Il 20 marzo è al giornata dedicata alla felicità…,Gabriella Paci

CI sfiora la felicità

Bussa con fragile becco la felicità

sul davanzale dei desideri e subito

un frullo d’ali la porta lontano.

A nulla vale la lusinga della briciola

che diventa segno del sogno.

Resta una sensazione più che un’evidenza

l’aver tentato il gioco della seduzione

per  un’emozione antica o meglio

per la ricerca ostinata di un’idea che

addolcisce il vero e rende mite la sera

anche se la luce abbandona il giorno,

illudendoci con la bellezza del tramonto.

E’in questa discontinuità e la sensazione

di aver provato qualcosa che sta una parte

del sentire la felicità come un bene che

ci ha sfiorato, anche se per poco, la fronte

e rende prezioso il tempo della sua attesa.

Photo by Phil Mitchell on Pexels.com

Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto, decisamente conosciuto come Pablo Neruda  – di Frida la loka.

Lombardia

PUNTO E VIRGOLA.

Pablo Neruda con la moglie Maryka Antonieta Hagenaar.

“Mi chiamo Malva. Il nome è stata un’idea di mio padre, il grande poeta Pablo Neruda. Ma non l’ha mai pronunciato in pubblico”.

Quando si fa il nome di Pablo Neruda, lo si associa subito a un personaggio pubblicamente riconosciuto molto attivo nel campo politico, al contempo  nel campo delle lettere, Premio Nobel per la letteratura nel '71.
Spesso si parla della sua magnifica lirica e ben poco della sua vita personale.

Oggi lo faremo; d'una vicenda, una di tante in particolare, questa.

Ci farà riflettere s'un  Neruda uomo, uno di tanti, e Neruda poeta, politico, uomo esitoso e brillante.

Inizia così il romanzo Malva della scrittrice e storica olandese Hagar Peeter, oltre ad essere poetessa pluripremiata, è anche una storica. Per un decennio ha seguito le tracce della figlia di Neruda.
Ha trasformato l’indagine nel suo primo romanzo, un monologo con la voce di Malva nel ruolo di piccola inquisitrice:

"Perché tu, poeta degli oppressi, paladino della giustizia, mi hai espulso dalla tua vita? Perché sono fragile? Perché affetta di idrocefalia? Papà, perché mi hai abbandonata?". Neruda nelle sue memorie Confesso che ho vissuto, pubblicate postume nel 1974, non fa alcuna menzione dell’esistenza di una figlia sofferente. Un segreto custodito da ben 70 anni.

Nel tribunale immaginario del romanzo lei è parte e giudice. Con una prosa cristallina chiede giustizia usando un’arma identica a quella paterna, la poesia. La sua giuria popolare sono i lettori.

Così ci ricorda che i genitori, Maryka Antonieta Hagenaar, di origine olandese, e Pablo Neruda si erano sposati nel cuore dell’Indonesia, sull’isola di Giava, dove il poeta era console onorario nel 1930. Evoca la sua nascita a Madrid, nella cosiddetta “Casa de las Flores”, piena di gerani e luce, Ci farà riflettere s'un  Neruda uomo, uno di tanti, e Neruda poeta, politico, uomo esitoso.

Ma per il poeta cileno la nascita di una figlia malata e deforme (secondo la sua stessa descrizione) era fuori da ogni suo calcolo.

[...]In questo tribunale letterario ci sono altre aggravanti:
Negli archivi olandesi ho trovato poi anche tracce ben più drammatiche: la tessera di detenzione di Marika nel campo di transito nazista di Westerbork (lo stesso di Anna Frank), paradossalmente detenuta per essere sposata con uno straniero. Neruda era un diplomatico ma aveva proibito ai collaboratori di dare a sua moglie un passaporto cileno per fuggire dall’Olanda occupata dai nazisti durante la seconda guerra mondiale, dopo la morte della bambina" dice Hagar Peeters.

Nel giugno 1934, Neruda pubblica "Residencia en la tierra" e incontra l'argentina Delia del Carril, affiliata al Partito Comunista Francese, la famosa Formichina. Delia ha 20 anni più di lui e la storia d'amore sarà istantanea. Nell'agosto del 1934 (Maruca, com'era chiamata da Neruda), la moglie, partorì Malva.

Con un flash, rievoca i bombardamenti della guerra civile spagnola del 1936. Suo padre che la accompagna ad imbarcarsi insieme alla madre su un treno diretto a L’Aia. Sarà l’ultima volta che lo vede.

Neruda scrive all’amante del momento, di essersi liberato di un peso.

Riconosce che suo padre era un idolo della sinistra internazionale, perseguitato dalla destra che — tra le altre accuse — avrebbe voluto processarlo per bigamia. In Messico sposò in seconde nozze Delia del Carril, senza aver divorziato né informato sua madre, Maryka Antonieta.
Un mese dopo la sua nascita, Neruda scrive all'amica argentina Sara Tornú(con la quale ha anche avuto dei rapporti sentimentali): "Mia figlia, o come la chiamo io, è un essere assolutamente ridicolo, una specie di punto e virgola, una vampiretta di tre chili".  L'8 novembre si separò da Maryka e quel giorno abbandonò Malva.

Fugge con La Hormiguita a Parigi e inizia il segreto dell'abbandono di Malva, coperto per anni con la complicità della confraternita letteraria latinoamericana e del Partito comunista cileno, che ha anche nascosto abusi e maltrattamenti di decine di donne. Tutto è per Pablo Neruda.

Tuttavia, Malva è orgogliosa del padre: ha 5 anni, sente e capisce ma non può parlare. Nel suo corpo esile, cresce solo la testa. Guarda il mondo da una carrozzina in legno. È il 1939, anno della grande impresa umanitaria guidata da Pablo Neruda che riuscì a salvare 2 mila spagnoli antifranchisti rifugiati in Francia. Tra loro 250 bambini, alcuni della stessa età di Malva. Mobilitò donazioni in tutta Europa per noleggiare e riparare una nave, la Winnipeg, dove li imbarcò perché potessero iniziare una nuova vita in Cile. Due piccole mani applaudono l’eroismo di questo padre che incarna l’avanguardia poetica e politica. Ma perché a me non hai dato una seconda possibilità?

Maryka si avvicina a una chiesa a L'Aia, dove trova un asilo nido per Malva. Lì sarà assistita dalla coppia di sposi Hendrik Julsing e Gerdina Sierks. Neruda non risponderà mai alle suppliche della moglie abbandonata, di mandargli 100 dollari al mese.

Attorno a Malva ci sono altri bambini, compagni di gioco e sofferenza. Si diverte con altri figli abbandonati da personaggi celebri, impegnati a migliorare l’umanità. Come Lucia, la figlia schizofrenica dello scrittore James Joyce. O Daniel, secondogenito del drammaturgo Arthur Miller, affetto da sindrome di Down. L’autore di Uno sguardo dal ponte ed Erano tutti miei figli si era battuto contro la guerra del Vietnam definendosi “la coscienza dell’America”. Lui, uno dei mariti della divina Marilyn Monroe, quando con la grande fotografa e prima photoreporter dell’agenzia Magnum Inge Morath ebbe un figlio imperfetto, lo nascose per 40 anni. Malva menziona anche Edward, primogenito del Nobel per la fisica Albert: ricoverato e dimenticato in una clinica psichiatrica di Zurigo fino all’ultimo dei suoi giorni.

Maryka vive in pensioni e lavora su quello che trova per mantenere Malva, prega Neruda di mandarle dei soldi per darle da mangiare: «Spenderò fino all'ultimo centesimo per spedire questa lettera».
La figlia del premio Nobel per la letteratura morì all'età di 8 anni il 2 marzo 1943 a Gouda.

Neruda, che incarna l'avanguardia poetica, l'intellettuale militante calamita per il socialismo in Sud America, negò loro anche il salvacondotto per lo scambio di cittadini che li avrebbe salvati da un'Europa impantanata nelle fatiche della seconda guerra mondiale.

La piccola Malva non è citata nelle sue memorie né vi è un verso a lei dedicato.  Ma il cinismo di Neruda è palpabile in “Canto a las madres de los milicianos muertos” dove finge un affetto che contrasta con l'abbandono che ha fatto provare a Maryka e a sua figlia.
Fonti: Mary Villalobos (Reppublica)
Hagar Peeter, scrittrice, storica.
http://viaggiatiriignoranti.it
https://www.uchile.cl
Foto di portata: Casa de las flores, España.

Tua

20 marzo, 2023.

Dal blog personale di

http://fridalaloka.com

Ripubblicato su

http://alessandria.today

Diversamente mani – di Frida la loka

Lombardia

Pensieri in poesia

Mani, potere immenso... 
hanno la facoltà di sprimere
mille messaggi
infiniti gesti.

Manipulate in modo morboso, coercitivo
per essere usate in nome del "legitimo"
mani che non trovano pace,
e non la troveranno mai;

macchiate di sofferenza, amarezza
mani che non torneranno a essere le stesse;
macchiate di un profondo rosso...

Altre, compiono mosse straordinarie
richiamo del buono, dello spirito nobile,
desiderose di offrire unione...
trasmettere tenenereza,armonia.

Un semplice abbraccio che scioglie incubi e panico
che regalanno certezze e miracoli
dove la speranza è nascosta sotto il buio di calcinacci.

Mani che si donanno inconsciamente
si bagnanno nell'acqua gelida
e si sporcano di fango,
cercando freneticamente un battito...

Mani che raccolgono in lacrime,
ciò che la tempesta rigetta in riva.
Queste mani, dilagnate, piene di cicatrici
nemmeno esse saranno come prima...

Ma, arrivato il momento dell'abluzione
quei segni sulle mani, diranno che sono lì
perché in ogni dove, esiste ancora il bene.

Tua

28 febbraio, 2023

Dal blog personale di

http://fridalaloka.com

Ripubblicato su

http://alessandria.today

A Marzo Lucio Battisti  e Lucio Dalla , accomunati anche dalla passione per la musica,avrebbero compiuto 80 anni: le loro canzoni, tuttavia,restano intramontabili nel cuore di tutti.Gabriella Paci

Lucio Battisti

Il 5 marzo Lucio Battisti avrebbe compito 80 anni essendo nato a Poggio Bustone in tale giorno nel 1943.E’morto a Milano il 9 settembre del 1998 ma come è stato riservato nella vita,anche le cause del decesso rimangono avvolte nel dubbio di almeno due o tre  cause .

La sua immagine ,ma soprattutto le sue canzoni sono tuttavia ancora tra noi :hanno accompagnato l’adolescenza di molti di noi e ancora sono richieste dal publico più o meno giovane tanto che resta uno dei maggiori cantautori della musica italiana.Ma non solo perché è stato anche compositore,( compose per Gene Pitney gli Hollies, Paul Anka)  polistrumentalista, arrangiatore, e produttore discografico. Ha inciso 17 album di studio e venduto 25 milioni di dischi .

Il suo sodalizio artistico con Mogol fu il fulcro del suo successo e le canzoni da lui interpretate rappresentarono sentimenti e sogni della gioventù degli anni 50/60 e restano,”poesie in musica

Ritiratosi dalla scena negli anni ottanta fino alla morte, continuò tuttavia a far sognare con la sua musica, struggente anche quando provocatoria.“ dopo il ritiro  dette vita ad un nuovo sodalizio,prima con la  moglie poi con Pasquale Panella ,avviandosi ad un rinnovamento musicale e testuale che lo portarono al limite del comprensibile o addirittura del non sense.

Questo gli attirò critiche anche pungenti e la delusione di suoi tradizionali fans.

Autodidatta, chitarrista ritmico con la sua voce caratteristica,(lui sosteneva che l’emozione dovesse prevalere sulla tecnica vocale) , seppe trasmettere emozioni  tanto da far cantare i suoi testi e riconoscersi in essi a intere generazioni .Anche la sua frequentazione di vari generi e stili del panorama anglo-americano fu da autodidatta ma ciò non gli impedì la riscoperta negli Stati Uniti.

Basta citare alcuni dei titoli della sua cospicua produzione per farci salire alle labbra le parole e la musica di accompagnamento di “Con il nastro rosa;”I giardini di marzo ;Ancora tu “,”La collina dei ciliegi””E penso a te”;Pensieri e parole “”Fiori rosa ,fiori di pesco”;Sì viaggiare,”“Una donna per amico”;Acqua azzurra,acqua chiara “Io vorrei,non vorrei”” perché erano i pensieri e le parole di tutti che lui ,come fa un poeta, sapeva comunicare così bene emozionandoci nel profondo ,tanto che , a distanza di venticinque anni dalla sua scomparsa,ancora le cantiamo.

Lucio Dalla

Il suo omonimo Lucio Dalla,era nato il giorno prima a Bologna nel 1943 ed è morto di infarto nel 2012 .Ha cominciato come suonatore di jazz per poi esibirsi negli anni sessanta, come cantante e poi come cantautore. Scanzonato e irriverente , ha colpito l’attenzione di giovani che cantavano a squarciagola “ 4/3/1943 “ Piazza Grande” Com’è profondo il mare “ L’anno che verrà” Caruso “ Attenti al lupo”e “Ciao “considerate dei punti fermi della musica contemporanea.

Compositore di musiche da film,ideatore di trasmissioni tv, scrittore di racconti ,compositore di opere popolari come Tosca.Amore disperato ha duettato con Morandi,Mina, Zero, Pavarotti, De Gregori .Nel 2021 ha partecipato a Sanremo in coppia con il giovane Carone.

Nel 2022 gli è stata dedicata una mostra per illustrarne al dimensione artistica e umana.

Ma più che parlare della sua vita artistica giova ascoltare ancora oggi le sue canzoni, da cui emerge la sua passione che ci contagia di nostalgia.

Diversissimi per stile, aspetto e scelte artistiche si trovano oggi insieme nel nome del ricordo di personaggi diventati veri e propri miti

“La musica di Lucio Battisti (S) e di Lucio Dalla (D) è immortale. Ma se fosse possibile chiederei lo stesso un miracolo: averli di nuovo tra noi per poter continuare a gioire della loro arte”. E’ il “regalo” che Mario Lavezzi sognerebbe di fare per festeggiare gli 80 anni dei due Lucio, icone della musica italiana: il 4 marzo li avrebbe compiuti Dalla e il 5 Battisti, 02 marzo 2023. ANSA

Marzo Donna con le avvelenatrici del libro di Roberto Grenna

1/03/2023, Alessandria

Cronaca, Cultura Lunedì 6 marzo, alle ore 18.00, presso la Sala Multimediale del Museo Etnografico “C’era una Volta” di P.zza della Gambarina 1, Alessandria, La Voce della Luna, Associazione di cultura cinematografica e umanistica, in collaborazione con FIC – Federazione Italiana Cineforum, propone, tra suggestioni letterarie e cinematografiche, un affascinante viaggio nel mondo delle Bad Girls e, in particolare, delle avvelenatrici seriali, con la presentazione del libro del dirigente scolatico e scrittore Roberto Grenna “Donne che uccidono: dieci storie di avvelenatrici” (Edizioni Epoké, 2022).

L’Autore dialogherà con Barbara Rossi, media educator, giornalista, saggista di cinema, e Patrizia Farello, psicopedagogista.    

L’iniziativa, a ingresso libero, si svolge in collaborazione con l’Assessorato e la Consulta Pari Opportunità nell’ambito del Marzo Donna, nel rispetto dei protocolli sanitari vigenti.

Nell’immaginario collettivo contemporaneo, la figura del serial killer è sempre stata associata a un criminale di genere maschile, tanto è che, ancora oggi, le produzioni cinematografiche e letterarie raramente ci propongono una donna quale autrice di delitti seriali. Invece, le serial killer donne esistono, sono sempre esistite e di questa verità, oggi, hanno dovuto prenderne atto anche gli investigatori, i criminologi e, soprattutto, i profiler. Ma perché le donne non sono così famose come i loro “colleghi” uomini? Ce lo racconta Roberto Grenna, in un viaggio che dall’antica Roma arriva all’Oklahoma della seconda metà del 900’.

Roberto Grenna (Acqui Terme, 5 gennaio 1973) è un Dirigente Scolastico con l’hobby della scrittura. Figlio di studi scientifici, ha sempre amato leggere qualsiasi genere.
Dopo aver vissuto alcune vite lavorative ha coltivato la sua passione completando il romanzo di formazione “Il fiume”, edito in self-publishing. A giugno 2019, per Milena Edizioni, un suo racconto dell’orrore intitolato “Tenebre dalla Cittadella” è entrato a far parte dell’antologia “24 a mezzanotte”.
Per Edizioni Epoké ha pubblicato “Cadavere in via Cavour” (2021), primo libro della serie “Indagini di Provincia”. Nel maggio 2022 è uscito il suo nuovo romanzo, “Un angelo dagli occhi a mandorla”, per Algra Editore.

Info: lavoce.dellaluna@virgilio.it; FB: /Voce/Luna; Instagram: associazione_lavocedellaluna  g

Marzo Donna 2023 racconta tutte le sfumature del femminile

Alessandria, 28/02/2023

Cronaca – Cultura Il prossimo 8 marzo cadrà, come ogni anno, la Giornata Internazionale della Donna.

Per richiamare l’attenzione su questo tema la Consulta Comunale Pari Opportunità di Alessandria, il Sindaco della Città e Assessore alle Pari Opportunità di Alessandria, Giorgio Abonante, e l’Amministrazione Comunale tutta promuovono il programma “Marzo Donna 2023”.

Si tratta di un progetto che prevede più di trenta appuntamenti, alcuni già iniziati il 24 febbraio scorso e che continueranno lungo tutto il mese di marzo e nei primi giorni di aprile.

Trovano posto iniziative fra loro differenti, ma legate da un unico filo conduttore. Mostre, testimonianze, spettacoli teatrali, concerti e seminari “racconteranno” il mondo femminile in ogni sua declinazione: una serie di eventi realizzati grazie alla collaborazione delle Associazioni culturali e delle Associazioni di genere, attivamente coinvolte nella Consulta Comunale Pari Opportunità.

“Marzo Donna 2023” si conferma dunque un importante “contenitore” in grado di creare una rete di partecipazione tra una molteplicità di autorevoli Soggetti locali che collaborano per coinvolgere l’intero territorio comunale sulla riflessione relativa alla promozione e al rafforzamento della figura della Donna in tutti i propri ambiti di vita.

Sono intervenute alla conferenza stampa di presentazione Vincenza Palermo, Presidente Consulta Comunale Pari Opportunità, Mimma Caligaris, Vicepresidente Consulta Comunale Pari Opportunità, Ivana Tripodi, Segretaria Consulta Comunale Pari Opportunità, la Consigliera Comunale Giulia Giustetto, delegata dal Sindaco per i rapporti con la Consulta, nonché molte Componenti della Consulta Comunale Pari Opportunità di Alessandria e diverse Rappresentanti delle Associazioni e dei Soggetti istituzionali coinvolti.

Di seguito i Soggetti complessivamente aderenti al programma “Marzo Donna 2023”

  • ACLI Sede Provinciale Alessandria
  • ADA (Associazione per i diritti degli anziani)
  • AIDM – Associazione Italiana Donne Medico – Sezione di Alessandria
  • BIOS – Associazione Donne Operate al Seno
  • Anteas AL-AT – Coordinamento Donne Cisl e Fnp Cisl AL-AT
  • Aps Cambalache
  • Aps Colibrì
  • Assefa Alessandria
  • Assessorato comunale al Commercio
  • Associazione Amici ed ex Allievi del Liceo Scientifico Galilei di Alessandria (progetto “I più fragili tra i più deboli”)
  • Associazione Attività e Commercio Quartiere Cristo in collaborazione con Associazioni, Istituti scolastici, Parrocchie, Commercianti del Quartiere Cristo
  • Associazione Don Angelo Campora
  • Associazione Esagono
  • Associazione SpazioIdea
  • Associazione Stampa Subalpina
  • Associazione Tessere Le Identità
  • Associazione Verso il Kurdistan
  • Avis Comunale Alessandria
  • Azimut Coop. Soc.
  • C.I.F. – Centro Italiano Femminile
  • CGIL
  • Galliano Chiara
  • Casavecchia Cinzia
  • Circolo Provinciale della Stampa
  • CISL
  • Club per l’UNESCO AL
  • Coldiretti Donne Impresa Alessandria
  • Confcommercio Alessandria e Terziario Donna Alessandria
  • Confesercenti
  • CSVAA
  • Cultura e Sviluppo
  • D.I.V.A
  • Dipartimento Culture, Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino
  • F.I.D.A.P.A. BPW Italy – Sezione di Alessandria
  • FIC  Federazione Italiana Cineforum          
  • Flp – Cse Alessandria
  • Fondazione Italiana Linfomi
  • Forza Italia Berlusconi Presidente
  • Fratelli d’Italia
  • GiULiA Giornaliste
  • Gruppo AMAG
  • l’Abbraccio odv
  • La Voce della Luna
  • Lega Salvini Piemonte
  • LILT Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori              
  • me.dea
  • Movimento Civico per Alessandria
  • Museo e Ass. Amici del Museo Etnografico C’era una volta
  • Patrizia Longo
  • Ristorante Antico Cappelverde     
  • S.A.O.M.S. di Capriata d’Orba
  • Sensual Dance Fit (SdF)
  • Soroptimist Club di Alessandria             
  • Soroptimist International d’Italia club di AL
  • UIL
  • UISP – Comitato Territoriale di Alessandria e Asti
  • UNITRE Alessandria
  • Zonta Club Alessandria                                                     

CITTÀ di ALESSANDRIA

INFO: consulta.pariopportunita@comune.alessandria.it

Ufficio Pari Opportunità 0131-515462

Servizio Patrocini Eventi e Manifestazioni 0131-515185

Maurizio Costanzo ,uomo poliedrico dello spettacolo ,muore a 84 anni in un clinica a Roma. La sua facezia e il suo volto erano ormai un’abitudine a cui sarà difficile rinunciare ,Gabriella Paci

(Arezzo)

La vita

Chi non conosceva Maurizio Costanzo ? Credo davvero pochi,i ragazzi  se non altro come marito della show girl presentatrice –talent scout  Maria De Filippi, che lui ha sposato nel 1955.

Lui  inossidabile conduttore del programma “Maurizio Costanzo Show “  ha intrattenuto davanti allo schermo intere generazioni ,mentre intervistava,con domande di spiccato interesse  di aspetto privato e/o pubblico personaggi del mondo artistico,sportivo o istituzionale.Senza bisogno di musica,immagini o altro teneva davanti allo schermo milioni di telespettatori

Nato da una famiglia abruzzese,dopo il diploma in ragioneria,intraprende la carriera giornalistica per poi diventare conduttore e autore radiofonico e televisivo,rivelando doti di intrattenitore intelligente e d arguto.

Varie relazioni amorose prima della De Filippi e matrimoni  quali con la fotoreporter Lori Sammartino nel 1963 e  con la giornalista Flaminia Morandi,dalla quale ha avuto i figli Camilla e Saverio.

Ha poi una relazione  con l’attrice-doppiatrice Simona Izzo fino la 1986  e ha sposato ill nuovo amore Marta Flavi nel 1989per poi convolare a nozze civili con l’attuale moglie De Filippi Maria

La carriera

Fin da ragazzo sognava di fare il giornalista e infattia soli 18 anni è cronista per “Paese sera”e poi entra nella redazione de il “Corriere mercantile”. A 22 anni collabora con “Tv sorrisi e canzoni “ ed intervista Totò.poi passa a l settimanale femminile “Grazia”dove è caporedattore.

La canzone “Se telefonando” cantata da Mina con le musiche di Ennio Morricone, lo porta al successo perchè lui è un coautore del testo.

Pochi sanno che è anche coautore del personaggio di “Fracchia”,interpretato da Paolo Villaggio,che lui stesso scopre ed incoraggia ad esordire in un cabaret di Roma.

Nel 1970 conduce la trasmissione”Buon pomeriggio “ di grande audience e da allora è ideatore e conduttore di numerosi spettacoli televisivi quali “Bontà loro “ “l’ospite delle 2” Acquario “ “Grand’Italia ,”Fascination” ma è “Maurizio Costanzo Show “ quello più longevo e di grande successo grazie alla sua magistrale tecnica di interrompere e nello stesso tempo incrementare la conversazione portando i suoi ospiti a rivelare più di quanto volessereo.

Sotto i suoi riflettori,al teatro Parioli ,dove si attuano le riprese, passano, tanto per citarne alcuni, ospiti famosi come :Vittorio Sgarbi, Valerio Mastrandrea; Ricky Memphis; Giobbe Covatta, Enzo Iacchetti, Daniele Luttazzi

Ma Costanzo è stato anche autore di opere teatrali ,in collaborazione con altri autori quali ,ad esempio: Un coperto, “Cielo, mio marito,” Il marito adottivo “Con assoluta gratitudine,” Un amore impossibile”, Vecchi,” Vuoti a rendere,”ecc.

E’ stato anche collaboratore nel film “Salò o le 120 giornate di Sodoma”  e ha partecipato alla sceneggiatura di molti altri film

Scopritore di talenti ,fa lasciare ia professione di ingegnere a Luciano De Crescenzo che diventerà solo autore-attore.

Nel 1981 lo scandalo della Loggia P 2 lo travolge perché il suo nome è rinvenuto tra quelli presenti nelle liste di Licio Gelli .

Deve perciò ripartire con al sua carriera ex novo ma questo significherà anche la nascita del “Maurizio Costanzo Show” e della sua carriera di attore nei 52 episodi di “Orazio “ e la sua collaborazione con la rivista “Gente

Negli anni 90 è direttore del teatro “Ciak “ di Milano e poi direttore di canale 5. Nel 1999 è nominato presidente di Mediatre che si occupa di fiction televisiva e nel 2000 fonda con Benetton la Maurizio Costanzo comunicazione che si occupa di comunicazione multimediale.

Ha ricevuto una laurea”Honoris causa “dalla IULM di Milano  in giornalismo,editoria e multimedialità ed ha anche insegnato tali campi di conoscenza nell’università “la Sapienza “ di Roma.

Il legame con Roma

Un legame inscindibile, quello  fra il conduttore nato a Roma il 28 agosto 1938 e la sua città natale, di cui conserva sempre un certo spirito sornione, ironico, capace di accogliere anche l’elemento più estraneo e all’apparenza disturbante, come dimostra con il Maurizio Costanzo Show dal Teatro Parioli, si cui è stato anche per una stagione direttore artistico. 

Impegnato con nuove sfide fino ai suoi ultimi anni, vigile fino a pochi giorni prima di spegnersi, Costanzo ha seguito da una camera della clinica Paideia il festival diSanremo.Dopo numerosi ricoveri,però, l’intervento a cuore aperto  non gli ha consentito di vivere ancora

La camera ardente sarà allestita sabato e domenica presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio (ingresso dal Portico del Vignola; sabato dalle 10.30 alle 18, domenica dalle 10 alle 18, raccomandato l’utilizzo della mascherina FFP2). I funerali si svolgeranno lunedì 27 febbraio, alle 15, presso la Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo.

Amore di cuore o di testa? Poco importa purché sia amore  e il 14 febbraio lo celebra in tutte le sue forme. Gabriella Paci

L’amore è un sentimento universale e che nasce con la nascita dell’uomo sulla terra e da sempre celebrato nelle varie espressioni dell’arte e della letteratura.

Tutti hanno presente ad esempio, la celebre storia d’amore di Tristano e Isotta, Lancillotto e Ginevra, Romeo e Giulietta, Paolo e Francesca, o addirittura Orlando e Angelica, o meglio, la pazzia di Orlando per non essere corrisposto nel poema “Orlando Furioso”

Amori questi,destinati all’infelicità ma caratterizzati da una grandissima passionalità, tanto che perfino Dante e Shakespeare,tanto per citare due nomi certamente noti, hanno trattato  la loro storia.

E dunque ,ogni anno ,il 14 febbraio si celebra questa ricorrenza con scambio di fiori,  biglietti, canzoni dedicate ,doni  e dichiarazioni da parte degli innamorati in molti paesi del mondo.

 Le origini della festa

Ma perché questa data? E perché “San Valentino”?

 Valentino era un vescovo cristiano che morì a Roma nel 723 d.C.  Nato ,secondo la leggenda a Interamna Nahars nel 176 ,fu ordinato vescovo di Terni nel 176 dopo la sua conversione al cristianesimo.

Recatosi nel 270 a Roma,cerca addirittura  di convertire l’imperatore Aureliano che voleva dissuaderlo dal seguire il cristianesimo  e perciò viene condannato e muore da martire il 14 febbraio.

Una leggenda vuole che ,avendo trovato due innamorati che litigavano furiosamente, abbia preso una rosa e l’abbia messa tra le mani congiunte dei due innamorati,spingendoli ala riconciliazione-

Secondo un’altra leggenda, il santo avrebbe donato a una fanciulla povera una somma di denaro, necessaria come dote per il suo sposalizio, che, altrimenti non si sarebbe potuto celebrare La ragazza, priva di mezzi e di altro sostegno,si sarebbe potuta perdere o finire in preda di giovani senza scrupoli mentre così si potè sposare con chi amava:Ecco  la tradizione di considerare il santo vescovo Valentino come il protettore degli innamorati.

Nel  IV secolo a Terni venne costruita una basilica che conservava le sue spoglie  e venne istituita come festa  nel 496 grazie a  papa Gelasio I, andando a sostituirsi alla precedente festa pagana dei Lupercalia, presumibilmente anche con lo scopo di cristianizzare la festività romana.

Tale festa pagana celebrava la fertilità attraverso un corteo di donne giovani che venivano percosse con fascine da giovani uomini nudi che rappresentavano le virilità selvaggia e libera.

Febbraio era il mese in cui si vedevano i primi cenni di rinascita dopo  il periodo invernale .

Da ciò,dunque ,la celebrazione i questa data come data dell’amore:una festa,dunque ,in parte civile e in parte religiosa che,tuttavia,non viene riconosciuta come festività in nessuno dei due ambiti.

L’amore è dovuto a fattori chimici ?

Non esiste una formula chimica o matematica che possa descrivere l’amore o l’attrazione provati verso qualcuno.  Alcuni scienziati hanno però osservato i fenomeni che il nostro corpo manifesta nella fase dell’innamoramento e ne hanno attribuito la causa a ormoni e neurotrasmettitori :

Il  cervello, e non il cuore, è il responsabile della variegata serie di emozioni che proviamo da quando ci innamoriamo, a quando soffriamo per un amore finito. Tutto ciò è dovuto appunto a specifiche molecole, i neurotrasmettitori che agiscono a livello cerebrale: testosterone ed estrogeni, dopamina, serotonina, adrenalina, norepinefrina, ossitocina e vasopressina, che sono comunemente chiamati ormoni dell’amore e dell’attaccamento Questi entrano in gioco in fasi diverse dell’innamoramento che sono,fondamentalmente, tredesiderio, attrazione e attaccamento.

Preferiamo tuttavia credere che l’amore sia il trasporto che sentiamo verso una persona per il motivo che ci capisce, ci fa sentire importanti , con la quale condividiamo non solo l’appetito sessuale ma anche la progettazione di vita e i desideri essenziali per noi .

Ecco la mia personale spiegazione con una poesia….

Ti amai perché…

Forse perché eri il senso delle cose

 o il destino dei sogni che ti amai.

Ti amai per la tua aria di

mistero del tutto mai svelato

 il tuo costruire palazzi con

terrazze affacciate su

 l’orizzonte delle speranze,

il tuo coprire lo sguardo a non

rivelare la tenerezza aperta

nei gesti e nei silenzi gravidi

di parole intrise dalla luce

dell’inconsapevole gioventù

che rende vero l’impossibile.

Forse ti amai perché eri fuoco

 mai uguale a se stesso e acqua

dove io mi potevo specchiare

 bella  e trovare nel fondo

pietre colorate e conchiglie

come amuleti contro il vento

che sbatacchiava la banderuola

sul tetto della prospettiva acerba.

Ti amai per queste cose e per

tutte quelle che rendono magica

l’età che tesse la tela del futuro

con le  trame della contraddizione

ma che sa cercare nel dedalo dei

pensieri il magico filo di Arianna.

Photo by Leah Kelley on Pexels.com

Un libro per San Valentino su amore e amicizia

Cultura – “Una coppia per caso” (Land editore, 2022) nasce con l’intento di avvicinare le persone al mondo emotivo e, talvolta, alle difficoltà di relazione, dell’animo umano.

L’ autrice, psicoterapeuta, attinge alla sua esperienza nella stanza di terapia per raccontare, in maniera lieve e, a volte, ironica, come le paure, i desideri, le preoccupazioni, magari di diversa intensità,  non siano aliene alla maggior parte delle persone, ma facciano parte del proprio quotidiano.Solo provando a condividerle e cercando nell’altro uno specchio bonario e costruttivo esse possono evolvere e lasciare uno spazio nuovo e creativo, capace di donare strade più piene e soddisfacenti.

Non si tratta però di un saggio o un trattato ma di due storie di donne che si intrecceranno inconsapevolmente, in un finale per nulla scontato.

“Una coppia per caso”‘ è allora un romanzo dove introspezione, amicizia, amore e un pizzico di mistero diventano protagonisti, senza lasciare sullo sfondo il registro emotivo e riflessivo che lo contraddistingue.

Questo quarto lavoro dell’autrice è reperibile sia on line, nei principali store come Amazon e Ibs, sia in libreria su ordinazione.

Le “Bad Girls” arrivano ad Alessandria

7/02/23

EVENTI: FINALMENTE ANCHE AD ALESSANDRIA, IN COLLABORAZIONE CON L’ASSOCIAZIONE DI CULTURA CINEMATOGRAFICA “LA VOCE DELLA LUNA”, ARRIVANO LE BAD GIRLS!

FIC – Federazione Italiana Cineforum e “Cineforum” Rivista presentano BAD GIRLS | Le cattivissime del cinema di tutti i tempi (e di tutti i generi)

Un nuovissimo ciclo di 6 incontri in presenza, ciascuno della durata di 2 ore, dedicato alle cattivissime del cinema di tutti i tempi (e di tutti i generi): dark lady, vampire, vamp, donne fatali, assassine, serial killer, vendicatrici, regine, mammine (e sorelline) care. Il progetto è a cura di Emanuela Martini, direttore responsabile di “Cineforum”, e vede la partecipazione di nomi illustri della critica contemporanea (oltre ad Emanuela Martini: Pier Maria Bocchi, Luca Malavasi, Ilaria Feole, Barbara Rossi).

Successivamente all’esordio bresciano, Fondazione Brescia Musei (ottobre-dicembre 2022), il nuovo tour 2023 approda anche ad Alessandria dopo Bergamo, Genova e Reggio Emilia.

DETTAGLIO MODULI E CALENDARIO

(sei incontri di due ore ciascuno, il sabato pomeriggio dalle 15 alle 17. Ciascun incontro verrà attivato al raggiungimento del numero minimo di dieci partecipanti).

1) Vampire, vamp, Marlene e donne fatali (a cura di Pier Maria Bocchi) – 11/03/2023

2) Il noir, Rita e le dark lady (a cura di Ilaria Feole) – 15/04/2023

3) Assassine, avvelenatrici, serial killer, vendicatrici (a cura di Barbara Rossi) – 27/05/2023

4) Le bastarde del mélo, da Bette Davis a Lady Macbeth (a cura di Emanuela Martini) – 25/03/2023

5) Mammine (e sorelline) care (a cura di Emanuela Martini) – 29/04/2023

6) Regine e altre cattive di Disney & co. (a cura di Luca Malavasi) – 13/05/2023

COSTI

Singolo appuntamento intero: euro 15; pacchetto sei corsi intero: euro 75

Singolo appuntamento ridotto*: euro 12; pacchetto sei corsi ridotto*: euro 60

* Le riduzioni sono offerte agli abbonati alla rivista “Cineforum” e ai tesserati alla Voce della Luna.

INFO E ISCRIZIONI

lavoce.dellaluna@virgilio.it: ros.barbara@tiscali.it

N.B. Per aggiornamenti sui corsi è possibile consultare anche il sito www.voceluna.altervista.org ; la pagina FB della Voce della Luna: http://www.facebook.com/Voce/Luna; oppure la pagina Instagram associazione_lavocedellaluna

Vampire, vamp, Marlene e donne fatali


a cura di Pier Maria Bocchi

Non è mai esistita una donna-vampiro star. L’immaginario maschile dai canini aguzzi è leggendario (Bela Lugosi, Christopher Lee), quello femminile no. È un caso se nell’horror l’immagine del femminino molto raramente coincide con l’immagine dello stardom? Le vampire del cinema nascono nell’ombra e nell’ombra ritornano (i kaidan giapponesi), sono delle figure. Nella Hammer la vampira è generalmente un’illustrazione. Le dive si prestano a succhiare il sangue una tantum (Delphine Seyrig, Catherine Deneuve, Grace Jones). La femme fatale e la vamp al contrario conquistano da sempre il centro dell’inquadratura, muovono la scena, fanno la scena; l’uomo ne ha paura, non vuole sconfiggerle, vuole innamorarsi, perciò soccombe. A questo proposito, non c’è nessuno al cinema che abbia saputo muovere e fare la scena come Marlene Dietrich, in particolare nel suo matrimonio artistico con Josef von Sternberg (7 film).

Pier Maria Bocchi è studioso e critico cinematografico. Collabora con “Film Tv”, è redattore di “Cineforum” e scrive per cineforum.it. Tra le sue pubblicazioni, Michael Mann (Il Castoro), Mauro Bolognini (con Alberto Pezzotta, Il Castoro), Mondo Queer – Cinema e militanza gay (Lindau), Woody Allen – Quarant’anni di cinema (Le Mani), Invasion Usa – Idee e ideologie del cinema americano anni ’80 (Bietti Heterotopia), Brivido caldo – Una storia contemporanea del neo-noir (Rubbettino) e Michael Mann – Creatore di immagini (minimum fax). Ha curato le interviste e le ricerche per il documentario Made in Hong Kong. Dal 2007 al 2019 ha fatto parte del comitato di selezione del Torino Film Festival. Dal 2020 al 2021 è stato curatore della sezione Le stanze di Rol del Torino Film Festival.

Il noir, Rita e le dark lady

a cura di Ilaria Feole

Dalla Barbara Stanwyck di La fiamma del peccato alla Carey Mulligan di Una donna promettente, passando per la Rita Hayworth di La signora di Shanghai, la Catherine Deneuve di La mia droga si chiama Julie e la Jessica Lange di Il postino suona sempre due volte: tutte le sfumature di nero delle dark lady, seduttrici fatali, mangiauomini e vamp, e le loro mutazioni dal cinema classico fino alla rivoluzione del #MeToo.

Ilaria Feole è nata a Milano nel 1983. Scrive di cinema e serialità per il settimanale «Film Tv» e fa parte del comitato di selezione della Settimana Internazionale della Critica. È autrice delle monografie Wes Anderson. Genitori, figli e altri animali (Bietti, 2014) e C’era una volta in America di Sergio Leone (Gremese, 2018) ed è tra gli autori di Tutto Fellini (Gremese, 2019) e Architetture del desiderio. Il cinema di Céline Sciamma (Asterisco, 2021).

Assassine, avvelenatrici, serial killer, vendicatrici

a cura di Barbara Rossi

Si sa – come recita il titolo del celebre film di George Cukor del 1935, con Katharine Hepburn e Cary Grant – che “Il diavolo è femmina”. C’è di più: l’animo femminile – pare raccontarci il cinema della contemporaneità – è capace di sfoggiare, se messo duramente alla prova e in determinate situazioni, non soltanto astuzie mefistofeliche, ma anche temibili, impreviste e raccapriccianti capacità di reazione agli eventi avversi e ai reali o presunti oltraggi perpetrati a suo danno. Dalla Alex di Attrazione fatale alla Annie di Misery non deve morire, passando per La Sposa di Kill Bill: Volume 1 e 2 sino ad arrivare alla Alma di Il filo nascosto, un viaggio cinefilo tra i personaggi femminili più diabolici e violenti degli ultimi trent’anni, per i quali la vendetta può assumere molte forme, ma di sicuro non è un piatto che si consuma freddo.

Barbara Rossi, media e film educator, è vicepresidente della FIC (Federazione Italiana Cineforum) e presidente dell’Associazione di cultura cinematografica e umanistica “La Voce della Luna” di Alessandria. Dal 2018 è organizzatrice e curatrice, ad Alessandria, della Summer School sui linguaggi del cinema e dei media “Immersi nelle storie”. Giornalista pubblicista, collabora con la rivista “Cineforum”, con “Il Piccolo” di Alessandria e altre testate locali. Nel 2022 ha ripubblicato, con l’editore Petite Plaisance Anna Magnani, un’attrice dai mille volti tra Roma e Hollywood (prima edizione Le Mani, 2015); nel 2019, con la casa editrice Bietti, Edgar Reitz. Uno sguardo fatto di tempo, monografia dedicata a uno dei maestri fondatori del Nuovo Cinema Tedesco degli anni Sessanta; nel 2021 ha visto la luce per la casa editrice Petite Plaisance Recitare il tempo. Le voci della Heimat di Edgar Reitz.

Le bastarde del mélo, da Bette Davis a Lady Macbeth

a cura di Emanuela Martini

La terribile, ossessionata antieroina interpretata da Gene Tierney in Femmina folle (capolavoro fiammeggiante del 1945 di John Stahl) non è la più crudele né certamente la prima delle tante signore che hanno percorso il melodramma cinematografico senza mai piegarsi al riscatto morale, o chiedere perdono o, tantomeno, pentirsi. A partire dalle voraci vamp del muto, attraverso le numerose, volitive malvage cui diede volto e tempra Bette Davis e le insospettabili incursioni nella perfidia di Katharine Hepburn (Improvvisamente l’estate scorsa) e Isabelle Huppert (spesso, nei mélo-noir di Chabrol), per arrivare fino alla recente Florence Pugh di Lady Macbeth (raggelato mélo brönte-vittoriano diretto nel 2016 da William Oldroyd), le signore dilaniate per troppo amore o disamore, per odio o vendetta, per gelosia o rabbia, o per pura, intima ossessione di dominio hanno sedotto più di un secolo di cinema (e svariati secoli di narrativa e drammaturgia).

Mammine (e sorelline) care

a cura di Emanuela Martini

Un ramo della famiglia delle Bad Girls, non meno ricco di spunti e di figure interessanti, è quello delle mamme e delle sorelle. Qualcosa di più del mero rapporto di natura disfunzionale fra consanguinee, affonda le sue radici nelle zone più misteriose della mente e nei territori più impervi del mélo e del noir. Queste donne non sono dark ladies, non ambiscono a ricchezza, rivalsa o potere; sono mamme e sorelle che covano livori e desideri di controllo molto più profondi. Donne che rendono la vita impossibile alle proprie sorelle, vuoi per vendetta (Che fine ha fatto Baby Jane?) vuoi per invidia (Lo specchio scuro; Sisters), o che tormentano le proprie figlie spinte dal fanatismo religioso (Carrie, lo sguardo di Satana) o da una specie di complesso di superiorità (Mammina cara). Non bisogna cadere, però, in errore: fra loro vi sono anche madri amorevoli e affettuose come la protagonista La signora ammazzatutti, un vero angelo della famiglia che per il benessere e la sicurezza dei suoi cari è disposta a tutto. Fin troppo a tutto…

Emanuela Martini, romagnola, nata a Forlì, laureata in Scienze Politiche, appassionata di cinema fin dall’infanzia, cresciuta tra i generi più disparati (dai mélo di Sirk a Jerry Lewis, dai musical alla fantascienza) e tra le più eccentriche proiezioni dei cineclub (Bergman, Neorealismo, Stroheim, Busby Berkeley e Hammer horror). Critico cinematografico, nel comitato di redazione di «Cineforum» dalla fine degli anni ’70, direttore di «FilmTv» dal 1996 al 2007, a lungo collaboratore del Domenicale del «Sole 24 Ore», co-direttore di Bergamo Film Meeting dal 1987 al 2007, è stata membro della commissione di selezione della Settimana della Critica della Mostra del Cinema di Venezia e poi selezionatore di altre sezioni della Mostra, e dal 2007 al 2019 vicedirettore e poi direttore del Torino Film Festival. Attualmente è direttore di “Cineforum”. Esperta di cinema anglo-americano, ha scritto: Storia del cinema inglese, Il lungo addio. L’America di Robert Altman, il Castoro su Powell e Pressburger e su Gianni Amelio, Shakespeare e il cinema e numerose altre monografie su generi e autori. Vive a Milano, prevalentemente con compagni felini.

Regine e altre cattive di Disney & co.

a cura di Luca Malavasi

Cattive, a volte cattivissime, ma anche, molto spesso, eccentriche, sensuali, divertenti. Le antagoniste del mondo dell’animazione non hanno nulla da invidiare, in termini di fascino e popolarità, alle (generalmente) giovani e belle cui si oppongono. Disney, di cattive, ne ha create di memorabili, da Grimilde (Cenerentola) a Ursula (La Sirenetta), da Crudelia De Mon (La carica dei 101) a Madre Gothel (Rapunzel), ma anche al di fuori della produzione di questo studio le “star” sono innumerevoli, dalla prima strega (dell’Ovest) a colori della storia del cinema protagonista (Il mago di Oz) alla spietata, sensualissima Catwoman, in malefico movimento tra fumetti, cinema e cartoni animati.

Luca Malavasi è professore associato presso l’Università di Genova, dove insegna Storia e analisi del film ed Elementi di cultura visuale. Si occupa prevalentemente di teoria dell’immagine, cultura visuale e cinema contemporaneo. È membro del comitato direttivo della rivista “La Valle dell’Eden”, redattore di “Cineforum” e collaboratore di “FilmTv”, “Limina” e “L’indice dei libri del mese”. Tra i suoi libri: Il cinema. Percorsi storici e questioni teoriche (con G. Carluccio e F. Villa, Carocci, 2015, nuova edizione 2022); Postmoderno e cinema. Nuove prospettive d’analisi (Carocci, 2017); Il linguaggio del cinema (Pearson, 2019); Dalla parte delle immagini. Temi di cultura visuale (con B. Grespi, McGraw-Hill Education, 2022); Pianeta Varda (con A. Masecchia, ETS, 2022), The Future of the Post. New Insights in the Postmodern Debate (con E. Bricco, Mimesis International, 2022).

Controluce :Al via il carnevale di Viareggio che festeggia i suoi 150 anni di storia e di successi: risate e allegoria dei problemi,Gabriella Paci

Giunto alla 150esma  edizione ,il 4 febbraio 2023 parte la nuova edizione del Carnevale viareggino , che vede ,in questo primo giorno l’afflusso di oltre 70.000 visitatori di ogni parte d’Italia. Dopo lo storico carnevale di Venezia, rinomato in tutto il mondo,questo di Viareggio,nota località balneare degli anni 60 /70 vicino a Lucca è indubbiamente il secondo.

Le origini

 Nacque in un particolare Martedì Grasso del 1873 su impulsodi una brigata di ricchi borghesi viareggini che erano soliti riunirsi al Regio Casinò e che dettero il via alla tradizione del Corso Mascherato,sfilando per la via Regia (da cui viene il nome del posto : via regis ) con le carrozze addobbate di festoni e fiori.

Con un manifesto spiritoso rogato da un fantomatico notaio Chiassone iniziò la storia del Carnevale di Viareggio allo scopo unico di divertirsi e far divertire

La giuria composta dai signori Imparziale, Intendente e Buongusto, distribuì dopo il Corso del martedì grasso … alla migliore mascherata una immensa quantità di Bottiglie di vini più o meno generosi esteri e nazionali sia bianchi, rosè, neri.

Dopo la pausa della guerra,il Carnevale si è rinnovato ogni anno ,perfezionando la tecnica motoria dei carri e l’uso della cartapesta, tanto da diventare un vero e proprio lavoro di artisti che sono impeganti tutto l’anno per il suo allestimento e la realizzazione di carri, nella Cittadella, che a partire dagli anni 90,è un distretto dove appunto si realizza quanto serve  per il Carnevale.

I carri

I carri,nella loro fantasmagorica apparizione,accompagnati da danze e musiche,con circa 200 figuranti,  sono anche una denuncia sociale e politica e ,dunque,rispecchiano i tempi in cui vengono realizzati. A proseguire questa tradizione ,famiglie che si tramandano il mestiere da generazioni. Anche quest’anno è stato così e in primo luogo sono stati trattati i grandi problemi contemporanei: guerra e ambiente .

Ecco allora il carro “Pace-armata”di Alessandro Avanzini  con la bambina soldato vestita in tuta ermetica ,maschera antigas che sventola vessilli di pace o””Evoluzione della  specie con un  King kong,alto 20 metri  e  il suo esercito di uomini-scimmie a rappresentare l’involuzione dell’uomo con la sua volontà distruttiva del pianeta.  Come sottolineano Umberto, Stefano, Michele Cinquini e Silvia Cirri con  l'”Evoluzione della specie” l’uomo  ha trovato il suo punto di non ritorno

Quest’ultimo ha già suscitato delle critiche da parte degli animalisti,che ritengono degradante per i primati essere associati al regresso e alla distruzione.

 Una macumba per dire basta!”. Fabrizio e Valentina Galli invece immaginano una grande astronave, guidata da Burlamacco e Ondina, pronta a salpare verso un Pianeta Terra 2.0 portando speranze e desideri in un pianeta lontano,migliore del nostro

C’è poi il carro dedicato alla “Depressione” con il suo Pulcinella che abbozza un sorriso dietro el note della canzone “meraviglioso “ di Modugno, come inno ad apprezzare la vita o quello sui veleni che appestano il mondo-E “Meraviglioso” è l’esclamazione del grande Pulcinella che si sveglia dall’incubo della depressione e riscopre la bellezza del mondo,

Jacopo Allegrucci immagina un vecchio cantastorie che irrompe nel Corso Mascherato con il suo carrozzone carico di emozioni e ricordi, per raccontare “Una storia fantastica”: quella dei 150 anni del Carnevale di Viareggio. “

Roberto Vannucci nell’allegoria dal titolo ”Io sono nessuno” vede nei girasoli un simbolo per indicare la strada migliore verso un ritorno alla luce, dopo anni bui e difficili in cui la povertà ha colpito ampie fasce di popolazione.

Direbbe il grande Pirandello che dietro ogni risata c’è l’amarezza di un pianto .Infatti tutta questa allegria nasconde timori, malattie, critica sociale e politica ,come è ,del resto ,nella migliore tradizione burlesca italiana come avevano fatto le maschere della commedia dell’arte

Le  sfilate dei carri in programma sui viali a mare di Viareggio. Oltre a quella del 5, si replicherà domenica 12, giovedì 16, domenica 19, martedì 21 e sabato 25 febbraio. Al termine dell’ultimo corso mascherato saranno decretati i carri vincitori dell’edizione 2023.

C’è anche una lotteria abbinata alla vincita del carro

I rioni 

A Viareggio non si può scindere il carnevale dai rioni che prevedono balli, musiche, cibi e giochi vari. Grandi serate all’aria aperta tra musica e piatti tipici che rappresentano quanto il Carnevale sia nelle vene dei viareggini. Ecco le date dei rioni: Vecchia Viareggio sabato 4 e domenica 5, Marco Polo venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 febbraio, Darsena da venerdì 17 a martedì 21 febbraio, Croce Verde Centro venerdì 24 febbraio. Le feste per i bambini: Campo d’Aviazione lunedì 6 febbraio, Torre del Lago (Gran teatro Puccini, nel foyer) sabato 11 febbraio, Vecchia Viareggio (giovedì 16 febbraio), Varignano (venerdì 17 febbraio), Darsena (sabato 18 febbraio).

Photo by Pixabay on Pexels.com

Presentata in Comune ad Alessandria la nuova Consulta per le Pari Opportunità

Cronaca, Alessandria, 1 febbraio 2023

Nel corso del pomeriggio di ieri, 31 gennaio, si è insediata la Consulta Comunale per le Pari Opportunità presieduta dal Sindaco di Alessandria Giorgio Abonante, che ha anche la delega alle Pari Opportunità, procedendo, nel corso della riunione, alla nomina del nuovo Direttivo.

La Consulta Pari Opportunità è uno strumento di cui – in attuazione di quanto disposto dal proprio Statuto all’art. 4 comma 6 – si è dotato il Comune per garantire pari opportunità alle donne. In particolare, mira a proporre interventi atti a rimuovere gli ostacoli di ordine sociale, culturale, economico e istituzionale che costituiscono discriminazione diretta o indiretta nei confronti delle donne, adottando azioni positive per valorizzare e dare espressione alla differenza di genere.

La Consulta resterà in carica quanto l’attuale Consiglio Comunale e la seduta di avvio di ieri ha visto, quale proprio primo atto formale (ai sensi dell’art. 5 del Regolamento della Consulta) l’elezione nel proprio ambito di una Presidente, di una Vicepresidente e di una Segretaria.

È risultata eletta Presidente, con voto all’unanimità, la dr.ssa Vincenza Palermo, mentre Vicepresidente è la giornalista Mimma Caligaris e Segretaria la dr.ssa Ivana Tripodi.

Il Direttivo è stato nominato dall’Assemblea della Consulta formatasi a seguito dell’Avviso pubblico, scaduto il 13 gennaio scorso: un’Assemblea composta dall’Assessore alle Pari Opportunità, dalle Assessore nominate dal Sindaco e dalle Consigliere Comunali in carica, da una Rappresentante per ognuno dei partiti politici presenti in Consiglio Comunale, da una Rappresentante dell’Ufficio Scolastico Regionale (sede di Alessandria) e da una rappresentante dell’UPO (sede di Alessandria); e inoltre è aperto alle Organizzazioni sindacali, alle Organizzazioni di categoria e agli Ordini Professionali dotati di Comitato Pari Opportunità, nonché alle Associazioni femminili operanti nella realtà comunale da almeno cinque anni.

Ciascuna delle Componenti la Consulta, durante la seduta di ieri, ha avuto modo di presentarsi, mettendo in luce le proprie esperienze in merito ai temi pertinenti le finalità perseguite dalla Consulta e sottolineando altresì utili spunti di riflessione e proposte.

«Con la seduta convocata ieri pomeriggio – ha dichiarato il Sindaco di Alessandria, Giorgio Abonante, che ha anche le deleghe per le Pari Opportunità – si è dato avvio ad una presenza di servizio molto importante per la nostra Comunità locale.

Mentre ringrazio tutte le Consultrici e coloro che hanno accettato il ruolo di rappresentanza e di interazione diretta con la nostra Amministrazione, ossia la Presidente Vincenza Palermo, la Vicepresidente Mimma Caligaris e la Segretaria Ivana Tripodi, vorrei sottolineare alcuni obiettivi strategici su cui il dialogo con la Consulta, nel rispetto della sua autonomia, potrà essere particolarmente interessante e proficuo.

L’obiettivo delle Pari Opportunità merita infatti di essere considerato nella sua trasversalità e inclusività rispetto alle diverse politiche di intervento e, come abbiamo anche rimarcato nel documento “Alessandria 2030” che indica le linee programmatiche che intendiamo realizzare durante il corrente mandato amministrativo, sono infatti convinto che il tema delle Pari Opportunità così come quello in generale dei diritti, della lotta alle discriminazioni, dell’integrazione di tutte le cittadine e tutti i cittadini non siano solo l’oggetto di una delega ad un Assessorato, ma debbano essere il “faro” della nostra azione amministrativa su ogni scelta politica.

In particolare, sento l’importanza del riferimento al contrasto delle discriminazioni: prevenire, contrastare e superare tutte le discriminazioni necessita il massimo impegno da parte nostra, sia che si tratti di discriminazioni per l’orientamento sessuale, che per quelle relative all’identità di genere, fino a considerare anche altri fattori di discriminazione – a volte subdoli, a volte palesi, ma sempre insidiosi e gravi – quali le forme di disabilità, l’origine etnica, l’orientamento religioso, la stessa età anagrafica in rapporto ai servizi e ai diritti spettanti alle Persone della nostra Comunità locale.

Insieme alla Consulta, sarà dunque fondamentale ragionare su questi temi così come confrontarsi sulle modalità più appropriate affinché, nel nostro territorio comunale, la valorizzazione della parità di genere venga sentita come  “questione di comunità”, su cui sensibilizzare, fare educazione, coinvolgere e attivare tutte le fasce che compongono la collettività alessandrina.

Lotta alla discriminazione, parità di genere, valorizzazione della donna in quanto portatrice di competenze, esperienze e intelligenze: finalità sulle quali, come Sindaco, ma anche come Assessore con la Delega alle Pari Opportunità, desidero impegnarmi con particolare attenzione affinché si possano promuovere utili iniziative e progetti, in collaborazione sia con la Consulta che con il privato sociale locale.

A questo vorrei infine aggiungere anche l’obiettivo fondamentale del contrasto alla violenza di genere, dando impulso e attenzione alle iniziative di sensibilizzazione ed educazione e realizzazione di interventi diretti, in collaborazione con tutte le Istituzioni e le realtà associative del territorio.

L’elenco è lungo e gli obiettivi sono davvero molti, molto ambiziosi quanto urgenti per dare senso ad una credibile azione amministrativa in tema di Pari Opportunità. Ma, per il momento, mi fermerei qui…

Formulando, anche a nome della Vicesindaco e di tutti i colleghi della Giunta Comunale, i migliori auguri alla Presidente Vincenza Napoli, alla Vicepresidente Mimma Caligaris e alla Segretaria Ivana Tripodi, ringrazio le altre Candidate per la disponibilità Stefania Gallo e Cristina Bocchio, così come per l’importante servizio reso alla Comunità alessandrina la Presidente uscente Nadia Biancato insieme al Comitato di Presidenza uscente della Consulta.

E a questi saluti e ringraziamenti aggiungo quelli che rivolgo anticipatamente, per la sensibilità e il fattivo coinvolgimento, alle nuove Consultrici augurando a tutte “Buon inizio”!».

«Ringrazio tutte le Consultrici – questo il pensiero espresso dalla neo-Presidente della Consulta, Vincenza Palermoper la fiducia accordatami e sono onorata di assumere la carica di Presidente, che eserciterò come “primus inter pares”, proseguendo nella linea di attenzione e sensibilità alle istanze della Consulta già intrapresa dalla precedente presidente Nadia Biancato sostenuta dal già Assessora alle Pari Opportunità Cinzia Lumiera.

Mi impegno come presidente della nuova Consulta interpretando, ne sono certa, la sensibilità anche di tutte le consultrice a perseguire i principi di parità in riferimento agli art. 3 e 37 della Costituzione Italiana, operando per rimuovere gli ostacoli che, di fatto, costituiscono discriminazione diretta e /o indiretta nei confronti delle donne e per promuovere le pari opportunità verso ogni tipo di discriminazione sulla base delle normative vigenti internazionali, nazionali e regionali al servizio della comunità alessandrina”.

————————–

Vincenza Palermo, nata a Napoli il 18 febbraio 1959, è oggi Direttrice della Struttura Complessa Risk Management presso l’ASL TO 4 Chivasso-Cirié-Ivrea.

Da sempre interessata al volontariato, ancora liceale entra a far parte della CRI di Alessandria nel Gruppo Pionieri.

Nel 1978 costituisce la Sezione Provinciale dell’AIDO di Alessandria divenendone prima consigliere segretaria e poi vice presidente nazionale, fino a ricoprire la carica di Presidente Nazionale dal 1995 al 2004.

Impegnata da sempre per i diritti dei più deboli, ha promosso come presidente dell’AIDO insieme all’ANED una proposta di legge d’iniziativa popolare per la modifica della vecchia legge sui prelievi e trapianti di organi, c

E’ arrivata una letera!!

Di Frida la loka, Lombardia

27 gennaio, Giornata della memoria

wordpress
Cara Anne, lo so di averti lasciata un po' nell" oblio, ma sai, qui le cose non vanno tanto bene, non abbastanza come dobrebbero e se ci fosti, sicuramente saresti molto delusa degli uomini. Cosicché colgo questo ritaglio di tempo d'una giornata sicuramente particolare per molta gente, oserei dire per il mondo, anche sé, il mondo tutto non lo sa, oppure ha dimenticato o peggio, se ne frega. 

Eh sì Annuccia; perché da quel momento in poi sappi che non fu mai più lo stesso e purtroppo non hai avuto la possibilità di venirne a conoscenza.
Cercherò di essere poco noiosa, (sei una ragazza inteligente), oggi voglio dedicarti un pò d'attenzione per farmi perdonare,spero ti faccia piacere o almeno, ti raserene sapereche che per quanto sia passato del tempo qualcuno ancora s'interessa di chiarire come fu una parte importante della nostra storia, della tua!

Ti ricordi?! Se ho iniziato  a scrivere, quando avevo più o meno la tua età, è soltanto grazie a te; e le tue preziose pagine, che poi divennero un libro, ma questo te l'ho avevo già detto.

Sai Anne cara, tempo fa, son venuta a conoscenza che una scrittrice importante, ha raccolto in un libro, tantissima  informazione, si parla sul fatto di chi rivelò il vostro nascondiglio segreto, come lo chiamavi. Cinque anni e una squadra investigativa composta da quasi duecento persone!!! Hai capito?! Ahimè... alla tua età, diventata famosa, tu diresti sicuramente, -dovuto a cosa?!, già tì sento!! Grazie alla preziosa e minuziosa informazione che col inchiostro è senza rendertene conto ci stavi lasciando come legado.

Dolce Anne, siete stati traditi d'un altro ebreo, come te, come tuoi famigliari e "coinquilini ", triste già, sarai rammaricata oppure sconcertata e ti capisco...

Ma non uno qualsiasi, tale "signore " chiamatosi, Arnold van den Bergh, notaio ebreo, membro del Consiglio ebraico di Amsterdam, sposato con tre figlie.

Pare facesse parte della commissione del Consiglio ebraico che, su ordine dei nazisti, doveva selezionare i nomi degli ebrei da inserire nelle liste di deportazione.

Era molto facoltoso sai!, era riuscito a farsi inserire nella lista del tedesco Hans Georg Calmeyer che, ufficialmente, addirittura dichiarò la sua non appartenenza alla razza ebraica. Per questo, nonostante il decreto nazista che obbligava i notai ebrei olandesi a cedere la loro attività, Arnold van den Bergh poté svolgere il suo lavoro fino al gennaio del 1943, fino a quando un collega ariano, destinato a occupare il suo studio, J. W. A. Schepers, lo denunciò alle SS e gli fece perdere i suoi privilegi.

Probabilmente, a questo punto, sarai un pò seccata? Forse, ma ho pensato che quello che v'è capitato e non solo a voi, è stata una tragedia imanne. E mi dirai, - ma è passato del tempo, a cosa serve oramai sapere, ricordare?, e io ti dirò una frase scritta da un signore, Primo Levi, che subì come te, perché ebreo, ma
sopravvisse e divento una scrittore! Pensa te, il tuo sogno! E recita,

《"L'Olocausto è una pagina del libro dell'Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria"》.

Bene! Chissà cosa continuerai a scrivere, là, dove tu sia; spero siano cose colorate, radiose e piene di emozioni.

Ti abbraccio forte, carissima.

Ps: Sono molto soddisfatta di averti scritto e sedermi con te per terra sui pavimenti in legno, con le gambe incrociate come indiani, mentre tiepida filtra un raggio da qualche fessura
Credo essermi ritagliata un pò "troppo " di tempo, alla prossima.

Tua.
27 gennaio, 2023.

Dal blog personale

http://fridalaloka,com

Rippublicato su

http://alessandria.today

Il 27 gennaio è il giorno della memoria, per ricordare l’olocausto,Gabriella Paci

L’anima voleva essere pietra

Questa poesia vuol essere appunto un richiamo a ricordare..

In quei giorni d’attesa del niente

dove c’era timore del tempo che ladro

rubava  la vita nella carne diventata

solo pelle attaccata al respiro,

l’anima voleva  essere pietra per non

sentire l’agonia delle ore nel vibrare

del cuore devastato dal dolore per chi

era ormai solo cenere nel vento dispersa.

L’anima voleva  essere pietra per non

vedersi morire ogni volta in uno sguardo

che si specchiava nel fango e non era

più quello di un uomo vero nell’inferno

di terra dove era scritta una storia d’orrore

con l’inchiostro del sangue che scolorava

della neve caduta  il biancore …

e nell’aria vibrava un acuto dolore

Ecco   l’anima voleva essere pietra diventata

 ora lapide e sull’epitaffio solo un nome : pietà.

Tu che passi nel campo di morte,non

scordare di mettere un fiore sulla pietra

che ha visto morire tanti agnelli sbranati

che chiedono di non essere dimenticati.

Auschwitz -.

Torna alla libreria Andando e Stando il circolo di lettura La Voce della Luna

Lettura: Venerdì 20 gennaio, a partire dalle ore 16.30, la Libreria con mescita Andando e Stando di via Bissati 14, Alessandria, ospita un nuovo appuntamento del Circolo di lettura organizzato dall’Associazione di cultura cinematografica e umanistica La Voce della Luna, tra suggestioni letterarie e cinematografiche. L’ingresso è libero, previo tesseramento associativo (al costo di dieci euro, con validità annuale e l’offerta di sconti presso attività commerciali convenzionate). 

Info: lavoce.dellaluna@virgilio.it

Un’altra icona che ha segnato la storia del cinema: Gina Lollobrigida, la “bersagliera” muore a Roma e ci lascia un po’ più soli.Gabriella Paci

    La carriera artistica

Nata a Subiaco nel 1927, figlia di una famiglia borghese benestante, Luigia Lollobrigida, nota con il nome di Gina e il soprannome “la bersagliera”( da un ruolo avuto che l’ha consacrata alla celebrità),questa bellissima attrice era anche talentuosa,avendo vinto ben 7 David di Donatello ,2 nastri d’argento ,il titolo di grand’ufficiale della Repubblica itlaliana e cavaliere della Legion d’onore francese.

Da giovane,dopo un’infanzia agita quale figlia di un  noto produttore di mobili, conosce la quasi miseria in seguito ai bombardamenti alleati :il trasferimento a Roma della famiglia non fa migliorare la condizione economica e Gina deve arrangiarsi vendendo disegni e caricature o comparendo su qualche fotoromanzo  per contribuire al pagamento dei suoi studi all’Istituto delle Belle Arti in cui è iscritta.

Ma è una ragazza di carattere e spiccata bellezza e sa cogliere l’opportunità di un concorso di bellezza nel 1947 dove,anche se lascia il titolo a Lucia Bosè, arriva seconda e conquista giudici e pubblico.

Già aveva prestato il suo volto e il suo fisico perfetto pere fotoromanzi che gli avevano fatto avere piccoli ruoli a Cinecittà.

La sua fama arriva però prima dall’estero dove per decenni è,insieme ad Alida Valli, l’attrice italiana più amata dai registi americani,primo fra tutti Howard Hughes.Ma Gina vuole conquistare l’Italia e così lascia il regista che le aveva promesso un ricco contratto in esclusiva e torna a Roma.Qui abbraccia il cinema del neorealismo e lavora sotto il regista Pietro Germi e Carlo Lizzani,con i quali si definisce come attrice dalla forte carica passionale anche se con una recitazione da autodidatta.

Il primo successo personale è però fuori dai confini: il francese “Fanfan la Tulipe” con Gerard Philipe nel 1952. Recita per René Clair, Alessandro Blasetti, Mario Monicelli e Steno, Mario Soldati e finalmente diventa diva in patria con il trionfale “Pane amore e fantasia” di Luigi Comencini (1953) con il quale sarà poi l’indimenticabile fata Turchina delle sue Avventure di Pinocchio per la tv –

Il seguito della storia ,in coppia con Vittorio De Sica, dà inizio alla  sua presunta rivalità con Sophia Loren ( di 8 anni più giovane )  che la sostituisce nella parte da lei rifiutata per più di una volta.

Intanto per la Lollo (conosciuta ora così) si apre la porta del successo che la vede recitare a fianco di Burt Lancaster, Antony Queen;Frank Sinatra,Errol Flyn,Yul Brynner.Addirittura canta da soprano e doppia in francese.

Negli anni 70,stanca del cinema, a cui tornerà però vent’anni dopo,si dedica lal fotografia dove miete successi immortalando divi e politici ,tra cui Fidel Castro.

Non basta:sarà anche scultrice in giro con le sue mostre per il  mondo.

La vita privata.

Sposatasi nel 1949 con il medico sloveno Milko Skofic,avrà un figlio con lui ma si separerà nell1971.

Ha poi avuto amori o flirt con colleghi di lavoro ,tutti invaghiti di lei che solo a 90 anni ha confessato di essere stata stuprata giovanissima e di aver avuto la vita segnata da questo episodio doloroso.

Nel 2006 ha annunciato di voler sposare lo spagnolo Javier Rigau di 45 anni ( ben più giovane di lei,che ne aveva 79 ) ma poi il matrimonio fu negato da entrambi e comunque annullato dalla Sacra Rota.

 Ancora oggi c’è  battaglia in tribunale : figlio Andrea Milko Skofic accusa un collaboratore della madre, Andrea Piazzolla ,nato da una relazione con un produttore e attore sloveno,  di averla raggirata sottraendole buona parte della sua fortuna.

A settembre una brutta caduta e la rottura del femore, l’avevano costretta al ricovero per un intervento,giudicato perfettamente riuscito,tanto da farla candidare a Latina per la lista ‘Italia sovrana e popolare’.

Non era la prima volta: nel 1999 il suo nome compariva nella lista dei Democratici per le Europee.

Solo negli ultimi anni era stata oggetto di critiche e di dubbi sulla sua integrità mentale, proprio per questo amore con un uomo che poteva essergli quasi nipote ma ,per il resto ,è stata sempre una donna discreta e ritirata e portava regalmente i  suoi 95 anni

.

Al Cineforum progetto Genitori il film “Genitori quasi perfetti”

Alessandria, 10/01/2023

Venerdì 13 gennaio 2023, alle ore 20.30 si inaugurano gli incontri 2023 del Progetto Genitori dell’Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria con il ciclo “Guardiamo un film insieme?!”, in collaborazione con l’Associazione di cultura cinematografica e umanistica La Voce della Luna. In occasione del Cineforum dedicato a genitori e figli verrà proiettato il film “Genitori Quasi Perfetti”, una commedia di Laura Chiossone che mette a nudo ansie e fragilità dei genitori  moderni.
Conducono la serata Barbara Rossi, media e film educator, saggista di cinema, presidente dell’Associazione La Voce della Luna e Patrizia Farello, psicologa e  pedagogista, già docente di scienze umane. Ingresso libero: è possibile prenotare il posto a sedere al seguente link:  https://culturaesviluppo.it/evento/al-cineforum-del-progetto-genitori-il-film-genitori-quasi-perfetti/

Per informazioni: info@culturaesviluppo.it; lavoce.dellaluna@virgilio.it


Simona è una mamma single legata da un amore profondo al suo bambino, Filippo. L’organizzazione della festa per gli otto anni di lui porta a galla tutte le sue insicurezze e il senso di profonda inadeguatezza. Combattuta tra l’assecondare i desideri del figlio e la volontà di proteggerlo dal giudizio altrui, Simona arriva al giorno della festa carica di aspettative e di ansia. Quando arrivano gli invitati, si viene a comporre uno variegato squarcio di umanità e mentre i bambini giocano, gli adulti si odiano amabilmente. Fino a quando una inattesa performance di Filippo rompe gli schemi e innesca un effetto domino di azioni e reazioni che porta la festa a deragliare…

Laura Chiossone, regista di ampia esperienza sia teatrale che pubblicitaria, fa seguire al suo debutto indipendente (“Tra cinque minuti in scena”, 2012) questa tragicommedia che, fin dal titolo, rivela i suoi punti di riferimento, e racconta: «Da piccola volevo scrivere storie, ma il lavoro dello scrittore mi è sempre parso troppo solitario, quando sono inciampata nel mondo del cinema a 25 anni mi è sembrato un modo meraviglioso per raccontare storie accompagnati in un viaggio da un lavoro di gruppo che rende prezioso ogni filo della trama. Ho fatto la gavetta prima in produzione, quindi come aiuto regia, auto-producendomi i primi corti con gli scarti di pellicola dei set su cui lavoravo. I primi festival, i premi, uno dal Maestro Monicelli mi hanno incoraggiato e da lì sono passata al rutilante mondo del videoclip, tanta libertà di provare la tastiera della mia immaginazione. Ho esplorato il mondo del documentario per mettermi alla prova in prima linea, come per il documentario per Amnesty sui desaparecidos. Il debutto al cinema è stato con un film indipendente e coraggioso, “Tra cinque minuti in scena”, che gioca con i linguaggi del teatro, del documentario e del cinema per raccontare con un tocco di leggerezza, poesia ed ironia un tema non facile come quello dei caregiver. Nel 2019 è uscito nelle sale il mio secondo film “Genitori quasi perfetti” una commedia scomoda e irresistibile sulla follia della genitorialità contemporanea, con un cast di prim’ordine e la sfida della mono-location. Sempre affamata di nuove sfide ho ora in sviluppo o finalizzazione progetti su vari fronti e linguaggi dal documentario d’arte alla regia esecutiva di progetti seriali».

ChiaroScuro: Sassate ma poi si pentono. Altri però imitano…e la spirale della violenza terrorizza il povero clochard,gabriella Paci

In uno spazio verde, resede dell’istituto tecnico per geometri “Fossombroni” di Arezzo è posteggiata una vecchia roulotte:è lì da 10 anni,con il premesso della provincia di Arezzo,proprietaria del terreno.

A viverci,in compagnia di un vecchio cane, è Tiziano Birra, un 56 enne d’origine del  Canton Ticino ed ex falegname. E’ facile incontrarlo nei paraggi, sempre dignitosamente vestito e pulito ,a passeggio con il suo cane. Nessuno si è mai lamentato di lui, ombra che cammina in silenzio senza quasi alzare lo sguardo.

Eppure un gruppetto di ragazzi non ha trovato altro divertimento,tra la notte di Natale e Santo Stefano, che prendere a sassate la roulotte e frantumare il vetro del finestrino. Poi ,il rimorso: si frugano in tasca e racimolano 80 euro che lasciano al clochard con le scuse per il danno fatto e per non avere possibilità di lascargli di più.

Un gesto crudele ,forse commesso senza riflettere e senza trovare un briciolo di compassione se non dopo aver commesso il fatto. Ma ciò che è peggio ,è che il gesto si è ripetuto in un asorta di emulazione della cattiveria fine a se stessa,da parte di altri ragazzi.

A dirlo è lo stesso clochard che ha visto che si trattava di altri giovani che gli hanno frantumato l’unico vetro rimasto indenne. Questo il 3 gennaio scorso. Da questa notte il clochard vive nel timore di nuove rappresaglie ai suo danni.

Eppure intorno ci sono palazzi eleganti,tutti densamente abitati ma,si sa, chi colpisce gli indifesi ha anche la vigliaccheria di farlo di nascosto, temendo di essere sorpreso e di dover affrontare le conseguenze.

Quello che suscita indignazione e sgomento,in una realtà di città di media grandezza, dove finora non c’erano mai stati episodi di bullismo e  teppismo ,che si stia assistendo ad un progressivo espandersi delle baby gang e di episodi  di violenza gratuita, come questo di “cui abbiamo parlato

Il  consigliere comunale Mattesini,di fronte alle denunce di atti di teppismo e bullismo  ha dichiarato a suo tempo :ruolo di un amministratore pubblico non è quello di isolare ed emarginare ma di affrontare alle radici il problema. Gli adolescenti hanno bisogno di ‘guida’ ma spesso non trovano riferimenti adulti, né nella scuola né nei genitori. Siamo di fronte alla crisi delle famiglie: aumento delle separazioni e di situazioni conflittuali, incremento della disoccupazione o sottooccupazione con maggiori povertà e sfratti, impossibilità di far fronte alle spese di casa per l’aumento del costo dell’energia elettrica e del gas, orari di lavoro dilatati anche di notte, figli lasciati soli anche per l’assenza di servizi a sostegno dei minori e degli adolescenti.

Ci associamo a tale richiamo ma siamo anche consapevoli che la punizione serve a far ravvedere un giovane e che talvolta bisogna anche far aver il timore delle conseguenze di un certo comportamento, proprio anche perché le famiglie non esercitano più un serio ruolo educativo e i giovani più fragili sono soggetti a emulare certi comportamenti fuori dalle righe.

Comunque ,indubbiamente, stiamo assistendo,in tutta Italia, ad un preoccupante sviluppo di bande di giovani che disturbano,aggrediscono  e danneggiano l’ambiente.

“Città Futura” ricorda Dario Fornaro

“Città Futura” ricorda Dario Fornaro

Il Dottor Dario Fornaro questa notte ci ha lasciato.

Alessandria: L’associazione “Città Futura”, di cui Fornaro è stato per anni un assiduo aderente, esprime le proprie condoglianze ai famigliari e partecipa al dolore degli amici e delle persone che lo hanno conosciuto.

Dario Fornaro, per anni direttore dell’Unione Industriale, ai temi dell’industria e dell’economia alessandrina, delle sue prospettive e del suo declino ha dedicato numerose e puntuali analisi.

In particolare nel 1969, come responsabile dell’Ufficio Studi, ha curato la pubblicazione, promossa dal Comune di Alessandria e dedicata a: “Industria e occupazione in Alessandria nel decennio 1958-1968”.

Negli ultimi mesi non potendo, per l’aggravarsi della malattia, partecipare direttamente ai lavori dell’associazione, non ha però mai fatto mancare per il giornale online di “Città Futura” i suoi precisi e dettagliati interventi sulla situazione dell’attualità politica ed economica del Paese e del territorio.

Ricordiamo, tra i molti, il contributo di Fornaro per il volume dedicato dall’associazione agli 850 anni della storia della città (“Alessandria: 850 anni di Storia”, pubblicato nel novembre 2019) che riguardava il tema: “Città e Industria – Separati in casa?”. Dove l’amico Fornaro, tra l’altro, constatava, con un pò di rammarico, come gli alessandrini guardassero ormai all’industria con un sentimento di distacco e delusione. Delusione che non poteva che aumentare quando gli sviluppi della “logistica”, più volte presentati come vincenti, non si sono rivelati tali.

Alla figura di Dario Fornaro, a partire dall’analisi dei suoi numerosi contributi scritti, l’associazione “Città Futura” dedicherà uno specifico approfondimento.

Renzo Penna

Alessandria, 1 gennaio 2023