Non c’è scelta di Norman MacCaig (tradotta e in versione originale)

Norman MacCaig (1910-1996) è stato uno dei più grandi poeti scozzesi del ventesimo secolo

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Norman MacCaig (1910-1996) è stato uno dei più grandi poeti scozzesi del ventesimo secolo. E’ ricordato con grande affetto non solo dalla nuova generazione di scrittori scozzesi che ha contribuito a formare, ma anche dalle migliaia di persone incontrate nelle scuole, per le quali MacCaig è stato il primo poeta che avesse il dono di scrivere con semplicità sulle cose di tutti i giorni rendendole sorprendenti.

Penso a te
nei vari modi in cui la pioggia scende.
(sempre di più, con l’età,
odio le metafore – la loro rigidità
la loro inadeguatezza.)
A volte questi pensieri sono
pioggerellina, appena percettibile, niente
di più leggero:
a volte uno scroscio battente, una
solerte pulizia primaverile della mente:
a volte, un terribile temporale.
Sempre di più, con l’età,
odio le metafore,
amo la leggerezza,
temo i temporali.

(Traduzione di Andrea Sirotti)

L’originale in Inglese:

NO CHOICE

I think about you
In as many…

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Fiaba di Marianne Larsen

Dalla Danimarca

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Marianne Larsen poeta danese (1951)

Quando la gente la mattina si sveglia nei suoi isolati nuclei
familiari con uno strano sapore di canti di libertà nella
bocca, si desta anche il suo vuoto.
E subito il vuoto pregusta la gioia
di quando la gente sparirà nel buio, diretta alle
macchine in attesa e resterà solo a possedere le cose e
lo spazio che son loro.
Attende invisibile con ansia.
Quando è sicuro che la madre, il padre e i figli
sono via
salta come un pupazzo da una scatola magica e si mette
a rovistare facendo da padrone. Nessuno sa quanto
perverso sia il vuoto.
Il vuoto che resta nelle case private quando la gente
è uscita.
Rovista fra lettere e armadi della gente, ne prova le vesti,
si volta e rivolta davanti ai loro specchi.
Il vuoto ha via libera quando la gente non c’è. Il tempo
in cui…

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Matrimonio al rifugio Fodara Vedla di Mario Benedetti

Poeta italiano meno conosciuto del suo omonimo uruguaiano

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Mario Benedetti poeta italiano (1955 – 2020)

È il giorno che pare di condividere la terra con i fiori,
il fiore tenerlo vicino al cuore perché parli.
Ognuno beve in alto il suo bicchiere,
ognuno è bello e pensa che i corpi sono in mezzo ai fiori,
i prati alti sopra ogni cattiva idea del mondo.
Nessuna storia toglierà le erbe dalla roccia,
un altro cielo non sarà il nostro ma la memoria
perché altri vivano e chiedano dopo di noi
le nostre stesse cose:
com’era per loro che erano tutto
innalzati sopra la terra?

Nessuna cultura toglierà le mani alle mani,
la pelle ai vestiti.
Difendiamo anche nella disputa le nostre vite,
ci difendiamo da chi vuole altre cose,
si cerca di venire a un patto,
di non farci troppo del male.

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Finding di Carmen Conde

Oggi una poetessa spagnola

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Carmen Conde (1907 – 1996) poetessa spagnola appartenente anna Generazione del ’27

Nuda e attaccata alla tua nudità.
I miei seni come il ghiaccio appena tagliato
nell’acqua piatta del tuo petto.
Le mie spalle si allargano sotto le tue spalle.
E tu, fluttuando nella mia nudità.
Alzerò le mie braccia e manterrò la tua aria.
Puoi discendere il mio sogno
perché il cielo si poserà sulla mia fronte.
Gli affluenti dei tuoi fiumi saranno i miei fiumi.
Navigheremo insieme, tu sarai la mia vela,
e ti porterò attraverso mari nascosti.
Che suprema effusione di geografie!
Le tue mani sulle mie mani.
I tuoi occhi, uccelli del mio albero,
nell’erba della mia testa.

*

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Una poesia dolcissima di Arnold De Vos

Poeta olandese

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Arnold de Vos (1937 – 2020) è stato un poeta olandese.

Mi sveglio in te, che torreggi controluce
e adombri il sole, carne
che cavalchi la criniera tra pube e ombelico
parapetto di pelle alla ritrosia del sangue
a volare in mio onore, aquilone
legato al filo dello scroto danzi e fai vento
sulla rétina della mia bonaccia
che trova in te la pace dell’ozio
e della bella forma imbonitrice
della mia bocca, che ancora non osa
decollare quando atterri
e cielo e terra si fondono
nella liquorizia spassosa dei nostri giochi.
*

(da Vertigo, Edizioni del Leone, 2006)

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Una poesia di Boris Ryzhy

Autore russo da conoscere e riconoscere

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Boris Borisovič Ryžij è stato un poeta e geologo russo. Considerato neo-romantico, alcuni suoi versi sono stati tradotti in inglese, italiano, tedesco, olandese e serbo. Nato nel 1974, si suicidò il 7 maggio 2001 all’età di 26 anni.

Portami lungo viali vuoti,
parlami di qualche sciocchezza,
pronuncia vagamente un nome.
I lampioni piangono l’estate.
Due lampioni piangono l’estate.
Cespugli di sorbo. Una panchina umida.
Amore mio, resta con me fino all’alba,
poi lasciami.
Rimasto come un’ombra offuscata,
vagherò qui ancora un po’,ricorderò tutto,
la luce accecante, il buio infernale,
io stesso fra cinque minuti sparirò.

*

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Breathe – The Album Leaf con due poesie di Ulla Hahn

Buona musica da un disco uscito di recente e un’ottima poetessa tedesca

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Edizione corretta
.

Ancora solo pochi passi e poi
lei sarà di nuovo sua sentirà
libererà il suo canto che senza di lei
inaridisce. Collo naso orecchie
gli occhi i capelli la bocca
e così via lui
li canterà solo
a eterna gloria di lei.
Ma una voce si alza.
Orfeo ascolta:
lei che doveva solo tendere l’orecchio
cantando gli piomba sulle spalle.
Allora
si volta ed
ecco
dalle turbate mani gli scivola
la lira. Che Euridice raccoglie
e uscendo percuote piano
con tocchi trattenuti. Collo naso orecchie
gli occhi i capelli la bocca
e così via lei
li canterà solo
a eterna gloria di lui.
Se Orfeo l’abbia poi seguita
le fonti lasciano
all’oscuro.

.
*
.
Estate sommersa dalla pioggia
.

Quest’estate vedo proprio
la pioggia cadere
dal cielo e diluviare su
alberi, felci muschio sul guscio della
chiocciola fino all’interno della terra.
Botton d’oro, gladioli, calte
si…

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Giorni di Leila Falà

Attrice e poeta contemporanea molto interessante

almerighi

Attrice e poeta. Nata ad Ancona, vive a Bologna dove è impiegata presso l’Università.

Ci sono giorni che non riesco a starmene seduta
la sedia è troppo alta, il divano non accoglie.
Ci sono i giorni del letto duro e inospitale
che pare il disordine insopprimibile del cosmo
riversarsi in un instabile equilibrio del mio corpo.
Se ne stanno dure le cose e ossute
preoccupate di seguire il palinsesto quotidiano.

*

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Jack McGuire di Edgar Lee Masters

Dall’Antologia di Spoon River

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Edgar Lee Masters (1868 – 1950)

Mi avrebbero linciato
se non fossi stato spedito in segreto
alla prigione di Peoria.
Eppure me ne tornavo in pace a casa mia,
con in mano il boccale, un po’ ubriaco.
Quando Logan, il maresciallo, mi fermò,
mi diede del porco ubriaco e mi scrollò,
e quando gli risposi per le rime, mi colpì
con quel bastone proibizionista di metallo –
tutto questo prima ch’io sparassi.
Mi avrebbero impiccato se non per questo:
il mio avvocato, Kinsey Keene, stava cercando d’imputare
il Vecchio Thomas Rhodes per il fallimento della banca,
e il giudice era un amico di Rhodes
e voleva che fuggisse,
e Kinsey offrì di tralasciare Rhodes
in cambio di quattordici anni per me.
L’affare fu concluso. Scontai la pena
e imparai a leggere e a scrivere.

*

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Terra di Forough Farrokhzad

Poetessa iraniana

almerighi

Forough Farrokhzad (Teheran, 5 gennaio 1934 – Teheran, 13 febbraio 1967), poetessa iraniana, sfidando le autorità religiose e i letterati conservatori, Farrokhzad espresse con fermezza la propria posizione sulla situazione femminile nella società iraniana degli anni cinquanta-sessanta, contribuendo in modo decisivo al rinnovamento della letteratura persiana del ‘900.

Ah se in questo silenzio
con questa purezza
tu diventassi terra tra le mie braccia,
in questo silenzio, con questa purezza
tra le mie braccia
sotto l’ombrello dei miei capelli
quando il terreno del mio giovane corpo
ti beve
come una pioggia delicata
o una carezza di luna.

*

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Al Cabaret-Vert di Arthur Rimbaud

Poeta maledetto

almerighi

Jean Nicolas Arthur Rimbaud (1854 – 1891) è stato un poeta francese.

cinque della sera
Da otto giorni laceravo i miei stivali
Sulle pietre dei sentieri. Entrai a Charleroi.
– Al Cabaret-vert: chiesi dei crostini di burro
E del prosciutto che fosse mezzo freddo.
Beato, distesi le gambe sotto il tavolo verde:
Contemplai i soggetti piuttosto ingenui
Della tappezzeria. – E fu adorabile,
Quando la ragazza dalle enormi tette, gli occhi vispi,
– Quella, non era certo un bacio a spaventarla! –
Sorridente mi portò i crostini imburrati,
E il tiepido prosciutto, in un piatto colorato,
Prosciutto bianco e rosa profumato da uno spicchio
D’aglio, – e mi riempì un boccale immenso, con la schiuma
Che un raggio di sole tardivo indorava.

*

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L’Eroe di Marianne Moore

Poetessa americana appartenente al movimento modernista

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Marianne Craig Moore (Kirkwood, 15 novembre 1887 – New York City, 5 febbraio 1972) è stata una poetessa e scrittrice statunitense appartenente al modernismo

Come Pilgrim, costretto ad andar piano
a trovare il suo rotolo; stanchi ma pieni di speranza –
non essendo speranza la speranza
finché non sia svanito ogni motivo
di speranza; e indulgenti, pronti a considerare
l’errore del proprio simile
col cuore di una madre –
donna o gatta.

*

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Colloquio di Adélia Prado

Oggi un’eccellenza della poesia brasiliana

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Adélia Prado (Brasile 1935)

Un uomo qualunque mi domandò:
che cosa pensi del sesso?
Una delle meraviglie della creazione, risposi.
Restò disorientato, poiché confonde le cose
e s’aspettava che io dicessi maledizione,
solo perché prima gli avevo confidato: il destino dell’uomo è la santità.
La donna che mi domandò piena d’odio:
lei si depila là in basso? lo domandò sorridendo,
pensando che così mi poteva meglio assassinare.
Magnifici sono il calice e la verga che contiene,
peloso o no.
Santo, santo, santo è l’amore, poiché viene da Dio,
non poiché uso guanto o rasoio.
Che cosa può contro di lui l’escremento?
Anche la rosa, che cosa può in suo favore?
Se “copre la moltitudine dei peccati ed è benigno,
come la morte duro, come l’inferno tenace”,
riposa nel tuo amore, che starai bene.

*

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Acoustic Alchemy con poesie di Jericho Brown

Premio Pulitzer per la poesia 2020

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Turno di Notte

Quando vengo toccato, sfiorato, misurato, Io penso a me stesso
Come a un quadro. L’artista lavora, poco importa se non dorme. E io divento
Bellissimo. Non mangio mai. Una volta mi ci misi con un uomo che mi chiamava
Spuntino, Spuntino di Mezzanotte per la precisione. Lasciavo perdere perché mi
Feriva con una violenza che io scambiavo per desiderio. Mi lasciava lì solo
In una stanza della sua casa triste mentre faceva le pulizie o piegava i panni.
Quando sei stato usato per così tanto tempo, non capisci mai quando
Sei finito. La pittura si asciuga. La notte è di tanti colori. Nero e blu
Sono solo due. L’uomo che mi ha meglio dipinto mi guardava sempre come a un
Affare domestico. Come si dice pronto
In francese? Come lo disegni un uomo del turno di notte? Sicurezza
Al museo per non vedenti, lui mangia per stare

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Struttura di Alfred Kolleritsch

Dall’Austria

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Alfred Kolleritsch (1931 – 2020) è stato un giornalista, poeta e filosofo, nato a Eichfeld in Austria fu il fondatore della rivista letteraria Manuskripte.

Che cosa aspetta dall’ultima volta,
tenuto in caldo dallo sguardo all’indietro,
tracce di mele, libri, ombre,
tracce di angoscia, qualcosa di annullato, la felicità?
È nella profondità della camera,
là lo sguardo di lei, il respiro fino all’insuperabile,
comune esser soli.
Nessuna parola dovrebbe sfuggire,
neppure un granello di polvere,
quel che è rimasto indica,
nulla promesso, cose vissute
catturate dai giorni,
risalendo il fiume qualcosa è in fuga.
Il ritorno fino alla sorgente,
a casa nell’erompere,
lo scomparire
si vela,
va oltre la sorgente,
libero di niente.

*

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Michel Legrand con poesie di Meina Delmar

Ascolta e Leggi

almerighi

Il Miracolo
.

Ti penso.
La sera,
non è più una sera;
è il ricordo
di quell’altra, azzurra,
in cui amore
si fece in noi
come un giorno
si fece luce nelle tenebre.
E proprio allora fu più brillante
la stella, il profumo
del gelsomino più vicino,
meno
pungenti le spine.
Adesso
quando la invoco credo
di essere stata testimone
di un miracolo.

.
*
.
Immigranti
.

Una terra con cedri, con olivi,
una dolce regione di fresche vigne,
lasciarono vicino al mare, abbandonarono
per il fuoco d’America.

.
*
.
Reminescenza
.

Si incrociarono un breve istante
il tuo sguardo e il mio.

.
*******
.

Meina Delmar, brillante poetessa colombiana, con la sua vasta opera e la sua presenza discreta ma costante nel mondo intellettuale colombiano, ha senz’altro stimolato l’attenzione sulle molte donne venute dopo di lei e ha aperto gli occhi dei critici, uomini e donne.

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Se c’era ancora un promessa di Josefa Parra

Poetessa spagnola contemporanea

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Josefa Parra (1965) è una poetessa spagnola.
Laureata in Filologia Ispanica presso l’Università di Cadice, è vicedirettore della rivista letteraria Campo de Agramante . Le sue poesie sono state pubblicate in varie antologie e collabora alla stampa quotidiana ea riviste di letteratura, e tradotte in portoghese, francese, arabo, russo, inglese, tedesco, finlandese e cinese.

Se c’era ancora una promessa
tra me e te, un’offerta
prolungata, una luce laggiù
da poter seguire;
se restava la speranza
– sebbene fosse una triste,
piccola speranza;
se anche le tue labbra
mai hanno pronunciato
la parola mortale che io desideravo
o qualcosa che le assomigliasse,
penso che ancora avrei trovato
una ragione per aspettarti.
E chissà se il commercio della carne
non fu – in qualche modo –
una promessa.

*

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Finché posso di Sara Teasdale

apprezzatissima poetessa americana

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Sara Teasdale (1884 – 1933) poetessa americana

Vento, grandine, pioggia tempestosa,
foschia che vela il giorno al suo languire,
d’anima e corpo ogni pena gravosa
finché posso vorrei per te patire.
E se potessi amarti t’amerei
perché in una notte infinita
presto si perderanno i giorni miei
e anche la pena mi sarà proibita.

.
Traduzione di Silvio Raffo

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Inventario di Günter Eich

Letteratura delle macerie da un grande poeta tedesco

almerighi

Günter Eich (1907 – 1972) scrisse questa poesia mentre si trovava in un campo di prigionia americano.
“Inventur” è una delle più note e rappresentative composizioni della cosiddetta “Trümmerliteratur”, la 
letteratura delle macerie , nella Germania dell’immediato secondo dopoguerra.

Questo è il mio berretto
questo è il mio cappotto
qui le mie cose per radermi
nel borsello di lino.

Barattolo di conserva:
il mio piatto, il mio bicchiere,
nello stagno bianco
ho inciso il nome.

Inciso qui con questo
chiodo prezioso,
che sorveglio
da occhi bramosi.

Nel tascapane ci sono
un paio di elencare di lana
e alcune cose che non ho
mostrato a nessuno,

molto utili di notte
come cuscino per la mia testa.
Il cartone sta qui
tra me e il terreno.

La mina della matita
l’amo più di tutto il resto:
di giorno mi scrive i versi
che di notte ho inventato.

Questo è il mio taccuino,

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Nel mio mestiere, ovvero arte scontrosa di Dylan Thomas

Il grande poeta gallese

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Dylan Marlais Thomas (Swansea, 27 ottobre 1914 – New York, 9 novembre 1953) è stato un poeta, scrittore e drammaturgo gallese.

Nel mio mestiere, ovvero arte scontrosa
Che nella quiete della notte esercito
Quando solo la luna effonde rabbia
E gli amanti si giacciono nel letto
Tenendo fra le braccia ogni dolore,
A una luce che canta mi affatico
E non per ambizione, non per pane,
Né per superbia o traffico di grazie
Su qualche palcoscenico d’avorio,
Ma solo per la paga consueta
Del loro sentimento più segreto.
Non è per il superbo che si apparta
Dalla luna infuriata che io scrivo
Su questa spruzzaglia di pagine,
E non per i defunti che torreggiano
Con i loro usignoli e i loro salmi,
Ma solo per gli amanti che trattengono
Fra le braccia i dolori delle età,
E non offrono lodi né compensi,
Indifferenti al mio mestiere o arte.

*

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Il nulla di Clemente Rebora

Uno tra i più grandi poeti italiani del Novecento

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Clemente Rebora (1885 – 1957)

Apro finestre e porte –
Ma nulla non esce,
Non entra nessuno:
Inerte dentro,
Fuori l’aria è la pioggia.
Gocciole da un filo teso
Cadono tutte, a una scossa.
Apro l’anima e gli occhi –
Ma sguardo non esce,
Non entra pensiero:
Inerte dentro,
Fuori la vita è la morte.
Lacrime da un nervo teso
Cadono tutte, a una scossa.
Quello che fu non è più,
Ciò che verrà se n’andrà,
Ma non esce non entra
Sempre teso il presente –
Gocciole lacrime
A una scossa del tempo.

*

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L’Egitto prima delle sabbie – Franco Battiato (e tre poesie contro la mafia)

Ascolta e leggi

almerighi

Una mentalità di Valentino Zeichen
.
A monte risiede il vizio
della mentalità mafiosa.
La mafia non sta solo
negli odiosi crimini,
mafia è anche sottinteso,
sotterfugio che insinua
nelle abitudini linguistiche
di inconsapevoli onesti.
Mafia è interdizione
a comunicare, censura;
è incentivo affinché
sospetto e diffidenza
cancellino ogni verità.
Mafia è trascurare i muri
privandoli dell’intonaco,
lasciare che le cartacce volino
e che la loro ombra
imbratti la terra;
abbandonare i “vuoti a perdere”
e le deformi plastiche
quale ritratto del degrado.
uomo dai doppi fini,
ricerca lo scambio
di pensieri “franchi”,
in zona “franca” di pensiero;
purtroppo, questo è il solo
debole antidoto al male.
Raccogli le cartacce
e ogni altra varietà di rifiuti;
di tua iniziativa
spazza la strada pubblica, intonaca,
e non sarà del tutto vano.
.
*
.
Come riconoscerli? di Jolanda Insana
.

stanno troppo vicini a chi respira profondo in pieno giorno
e…

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Segreto di Carlos Drummond De Andrade

Grandezza di un poeta brasiliano

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Carlos Drummond de Andrade (Itabira, 31 ottobre 1902 – Rio de Janeiro, 17 agosto 1987) è stato un poeta e scrittore brasiliano, considerato uno dei più influenti del suo tempo.

La poesia è incomunicabile.
Resta storto nel tuo angolo.
Non amare.

Sento dire d’una sparatoria
all’altezza dei nostri corpi.
E’ la rivoluzione? L’amore?
Non dire niente.

Tutto è possibile, solo io impossibile.
Il mare trabocca di pesci.
Uomini camminano sull’acqua
come camminassero per strada.
Non raccontare.

Immagina che un angelo di fuoco
spazzasse la faccia della terra
e gli uomini sacrificati
chiedessero perdono.
Non chiedere.

Traduzione di Massimiliano Damaggio

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Nascita di Clemente Di Leo

Poeta dimenticato da ricordare

almerighi

Clemente di Leo, detto Dino (1946 – 1970), è stato un poeta abruzzese. Giovanissimo contrasse un grave vizio cardiaco che gli impedì di proseguire gli studi. Impiegato del dazio, ha trovato la sua felicità nello studio autodidatta e nella produzione poetica.
http://www.clementedileo.it/

Mi sono ritrovato
con un nome
tra pietre;
e senza risposte
mi consumo con loro.

*

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Albero di Maria Luisa Spaziani

Eminente poetessa italiana

almerighi

Maria Luisa Spaziani (1922 – 2014)

Lo so stasera, o cara. I nostri cuori
sono nati da un’unica magnolia,
quell’albero di casa che a Torino
nel cortile distrutto sbandierava
due fiori soli a ogni primavera.
L’albero non c’è più. Sotto la nera
terra, da tanto esilio e tanta arsura,
sento che va intrecciandosi ancor viva
una radice all’altra.

*

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Sì, dentro e fuori di Hertha Müller

Grande poetessa rumeno-tedesca

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Herta Müller è una scrittrice, saggista e poetessa tedesca, nata in Romania nel 1953 e vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 2009.

Sì, dentro e fuori:
per la prima volta, parrebbe,
la vita è a posto.
è avviata
è lubrificata sgangherata
è rubata giù in strada
equivocata
è resa bicicletta
ci spiace, non è in prestito.

*

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Assetto di volo di Pierluigi Cappello

Indimenticabile

almerighi

Pierluigi Cappello (1967 – 2017)

Con lui venivano una determinazione feroce
dalla camera alla palestra
i cento metri percorsi in cinque minuti,
con una tensione di corpo imballato
tutta la forza del suo corpo spastico
ribellata alla forza di gravità.
Sant’Agostino diceva che perfezione
è la carne che si fa spirito, lo spirito che si fa carne
ma non è vero: ogni mattina i puntali delle stampelle
scivolano metro a metro per guadagnarne cento
ogni mattina lo spirito è tagliato via da quel corpo,
dalle suole strascicanti e dalle nocche strette,
bianche sulle impugnature,
ogni mattina dal dorso di lottatore
si stacca un collo di tendini tesi e redini allentate
un urlo chiuso nella sua profondità,
perfetto nella sua separazione.
E io vi vedo una bellezza di cimieri abbattuti
e dentro la parola andare la parola compimento
e sono sicuro che lui sogna baci pieni di vento
mentre la volontà…

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Il Fuoco e due poesie di Tony Harrison

Un poeta geniale

almerighi

Sul metro

Io spesso cito le coeur bat l’iambe –
Jean Louis Barrault sul metro di Racine.
Sangue registrato sopra un ecocardiogramma
in sinc con un karaoke di calamari sullo schermo,
lo sento ora con una donna biancovestita.
Benché non giambico, piuttosto trocheo sconvolto,
il raro docmio, l’anapesto, noto
che il verso nel mio cuore pulsante almeno non è sciolto.

Il battito è in un flusso di sangue, il suono è più
una fabbrica piena per molte ore ma adesso deserta
dove il pulitore notturno dà lo straccio a un vasto [pavimento
sul quale scarpe tintinneranno e faranno eco arrivata [l’alba,
qualcuno stanco e spossato dal lavoro ma di corsa
con misurate sferzate dal suo straccio mézzo.

Lei spegne quel suono come di sudicio alla deriva
e io sento la marea di quasi alessandrini fermarsi.

*

Vuoti

Seduti a poppa del traghetto, mio figlio, mio Padre, e un [vuoto
dov’ero…

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Incantesimo di Kuno Raeber

eccellente poeta svizzero

almerighi

Kuno Raeber poeta svizzero (1922 – 1992)

Ma insieme volevamo
fare una sfera
chiusa riflettente
e liscia all’esterno da cui
la pioggia scivolasse via i lampi
rimbalzassero e se cadeva
a terra rotolasse via intatta.
Che dentro però ci fossero
giardini con fontane con aiuole
piene di rose ci fossero
soffici prati e boschi
azzurri come dei Bassano
e boschi 
le sterpaglie sotto impenetrabili.
Un mondo selvaggio là dentro per te
e per me là dentro un rifugio
una sfera
per te e per me
noi volevamo fare.

*

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