CAPRICCIO, di Silvia De Angelis

Quel corteggiare titubante d’emozione

sembra plasmato da caldi fiati

ma trova in me indugio

e un tergiversare d’approccio

Nel mio profondo ho impronte

autentiche di vene scaldate

e per spronare quel proporre delicato

frugavo parole flessuose

che si specchiano come vele al vento

verso una meta intarsiata di colori

Un’eccitazione mentale sussurra

pregnanti trasporti

che si smarrisono in quell’anima

lievitante modulate sensazioni

Non è tardi per quel capriccio d’amore

nascente da ciò che sa di rugiada

all’alba di un di’ qualsiasi

@Silvia De Angelis

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