O infine su per tenui pendii, di  Carlo Congia 

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O infine su per tenui pendii

 Carlo Congia  6 novembre 2022 

O infine su per tenui pendii

dove il mirto ha dimora

e stridule grida d’uccelli smarriti

cantano nenie ancestrali

non più care agli umani

.

dove la pellicola d’uomo

s’è staccata come muta di serpe

e ti canta l’adagio perenne

degli asfodeli e dei cardi

.

e non ti capaciti che tutto sia vero 

e che in alto il cielo possa ancora 

ospitare voli di giovani allodole

a trinare il velato

con traiettorie di fame

.

vedi laggiù pochi opifici

crocifissi nel semplice azzurro

li vela come d’usato

la nebbia che sempre circonda

le opere umane

.

e infine senti

che lo spazio della tua piccola vita

è ben poca cosa

in questo tremendo

misericordioso febbraio

https://lazattera.wordpress.com

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