesta e la mentalità dei criminali, sia le fatiche e le debolezze dei poliziotti, tra inseguimenti, indagini e ritmi di vita difficili e faticosi. Il personaggio più carismatico della storia, Mireille de Gounod viene raccontata solo dai ricordi di Henri Saint-Donat, che ha condiviso con lei momenti di vita intensi e toccanti che costituiscono una parte importante della storia.
FIGLIO -E perché, madre, sputi su un cadavere a testa in giù, legato per i piedi alla trave? E non hai schifo degli altri che gli pendono a fianco? Ah quella donna, le sue calze da macabro can-can e gola e bocca di fiori pestati! No, madre, fermati: grida alla folla di andare via. Non è lamento, è ghigno, è gioia: già s’attaccano i tafani ai nodi delle vene: hai sparato su quel viso, ora: madre, madre, madre!
MADRE -Sempre abbiamo sputato sui cadaveri, figlio: appesi alle grate di finestre, ad albero di nave, inceneriti per la Croce, sbranati dai mastini per un po’ d’erba al limite dei feudi. E fosse solitudine o tumulto, occhio per occhio, dente per dente, dopo duemila anni di eucaristia, il nostro cuore ha voluto aperto l’altro cuore che aveva aperto il tuo, figlio. T’hanno scavato gli occhi, rotto le mani per un nome da tradire. Mostrami gli occhi, dammi qui le mani: sei morto, figlio! Perché tu sei morto puoi perdonare: figlio, figlio, figlio!
FIGLIO -Quest’afa ripugnante, questo fumo di macerie, le grasse mosche verdi a grappoli agli uncini: l’ira e il sangue colano giustamente. Non per te e non per me, madre: occhi e mani ancora mi bucheranno domani. Da secoli la pietà è l’urlo dell’assassinato.
Il precedente articolo “Sul concetto di perdono” si concludeva con alcuni versi della bellissima poesia di Salvatore Quasimodo, “Laude”, che alcuni amici mi hanno chiesto di commentare.
Questa lirica riporta alla memoria il tragico episodio di Piazzale Loreto col quale si chiudeva un capitolo oscuro della nostra storia: davvero una brutta pagina che, per il suo barbaro e bestiale rituale, ha indignato anche i partigiani.
Che cos’era successo? Era successo che il 29 aprile 1945 i corpi di Benito Mussolini, di Claretta Petacci e di altri 15 gerarchi fascisti, nella notte, verso le 3:30, furono portati a Milano in Piazzale Loreto e tra le 10:00 e le 11:00 dello stesso giorno sette corpi furono issati dai pompieri e appesi a testa in giù alla pensilina di un distributore di benzina che si trovava in un angolo del piazzale.
I corpi rimasero esposti per diverse ore tra insulti, sputi, oltraggi, lanci di ogni sorta di ortaggi e colpi di arma da fuoco, da parte di una folla inferocita, fino a che, per l’intervento delle autorità militari alleate, non furono trasportati all’obitorio.
Nella lirica il poeta immagina un colloquio tra il figlio morto e la madre, ritratta mentre insieme alla folla infuriata lancia sputi e parole di disprezzo sul cadavere di Mussolini legato per i piedi e appeso a testa in giù alla “trave”della pensilina.
La madre non sputa sugli altri cadaveri e su quello della Petacci orrendamente sfigurato; sputa solo sul corpo di Mussolini che ritiene il principale responsabile dei danni arrecati al popolo italiano. Ma il figlio non accetta questo barbaro vilipendio dei cadaveri e invita la madre a fermarsi, a gridare “alla folla di andare via”.
Ma la madre non dà segni di ravvedimento, non si arrende e giustifica quel suo “anomalo” comportamento in ricordo di un passato di dolore e di sofferenza, ancorché di vile ossequio al Potere, contrassegnato dallo spettacolo di tanti morti ingiustamente giustiziati (di incarcerati e di ammutinati “appesi alle grate di finestre, ad albero di nave”; di eretici “inceneriti”, bruciati vivi sui roghi per ordine della “Santa” Inquisizione; di tanta povera gente sbranata dai mastini per un po’ d’erba strappata dalla terra al limite dei feudi).
E richiamando il figlio alla brutale realtà della Storia e alla impossibilità di un superamento dell’ancestrale legge del taglione, dopo duemila anni di sacrifici in nome di Cristo, non intende in alcun modo perdonare i suoi torturatori e sente dentro il proprio cuore, incoercibile, il bisogno di “trafiggere” il cuore di coloro che avevano trafitto il cuore del figlio attraverso la tortura (“T’hanno scavato gli occhi, rotto le mani per un nome da tradire”).
La parte finale della lirica si apre con la visione di un paesaggio spettrale, a fronte di una raggiunta (provvisoria ma illusoria) “giustizia” (“l’ira e il sangue colano giustamente”) e nella prospettiva di un futuro incerto, governato dalla violenza e dalla paura (“occhi e mani ancora mi bucheranno domani”), senza pace e ancora segnato dal sacrificio di tanti martiri che da secoli vanno incontro alla morte urlando inutilmente misericordia ai loro assassini.
Non importa che tu sia uomo o donna, vecchio o fanciullo, operaio o contadino, soldato o studente o commerciante, non importa quale sia il tuo credo politico o quello religioso; se ti chiedono qual è la cosa più importante per l’umanità, rispondi prima dopo sempre: la pace.
Ma quando finirà questa guerra “scellerata”, come l’ha definita recentemente il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella?
È l’interrogativo che noi tutti, quotidianamente, ci poniamo, di fronte alla brutale aggressione della Russia contro uno Stato sovrano, l’Ucraina, costretta a difendersi -e continua a farlo con portentoso orgoglio- grazie alle armi e agli armamenti inviati dagli Stati Uniti, dal Canada, dal Giappone, dall’Australia e da quasi tutti i paesi europei.
Sono trascorsi ormai più di sei mesi dal 24 febbraio 2022 (giorno dell’aggressione) e ancora non si intravede alcuna via di uscita dal tunnel di questo assurdo ed insensato conflitto.
Certo, la situazione è molto complessa e complicata, se neppure i numerosi appelli alla pace di Papa Francesco, l’autorità morale oggi più alta al mondo, sono riusciti a “piegare” il cuore di Putin e di Zelensky ad una sia pure provvisoria tregua.
E non sarà sicuramente l’intervento di elementi esterni o la “discesa in campo” degli Stati Uniti o della Cina a decretare la fine di tanto inutile ed ingiustificabile spargimento di sangue, giacché senza la volontà delle due forze in campo (Russia e Ucraina), non sarà possibile arrivare ad alcun tipo di pace duratura.
Intanto la pioggia dei missili russi continua a cadere sulle martoriate città dell’Ucraina, tra l’indifferenza e la distrazione dell’opinione pubblica mondiale che ogni giorno è costretta a prendere dolorosamente atto della distruzione di città, di paesi e di villaggi: gravi ed insensati misfatti che, oggettivamente, allontanano e rendono sempre più difficile e problematico il raggiungimento della pace.
La bellissima lirica del poeta cinese Li Tien-Min, nella sua semplicità e brevità, rispecchia l’aspirazione suprema del genere umano alla pace, “la cosa più importante”, da perseguire ad ogni costo, pur tra gli ostacoli e le difficoltà che ne rendono ardua e faticosa la conquista: una lirica, in conclusione, di grandissima attualità; un canto d’amore alla vita, pur nella consapevolezza delle difficoltà e delle amarezze che vanno affrontate e superate con dignità, con fiducia e con coraggio, senza alcun pregiudizio e senza alcuna distinzione di lingua, di genere, di politica o di religione.
Il tema che mi propongo di affrontare, sia pure in maniera sintetica, è se sia la Letteratura ad influenzare la Società e le sue forme di convivenza umana, o se piuttosto non sia la Società ad influenzare la forma e il contenuto della Letteratura e delle arti in genere.
Una questione antica e controversa, rispetto alla quale si potrebbe salomonicamente sostenere che Società e Letteratura siano elementi che si influenzano reciprocamente; se non che la questione è molto più complessa di quel che si immagina e non può essere risolta chiedendoci solo se la Società influenzi il poeta (e quindi la sua poesia) più di quanto il poeta influenza la Società: ciò che, in qualche misura, richiamerebbe alla memoria l’antica “quaestio” dell’uovo e della gallina.
Si può affermare che èla Letteratura ad influenzare la Società quando, attraverso la lettura e l’analisi di romanzi, di poesie e di storie letterarie, si è portati a conformare la propria vita ai principi in essi espressi: principi che però fanno riferimento ad un’altra realtà, la quale esiste all’infuori del ristretto cerchio della famiglia del lettore, dei luoghi da lui frequentati, dei suoi amici e del suo mondo affettivo.
I poemi di Omero e di Esiodo, per esempio, passando per i lirici e i tragici greci, informandoci sul modo di convivere dei Greci e su ciò che essi pensavano, hanno indubbiamente esercitato una grande influenza sulla vita sociale e spirituale del loro tempo. Sono stati questi poeti a sviluppare nuove idee sulla coesistenza degli uomini e ad “inventare” concetti come l’onore, il rispetto delle leggi, il senso dell’amicizia e il Thymòs (quel sentimento/legame spirituale che deve accompagnare le azioni degli uomini, soprattutto in battaglia).
“L’ira funesta del pelide Achille” deriva -per citare un caso famoso- dal fatto che l’eroe greco si sente offeso nel suo onore perché Agamennone gli ha portato via la schiava a lui più cara, Briseide; è questo affronto a provocare la sua Ira e il ritiro dalla guerra, nella quale rientrerà solo per vendicare l’uccisione del suo migliore amico, Patroclo.
Concetti come libertà, uguaglianza e fratellanza (che sono alle origini della Rivoluzione francese) trovano la loro sorgente negli scritti degli “Idèologues” e degli enciclopedisti francesi; ma prendiamo anche un’opera pittorica di Pablo Picasso molto famosa: Guernica, la città spagnola rasa al suolo il 26 aprile 1937 con un bombardamento di aerei tedeschi e italiani.
In quest’opera, il grande pittore spagnolo, attraverso un linguaggio pittorico franto, fatto di immagini di brutale violenza e di morte, “riflettendo” gli orrori della guerra, in qualche modo induce (muove/spinge) l’osservatore (colui che guarda il dipinto) ad una riflessione sulla stupidità e sull’insensatezza di quest’ultima; ad apprezzare i valori della libertà e della pace e a guardare al futuro con occhi nuovi e con la speranza e l’augurio che questo passato, con le sue “nuvole di sangue salite dalla terra”, per dirla col Quasimodo, rimanga solo nella nostra memoria come monito ma anche come invito a costruire un futuro di pace, di giustizia e di democrazia. Ecco, allora, come anche la pittura può influire sulla vita sociale.
Ciò premesso, penso però che l’influenza della Società, della vita sociale e della realtà sulle produzioni artistico-letterarie sia di gran lunga superiore a quella esercitata da queste ultime sulla vita sociale. Io parto, infatti, dal presupposto che l’Arte (la letteratura, la musica, la poesia, la pittura…) sia una delle forme con cui l’uomo conosce la realtà; o, per dir meglio, una delle forme del “rispecchiamento” del mondo esterno nella coscienza dell’ artista (poeta, scrittore, pittore, musicista) e nella sua opera; non si tratta però di un rispecchiamento, per così dire, meccanico o fotocopia, ma dialettico, di complementarità, ricco, vario ed aperto a tutti gli influssi e ad ogni tipo di apporto o di spinta propulsiva proveniente dal mondo esterno.
Nella poesia o nella letteratura, infatti, la vita reale non appare in tutta la sua verità effettuale; il poeta (o lo scrittore) parte, sì, dalla realtà, ma la rappresenta trasformandola in conformità al proprio modo di vedere e di pensare. In questo caso l’opera letteraria va vista come l’espressione e il riflesso dello spirito del tempo, ossia della vita sociale contemporanea. Analogo discorso si potrebbe fare per quanto riguarda, per esempio, l’Orlando furioso, opera nella quale le mirabili trame della fantasia ariostesca sono il rispecchiamento della splendida civiltà del Rinascimento e della sua nuova concezione del mondo incentrata sull’uomo, sul suo spirito critico e sul suo nuovo modo di guardare ai grandi temi della vita (l’amore, la libertà e la felicità).
Quanto detto sopra può valere anche per altri movimenti letterari, come la Scapigliatura, il Verismo, l’Ermetismo… (le cui tematiche sono in qualche misura il riflesso di un particolare e ben determinato periodo storico) o per la complessità del mondo di oggi la quale si rispecchia in vario modo in moltissime opere di letteratura, di poesia, ma anche nel teatro, nel cinema, nella musica e in tutti quei sofisticati strumenti multimediali che la moderna tecnologia mette a nostra disposizione.
In conclusione, so bene che la vastità dell’argomento avrebbe richiesto un’esposizione più ampia e particolareggiata che sicuramente non sarebbe stato possibile “esaurire” in un articolo, il cui scopo, peraltro, vuole essere semplicemente quello di invitare il lettore ad un’analisi dei testi (letterari ed artistici in genere) prioritariamente alla luce e nella direzione del rapporto dialettico tra realtà sociale e produzione artistico-letteraria.
Nella VI edizione del “Premio accademico internazionale di letteratura contemporanea L. A. Seneca” alla giornalista Maria Grazia Di Mario viene assegnato il “Premio Minerva” 2022. La consegna del Riconoscimento, un’opera scultorea realizzata dall’artista Dino Bilancia, è avvenuta il 15 ottobre 2022 durante la cerimonia conclusiva del Premio letterario Seneca, presso il Castello normanno svevo di Sannicandro di Bari. Il Senato dell’Accademia delle Arti e delle Scienze filosofiche ha così motivato la scelta:
In riconoscenza agli Alti meriti per l’impegno e la capacità divulgativa, per l’amore verso la ricerca della notizia, la deontologia e il sapere, spaziando dal giornalismo alla letteratura in modo incisivo e personale e per aver saputo modulare la sua scrittura con toni distesi e accattivanti sulle pagine di narrazione del presente e con piglio innovativo riguardo all’ambito culturale letterario in cui i riconoscimenti ricevuti ne attestano l’ampia validità e il ricco bagaglio di conoscenze.
Premio Minerva 2022 alla Carriera per la sua vasta opera di giornalista e saggista, per la sua visione cosmopolita della notizia e i profondi legami con le origini e la sua storia personale, per il suo carattere entusiasta e la versatile professionalità a cui si devono i successi da lei siglati; per l’acume con cui ha saputo muoversi tra le pagine di quotidiani dalle ormai antiche origini contribuendo al mantenimento della pluralità e all’indipendenza dell’informazione legata alla grande tradizione del migliore giornalismo italiano.
Maria Grazia Di Mario oltre a un folto percorso giornalistico è impegnata in vari settori letterari. Laureata in Lettere e filosofia presso La Sapienza di Roma, ha conseguito il diploma in Giornalismo e Tecniche audiovisive presso l’Istituto Superiore di Giornalismo di Camerino e il diploma in Laboratorio di scrittura per la narrativa, la sceneggiatura e il fumetto. È iscritta all’Albo dei Giornalisti pubblicisti e all’Albo dei professionisti. Corrispondente, inviato, caposervizio, caporedattore, direttore si è occupata di cronaca locale e nazionale, cultura, turismo e spettacolo, economia e politica. Ha fondato case editrici e periodici nazionali e locali. Insegna Giornalismo nelle scuole superiori presso la Dante Alighieri di Roma. Attualmente collabora con le riviste letterarie Fili d’Aquilone, con il blog letterario Alla Volta di Leucade, il quotidiano L’Avanti online e con La Voce di New York. Per l’ufficio stampa dell’Università La Sapienza di Roma (Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali) e dell’Accademia Polacca di Roma, si occupa di comunicazione per grandi eventi culturali e letterari. Dirige i magazine da lei fondati http://www.thefilmseeker.it, http://www.sabinamagazine.it e il periodico cartaceo Sabina, la più antica testata della provincia di Rieti e della Sabina. Già vicedirettore del Cinecorriere e caposervizio presso il Radiocorriere TV edito dalla Rai, ha curato l’ufficio stampa delle trasmissioni di Canale 5 per molte trasmissioni tra cui La Corrida, condotta da Corrado. Ha collaborato con testate nazionali quali Il Messaggero, redazione di Rieti e del Lazio, con articoli di grande impatto sociale inerenti la realtà del territorio; Avvenire; L’umanità, occupandosi di economia, politica, cultura e inchieste sociali; Paese Sera, cronaca, politica, attualità.
All’attività giornalistica, affianca quella di saggista e poetessa. Nel 2013 pubblica il saggio Alberto Moravia Il Profeta Indifferente realizzato in sinergia con l’Archivio del Novecento dell’Università La Sapienza di Roma. Il saggio è tra i cinque finalisti del Premio Carver si classifica 2° al Premio Nabokov. Suoi anche il saggio Roma di Moravia tra narrativa e cinema, il libro di poesia L’Attesa Infinita (di recente ha vinto un Premio Speciale ad Abano Terme) e La donna senza testa (vincitore del Premio ArgenPic e del Premio Letterario Mondiale Golden Aster Book). Molte le sue interviste a importanti personaggi del mondo televisivo e cinematografico e a dirigenti Rai, tra i quali Nino Manfredi, Gigi Proietti, Piero e Alberto Angela, Paolo Villaggio, Pippo Baudo, Katia Ricciarelli, Raffaella Carrà e personaggi politici tra quali il Presidente della Repubblica Cossiga. È stata ospite in numerose trasmissioni Rai. Intensa anche la sua attività di operatrice culturale Nel 2014, dopo la morte del padre Angelo (poeta, scultore, etrusco-logo), fonda e dirige la Biblioteca Casa Museo Angelo Di Mario, occupandosi anche delle Relazioni Esterne e dell’Ufficio Stampa. Grazie al suo impegno, la biblioteca viene riconosciuta dal M.I.B.A.C. e dalla Regione Lazio.
Attualmente sono in corso vari progetti ed eventi di tipo culturale e sociale in sinergia con numerose istituzioni pubbliche e presidi culturali, con l’intento di valorizzare la figura paterna e di stimolare la cre-scita del territorio.
Estratto Antologia Seneca 2022 Maria Teresa Infante