SCALTRE OMBRE

quandolamentesisveste

Acustiche fuori luogo
su stipiti d’esistenza
sfiancata da ortiche
asserragliate su timone.
Perde energia lo zelo istintuale
replicato a fatica
su presidio di giorni
dopati da scenari a mezz’aria.
Si sigilla il pensiero
su lievi rintocchi di libellula
lasciando evaporare
il giallo di mimosa
disperso ormai dietro scaltre ombre
di rimpetto a dossi d’artificiosa follia
@Silvia De Angelis 

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Favole e racconti per tutti, di Gianna Binda

Favole e racconti per tutti Copertina flessibile – 30 settembre 2022 

di  Gianna Binda

“Come il torrente Pioverna di Bellano trova sempre la strada giusta per gettarsi nelle acque del lago di Como, incanalando tutto il suo impeto in un piccolissimo tratto, così la forza della verità avrebbe trovato lo sbocco naturale verso l’affermazione del bene comune.

“Tratto dal racconto “Viaggio in realtà falsate”. Raccolta illustrata (a colori) di racconti e favole per tutti.

ONDA

Le Attese Di Carta

ONDA

Spinta dalle correnti, schiumava, rotolava e ritornava al mare. Non sapeva quale fosse la sua destinazione ma si lasciava trascinare, era nata onda e null’altro conosceva se non questo modo di echeggiare. Infrangendosi sugli scogli, respirando affannosamente, toccando cale sperdute e sempre nuove, pensava di esistere solo per questo, fino a quando rotolò, insinuandosi, in una baia dal morbido profilo, silenziosa. Si sentì inadeguata a tanta meravigliosa distesa dorata, non riusciva a credere che, al di là delle maree, potesse esistere una calma così dolce, accogliente, calda. E si sentì odorare di brezza, respirare, sussurare dolcemente, come mai era riuscita prima, senza l’eco delle risacche e dei gorgoglii che l’avevano da sempre accompagnata. In quel preciso istante comprese che era parte indissolubile del tutto, di quella distesa azzurra che all’orizzonte diventava infinita.

Le domeniche autunnali, di Rosetta Amoroso

Alessandria, pubblicato da Pier Carlo Lava – Social Media Manager –

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Le domeniche autunnali

Odorano di ragù

Per vicoli e vie

Da ogni casa sfuggono

Piacevoli odori di giorno festivo

La domenica giorno di riposo

E di cibi elaborati

Gustosi e succulenti

Pasta a forno

Cotoletta e ci torno

O cannelloni e salsicce con broccoli

Ce tante bontà

E tanti buon odori che invitano a mangiarli ,ma oggi sempre dietro 😡diete e diete ,ma va a finire che mangiano prodotti che hanno più calorie di un po’ di pasta o una cotoletta

Mangiamo un po’ di tutto,con pochi grassi e niente bevande gassate , poco e spesso mangiando cibi sani e caserecci

Se ci togliamo pure questo ,le tradizioni per ogni stagione e festività la vita e diventa scialba come la pietanza senza sale ,

La domenica e festa gioia ,si sta in famiglia,

( Giorno di riposo per gli altri,ma mai per le mamme 😆🎊❤️🌹) bello però

Nel vecchio frantoio in disuso, di Giusy Del Vento

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Nel vecchio frantoio in disuso

fra travi marce e sterpi

giacevano inclinate

le grandi macine di pietra

Le ho toccate porose e fresche

e ho immaginato i contadini vestiti di nero

in fila, scaricare i sacchi delle olive

il raglio dell’asino stanco coprire

il rumore della molitura

così… mi ha sorpreso

all’improvviso

il profumo dell’olio nuovo

Giusy del Vento

dal libro Le poesie sono alberi

ANDARE, di Silvia De Angelis

Quel trasmigrare d’emozioni che va e viene e si riflette sui miei pensieri del giorno,ha una notevole influenza sulle mie decisioni….infatti è incredibile quanta importanza abbia “quel cumulo” di vissuto d’amore sull’espressione momentanea della mia vita…
Mi fa essere di vedute ampliate e mi forgia di particolare dolcezza nei confronti del  contorno, anche se, in passato,  qualche evento sgradevole ha oscurato giorni di sole…
L’amore è imprevedibile e talvolta sembra decidere lui per noi, con i suoi colpi di testa  e i suoi impulsi irrevocabili,  ai quali non possiamo fare a meno di star dietro…
Ci prende di sorpresa con la sua irresistibile elettricità, per condurci in una dimensione illusoria  e irreale,  che ci blinda fortemente per un periodo imprecisato, fino a liberarci gradualmente  della sua morsa, facendo sbollire il suo ardore e costringendoci a ritrovare noi stessi,  forse un po’ sfibrati, ma pronti a rimetterci in discussione in un andare diverso e innovativo…  si perché ogni evento che viviamo ha un inizio e un termine e non possiamo sottrarci a questa oggettività, che dà un senso delineato al nostro essere, nato per rigenerarsi e muoversi in continuazione…
@Silvia De Angelis 

Decor Art creazioni di Tania Scavolini: Non so dove i gabbiani abbiano il nido

Alessandria, pubblicato da Pier Carlo Lava – Social Media Manager –

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Decor Art creazioni di Tania Scavolini

Non so dove i gabbiani abbiano il nido,

ove trovino pace.

Io son come loro

in perpetuo volo.

La vita la sfioro

com’essi l’acqua ad acciuffare il cibo.

E come forse anch’essi amo la quiete,

la gran quiete marina,

ma il mio destino è vivere

balenando in burrasca.

Vincenzo Cardarelli

acquarello #taniadecorart

Decor Art creazioni di Tania Scavolini

La biblioteca di Borges, il libro totale, la verità…

Nel 1941 Borges scrisse un racconto fantastico, intitolato “La biblioteca di Babele”, costituita da stanze esagonali. È una biblioteca totale, che comprende tutti i libri dell’umanità ma anche tutte le possibili combinazioni delle lettere dell’alfabeto. Non è una biblioteca infinita ma illimitata per la mente umana. Gli uomini in questo racconto cercano il libro totale, il libro della verità,  ma non lo trovano; la loro ricerca dura infruttuosamente tutta la vita, anche perché è impossibile distinguere un libro della verità da un libro che racchiude solo falsità. 

Borges ce lo scrive a chiare lettere: state attenti, cari lettori, perché è impossibile o quasi distinguere il vero dal falso. Inoltre viene da chiedersi che cosa sia la verità. Nella biblioteca di Babele ci sono anche libri insensati e altri forniti di un senso compiuto. Insomma c’è tutta la casistica. Potremmo affermare che la biblioteca di Borges è simbolo di tutto lo scibile, addirittura dell’assoluto. Ma siamo poi sicuri che tutta la conoscenza umana possa significare veramente la realtà e poi la verità totale, assoluta? Io mi accontenterei di trovare un libro, che esprima la mia vita. Vorrei insomma il libro della mia vita. Forse mi basterebbe una frase, un’espressione verbale.

Mi piacerebbe trovare qualcosa in un libro da identificarmi veramente,  qualcosa in cui riconoscermi, in cui rispecchiarmi totalmente. L’ho cercato nei libri che ho letto, ma inutilmente. Nella realtà il libro della mia vita non l’ho mai trovato. Se leggevo libri di filosofi, psicologi, scrittori, poeti trovavo un poco di verità nei loro libri, ma poi l’animo umano muta, la mente è variabile e tutto ciò che credevo vero anni fa non lo ritengo vero oggi. Inoltre talvolta quel poco di verità di un maestro di pensiero annullava quella di un altro. Brandelli di verità si susseguivano, si accavallavano,  talvolta si mischiavano per poi perdersi nell’oblio irrimediabilmente. E in poesia? Ci sono versi memorabili.

Ci sono versi talvolta che mi fanno sobbalzare dalla sedia. Ma mi chiedo se parlano veramente di me e a me. La risposta spesso è no, per quanto siano ben scritti e ben fatti. Ci sono alcuni versi che mi dicevano molto un tempo e ora non mi dicono più niente. È vero che ci sono libri che cambiano la vita e cambiano noi stessi, ma la questione è senza dubbio soggettiva, dipende dalla personalità e dal vissuto di ciascuno. Insomma la faccenda è complicata e più ci penso più si complica ulteriormente. 

Se gli altri non hanno mai scritto niente che significasse me e la mia vita mi sono detto che avrei potuto scriverlo io. Ma nella scrittura si sa bene dove si parta, ma non dove si va a parare né dove si finisca. Zanzotto chiamava tutto ciò eterogenesi dei fini. Se io ho l’obiettivo di parlare della mia vita può  benissimo darsi che non la racchiuda veramente, non la esprima veramente. Può darsi che manchi il bersaglio mirato, prefissato.

Oppure può darsi che riesca a esprimere la mia vita e il suo senso ma molto malamente. In un modo o nell’altro i libri sono sempre qualcosa di altro, di diverso da me, dal mio modo di essere,  dalla mia vita. Forse i libri non hanno questa funzione. Forse devono rappresentare altro in partenza. Forse non troverò mai nessun libro né ne scriverò mai uno che mi rappresenti. Forse la realtà è che ogni lettore e ogni scrittore è destinato senza alcuna ombra di dubbio al fallimento.

Accade che scriva qualcosa e poi vada a leggerlo e mi dica che questo non sono più io, sono già cambiato, sono già diverso. Forse la verità, come cantava Enrico Ruggeri, in una sua canzone è che non c’è verità (almeno a livello fenomenologico,  esistenziale, umano). Ogni uomo ha una sua prospettiva e la verità umana è data dalla sommatoria di tutti gli uomini esistiti, esistenti e che verranno, ovvero una cosa non rappresentabile per ogni mente umana.

Se consideriamo inoltre che ogni prospettiva,  ogni punto di vista in parte si sovrappone e in parte si differenzia con le altre prospettive di tutti gli altri esseri umani, ci accorgiamo subito dell’enorme complessità di questo problema combinatorio,  non risolvibile in alcun modo, neanche da matematici e scienziati di prim’ordine. Ma forse tutti questi ragionamenti su un racconto di Borges sono viziati dal fare supposizioni per assurdo. Però in questi casi non si può fare altrimenti, non si può esimerci dal ragionare per assurdo, che comunque allena la mente a ogni modo.

Insomma la vita è un rompicapo insolubile. Le vite degli altri ci sembrano più chiare e semplici da giudicare perché ne siamo più distanti e non ne conosciamo tutte le problematiche,  le valenze, la complessità. Come ho trovato scritto sui social tempo fa: ognuno è bravo col cubo di Rubik degli altri. La vita è fatta così.  

Immacolata la mia veste, di Marina Donnaruma

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Immacolata la mia veste,

cinta di bracciali e passiflora.

Il mio capo chino

e nuvole profonde che mangiano il cielo.

Tramontana rabbiosa,

all’orizzonte nugoli neri piovono piume.

Il mio dolore è simile a neve,

stalattiti di ghiaccio pungono l’aria

ma, Dio ha dato un senso a tutto questo.

Ai miei piedi sotto marcite foglie

ciuffetti di viole danno sollievo

al mio spirito errante,

Il colore viola

ha ali di farfalla e fiorisce sull’arco

della mia porta. Iris G. DM

TERRA DORMIENTE, di Teresa Tropiano

Alessandria, pubblicato da Pier Carlo Lava – Social Media Manager –

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TERRA DORMIENTE

Non più fiori

né farfalle multicolori

a rallegrar le piane

nelle radure assolate,

nei prati e nei campi dissodati

come se fosse calato

un sipario sul cuore del mondo.

Non più baci di sole

ad annunciare il giorno

né luce, né calore

ma solo pioggia e vento

che cancella le orme allegre

dei vivaci giorni miei

trascorsi per le vie

dell’amore.

Dorme la terra,

assopita nel pigro sonno

d’autunno inoltrato

come se di quei bei giorni

tutto avesse dimenticato

e oltre la porta del tempo

nemmeno più l’ombra

dei caldi ricordi gioiosi.

Persino la Luna

in fase di plenilunio

dorme dietro la coltre di nubi,

a sera, quando le labbra stanche e mute

non pronunciano più

una preghiera.

Dorme pure l’anima mia

or che riposa dalle fatiche

e dal peso della realtà

allorché i sogni della notte

restano oscurati

nella palude dell’oblio

in attesa di nuovi germogli

e del risveglio della natura

per volere di Dio.

Teresa Tropiano

Il venditore di auto usate di Lionello Capra Quarelli (Golem Edizioni)

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DA NADIA ARNICE AUTRICE

Trama
In una sera di vento e di pioggia, un passante
scopre in un’automobile il cadavere di Matteo
Laganà, un pregiudicato che gestiva un
piccolo autosalone e praticava il pugilato, ma
arrotondava i magri introiti prestando soldi a
usura e minacciando i creditori.
Frequentava una donna dal passato doloroso.
ingenua, in difficoltà economiche e a lui
completamente assoggettata.
Quest’ultima s’incontrava spesso con
un’amica in un appartamento, dove
avvenivano cose che dovevano rimanere
segrete, e che si trovava a pochi metri dalla
scena del delitto.
La donna, indagata per favoreggiamento, per
paura che il suo segreto sia rivelato, per la
prima volta nella sua vita farà una scelta.
Mentre il commissario De Nicola vive un
periodo particolarmente felice e il PM Enrica
Risso attraversa una crisi personale, si
scoprirà che l’assassino aveva un movente del
tutto diverso da quello a cui gli investigatori
pensavano.


Autore
vive a Torino, dove è nato nel 1957 in una
famiglia intellettuale.
Ha sempre lavorato nella grande industria ma si
occupa anche di teatro. Ha scoperto tardi il
gusto di scrivere, concentrandosi sul genere
poliziesco e creando il personaggio del
commissario De Nicola.
Ha pubblicato L’uomo in nero e altre storie e La
ragazza ingenua, il tipografo e altre storie con
Robin Editore e L’appartamento del primo piano
e altre storie, Un martedì di pioggia e Il delitto
della casa dei Draghi con Golem Edizioni.


Casa Editrice
Golem Edizioni è una casa editrice di Torino.
Fondata nel 2016 da Giancarlo Caselli, grazie alla
sua dedizione e passione, raggruppa autori,
autrici e libri di vari generi, con predilezione per
i saggi, i thriller e i gialli. I libri del catalogo sono
presenti in tutte le librerie e negli store online.

“Il Meraviglioso Mago di Oz” di Geronimo Stilton (Piemme)

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DA NADIA ARNICE AUTRICE

Era grosso quanto un elefante, ma aveva la testa simile a quella di un rinoceronte, con ben cinque occhi.

Per fortuna il Boscaiolo non aveva cuore, quindi non poteva avere paura. PAGINA 131

Un forte ciclone fa volare in aria la piccola Dorothy e il suo cagnolino. All’improvviso i due si ritrovano in un mondo fantastico, dove, insieme a nuovi meravigliosi amici, iniziano un lungo viaggio, alla ricerca del grande Mago di Oz. Un classico della letteratura liberamente adattato da Geronimo Stilton. Ricco di tantissime illustrazioni a colori! Età di lettura: da 7 anni.

RECENSIONE

Oggi voglio parlarvi del libro: “Il Meraviglioso Mago di Oz” di Geronimo Stilton.

Dorothy e il suo cagnolino vengono catapultati in aria da un forte ciclone. I due si ritrovano in un mondo fantastico, dove, insieme a nuovi meravigliosi amici, iniziano un lungo viaggio, alla ricerca del grande Mago di Oz.

Un classico intramontabile per i più piccoli, una storia senza uguali. Mia figlia l’ha amato moltissimo.

Le illustrazioni belle e colorati rendono il racconto ancora più intrigante.

Consigliatissimo!

PUNTEGGIO 5/5

Dettagli prodotto

  • Editore ‏ : ‎ Piemme; 1° edizione (18 ottobre 2011)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 224 pagine
  • ISBN-10 ‏ : ‎ 8856616580
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8856616583
  • Peso articolo ‏ : ‎ 399 g
  • Dimensioni ‏ : ‎ 14.6 x 3.2 x 19.5 cm
  • Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 19,363 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)

REQUIEM D’INVERNO di Krisha Skies (Words Edizioni)

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REQUIEM D’INVERNO di Krisha Skies (Words Edizioni)

SU  DA NADIA ARNICE AUTRICE

Il mondo dell’oltretomba non è semplicemente la dimora dei defunti, ma terra di creature infide, di anime destinate a perdersi o a salvarsi, di demoni e dèi. Qui, dove persino nei paradisiaci Campi Fioriti si annidano insidie, Lenora è costretta a cominciare la sua nuova vita al fianco del principe Acheron, rinunciando alla propria esistenza mortale. Tanti sono però i segreti che il Sommo Giudice cela, così come gli innumerevoli peccati commessi in nome della vendetta e del desiderio di redenzione. Eppure, i gesti inaspettatamente teneri e le premure che le rivolge fanno vacillare Lenora nel proposito di non cedere al serrato, quanto inspiegabile, corteggiamento del Principe degli Inferi. Quando il loro legame muta in qualcosa di profondo e passionale, però, scioccanti rivelazioni sconvolgono vita e cuore di Lenora, che diventa consapevole di essere lo strumento per la fine di Acheron o per la sua salvezza. Nel mondo dei vivi, intanto, l’inverno ha ormai ceduto il passo alla primavera e le note del Requiem suonate nella cattedrale di Kraven potrebbero nascondere le chiavi del destino dell’Ade.

Viandante, di Maria Strazzi

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Buona Domenica a tutti

Viandante, cappello in testa, un po’ sbilenco bavero alzato, infreddolito

valigia di cartone e di pensieri

migranti come un volar di rondini

sferzante vento che ti punge gli occhi

bocca che aspira mezza sigaretta

il treno della vita ormai è partito,

sotto al cappotto logoro di tasche vuote

e sfondate, batte leggero un cuore

ormai consunto e abbandonato.

@Strazzi Maria

Questa è la mia casa, di Franco Bonvini

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Questa è la mia casa

 franco bonvini  CanzoniMusica 

O Signore dei viaggiatori
ascolta questo figlio immerso nei colori
che crede che la luce sia sempre una sola
che si distende sulle cose e le colora
di rosso di blu di giallo di vita
dalle tonalità di varietà infinita
ascoltami proteggimi
ed il cammino quando è buio illuminami
sono qua in giro per la città
e provo con impegno a interpretare la realtà
cercando il lato buono delle cose
cercandoti in zone pericolose
ai margini di ciò che è convenzione
di ciò che è conformismo di ogni moralismo yeahhh
e il mondo mi somiglia nelle sue contraddizioni
mi specchio nelle situazioni
e poi ti prego di rivelarti sempre in ciò che vedo
io so che tu mi ascolti anche se a volte non ci credo

Il vecchio fico, di Franco Bonvini

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Il vecchio fico

 franco bonvini  PensieriRipescaggi  18 ottobre 2022 1 Minute

E’ un vecchio fico selvatico sulle sponde del villoresi
nessuno raccoglie i suoi frutti troppo asciutti e troppo poco dolci ormai.
Così i rami son tanto carichi da arrivare a pelo d’ acqua,
sembrano braccia stanche
tanto stanche da non riuscire più ad alzarle al cielo.
Tutti lo vedono passando
qualcuno nota le paperelle sotto le fronde che si cibano deifrutti
pochi si accorgono che lui sorride offrendo i frutti
nessuno sente il Villoresi scorrere cantando per lui.

Viandando per arcobaleni e laghi brillanti

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Viandando per arcobaleni e laghi brillanti

 franco bonvini 

C’è una strada nuova, che evita i paesini sul lago passando alta sui monti.
E poi ci sono io, che ho sempre fatto quello che non va fatto
irrimediabilmente e in modo irreversibile
così ho lasciato la strada nuova per la vecchia
quella che costeggia il lago per poi salire
fino alle cascate degli arcobaleni.
Tanto per lasciare che gli occhi si allaghino d’ acqua
tanto per vedere le case sciogliersi nel lago tra le foschie
tanto per trovarmi ancora a viandare su quella strada
sempre dopo la curva
e sempre dopo ogni curva
un passo troppo avanti.
Intanto il lago brilla sotto il sole,
e cerchi un verso per descriverne la bellezza
o quello che è per te
quello che forse per altri non è.
Poi pensi che tutta questa poesia ti fotte
con questo stare a farsi pensare sempre
che basterebbe sedersi e farsi come le cose
farsi come quell’ albero sulla riva
come lui affondare le radici nell’ acqua
e accarezzarla con i rami.
Dirlo al lago e a tutte quelle cose intorno che sono loro la vera poesia
e poi salire su
fino ai colori dell’ arcobaleno.
E dire al nipotino Guarda!

Ricordi misti, di Franco Bonvini

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Ricordi misti

 franco bonvini  

Quando la penso, un po’ più forte del solito
cercando di costruire un ricordo
lei arriva sempre,
come a dire lo so, sono qui, bravo.
Come quando da piccolo volevo una grattachecca
e subito si sentiva il suono delle ruote del carrettino del ghiaccio sul pavè.
Se ne comprava un bel pezzo, per la ghiacciaia
e così se ne poteva grattare un poco
da mescolare con zucchero e limone
finchè era bello grosso.
Ma questo probabilmente non è vero
e chissà quante volte non è arrivato quel carrettino
lasciando un desiderio inesaudito.
Perchè i ricordi cambiano e ci si illude che siano veri.
Che mio padre non ha mai alzato le mani
ricordo solo una sculacciata a mio fratello
per un capriccio.
Ma probabilmente lui ricordaquelle a me.
E probabilmente anche lei arriva per caso
ma è certo che arriva per me.

https://bonvinifranco.wordpress.com

Viaggio, di Franco Bonvini

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Viaggio

 franco bonvini  

C’è un posto, lungo la ciclabile, dove non sono mai stato
e neanche conosco qualcuno che ci sia stato
lo conoscono tutti per sentito dire
così oggi mi metto in viaggio, che tanti l’han già fatto
non per cercarlo, se c’è qualcosa da trovare si mostrerà.
Forse sarà un’ auto rossa, sbucando improvvisa da destra a portarmici
o uno stupore improvviso
un’ assenza di suoni nell’ aria
senza risa di bimbi
nessun rumore di cascate
un’assenza di colori d’arcobaleno per gli spruzzi dell’acqua.
Vorrei una donna ad aspettarmi lì
già me la immagino
ferma nel tempo a sessant’ anni,
mentre io li ho superati già da un bel pò.
Ferma sulle rive di un lago
dove si specchia lei e il suo cielo, insieme,
col suo sorriso e il suo vestito azzurro
dello stesso azzurro di quel cielo.
Mi prenderà il capo tra le mani con lenezza
come faceva un tempo
per calmare un dolore, un tormento
o solo per una ninna nanna.
Vorrei lo poggiasse sulle ginocchia
o al seno
e mi facesse riposare.
Un giorno lo troverò quel posto
la troverò e saremo insieme
ci volessero altri sessant’ anni
non ho fretta.