Mi guardo lì
testarda
seduta sul mio s-vantaggio.
Incalza la passione!
Non è ancora venuto fuori l’altro di me,
forse l’ ieri l’altro
perché sono un tempo
testardo, segreto
e viaggio, seduta sul mio s-vantaggio
ostaggio di un treno in corsa
parlo con tutti i passaggi a livello chiusi,
con le vie senza uscita
e sbatto avanti e indietro,
e sono un arabesco in metamorfosi.
Speranza
-comunque la vivessi,
una malattia senza narcotico:
non andrò verso di lei-
sai tutto ciò che non so.
La semplicità del caos in me
zampilla come un pene
in un’acquasantiera
