Oh pienezza dei miei giorni, di Imma Paradiso

Oh pienezza dei miei giorni, di Imma Paradiso

Oh pienezza dei miei giorni
pensiero intenso,
impetuoso come vento
che scuote ogni singolo ramo.
Terra in cui affondo
radici per nutrirmi e
sostenere il peso della vita.
Cosa potrà il tempo,
cosa le stagioni,
se la tua ombra
avvolge le mie
spalle e a te
mi abbandono.
Il cuore trema
e grida una gioia
senza voce,
e bevo l’aria
che la tua essenza
quasi mi sottrae.
Imma Paradiso
Immagine: “I due amanti” Marc Chagall

La Vitto

Da Frida la loka.

Era la nostra nonna ( però era mia), un mix d’ereditá di geni attraversarono l’oceano e tanti vocaboli erano un cocktail ben assimilato e naturale.

E così, tramandati  nel tempo. Mia nonna Victoria era un personaggio abbastanza particolare; robusta, massiccia,  pele bianca e sottile sembrava un velo di fina seta, segni d’incazzatura permanente tra gli occhi che difficilmente qualcuno gli si avvicinaba per farle uno scherzo. La Vitto era molto speciale. Si alzava presto, poco pretenciosa però quando si metteva qualcosa in testa non c’era neanche il miglior mediatore ad oggi che potesse farle cambiare idea.

La Vitto, prácticamente mi alevvò,  fra tante pentole e un curioso bracciere di ferro del quale, uscivano pasti e pietanze uniche. Cucinate s’un pentolone oppure talvolta direttamente sulla griglia, sotto c’erano le brace tenue, dopo aver preparato il carbone con degna maestria.

Quello che mi rimane ancora oggi in testa, sono i profumi degli impasti messi a cuocere per fare una “tortilla” di pane con un pò di grasso di maiale, esquisitezza che appena tolta dal braciere, ti bruciava fino al midollo e aveva la peculiarità di un fondo arrostito diventato nero. Que crocantezza.

Ma i pezzi forti di lei, non era soltanto la cucina, dentro o nel patio, pieno di verde…

Mi manca tanto, l’ha perse troppo presto…e penso a lei spesso, ogni volta che mi si avvicinaba una farfalla  bianca. Mi diceva: – ricorda, quando perdi una persona a te cara, tornerà a trovarti tramutata in una farfalla bianca; aveva ragione… e parlo con lei.

Da tenor

Tua.

21 luglio, 2022.



Quando l’amore è forte e vero, è come un albero dalle radici profonde, i cui rami accolgono e proteggono.

Oh pienezza dei miei giorni
pensiero intenso,
impetuoso come vento
che scuote ogni singolo ramo.
Terra in cui affondo
radici per nutrirmi e
sostenere il peso della vita.
Cosa potrà il tempo,
cosa le stagioni,
se la tua ombra
avvolge le mie
spalle e a te
mi abbandono.
Il cuore trema
e grida una gioia
senza voce,
e bevo l’aria
che la tua essenza
quasi mi sottrae.

Imma Paradiso
Immagine: “I due amanti” Marc Chagall

Dall’Argentina il prof. Claudio Mamud e il breve racconto della ballerina di carrilon

Prof. Claudio Mamud di Buenos Aires

Immagine di Google

Carillon

Quando ha compiuto cinque anni gli hanno regalato tutto, ma quello che gli è piaciuto di più è stato il regalo della zia: un carillon. La ragazza lo mise sul comodino; lì, incollato al letto, attaccata ad esso. Prima di andare a dormire accendeva il lumicino; Così, nell’oscurità della stanza, una luce fioca ha fatto brillare ancora di più la ballerina mentre si girava su un piccolo specchio ballando il Lago dei cigni. Gli occhi della bambina brillavano più luminosi dello specchio.
All’età di diciannove anni debutta come prima ballerina, appunto, in quel balletto di Ciajkovskij. È stato un successo. È uscito sulle riviste, in televisione. Hanno pubblicato molti articoli . La parola che è stata ripetuta nei commenti è stata “rivelazione”. Raccontava tutto, tranne che nell’esecuzione non seguiva la musica che veniva dai violini, né dai flauti, né dagli oboi, né dagli altri strumenti, ma seguiva quella che veniva dal suo cuore: quella della piccola scatola di musica.

Prof. Claudio Mamud

Traduzione dall’idioma spagnolo all’italiano a cura di Elisa Mascia.

Recensione : La musica che accompagna i giorni e le notti dei bambini nn si cancella mai più dalla memoria ma soprattutto resta impressa nel cuore e anche quando, in futuro, si diventa personalità e artisti importanti quelle melodie non abbandonano da adulti poiché sono elette dal cuore.
Elisa Mascia


Cajita de música

Cuando cumplió cinco años, le regalaron de todo, pero lo que más le gustó fue el regalo de su tía: una cajita de música. La niña la puso sobre su mesita de luz; ahí, pegada a la cama, pegada a ella. Antes de dormir, prendía el velador; así, en la oscuridad de la habitación, una tenue luz hacía brillar aún más a la bailarina que daba vueltas sobre un pequeño espejo bailando El lago de los cisnes. Los ojitos de la pequeña brillaban más que el espejo.
A los diecinueve años debutó como primera bailarina, precisamente, en ese ballet de Tchaikovsky. Fue un gran éxito. Salió en las revistas, en la televisión; le hicieron muchas notas. La palabra que se repetía en los comentarios era “revelación”. Ella contó todo, menos que en la función no seguía la música que provenía de los violines, ni de las flautas, ni de los oboes, ni de los demás instrumentos, sino que seguía la que provenía de su corazón: la de aquella cajita de música.

Prof. Claudio Mamud

Reseña: La música que acompaña los días y noches de los niños nunca se borra de la memoria sino que sobre todo queda impresa en el corazón e incluso cuando, en el futuro, te conviertes en una personalidad y artistas importantes esas melodías no abandonan como adultos porque son elegidas por el corazón.
Elisa Mascia 

Un racconto di Maria Clausi nell’Antologia RACCONTI CALABRO-LUCANI 2022

Un racconto di Maria Clausi nell’Antologia RACCONTI CALABRO-LUCANI 2022

Historica Edizioni

È USCITA L’ANTOLOGIA RACCONTI CALABRO-LUCANI 2022

Il libro è disponibile sul nostro sito: http://www.historicaedizioni.com/…/racconti-calabro…/

Ecco l’elenco degli autori selezionati:

Ofelia Marisa Alati

Pina Antonucci

Francesco Arcieri

Teresa Averta

Paola Bevilacqua

Maria Bochicchio

Guido Burgio

Pina Calabrò

Giampiero Calia

Angelo Canino

Franco Emilio Carlino

Andrea Carnì

Maria Cianciaruso

Maria Clausi

Claudia Cotroneo

Maria Curatolo

Alessandra D’Agostino

Marina De Pasquale

Anna Maria Digno

Antonio Donadio

Gianluca Facente

Domenico Faniello

Nicoletta Fanuele

Pierpaolo Fiore

Manuela Fragale

Benedetta Garofalo

Paolo Imperio

Mario Annizio Iudici

Salvatore La Moglie

Luigi Lamorte

Martina Lascaro

Giuseppe Lento

Vinicio Leonetti

Lucia Luongo

Teresa Francesca Magarò

Antonietta Malvaso

Michele Messina

Erica Milia

Lorenzo Morano

Anita Muglia 

Michele Pingitore

Francesco Placco

Rocco Pontevolpe

Vito Quagliara

Caterina Rafele

Maria Antonella Ruffolo

Giacomo Sacco

Italo Scalese

Francesco Scorza

Elena Scrivano

A chi non piacciono le patatine fritte?

Già sono buone, se poi un grande poeta ci compone dei versi, creando un’immagine deliziosa facendocele assaporare, coglierne l’odore e il suono allegro dello sfrigolio della frittura allora è un invito irrinunciabile.

Ode alle patate fritte, da “Navegaciones y regresos (1957-1959)”, Pablo Neruda

Scoppietta
nell’olio
friggendo
l’allegria
del mondo:
le patate
fritte
entrano
nella padella
come candide
piume
del cigno del mattino
ed escono
semidorate dalla crepitante
ambra delle ulive.

L’aglio
aggiunge ad esse
la sua terrena fragranza,
il pepe,
polline che attraversò le scogliere,
e
vestite
a nuovo
con abito d’avorio, riempiono il piatto
ripetendo l’abbondanza
e la saporita semplicità della terra.

Lucia Triolo: la casa cattiva

Camminano le orme,
si infittiscono, corrono agitate
nella tempesta

La casa dove nacque
saltella sempre là con la corda
piroetta frustate sul giardino della polvere
grigia e pallida come
una vecchia bambina spettinata e irriguardosa

ha ancora quell’ odore che si incarna
sulla pelle come un tatuaggio
e non te ne disfai più.

Ma l’ uomo non l’ha portata con sè
in tasca ha solo
la finestra occhiuta
il vento la sbatte,
vento trascinato dal vento
pioggia bagnata dalla pioggia,

i piedi della mente ghignano ancora
tempeste d’anima, dolori umidi
paure trapassanti dove si incontrano anima e carne,
vaga accanto al suo tempo
la casa lo tiene prigioniero
nella sua aria cieca come una buca

In fondo alla porta d’ingresso
stringe in pugno 
un desiderio inespresso ormai avvizzito.
L’ha incastrato prima che uscisse

Ricordati di non ricordare.

LA MAGIA DEI COLORI

L’incontro tra noi

 è un elogio ai colori.

Giallo sole, il colore dei tuoi capelli oro

Verde speranza, il colore del mare

come i tuoi occhi sà disarmare.

Rosso cuore, il colore dell’amore

come i tuoi sentimenti che mi danno calore.

Azzurro cielo, colore d’estate

come i tuoi abbracci che donano il sereno.

Nel Blu profondo come l’infinito e il mondo 

sensazioni di pace dettati dai tuoi baci.

Qui l’amore è diventato reato

che consente però di percepire

milioni di colori.

In un viaggio dove tutto è in bianco e nero

vivo così apprezzando ogni colore

e amando te, mio unico e grande amore.
.
Natalia Castelluccio
.
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http://pensieriparoleepoesie.wordpress.com

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La ragazza che sognava l’Africa, di Stefania Chiappalupi Autrice

La ragazza che sognava l’Africa, di Stefania Chiappalupi Autrice

Non si può scegliere di chi innamorarsi.

E’ l’amore che sceglie te.

E non importa se è il momento gusto oppure no. Se ha il doppio della tua età o la metà. Non importa se vive nell’altra metà del mondo o parla un’altra lingua.

Se è quello giusto oppure il più sbagliato che ti potesse capitare.

L’amore arriva all’improvviso. Non bussa alla tua porta.

Non ti chiede permesso.

Arriva e basta.

“La ragazza che sognava l’Africa” disponibile cartaceo e ebook.

A una settimana dalle nozze la vita di Margherita, promettente avvocato di Roma, è sconvolta da un evento drammatico: il fidanzato muore in un incidente stradale. La donna non riesce ad andare avanti e decide di lasciare tutto per partire come volontaria in Uganda, realizzando il sogno di sempre. Durante un’escursione a Kampala incontra Giorgio, giovane dottore di Medici Senza Frontiere, che le fa scoprire l’Africa. Margherita si innamora di questa terra e vorrebbe farla diventare la sua casa, ma una notizia inaspettata riavvolge il nastro della vita e rischia di allontanarla dal posto che custodisce nel cuore.

La ragazza dei fiori, di Chiara Maggi

La ragazza dei fiori, di Chiara Maggi

La ragazza dei fiori – LIBRO –

Inutile dire che il mio libro è in cima ai miei pensieri. Forse vi annoio. Qualcuno smetterà di leggere i miei post. Io però ho bisogno di parlarne. Di crederci. Di andare avanti in questa strada. Da casa mia che è piccola piccola cerco di raggiungere il mondo. Cerco di far conoscere la mia sensibilità. 

Saranno tutte illusioni? Forse. Però mi rispondo che devo tentare. Devo lottare fino alla fine. Perché sai cosa succede se non lotti? Ti arrendi. E arrendersi significa abbandonare tutto. Significa vivere senza emozioni. Senza quella cosa che ti fa battere forte il cuore e ti fa sentire vivo. 

Grazie a chi parla del mio libro. 

A chi ha voglia di parlarne. A chi come me continua a scoprire che nonostante tutto  la vita è bella. 

Grazie a tutti anche a quelli che se ne sono andati. 

Chiara Maggi

E così ci siamo, di Giusy Del Vento

E così ci siamo, di Giusy Del Vento

E così ci siamo

Ho bevuto tutto il tempo 

che mi hai concesso vita 

Anche se disapprovo

non credo ne avrò dell’altro 

Mi addolora non vedere più il mare

Il mutare delle stagioni  

tenere per mano mio nipote 

Ho vissuto da uomo onesto

ma so che non basta 

Ho una cosa da fare, prima dei saluti

Domani

sull’altopiano pianterò un ulivo 

per altri mille anni 

ad ogni raccolto d’inverno

lui parlerà per me

Giusy Del Vento

Romanzo, La suora di Remo Bassini

Romanzo, La suora di Remo Bassini

Mi sono letteralmente innamorata di questo romanzo man mano che procedendo nella lettura ne ho apprezzato il protagonista e l’ambientazione.

Romolo è un uomo solitario e questa sua condizione è descritta con dovizia di pensieri, gesti e atteggiamenti, credo che non sia casuale la scelta di vivere in Valsesia dove questa sua solitudine si esprime compiutamente nelle scarse relazioni sociali e in un clima che favorisce il chiudersi in se stesso e la contemplazione delle bellezze del lago d’Orta. Il lago da sempre considerato un luogo malinconico, dove uno spirito contemplativo ha modo di riflettere su se stesso e la propria vita.

In questa esistenza solitaria, volutamente cercata, si innesta quella forzata dovuta alla pandemia, Romolo trascorrerà molto tempo investigando con il pc. Tutta la storia è pervasa da una malinconia che ha catturato la mia attenzione e che si contrappone al desiderio di proseguire la lettura per capire quali sono i motivi del delitto. Ovviamente non mi addentro nei particolari per non sciupare la lettura, ma posso affermare che La suora non ha niente da invidiare ai gialli letti nella mia lunga vita di lettrice. 

IL MISTERO DEL TRENO SCOMPARSO di Gabriele Terenzi (Blitos)

IL MISTERO DEL TRENO SCOMPARSO di Gabriele Terenzi (Blitos)

SU  DA NADIA ARNICE AUTRICE

https://letturechepassione.wordpress.com

La leggenda di un treno abbandonato dai tedeschi alla fine della seconda guerra mondiale, si intreccia con le indagini di un orrendo omicidio consumato all’interno del palazzo Passione Paciotti di Urbino.

Gabriele Terenzi
Presenta
IL MISTERO DEL TRENO SCOMPARSO
Una nuova indagine di Costantino Bez


Una mattina di novembre, nel cortile interno del palazzo Passionei Paciotti viene ritrovato il corpo orrendamente sfigurato di Lara Matteucci, la bibliotecaria. Per Costantino Bez inizia una nuova indagine, che questa volta vedrà al suo fianco la moglie Michela, giornalista interessata al caso. È proprio grazie a una sua intuizione che l’omicidio viene messo in relazione alla leggenda di un treno tedesco carico di oro e oggetti di valore sottratti agli ebrei nel 1944 e sepolto nella galleria di Cà Menocchio sulla tratta dismessa Urbino-Pergola. Quanto c’è di vero nella leggenda del treno scomparso? In che modo la bibliotecaria si è trovata coinvolta in questa storia fino a rimetterci la vita?
Dopo Mistero a Palazzo Ducale (2021 – Blitos Edizioni), l’autore Gabriele Terenzi ci porta nuovamente per le strade di Urbino, insieme a Costantino Bez, imprenditore turistico che collabora con le forze dell’ordine. Il connubio tra realtà e finizione è la cifra stilistica di Terenzi e anche in questo caso si innesca la curiosità su questo evento accaduto alla fine della seconda guerra mondiale. Secondo il racconto tramandato dalle persone del luogo esisterebbe davvero un treno sepolto sotto una galleria, che fu abbandonato dall’esercito tedesco durante la ritirata. A noi non resta che avventurarci in questa avvincente indagine, seguendo gli indizi, alla ricerca dei colpevoli.


AUTORE

Gabriele Terenzi nasce a Urbino nel 1963, dove vive tutt’ora. Laureato in Biologia, svolge la professione di Informatore Medico. Figlio del Direttore della locale Azienda di Soggiorno e Turismo, fin da piccolo respira l’aria dell’ambiente di promozione turistica. Nel 1975, ancora adolescente, vive il clamore del furto dei dipinti di Piero della Francesca e Raffaello che vengono trafugati dal Palazzo Ducale di Urbino. Da sempre appassionato di romanzi polizieschi, decide di ispirarsi a questo fatto di cronaca per scrivere il suo primo romanzo Mistero a Palazzo Ducale edito da Blitos Edizioni (2021), traslando la narrazione al giorno d’oggi. Le altre esperienze editoriali includono la collaborazione con un quotidiano locale e con una rivista del settore ludico, dove si occupava di analisi matematico-statistica e calcolo della probabilità. Il mistero del treno scomparso è il secondo romanzo della serie di Costantino Bez. Anche questo romanzo è legato al territorio di Urbino

Visita il sito
https://gabrieleterenziautore.wordpress.com/



DATI GENERALI DELL’OPERA

Titolo Il mistero del treno scomparso
Autore Gabriele Terenzi
Genere Giallo investigativo
Collana Tracce di sangue
Pagine 306
Disponibile in
· ebook: 2,90€
· Paperback: 14,90€

Editore: Blitos Edizioni – Giugno 2022
Acquistabile su Amazon, in libreria o sul sito dell’editore http://www.blitos.it



BLITOS EDIZIONI nasce come Associazione di Promozione sociale in ambito culturale. Creata con partecipazione di scrittori emergenti, si propone come interlocutore unico per tutti gli scrittori italiani che vogliono affermarsi nel panorama editoriale italiano. Blitos conta su diverse professionalità dall’ufficio stampa a un folto numero di editor, nonché formatori ed esperti marketing. Tutto è stato creato per rispondere alle esigenze degli autori emergenti. Compare un romanzo di Blitos vuol dire sostenere il sogno di uno scrittore italiano.

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