Frida Kahlo, il colore della Vita

Frida Kahlo, all’anagrafe Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón (Coyoacán, 6 luglio 1907 – Coyoacán, 13 luglio 1954), è stata una pittrice messicana. Frida Kahlo nacque a Coyoacán, un villaggio oltre la periferia di Città del Messico. Suo padre era Guillermo Kahlo Kaufmann (nato Carl Wilhelm Kahlo; 1871-1941), un fotografo tedesco, mentre sua madre era Matilde Calderón y González (1876-1932), una benestante messicana di origini spagnole e amerinde. Affetta da spina bifida, che i genitori e le persone intorno a lei scambiarono per poliomielite (ne era affetta anche sua sorella minore), fin dall’adolescenza manifestò una personalità molto forte, unita a un singolare talento artistico e aveva uno spirito indipendente e passionale, riluttante verso ogni convenzione sociale. Un evento terribile segnò per sempre la sua vita, il 17 settembre 1925, quando, all’età di 18 anni, all’uscita di scuola salì su un autobus con Alejandro per tornare a casa e pochi minuti dopo rimase vittima di un incidente causato dal veicolo su cui viaggiava e un tram. L’autobus finì schiacciato contro un muro. Le conseguenze dell’incidente furono gravissime per Frida: la colonna vertebrale le si spezzò in tre punti nella regione lombare; si frantumò il collo del femore e le costole; la gamba sinistra riportò 11 fratture e il passamano dell’autobus le trafisse l’anca sinistra; il piede destro rimase slogato e schiacciato; la spalla sinistra restò lussata e l’osso pelvico spezzato in tre punti. Subì 32 operazioni chirurgiche. Dimessa dall’ospedale, fu costretta ad un riposo forzato nel letto di casa, col busto ingessato.Questa circostanza forzata la spinge a leggere tanti libri, molti dei quali sul movimento comunista, ed a dipingere.
Il suo primo soggetto è il suo piede che riesce ad intravedere tra le lenzuola. Per sostenere questa passione i genitori le regalano un letto a baldacchino con uno specchio sul soffitto, in modo che possa vedersi, e dei colori; è qui che inizia la serie di autoritratti. Dopo che le viene rimosso il gesso, Frida Kahlo recupera la capacità di camminare, nonostante i forti dolori che sopporterà e che la accompagneranno per tutti gli anni a venire. Porta i suoi dipinti a Diego Rivera, illustre pittore murale dell’epoca, per avere una sua critica. Questi rimane colpito molto positivamente dallo stile moderno della giovane artista tanto che la avvicina alla sua ala e la introduce nella scena politica e culturale messicana.

Frida diventa un’attivista del partito comunista partecipando a molteplici manifestazioni e nel frattempo si innamora dell’uomo che diventa la sua “guida” professionale e di vita; nel 1929 sposa Diego Rivera – per lui è il terzo matrimonio – pur sapendo dei continui tradimenti di cui sarebbe stata vittima. Lei, dal canto suo, lo ripagherà allo stesso modo, anche con esperienze bisessuali.Un amore al limite della follia. Un amore che ha ispirato quasi tutta la vita artistica di Frida, rendendola il simbolo della libertà e dell’indipendenza femminile in tutto il Mondo. Ma, l’amore con Diego Rivera è qualcosa di profondo. Malgrado, i reciproci tradimenti l’amore di Frida non scemava mai. Era sempre vivo e presente.
In quegli anni al marito Rivera sono ordinati alcuni lavori negli USA, come il muro all’interno del Rockefeller Center di New York, o gli affreschi per la fiera internazionale di Chicago. Nello stesso periodo in cui la coppia soggiorna a New York, Frida rimane incinta: a gravidanza inoltrata avrà un aborto spontaneo a causa dell’insufficienza del suo fisico a sopportare una gestazione. Questo accaduto la sconvolge molto tanto che decide di tornare in Messico con il marito.
I due decidono di vivere in due case separate collegate da un ponte, in modo da avere ognuno i propri spazi “artistici”. Divorziano nel 1939 a causa del tradimento di Rivera con la sorella di Frida.
Non passa molto tempo e i due si riavvicinano; si risposano nel 1940 a San Francisco. Da lui assimila uno stile intenzionalmente “naïf” che porta Frida a dipingere piccoli autoritratti stimolati all’arte popolare e ai folclori precolombiani.
L’afflizione maggiore dell’artista è quella di non aver avuto figli. Dell’appassionata (e all’epoca discussa) storia d’amore con Diego Rivera è testimone un diario personale di Frida Kahlo. Le cronache dicono che abbia avuto numerosi amanti, di ambo i sessi, con personaggi di spicco che non passano inosservati come il rivoluzionario russo Lev Trotsky ed il poeta André Breton. E’ molto amica e probabilmente amante di Tina Modotti, militante comunista e fotografa nel Messico degli anni Venti.

La vita e le opere della pittrice messicana Frida Kahlo esercitano un grandissimo fascino artistico e un forte impatto emotivo. Per alcuni questa artista coraggiosa sarà ricordata nei tempi come la più grande pittrice del Novecento.
Tre importanti esposizioni le sono dedicate nel 1938 a New York, nel 1939 a Parigi e nel 1953 a Città del Messico. L’anno successivo a quest’ultima mostra, il 13 luglio 1954, Frida Kahlo muore nella sua città natale. La sua abitazione di Coyoacán, la “Casa Azzurra”, meta di migliaia e migliaia di visitatori, è rimasta intatta, così come volle Diego Rivera che la lasciò al Messico. E’ una casa meravigliosa, semplice e bellissima, con muri colorati, luce e sole, piena di vita e di forza interiore come fu la sua proprietaria.

La sua vita di artista e il suo grande carisma l’hanno portata ad ispirare grandi donne e uomini in tutto il mondo. E non solo con i suoi quadri!

Con un linguaggio diretto, forte, ma anche dolce, Frida descrive, in una serie di scritti, raccolti successivamente in un libro “Lettere appassionate”, la sua vita, le sue tragedie, la passione per il suo primo amore Alejandro, il doloroso rapporto con Diego Rivera e il suo interesse al marxismo e alla politica.
Le lettere e le poesie della pittrice messicana, nella loro profondità, ci fanno rivivere la sua vita da vicino, da protagonisti, come se fossimo parte dei suoi incontri, delle sue passioni, rivelando i suoi pensieri più intimi e nascosti.

Dedicherà molte poesie e lettere all’amato Diego Rivera, che descriveranno alla perfezione l’amore tormentato e passionale tra i due

“Niente è paragonabile alle tue mani”:

“Niente è paragonabile alle tue mani,

né niente è uguale all’oro-verde dei tuoi occhi.

Il mio corpo si riempie di te per giorni e giorni.

Sei lo specchio della notte.

La luce violetta del lampo.

L’umidità della terra.

L’incavo delle tue ascelle è il mio rifugio.

Tutta la mia allegria è sentire germogliare la vita della tua fonte-fiorita, che la mia custodisce per riempire tutte le vie dei miei nervi che sono tue”

*Una donna forte, un’artista completa e dall’eccezionale talento. Una vita breve segnata dal dolore ma a cui non si è mai arresa godendone a piene mani, in modo appassionato. Poetessa, pittrice, attivista politica, il matrimonio con l’amore della sua vita, tormentato e assoluto. Meravigliosi questi versi, la celebrazione del corpo dell’amato che diventa il proprio rifugio.

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