Ti senti perso dentro quella buia stanza vedi solo un muro, tristezza, sensazione di vuoto dentro il cuore di un arido gelido, come un campo incolto e un buio tetro dentro il tuo animo e gli occhi spenti come una sigaretta nel portacenere appena posata… Ma un giorno nel tuo cuore il sole tornerà a splendere di nuovo la vita in te tornerà a galla e l’essere nulla, quella gelida sensazione mai più tornerà un sorriso largo come il cielo stellato spunterà dal tuo viso e vedrai nel tuo specchio riflesso il tuo essere rinato…
Sessione di streaming internazionale del Panorama Internazionale Arti Festival 2022. ITALIA – SPAGNA – IRAN – FRANCIA – VENEZUELA 21 agosto 2022 alle 18:00 (Italia)
Coordinazione JOAN JOSEP BARCELO. Consigliere capo FILIPPO PAPA. Capo Coordinatore Giovani ELISA MASCIA. Comitato Organizzatore
Artisti ospiti MICHELE BIGLIOLI (Italia) STEFANO BIGLIOLI (Italia) MARILYNE BERTONCINI (Francia) ELHAM HAMEDI (Iran) IRMA BACCI (Italia) RICCARDO GAFFURI (Italia) DARLINE JOSEFINA DE ACURERO (Venezuela) MARIELA PORRAS SANTANA (Venezuela) GINA BONASERA (Italia) LETIZIA CAIAZZO (Italia)
PREETH NAMBIAR Presidente Writers Capital International Foundation IRENE DOURA-KAVADIA Coordinatrice capo del programma
WRITERS CAPITAL INTERNATIONAL FOUNDATION
International Streaming Session of Panorama International Arts Festival 2022. ITALY – SPAIN – IRAN – FRANCE – VENEZUELA 21 August 2022 at 6:00pm (Italy)
PREETH NAMBIAR President Writers Capital International Foundation IRENE DOURA-KAVADIA Chief Programme Coordinator
FUNDACIÓN INTERNACIONAL DE ESCRITORES CAPITAL
Sesión Internacional de Streaming del Festival Internacional de las Artes Panorama 2022. ITALIA – ESPAÑA – IRÁN – FRANCIA – VENEZUELA 21 agosto 2022 a las 18:00 (Italia)
Coordinación JOAN JOSEP BARCELÓ. Asesor principal PAPÁ FILIPPO. Coordinador Jefe de Jóvenes ELISA MASCIA. Comité Organizador
Artistas invitados MICHELE BIGLIOLI (Italia) STEFANO BIGLIOLI (Italia) MARILYNE BERTONCINI (Francia) ELHAM HAMEDI (Irán) IRMA BACCI (Italia) RICCARDO GAFFURI (Italia) DARLINE JOSEFINA DE ACURERO (Venezuela) MARIELA PORRAS SANTANA (Venezuela) GINA BONASERA (Italia) LETIZIA CAIAZZO (Italia)
PREETH NAMBIAR Presidente Fundación Internacional Writers Capital IRENE DOURA-KAVADIA Coordinadora jefe de programas
artistas
delmondo
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artlife
sculptures
WRITERS CAPITAL INTERNATIONAL FOUNDATION
International Streaming Session of Panorama International Arts Festival 2022. ITALY – SPAIN – IRAN – FRANCE – VENEZUELA 21 August 2022 at 6:00pm (Italy)
Abbiate cura di incontrare chi non sta nel mezzo. Cercate gli esseri estremi, i deliri, gli incanti. Franco Arminio.
Marco Piemonte
Tutti gli incontri che si fanno o si cercano sono conoscenze reciproche, se lo fai in modo gratuito e generoso, ogni persona ti lascerà qualcosa di prezioso di se. Prima di raccontarvi di lui, perchè è notevole, vorrei io dire qualcosa di Marco Piemonte. E stato come dire, un incontro poetico, nel senso che le sue foto nei testi di uno splendido poeta romanesco che si chiama Luca Passeri. Foto rigorosamente in bianco e nero e le stesse, pura poesia.
foto di Marco Piemonte
Marco Piemonte ha vinto il ” best photos of the year nel Las Vegas contest” nel 1998. Nel 2003 espone all’Art Gallery di Chicago, nella Gallery of fashion di Sidney. Ha collaborato e collabora con Burberry’s, Prada e tanti altri marchi famosi come Gucci, Calzedonia, e tanti altri, e le sue foto su riviste come Cosmopolitan, Max e Life, National Geographic, insomma un elenco lungo. Su google trovi poco e niente di Marco Piemonte, lui un uomo schivo, dedito alla sua passione che non è solo lavoro, ma la sua vita. Marco Piemonte è un bravissimo fotografo di moda e poche attrici mancano all’appello, Jennifer Aniston , Charlize Theron, Danni De Vito, tantissimi altri.
foto di Marco Piemonte
Lui è un uomo d’arte, lui immortala gli istanti, questi istanti diventano poesia. Ama il bianco e nero, le sue foto hanno quell’atmosfera magica degli anni quaranta, Humphrey Bogart, Lauren Bacall, non so perchè, ma è come ritornare indietro in quell’atmosfere fumose, dove si amava appassionatamente, o si viveva appassionatamente. Lui fotografa il tempo, lo manipola e tu vorresti entrare nelle sue foto, senza chiedere permesso. Magari solo per accompagnare o seguire quel qualcuno che si allontana, da solo sotto la pioggia, sul ponte di Brooklin. Le sue foto sono pitture in chiaro scuro, dove spesso viene adoperato il carboncino, e vorresti una parete tutta cosi.
foto di Marco Piemonte
Perchè lui gli istanti li rende immortali, magici, atmosfere, nonostante tutto, calde, enigmatiche. Le sue foto raccontano, Marco Piemonte, non dice di se, parlano le sue foto, le sue emozioni in bianco e nero e se a colori, i colori caldi ,ocra, atmosfere gialle, luminose.
foto di Marco Piemonte
La macchina fotografica è il prolungamento della sua anima, delle sue intuizioni, che lo fanno restare ore sotto la pioggia per un solo scatto magico.
foto di Marco Piemonte
In una pozzanghera lui fotografa la porta del paradiso,
foto di Marco Piemonte
gioca con le luci, mani che raccontano, sensazioni emotive in un semplice trucco da clown.
Ogni foto una storia, una storia in una foto, una panchina, un lampione, una scarpetta da punta, una scala senza destinazione… Cosa so di Marco Piemonte? in realtà nulla, ma lui è ciò che è dietro l’obbiettivo, immenso , profondo nella sua arte, si svela foto dopo foto e cosi racconta di se.
Foto di Marco Piemonte
Marco Piemonte un romano metà italiano, metà di origine scozzese, un connubio di uomo artista, ma anche di visioni forti, selvagge, tradizionali. Nella sua vita, è stato un pò di tutto, attore, cantante, per poi approdare all’arte fotografica, per cui ha un naturale talento. I grandi fotografi, vedono dove gli altri non guardano, loro guardano cose che a noi sfuggono. La fotografia è pura emozione, come una musica, una poesia, un balletto, un opera d’arte. Nelle sue foto io sento Louis Amstrong, Frank Sinatra, Gene Kelly che balla e canta ” singing in the rain”. Quindi ha importanza chi sia lui? Ammiriamo le sue foto, cosi lo scopriamo! Marco Piemonte,discreto, timido, riservato, le sue foto sono lui, lui è le sue foto. Lui è un cacciatore di istanti a cui spara una foto. Il grande Bresson dice ”fotografare è trattenere il respiro, quando tutte le facoltà convergono per catturare la realtà fugace, E in quel preciso momento che padroneggiare un immagine diventa una grande gioia fisica e intellettuale”. La mia ultima citazione è per Marco Piemonte, per la sua predilezione nel bianco e nero.
Gwyneth Paltrow Todd’s Marco Piemonte photographer
Il colore dedrammatizza…il bianco e nero è più carico di sensi. ( Jean Baudrillard). Il bianco e nero una scatola che puoi aprire per vedere l’infinità dei colori che contiene. ” Io sono quello che scatto, ogni volta mi immedesimo, la foto è l’istante, l’universo di un film. Devo sempre cogliere quell’inquadratura che mi permetta di attraversare il tempo, di finalizzare lo scatto in qualcosa di godibile e non banale, c’è poesia e fantasia in ogni momento e situazione della giornata. La mia foto è cresciuta con me. ”Marco Piemonte.
foto di Marco Piemonte
Sono incantata da queste parole, il suo talento, è un talento del cuore, un artista degli attimi, che lui rende eterni. Tu parli di psicologia fotografica, cosa significa questa cosa?-
Per me vuol dire creare un rapporto di empatia con il soggetto da fotografare ma non è sufficiente. Cerco di creare una sorta di intimità, di confidenza affinchè io possa ottenere il meglio, dal soggetto.Una simbiosi in cui la modella o il modello possano esteriorizzare la loro parte latente, quella parte che non sanno di possedere e che io tiro fuori. Come se fossero materiale grezzo, che io ripulisco per farli brillare. Se devo fotografare un talento nuovo, cerco di creare già da almeno un paio di settimane prima, una sorta di contatto, in modo che possa fidarsi e diventare il prolungamento del mio obiettivo. Molto importante è la sensualità del soggetto, da alla foto un aspetto tridimensionale e qualcuno ha detto che io riesco a far uscire l’anima dalle foto.
foto di Marco Piemonte
Le tue foto raccontano. Ma raccontaci come è capitato che tu arrivassi a regalarci queste emozioni. –
Foto di Marco Piemonte
Le mie fortune risalgono all’età di 18 anni, anche se già da prima, sfruttando la notorietà televisiva di mia sorella che fu l amata Susanna tutta panna dei formaggini, ebbi la fortuna di essere scelto per la pubblicità dell’algida come campagna pubblicitaria cartellonistica che rimase pet circa 3 anni. In quel tempo io mi sentivo un cantautore e riuscii anche a farmi produrre un 45giri sotto etichetta Durium e a fare quattro concertini.. il primo al teatro delle Muse, due al teatro Olimpico e l ultimo al teatro. Manzoni, per poi capire che studiare, lavorare e cantare non erano molto conciliabili e quindi deciso di lasciare l attività meno probabile…ma nel frattempo avendo conosciuto Fabrizio Ferri, fotografo molto famoso che aveva scattato per algida appunto virai il mio lato artistico dal canto alla fotografia….un caso quindi. Quindi quando andai a Milano per un corso di marketing presso la MC Ericsson, produttrice degli spot algida, Fabrizio mi invitò a vedere il suo super studio (così è chiamato) che era iper tecnologico… E da lì iniziai a scattare sotto la sua guida ed a sviluppare un mio modo di vedere attraverso l obbiettivo. Ho sempre avuto una sensibilità per le arti, pensavo fosse il canto, poi è diventata la foto. Chi ama l’arte, ama vivere in un suo mondo parallelo, fatto di fantasia, per me è sempre stata tutto. Non so dove posso ancora arrivare, ma sono felice di ciò che ho e faccio.
foto di Marco Piemonte
So che suoni anche il sax, non finisci mai di sorprendere! Tu dici che solamente un artista può vivere due volte. Questa frase veramente profonda, vorrei che tu mi spiegassi, perchè solo un artista può vivere due volte?-
foto di Marco Piemonte
La frase aveva un duplice significato. Il primo è generalizzato per il semplice fatto che l artista agisce come un medium che si connette ad una dimensione a pochi accessibile,… quindi vive due vite parallele, ha e assume due sensibilità! Deve forzatamente dividersi tra due mondi energicamente lontani. La seconda è più introspettiva e personale e si riferisce ai tradimenti subiti durante la vita non considerando quelli di coppia ma di amicizie e collaborazioni.
foto di Marco Piemonte
Nella tua vita hai realizzato tutto ciò che desideravi, sei stato capace di diventare un grande artista, le tue foto hanno occhi, mani, odori, emozioni, ora ti vorrei chiedere se hai un sogno nel tuo cassetto, traboccante di cose stupefacenti!-
Il sogno nel cassetto non è nato da tanto… Gli altri che avevo li realizzati con un po’ di fortuna… Da un po’ di anni sento il bisogno personale di voler insegnare quello che sono riuscito a raccogliere durante la mia strada, metterlo a disposizione e vedere crescere nuovi artisti felici. Quindi il mio sogno, molto fantasioso questa volta, sarebbe quello di andare ad insegnare in un college le mie materie, un po’ come in quel film di Hugh Grant, con un titolo italiano idiota, professore per amore, che ho trovato bellissimo e calzante. Se vedi il film vedi il mio sogno.
foto di Marco Piemonte
Io ti ringrazio Marco Piemonte per la tua disponibilità, sono rimasta sorpresa per la tua umiltà, il tuo essere profondamente umano e sensibile. Le qualità, indiscutibili, di un grande artista.
foto di Marco Piemonte
Articolo di Marina Donnarumma Iris G. DM
foto di Marco Piemontefoto di Marco Piemontefoto di Marco Piemontefoto di Marco Piemontefoto di Marco Piemonte
L’evoluzione ed il progresso quando superano certi limiti non sempre sono sinonimo di conquista per il benessere dell’uomo ma un cieca corsa verso l’autodistruzione.
Nascemmo sotto un cielo sconosciuto paurosi, tremanti, vedemmo la notte invadere il giorno e la luce spegnersi. Il Faro caldo che dava calore sembrava perso. Quella piccola luna era pallida, lontana, il buio celava chissà cosa. Increduli assistemmo al miracolo della prima alba, capimmo che non esiste una notte infinita e adorammo grati la perfetta sincronia della natura che ci sovrastava. Ma alla consapevole evoluzione dell’intelletto l’uomo che si fece dio perse l’anima stupita e nell’ingorda arroganza, volle impadronirsi di ciò che non gli apparteneva e la notte calò eterna.
È proprio allora che comincia la salita, me lo ripeto ogni volta, ed ogni volta…
Parole bellissime, solo a questo riesco a pensare oggi.
Non ho tempo da dedicare alla scrittura, non sempre possiamo fare quello che vogliamo o desideriamo, un figlio che ti prosciuga mente e corpo, piacevolmente, dai libri che mi legge alle partite a scacchi ad una nuova canzone imparata al pianoforte e vuole che ascolti.
In fondo, la vita si trata anche di questo, imparare a rinunciare col giusto compromesso.
Da Frida: un mix dei miei “io” interiori, fatto di tanti pensieri d immagini.
Venerdì 19 agosto, alle ore 15.30, presso il Rifugio Sella, il festival Occit’amo si intreccia con il weekend sportivo delle Terre del Monviso con il concerto di Jean Paul Faraut che musicherà l’evento “Aspettando la 100 miglia del Monviso”, aprendo di fatto la seconda edizione della tre giorni dedicata allo sport outdoor, alla sostenibilità ambientale e alla promozione dei territori montani. Moltissimi gli eventi musicali che la 100 Miglia del Monviso, in collaborazione con Occit’amo, propone da venerdì 19 agosto a domenica 21 agosto, per raccontare il territorio in cui si corre e la sua tradizione con musica nei borghi, concerti per tutta la notte e melodie per salutare il giorno con l’aubada. Da segnalare sabato 20 agosto, a Pian Munè, il concerto di Simonetta Baudino e Giuseppe Quattromini, che apriranno la mattinata di talk e workshop, in collaborazione con l’Università di Torino e Greenchainsaw4life, dedicata alla sostenibilità e al rapporto tra l’uomo e il bosco. Per informazioni visitare www.occitamo.it o www.100migliamonviso.eu
Qualità delle strade in Italia e digitalizzazione delle infrastrutture: migliora davvero la sicurezza alla guida?
sommario
Da sempre, uno dei più grandi problemi che affligge l’Italia e gli italiani riguarda la qualità delle strade, urbane ed extraurbane. Di conseguenza, anche la sicurezza stradale è una questione molto preoccupante a cui deve essere dedicata maggiore attenzione.
Il numero degli incidenti stradali è in aumento anno dopo anno: solo nel 2020 si è registrato un minor numero di incidenti dovuto principalmente al lockdown e alle limitazioni agli spostamenti durante la pandemia da Covid-19. Sfortunatamente, anche il numero di incidenti mortali è sempre più alto. Può una maggiore digitalizzazione migliorare la situazione della rete stradale italiana?
La sicurezza stradale in Italia è ancora un problema
A differenza di molti paesi europei, la mobilità in Italia avviene principalmente su strada. Secondo alcuni dati riportati dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) sia per il trasporto di persone che di merci, le strade vengono preferitedi gran lunga rispetto ai treni e aerei: solo il 6% degli italiani viaggia in treno per le lunghe distanze mentre per il trasporto merci le ferrovie vengono preferite solo nell’11% dei casi. Alcuni dati Istat confermano queste percentuali: l’automobile privata è il mezzo preferito dell’84% dei rispondenti al sondaggio per i movimenti in città; solo il 17% preferisce i mezzi pubblici. Percentuali queste che, nell’immediato, subiranno un cambio di trend a causa dei minori rischi legati al Covid-19 e al rincaro dei prezzi dell’energia elettrica e del carburante. Proprio per queste ragioni, la qualità delle strade cittadine e, soprattutto, delle grandi metropoli è un fattore molto importante e da tenere sotto considerazione per una migliore viabilità e mobilità in sicurezza. Gli incidenti stradali infatti rappresentano la prima causa di morte tra i giovanitra i 15 e i 24 anni.
Le cause più comuni degli incidenti stradali sono:
Stanchezza o sonnolenza del conducente alla guida;
Utilizzo di smartphone e device elettronici mentre si è alla guida;
Mancato rispetto di precedenza negli incroci e dei semafori;
Manovre irregolari, mancato rispetto delle distanze di sicurezza;
Guida in stato di ebbrezza o sotto effetti di sostanze stupefacenti.
Tuttavia, ci sono altre cause che devono essere tenute in considerazione legate unicamente alla qualità delle strade stesse: mancanza di segnaletica adeguata, buche e strade irregolari, incolonnamenti e traffici nelle ore di punta, mancanza di controlli da parte della polizia stradale.
In totale, in Italia si sono registrati quasi 152.000 incidenti stradali nel 2021, il 28% in più rispetto al 2020 in cui si sono registrati 118.000 incidenti.
Le vittime a causa dei sinistri stradali nel 2021 sono state quasi 3000 secondo i dati Istat.
Smart Road e digitalizzazione delle infrastrutture: può funzionare?
La digitalizzazione delle strade non è qualcosa di fantascientifico ma un fenomeno che in molti paesi europei sta avvenendo. E lo stesso sta succedendo in Italia. A tal proposito, l’Azienda Nazionale Autonoma delle Strade (ANAS) ha avviato nel 2019 il progetto “Anas Smart Road”, con l’obiettivo di rendere le strade cittadine e non solo più sicure ed efficienti. Il progetto consiste nell’implementare avanzati sistemi tecnologici, basati su IoT, intelligenza artificiale e analisi di dati che possono permettere un regolamento più fluido dei traffici. Il progetto è volto anche alla facilitazione della mobilità elettrica e ai sistemi di guida assistita e autonoma.
Di fatto, i veicoli ibridi ed elettrici di ultima generazione, oltre al minor consumo energetico, sono dotati di sistemi avanzati che permettono una maggiore sicurezza di guida: i sistemi ABS per la frenata assistita, TCS per la trazione ed ESP per una migliore stabilità dell’autovettura in curva; telecamere anteriori e posteriori sempre più avanzate che riconoscono il passaggio di altre vetture o di persone.
Questi e tanti altri sono i vantaggi delle automobili elettriche di ultima generazione ed è per questa ragione che la domanda in Italia è in costante crescita. Un altro esempio di digitalizzazione delle infrastrutture è la start up torinese “Quandopasso”. Nata nel 2020, quest’app avvisa in tempo reale i conducenti sui livelli di traffico all’interno dell’area urbana. A differenza di molte altre app, questa permette una rilevazione più precisa e rapida e avvisa il conducente in base alla velocità di guida e alle strade percorse. La digitalizzazione delle infrastrutture, in conclusione, potrebbe portare notevoli vantaggi in termini di sicurezza ed efficienza per tutti gli italiani in movimento sulle strade e rendere competitiva l’Italia a livello europeo.
Il 3 e il 4 settembre 2022 il Borgo di Moleto torna a riempirsi di bellezza. Gli artisti di ArtMoleto organizzano ‘Green Spirit – Living with Art’, una collettiva che animerà le vie del piccolo borgo. L’arte contribuisce a questo processo con la riflessione condivisa che, attraverso il dialogo tra colore e forma, consente a chi osserva di entrare in contatto con la parte più dinamica dell’universo.
Gli artisti di ArtMoleto, sempre nel rispetto della loro modalità creativa, danno vita a un percorso intorno al verde, colore di speranza e benessere, integrato con lo scenario naturale che diventa essenziale collettore e quasi estensione di questa ricerca. Esporranno le loro opere Giò Bonardi, Ilenio Celoria, Anne Conway, Elena Caterina Doria, Michelle Hold, Andrea Massari, Petra Probst, Giovanni Tamburelli e Bona Tolotti.
L’evento si aprirà sabato 3 settembre, alle ore 16.00, con l’aperitivo dalle 16.30 alle 20.00; domenica la collettiva sarà visitabile dalle 10 alle 20 e si replicherà con l’aperitivo sempre alle 16.30 con vini della Tenuta Tenaglia, Tenuta Santa Caterina, Cantina USPJA’ e Cascina Montecchio.
La «Filastrocca del sole e dell’estate» di Mimmo Mòllica
La «Filastrocca del sole e dell’estate» di Mimmo Mòllica celebra il sole, simbolo delle belle giornate, il re più incontrastato dell’estate. La filastrocca trae spunto da un aforisma molto diffuso nel web e sui social, una frase attribuita a Dante Alighieri, sulla cui autenticità i dubbi si sprecano.
«Filastrocca del sole e dell’estate»
Tre cose ci ha donato il Paradiso,
le stelle, i fiori e i bimbi col sorriso,
sembrano poche e invece sono tante,
e poi c’è il sole, la stella raggiante.
Poi c’è l’estate con le vacanze e il mare,
le avventure e gli amici per giocare,
e le cicale che cantano già a sera,
col loro verso, per una notte intera.
E l’ombra che ci segue sempre accanto
e ci dà il fresco quando il caldo è tanto,
e l’acqua chiara da bere con le mani
lungo il ruscello, coi suoi suoni umani.
E poi la spiaggia, il sole sulla pelle,
la notte, con la luna e con le stelle;
il venticello rinfresca le serate,
e la chitarra, gli amici e le cantate.
Torna al mattino poi il sole spavaldo
che splende sempre, lui non ha mai caldo,
è il simbolo delle belle giornate,
il re più incontrastato dell’estate.
Mimmo Mòllica
Dammi tre parole: sole, estate, cuore
“Tre cose ci ha lasciato il paradiso: le stelle, i fiori e i bambini”. Circola sui siti di aforismi e sui social tale frase, attribuita a Dante Alighieri, sulla cui autenticità i dubbi si sprecano. La frase attribuita a Dante circola nel web da un decennio. Persino nel corso di trasmissioni televisive nazionali è stata citata e attribuita al Sommo Poeta, senza però indicare l’opera dalla quale sarebbe tratta.
La stessa frase (o quasi) viene riportata nel web in lingua inglese: “Three things remain with us from paradise: stars at night, flowers during the day and the eyes of children” (Tre cose ci rimangono del paradiso: le stelle di notte, i fiori di giorno e gli occhi dei bambini). Ma niente che possa ricondursi a Dante Alighieri, alla Divina Commedia, alle Epistole o ad altra sua opera.
E allora approfittiamo per ringraziare il Paradiso delle cose che ci ha lasciato, oltre alle tre citate: il sole raggiante, l’estate, il mare, gli amici, le cicale, l’ombra, il fresco e l’acqua del ruscello. E un cuore per amare. Approfittiamo per ringraziare il cielo e celebrare l’estate e il sole, simbolo delle belle giornate, il re più incontrastato dell’estate.
“Momò e Milua”. Melodramma gioioso ispirato a “Madama Butterfly”
E’ un melodramma gioioso in due atti il nuovo libro pubblicato nella collana “I Diamanti della Narrativa” dell’Aletti editore, dal titolo “Momò e Milua”, scritto da Loredana Ciferni, nata a Montesilvano, in provincia di Pescara, e laureata in Lettere Moderne. «Questo libro – racconta l’autrice – parla della vita postuma di un personaggio di un’opera famosa di Puccini “Madama Butterfly”. Trattasi di suo figlio, il bambino che io ho chiamato Momó, che in giapponese significa “mamma”, vezzeggiativo con cui immagino Madama Butterfly chiamasse suo figlio, in attesa del ritorno di Pinkerton, suo padre; ma non fece a tempo e il bambino tenne quel nome. Parla della sua vita in America, della sua crescita e dell’educazione che ricevette, delle sue vicissitudini, in ultima analisi da quando venne portato in America da Pinkerton e Kate, dopo il suicidio della madre, al giorno del suo matrimonio con Milua. Milua la figlia del suo “salvatore” Susumo-San, maestro di arti marziali incarna l’elemento salvifico del “simile che cura il simile”».
Nel descrivere lo stile dell’opera, il termine “gioioso” sta ad indicare «un compromesso tra la tragedia e la commedia,equindi tra lo stile elegiaico/epico e lo stile comico/grottesco». «Ho cercato uno stile naturale ma elegante – afferma la scrittrice – nella raffinata ricerca dei sentimenti sinceri dei due giovani cuori alle prese con la ricerca del vero amore e, quindi, della gioia di vivere. Mi piace scrivere racconti, soprattutto il racconto breve, non disdegno l’aforisma e lo stile sobrio della novella d’autore». Il libro si caratterizza per una scrittura creativa e prosastica, tendente alla “contaminazione” dello stile alto-medio-elegiaco, per osservanza allo stile del Dolce Stil Novo, con la contemporaneità attuale.
Originale l’idea di partire da un’opera tanto conosciuta come “Madama Butterfly” «Fondamentalmente – spiega l’autrice – nasce dalla necessità di dare una risposta agli amori “cattivi” che svuotano le persone. In breve, mi riferisco alle tragiche vicende che sono accadute ai giovani, che venivano rapiti, tolti ai propri affetti per sempre e a volte strappati anche alla vita stessa, seguendo l’illusione del momento sui social ed in altri settori. L’ottimismo con cui andavano incontro al nemico pensando che fosse il “principe azzurro” mi ha fortemente colpito, soprattutto per la scissione enorme che si era creata tra la loro bella illusione e la concreta mancanza di buoni sentimenti altrui». «L’obiettivo dell’opera – conclude la scrittrice Ciferni – è quello di trasmettere al lettore la speranza di un tempo sereno e un mondo migliore».