
Parto.
Oggi parto
e per partire me ne starò a casa.
Parto per umide fantasie e vecchie gioie
per un posto prima di ogni dolore
dove i giorni sono di splendenza infinita
e c’è sempre un gran caldo luminoso,
e nient’ altro.
Passerò la matita sui contorni sfumati
e il gessetto per i pieni e i vuoti
ci sarà l’erba sull’ inguine universale
e “accarezzala l’erba sulle punte” mentre cresce lenta.
Proprio fanno come gli artisti con le loro muse
poi basterà un dettaglio
inconsistente, evanescente o inesistente (mai visto)
in bianco e nero (i colori verranno dopo).
Un’aggiunta mia.
Per farti mia.