Un poeta, Rosario Belmonte, che merita attenzione e già ospite della nostra rivista, torna oggi con una lirica che, a parer mio, diventa paradigma della condizione dell’uomo, oggi più che mai immerso in un quotidiano che sembra svuotato di progetti e di speranze. Nella poesia si sostanzia un’inquietudine latente che il poeta esprime con versi netti e incisivi, in cui similitudini e metafore rendono palpabile la potenza di un sentire lirico che diventa universale. Una poesia che cattura per l’efficace profondità di immagini descritte con un afflato poetico di elevata espressività. [Maria Rosaria Teni]
Osservo distratto,
Da questa finestra
Affacciata sul mondo,
Persone vaganti
Immerse nel loro quotidiano.
Alcune da sole
Altre in compagnia;
Facce stanche,
Talune preoccupate
E poche, davvero poche, incrociano
Il mio distaccato sguardo,
Spinto lontano dai miei pensieri.
Gli occhi ne sono colmi
Eppure nulla resta;
Nemmeno un frame,
Tutto completamente vuoto
Come una stanza priva di arredi,
Una scatola senza oggetti,
Una tela immacolata,
Un libro vacuo di contenuti…
L’attenzione altrove.
Rosario Belmonte
