Lei prega ogni sera

al principio dell’albera
col viso dentro un mantello lontano,
le sue corone dentro la terra
due piccole culle fiorite nell’ombra
di mani minuscole
aperte a grembo;
il più sacro murmure degli acconsento,
che non muta e non cela il profondo pudore
di chi domanda al freddo il buon sole.
Che il cuore sia caverna
o l’asse di una danza
risplende di ginocchia che nutrono l’inverno
e se scrivi ginocchia
o benedetto
stai bisbigliando una sola parola.
Amina Narimi
Immagine Antonella Schiralli
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