ho cambiato finestra una volta
due volte, tre,
e poi ancora
uno seduto al tavolo
guardava
le punte rotonde delle sue scarpe
e le caviglie
graffiavano il suolo
con strisce a rumori sordi
si impossessava dei miei occhi
li assediava
perché in nessuna ricordassi ciò che
vedevo
quasi le finestre dessero sul
nulla
Eppure erano lì
e io volevo vedere cose
invisibili
rapporti interrotti tra vista e mente
tu volevi fare case
con le carte
e finestre invisibili
