
Alessandria, pubblicato da Pier Carlo Lava
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Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri
“Jane Eyre”
Charlotte Bronte
Questo commento al più noto e amatissimo libro di Charlotte Bronte è scritto unicamente per convincere gli scettici, repellenti ai presunti romanzi romantici, a leggere questo capolavoro.
Statemi a sentire: Jane Eyre non è una storia d’amore.
Jane Eyre è LA storia d’amore.
No, aspettate, non ci siamo certamente intesi: Jane Eyre è il tempio di un racconto in prima persona sull’amore per sé stessi.
E non c’è niente di più importante, necessario, salvifico che imparare ad amarsi.
Come? Strutturando la propria impalcatura personologica libera, ascoltando il proprio sentire e rimanendo fedeli a sé stessi con tutte le proprie forze anche andando contro le proprie pulsioni di Eros (e guardando dritto in faccia Thanatos).
L’autobiografia di Jane Eyre è tutto questo: una parabola ascendente meravigliosa della crescita umana e dell’evoluzione di una personalità magnifica, gigantesca in contrapposizione alla minutaggine del fisico e delle doti estetiche (più volte non a caso sottilineate dalla Bronte). Un accrescimento vitale e appassionato di una giovane donna che decide che amarsi e rispettarsi non è secondario a nulla, neanche all’amore per un uomo.
Il lettore respira, giace, soffre, urla e tace con Jane in ogni singolo episodio della sua esistenza, così meravigliosamente narrato dalla Bronte, che dai dieci anni d’età la porta a circa il ventesimo anno della sua esistenza.
I primi capitoli della sua infanzia sono uno strappo al cuore, lacerante e sofferto. I più bei capitoli romanzati sul maltrattamento infantile che io abbia mai letto in vita mia. Ho pianto, in diversi passaggi.
E poi il XXVII capitolo, il momento più importante e sconvolgente della sua esistenza in cui mostrerà la sintesi della sua fermezza e del suo essere salda, forte e risoluta.
Controcorrente, specie in epoca vittoriana, e allo stesso tempo estremamente emancipata da renderla una donna dei nostri giorni.
Jane è intelligente, misericordiosa, attenta, precisa, risoluta, saggia e impetuosa insieme, appassionata, gentile e onesta.
Come? Genetica certamente, ma più di tutto perché credente in un’unica fede: la moralità che nasce dall’educazione e dall’istruzione, dalla vera conoscenza delle cose di questo mondo, dai libri.
A questo Jane voterà tutta sé stessa e non sbagliera’ neanche un solo passaggio, costi quel che costi.
Oh, si, una storia d’amore per un uomo c’è certamente, ma è sempre narrata in funzione del compimento di una vita piena, di una scelta coerente di fedeltà a sé stessi.
Questo è un libro in cui non conta il finale, conta il processo.
Leggetelo.