W i blog e i blogger!!!

Alcuni dicono che i blog siano morti. Sono gli stessi che dicono che su Facebook ci vanno solo i vecchi. Invece i blog sopravvivono anche grazie a Facebook. Che ci sia in qualche modo una piccola crisi di blog e Facebook è vero, è ormai accertato. Ma non calchiamo troppo la mano. È esagerato sostenere che i blog e Facebook ormai appartengano al passato, che siano ormai superati.  È vero che ci sono dei costi di gestione, di posizionamento sui motori di ricerca. È vero che bisogna dedicarvi impegno e tempo.  È vero che ci vuole passione e costanza. La difficoltà principale dei blogger è data casomai dall’esatto contrario: i blog sono tanti, ognuno al mondo d’oggi ha un blog, ogni giorno spuntano blog, più del 30% degli internauti è iscritto a WordPress, aumentano ogni giorno gli iscritti ad altre piattaforme. C’è chi sostiene nello specifico che sia passata l’epoca d’oro dei blog letterari. Se prima però c’erano pochi blog letterari visitatissimi, oggi che i lit-blog sono molti di più d’un tempo c’è stata una distribuzione più equa e forse più democratica dei lettori. Diciamocelo francamente: se da un lato i giovani frequentano molto di più Instagram, Youtube, Tik Tok (e se hanno una soglia di attenzione più bassa secondo gli esperti delle passate generazioni), è altrettanto vero che questi siti non sono adatti per la poesia, per le recensioni di libri, per la divulgazione letteraria. Le due cose si controbilanciano, al di là delle apparenze. Chi cerca un minimo di approfondimento, fatto in modo chiaro e non noioso, deve andare su lit-blog e siti letterari. E anche se venissero considerati datati, qualcuno deve pur sempre ostinarsi allo stesso tempo a divulgare e approfondire, cose che hanno fatto finora siti letterari e lit-blog (sembra un ossimoro, ma in realtà non è così). E poi vogliamo considerare la libertà dei blogger e dei lit-blog? Fino a vent’anni fa questa libertà di espressione era impensabile, ineguagliabile. 

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