
IL CLAMORE DEL SILENZIO
Vento triste di novembre
che un mattino m’ illudesti,
puoi dirmi di questo giorno
quello che ancora non so?
Ma sì, era un giorno così.
Dammi il senso e la musica
dell’onda il sapore del sale,
di un notturno l’ansietà,
per risentire il respiro
di un’estate trascorsa già.
Ma si, era un giorno così,
come un maggio di neve.
Lo percepivo al sole calante
salire dal profondo del mare,
più tenue al fresco leggero,
inquieto al sentore boscoso.
Spazza via questa nebbia
che monotona mi avvolge
come un inverno improvviso;
la brezza mi stringe il cuore
e ancor si attarda un sogno
che segue quest’attesa.
Sì, era un giorno così,
un’ombra vaga sul cuore,
fintanto che nel perdermi
fissavo il suo volto struggente,
poi una luce lontana sorgeva,
ed io bevevo le sue parole
nel clamore del mio silenzio.
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Autore : Mirella Ester Pennone Masi
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