L’originalità delle opere d’arte di Joan Josep Barcelo

Joan Josep Barcelo e l’arte

Greek mythology seen from a contemporary artistic point of view.
THE GREEK MYTH COLLECTION
joan josep barceló i bauçà

La mitologia greca vista da un punto di vista artistico contemporaneo.
THE GREEK MYTH COLLECTION
joan josep barceló i bauçà

IL TORSO DI ARES
The Greek Myth Collection No. 9
joan josep barceló i bauçà
pittura tecnica mista su legno di carrubo: acrilico, inchiostro, terra, pietra, foglia oro e silicone. 39x23cm

L’INFRAMONDO DI ADE
The Greek Myth Collection No. 10
joan josep barceló i bauçà
pittura tecnica mista su legno di cipresso: acrilico, inchiostro, terra, pietra, tesutto di cotone e silicone. 58x14cm

L’ABBRACCIO DI MEDUSA
The Greek Myth Collection No. 11
joan josep barceló i bauçà
pittura tecnica mista su legno d’ulivo: acrilico, inchiostro, tessuto di cotone e silicone. 34x25cm

I FIORI DI ARTEMIDE
The Greek Myth Collection No. 12
joan josep barceló i bauçà
pittura tecnica mista su legno di cipresso: acrilico, inchiostro, terra, pietra, corteccia di melograno, tessuto di cotone, piume di pavone e silicone. 32x13cm

Greek mythology seen from a contemporary artistic point of view.
THE GREEK MYTH COLLECTION
joan josep barceló i bauçà

La mitologia greca vista da un punto di vista artistico contemporaneo.
THE GREEK MYTH COLLECTION
joan josep barceló i bauçà

IL GREMBO DI AFRODITE
The Greek Myth Collection No. 5
joan josep barceló i bauçà
pittura tecnica mista su legno di pino: acrilico, inchiostro, terra, pietra e silicone. 36x17cm

L’OMBELICO DI EROS
The Greek Myth Collection No.6
joan josep barceló i bauçà
pittura tecnica mista su legno di carrubo: acrilico, inchiostro, terra, pietra e silicone. 37x15cm

LA NASCITA DI HERA
The Greek Myth Collection No. 7
joan josep barceló i bauçà
pittura tecnica mista su legno di cipresso: acrilico, inchiostro, terra, pietra, tessuto di cotone e silicone. 38x22cm

IL FUOCO DI EFESTO
The Greek Myth Collection No. 8
joan josep barceló i bauçà
pittura tecnica mista su legno di pino: acrilico, inchiostro, terra, pietra, corteccia di cipresso, tessuto sintetico e silicone. 34x25cm

Greek mythology seen from a contemporary artistic point of view.
THE GREEK MYTH COLLECTION
joan josep barceló i bauçà

La mitologia greca vista da un punto di vista artistico contemporaneo.
THE GREEK MYTH COLLECTION
joan josep barceló i bauçà

L’OCCHIO DI ZEUS
The Greek Myth Collection No. 1
joan josep barceló i bauçà
pittura tecnica mista su legno di yucca: acrilico, inchiostro e silicone. 50x35cm

LA FURIA DI POSEIDONE
The Greek Myth Collection No. 2
joan josep barceló i bauçà
pittura tecnica mista su legno di cipresso: acrilico, inchiostro, terra, pietra, foglia argento e silicone. 37x14cm

IL SOFFIO DI APOLLO
The Greek Myth Collection No. 3
joan josep barceló i bauçà
pittura tecnica mista su legno di pino: acrilico, inchiostro, tessuto di cotone, foglia oro e silicone. 33x18cm

LA SINDONE DI ACHILLE
The Greek Myth Collection No. 4
joan josep barceló i bauçà
pittura tecnica mista su legno di cipresso: acrilico, inchiostro, cartone, tessuto di cotone e silicone. 31x13cm

Nuhttp://nonsolopoesiarte.art.blog/2022/08/28/loriginalita-delle-opere-darte-di-joan-josep-barcelo/

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Oggi immortalarsi in un selfie è diventata un’abitudine comune sia tra i giovani che tra gli adulti. Con le nuove tecnologie è una cosa semplice, immediata. Un po’ d’anni fa era diverso, c’era il famoso rullino da portare a sviluppare e richiedeva tempo. Forse come ogni cosa c’è un lato positivo e negativo, tutto sta nel saper agire con buon senso e misura, senza strafare.

Napoli

La vita si può cristallizzare
in un click,
un momento impresso
per sempre.
Il potere di una foto
dove il tempo
si ferma.
E tu rimani lì
un sorriso
un pensiero
un’emozione
l’illusione di
essere dove non puoi.

Imma Paradiso

NAUFRAGIO, di Miriam Maria Santucci

NAUFRAGIO

Un barcone traboccante di speranze
e bimbi stretti al petto con amore.
Pigiati come sogni nel cassetto,
guidati da mercanti senza cuore.

All’improvviso urla di terrore:
il barcone sprofonda negli abissi.
Mani agitate invano tra le onde,
ignorate da ignobili scafisti.

Ognuno invoca il nome del suo Dio
e a Lui affida l’ultimo momento.
Trovano ormai solamente oblio
e un rifugio lassù, nel firmamento…

#MiriamMariaSantucci

#oltreiconfinidelcieloedelmare
#lalucedeipensieri
#poesiaitaliana

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UN DISCORSO DIMENTICATO. Pascoli: «Salviamo la domenica»

“In questo mondo nel quale ora viviamo, affaticato e affannato, suoni il cantico della risurrezione! Si restituisca al lavoro ciò che lo distingue dalla pena; si renda al lavoratore ciò che lo distingue dal forzato e dal dannato; riabbia il popolo umano ciò che gli era già stato dato: la sua domenica!
Senz’essa, non c’è settimana: la vita dell’uomo è una successione di giorni e notti, di giorni in cui il lavoro dispone il corpo al sonno della notte, di notti in cui il sonno dispone le membra al lavoro del giorno; e sempre così alternamente, eternamente, finché giorno e notte si fondano in una sola oscurità e immobilità!Un ergastolo, senz’essa, è questa società; un ergastolo in cui se non c’è la solitudine del silenzio, c’è però la solitudine del rumore: ogni uomo è segregato dall’altro dall’assordante fracasso dei magli e delle macchine. Un inferno, senz’essa, è questa umanità; un inferno pieno di vane implorazioni, di orrende bestemmie, di grida d’angoscia. Un ergastolo e un inferno, in cui l’anima degli uomini oscilla in delirio sospesa ai due moti convulsi : sempre… mai, sempre… mai. Ma no! Dice la fede: «Riposate l’un dì dei sette, o uomini, le cui membra sono gravi e frali: anche Dio riposò nel settimo giorno, egli che crea con un fiat».

La canzone del girarrosto (dai Canti di Castelvecchio , 1903),la domenica “il dì che a mattina | sorride e sospira al tramonto”. In questa poesia il Pascoli ci parla di una massaia che torna a casa dalla messa, con il vestito nuovo e profumato e, senza toglierselo di dosso, passa subito a cucinare: può farlo perché ha avuto un valido aiuto nel girarrosto! E poi arriva mezzogiorno, con la padrona di casa che chiama a raccolta: In tavola! In tavola! E allora la domenica sarà una vera festa. La canzone del girarrosto Domenica! il dì che a mattina sorride e sospira al tramonto!… Che ha quella teglia in cucina? che brontola brontola brontola… È fuori un frastuono di giuoco, per casa …

Giovanni Pascoli – La canzone del girarrosto

Domenica! il dì che a mattina
sorride e sospira al tramonto!..
Che ha quella teglia in cucina?
Che brontola brontola brontola.
È fuori un frastuono di giuoco,
per casa è un sentore di spigo..
Che ha quella pentola al fuoco?
Che sfrigola sfrigola sfrigola..
E’ già la massaia ritorna da messa;
così come travasi adorna s’appressa:
la brace qua copre, là desta,
passando, frr, come in volo,
spargendo un odore di festa,
di nuovo, di tela e giaggiolo…

*Meravigliosa, allegra, un’atmosfera di casa, di famiglia, di buon cibo. Questa è la domenica del Pascoli, questa è la domenica ideale che sa di tempi andati e che magari dovremmo ritrovare.

Ti bacio rosa del primo mattino del cielo!, di Iris G. DM

Ti bacio rosa del primo mattino del cielo!, di Iris G. DM

Iris G. DM

Ti bacio rosa del primo mattino del cielo!

La mia bocca serra una canzone

che solo gli angeli possono udire,

le foglie e il vento.

Un canto che muore sui corpi 

di chi non ha l’infanzia, e ninna nanne per dormire!

Culla, culla!

Le braccia vuote di stracci e di dolore,

quanto dolore!

Culla, culla, 

sotto le pietre è morto mio figlio!

Sciolto l’amore in un arco di sole,

spento il cuore in un alba di fumo.

Quanto amore e quanto dolore!

Culla, culla, il mio destino

sulla tristezza del mio altare,

sotto una croce su cui camminare. Iris G. DM

La triste favola di lady D, di Cinzia Petrone – Autrice

La triste favola di lady D, di Cinzia Petrone – Autrice

Cinzia Perrone – Autrice

La triste favola di lady D

Il 28 agosto 1996 venne ufficializzato il divorzio, dopo 25 anni di matrimonio, tra il principe Carlo e Diana. Con un bollo di 20 sterline e un timbro apposto da Mr. Robert West sul decreto che sancisce il divorzio n. 5029, la principessa Diana Spencer e il Carlo principe di Galles, erede al trono d’Inghilterra, pongono fine alla loro unione.

Si sposarono a 32 anni lui, appena 20 lei. La storia della maestrina d’asilo semplice e bella che avrebbe potuto diventare regina diventò una favola moderna. Arrivarono due figli, William e Henry. I fotografi seguivano ovunque la coppia reale. Ogni vestito, ogni gesto, ogni sorriso della principessa Diana era analizzato e finiva in prima pagina.

Presto però le cose presero una piega diversa. La ventata di nuovo portata a corte da Diana si infranse contro la rigidità della famiglia reale e contro il “fantasma” di un’altra donna”, Camilla Parker Bowles, amore di gioventù di Carlo, da lui mai dimenticata.

Il palazzo dorato divenne ben presto una prigione. I giorni di quella che presto sarebbe diventata semplicemente Lady D si trascinavano tra cerimonie ufficiali, viaggi di rappresentanza e la pressione della casa reale. 

Ma purtroppo come spesso accade, l’uccellino libero dalla sua gabbia non sopravvive…finendo per schiantarsi contro un destino avverso.

Anche il rimpianto (a mia madre) Massimo Troisi

Massimo Troisi

https://www.facebook.com/Massimotroisiofficial

Anche il rimpianto (a mia madre)

Io sciupai il tuo candido seno di giovane madre, di donna piacente

Rubai allo specchio la tua bellezza

E nelle tue mani sempre più vecchie, fotografie.

I discorsi di mio padre

li ho imparati a memoria.

Fosse per lui crederei ancora ai libri di storia.

Con te devo riincontrarmi in un fiume nero

E tra fiori e marmi ritorna il rimpianto.

La guerra ti tolse dalle labbra il sorriso

Io cancellai anche quel po’ di rossetto.

Ti vedevo gigante, poi un rivolo di saliva all’angolo della bocca.

E ti vidi bambina, ti vidi morire e tra fiori e marmi

Tra un pugno e un bacio, tra la strada e il mio portone

Tra un ricordo e un giorno nero

Torna e vive anche il rimpianto.

#MassimoTroisi

LO SPECCHIO, di Daniela Patrian

LO SPECCHIO

Dinanzi ad uno specchio:

sorrido se lo guardo sorridendo,

che bel vestito che ho,

i capelli con questo taglio e colore

mi stanno proprio bene,

forse dovrei perdere qualche chilo

,ma in fondo mi piaccio così…..

Lo specchio è anche,l’occhio di un amico

riflette di essere autentica

di essere la persona più somigliante a me stessa

di essere fedele a cio’ che è dentro me..

Mi amo

e così costringo gli altri a farlo.

Daniela Patrian

Disegno: matita,penna colorata ,acquarelli pastelli,su foglio da disegno

BUONGIORNO

La Vela, di Rosalba Di Giacomo

La Vela

Quante scie sul mare, stamani.

Questo povero mare

solcato navigato

da chiglie che fendono

che tagliano, spruzzano,

e schizzano nell’aria

lacrime fatte sol di spuma

che in mille gocce par divida

la sua anima che varia.

Lontano, l’orizzonte

ben sereno appare allo sguardo.

Solitaria una vela

dal vento si lascia portare.

Silenziosa si attarda,

fra bianche trine solca il mare.

Odore di salmastro

nei canapi misti di sale

orza con la sua vela

che nell’aria fila leggera.

Splende, assai voluttuoso,

sopra ogni cosa il sole.

Se mi resterai accanto,

nel mio mare navigheremo

oltre tutti i confini

pur di poterci ancora amare.

Rosalba Di Giacomo

Foto mia

Contemplo il lago silenzioso, di FERNANDO PESSOA tr. Antonio Tabucchi. Recensione di Elvio Bombonato

Fernando Pessoa wikipedia

Contemplo il lago silenzioso, di FERNANDO PESSOA tr. Antonio Tabucchi

Recensione di Elvio Bombonato

Contemplo il lago silenzioso

che la brezza fa rabbrividire.

Non so se penso a tutto

o se tutto mi dimentica.

Nulla il lago mi dice

né la brezza cullandolo.

Non so se sono felice

né se desidero esserlo.

Tremuli solchi sorridono

sull’acqua addormentata.

Perché ho fatto dei sogni

la mia unica vita? 

FERNANDO PESSOA tr. Antonio Tabucchi

In questa breve lirica, mi sembra che il nichilismo di Pessoa si ammorbidisca.

FUOCHI D’ARTIFICIO, di Gianfranco Isetta

FUOCHI D’ARTIFICIO

Ti ho procurato una luna d’agosto

col lucicchìo da scorrere sui tetti

in questa notte piena di stelle scure.

L’avevi chiesta per conquistare il cielo.

Ora non dirmi che gli occhi non ti bastano,

puoi suscitare nuvole d’argento

col solo gesto rotondo delle mani

dentro la polvere d’oro della sera

E s’inghirlandano spazi di colori

che ci propongono tuoni come pietre

da saper cogliere mentre tutto appare

specchio sonoro di luci non lontane.

Gianfranco Isetta 28 agosto 2022

lucia triolo: prima amante

Modificaprima amante

il contesto non sembrava interessante 
i pecorai e le pecore
erano più a sud, forse più a nord
… nei pressi

se ne sentiva l’odore e
l’assenza

ma il rapporto era assai diretto:
figlia di, 
sorella di, 
moglie di
madre di, 
amica di…
e poi vivente, morente
e poi… poi …
prima amante

il pecoraio sentiva
un certo odore 
avvertiva una presenza
l’emblema di corpi che non
si decidevano alla notte rotta

di chi era in somma
questo fantasma angosciato 
di pecore 
senza identità
messe lì al pascolo
sul lato esterno
di ciò che mai ha quiete?

Il padre assente, di Danilo Ruocco

Il padre assente 

Di Danilo Ruocco 

Assolo sul padre di Paola Ciccioli edito da Aletti è decisamente un bel libro che raccoglie i ricordi di Alessandro Quasimodo relativi al suo rapporto con il padre Salvatore.

Il volume si “ascolta” con piacere, in quanto la voce di Alessandro è presente in tutte le pagine e – proprio come avviene durante una normale conversazione – tali ricordi non sono restituiti al lettore in ordine cronologico, ma narrati passando da un episodio all’altro, seguendo le analogie e un fil rouge che, pian piano, si fa chiaro.

Pagine, a volte, piene di mestizia, altre di divertita nostalgia: il rapporto con il padre, infatti, non fu per nulla semplice. 

Anzi, spesso, esso era del tutto inesistente, in quanto Salvatore fu un padre assente (ed ecco il fil rouge).

Padre assente non solo per Alessandro (figlio avuto da Maria Cumani), ma anche per Orietta, avuta da Amelia Spezialetti. 

Due figli – si suppone – ingiustamente tenuti a distanza, forse per una malcelata e inconscia forma di gelosia: il timore di non essere più al centro delle attenzioni della donna-madre.

E di donne, Quasimodo padre, ne ebbe tante e con molte di esse Alessandro ebbe rapporti, anche dopo la scomparsa paterna.

Nel libro esse sono presenti, chi più, chi meno.

C’è – ovviamente – Maria Cumani (seconda moglie del poeta); ma c’è anche – di sfuggita – Bice Donetti (la prima moglie).

Ci sono Amelia Spezialetti e Orietta.

Ma sono presenti anche Curzia Ferrari (con la quale Alessandro si recò a Napoli, avuta la notizia della morte del padre); Liliana Fiandra (la “segretaria” con la quale Quasimodo si recò a Stoccolma per ritirare il Premio Nobel) e Alda Merini.

E ci sono pure le donne di casa Sironi…

Tutte donne, quelle elencate – la cui vita fu sconvolta e segnata dall’incontro-scontro con Salvatore.

Un uomo, Salvatore, sostanzialmente, anaffettivo che, afferma Alessandro, conobbe il sentimento amoroso per la prima volta solo quando incontrò la giovane Maria Cumani.

Prima era stato per lui solo sesso.

Un ritratto del padre che – forse – per alcuni può risultare fastidioso, ma che, agli occhi di chi scrive, pare dolorosamente veritiero.

Ad ogni modo, da leggere.Assolo sul padre è disponibile su Amazon.

https://www.salvatorequasimodo.it/2021/09/il-padre-assente.html