
Tintura, di Tania Di Malta
Tintura
Nero è l’obolo dell’obbedienza
al tempo piceo delle vacche magre
E tu servo/padrone bevi
dolce il nome Melena rispetto al tanfo
un sinistro fiocco di neve inquinata
sciolto fra imbarazzanti cianfrusaglie
sbeccate e pagate come nuove.
Il risentimento è una fame bulimica,
una pizza surgelata vomitata in fretta,
la compravendita dozzinale, volgare
di parole che smentiscono chi siamo
e ci lascia solo i-odio senza tintura
sui solchi aperti di una farsa,
che offende l’ultimo barlume di coscienza.