God save the King: a breve l’incoronazione di Re Carlo  d’Inghilterra,Gabriella Paci

(Arezzo)

Nell’abbazia di Westminster di Londra il 6 maggio, alle ore 11,00 Carlo, figlio della regina Elisabetta e del principe Filippo sarà incoronato re d’Inghilterra con il nome di Carlo III insieme a Camilla, regina consorte. Il programma avrà il nome in codice “Operazione Golden Orb”

Il nome

Carlo III sarà il primo re Carlo dal 1600 condividendo il nome ufficiale con i monarchi che regnarono durante uno dei periodi più turbolenti della storia britannica.

È infatti una lunga storia di assolutismo, dispotismo, sangue ed edonismo, quella di Carlo I e di suo figlio Carlo II, due sovrani assoluti. I regni di Carlo I e Carlo II, padre e figlio, andarono dal 1625 al 1685 e videro il rovesciamento e la restaurazione della monarchia, lasciando un’impronta indelebile nel quadro istituzionale dell’epoca con conseguenze del tutto imprevedibili e inattese. 

L’organizzazione e i costi.

Il re disporrà di due carrozze: nella prima, la Diamond Jubilee State Coach,creata per il giubileo della regina Elisabetta,  la coppia reale si recherà all’Abbazia, mentre utilizzerà la Gold state coach, molto più scomoda , solo per il ritorno. La Diamond è una carrozza più moderna e confortevole, dotata di aria condizionata e finestrini elettrici. A trainarla saranno sei Windsor Grey, i cavalli grigi tradizionalmente utilizzati dalla royal family per le parate ufficiali.

Sulla carrozza troneggia una corona dorata scolpita nel legno di quercia della HMS Victory ,la nave ammiraglia di Nelson nella battaglia di Trafalgar. Nell’interno intarsi con legni, metalli e altri materiali derivanti da varie residenze  reali ,quali Buckingam palace, Kensington Palace, Castello di Windsor, palazzo di Holyroodhouse  da cattedrali quali St Paul’s ,Westminster.

La processione del re partirà da Buckingham Palace attraverso il Centre Gate e procederà lungo The Mall, passando per Admiralty Arch e a sud dell’isola di re Carlo I. Poi virando a destra costeggerà Whitehall e Parliament Street, con il palazzo di Westminster. Infine, costeggerà i lati est e sud del palazzo del Parlamento, arriverà all’Abbazia di Westminster, dove la cerimonia dell’incoronazione inizierà alle 11.

La cerimonia costerà ,secondo la Golden Orb, circa 100 milioni di sterline ,nonostante le misure di contenimento della spesa :ne è prova la lista ridotta di ospiti,circa 2000 persone e tale spesa è a carico dei contribuenti perchè l’incoronazione di un re è un affare di stato e le casse statali riceveranno introiti cospicui dai numerosissimi turisti che saranno presenti e che acquisteranno i vari e costosi gadget creati per l’occasione.

Per l’incoronazione della regina Elisabetta II la spesa nel 1953 ci fu una spesa di 1 milione mezzo di sterline,che rapportata  aoggi è comunque la metà dei costi che sosterrà Carlo. La spesa per Carlo a causa della sicurezza che al tempo non era un problema.Comunque anche  i diritti  televisivi mondiali copriranno i costi e daranno un ulteriore impulso al turismo.Gli Hotel registrano già il tutto esaurito,come dichiara la “The sun” una fonte di Buckingam Palace”.A conti fatti i guadagni dovrebbero aggirarsi sul mezzo miliardo di sterline e,dunque, l’impatto sul paese dovrebbe essere molto lieve e Carlo ,dopo i festeggiamenti, comincerà a risparmiare.

La famiglia reale

La famiglia reale,presente all’incoronazione ,oltre al promogenito William con la moglie Kate e i loro  figli conterà anche il secondogenito Harry, ma senza la moglie e i figli.

I contrasti con la sua famiglia sono evidenti anche in questa occasione,dato che a lui verrà riservato il 10 posto . Una cosa irrilevante, si potrebbe pensare, ma fondamentale in ottica royal, perché in certe occasioni i posti vengono assegnati per importanza e per ruolo, non certo per parentela. Harry è sì il figlio secondogenito di Carlo, ma allo stesso tempo non è più, per sua scelta, un membro senior della royal family britannica, ossia non lavora attivamente per The Firm, quindi inevitabilmente non potrà sedere nelle prime file, tra «quelli che contano».

Incantesimo di Kuno Raeber

eccellente poeta svizzero

almerighi

Kuno Raeber poeta svizzero (1922 – 1992)

Ma insieme volevamo
fare una sfera
chiusa riflettente
e liscia all’esterno da cui
la pioggia scivolasse via i lampi
rimbalzassero e se cadeva
a terra rotolasse via intatta.
Che dentro però ci fossero
giardini con fontane con aiuole
piene di rose ci fossero
soffici prati e boschi
azzurri come dei Bassano
e boschi 
le sterpaglie sotto impenetrabili.
Un mondo selvaggio là dentro per te
e per me là dentro un rifugio
una sfera
per te e per me
noi volevamo fare.

*

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Ognuno ha i suoi demoni…

“Ma io non ci sto più”, e i pazzi siete voi

Tutti pensarono dietro ai cappelli

“Lo sposo è impazzito oppure ha bevuto”

Ma la sposa aspetta un figlio e lui lo sa

Non è così che se ne andrà”

(“Alice” di Francesco De Gregori)

Passo davanti alla Coop. C’è un giovane uomo seduto su un capitello. È visibilmente fuori di sé. Ha gli occhi chiusi. Come minimo il suo stato di coscienza è alterato. Sta facendo un brutto viaggio. È una semplice sbronza passeggera, è tossicodipendente oppure è alcolizzato? Vedo che si rialza, sembra non avere bisogno di aiuto, continuo a camminare, lui va in un’altra direzione e scompare dal mio campo visivo. Faccio un km. Vado in un bar. Prendo un caffè e qui trovo un giovane, che mi dice di aver perso 130 euro alle slot-machine; dice che il suo è un vizio di merda,  che gli ci vogliono dei giorni di lavoro per guadagnarsi quei soldi e che invece nel giro di un’ora se li è sputtanati alle macchinette. 

Ognuno ha i suoi demoni, che si sommano ai demoni degli altri, del mondo. Non sto parlando di tare psicologiche, ma di vere e proprie ossessioni, di elementi fantasmatici,  di paure. Più che avere il diavolo in corpo, spesso si tratta di averlo nella mente. Ci sono idee fisse, che rodono nell’animo come tarli. Le abbiamo tutti, anche se molti non lo ammettono per timore di essere giudicati male. Molti rimuovono dalla loro consapevolezza la parte folle, che abbiamo tutti, più o meno, e spesso la proiettano sugli altri, ragion per cui i pazzi sono sempre gli altri.  Spesso sono piccole idee sotterranee, latenti, ma possono anche esplicitarsi, manifestarsi quando meno ce lo aspettiamo. Possono prendere il sopravvento. La vita è anche una lotta contro i nostri demoni interiori. Talvolta pensavi di averli vinti, eliminati totalmente ed ecco che si ripresentano immancabilmente. Ci sono traumi che non vengono mai del tutto superati, lutti mai del tutto rielaborati, ferite mai del tutto cicatrizzante, rimarginate. Puoi pure aspirare alla spiritualità,  puoi fare anni di psicoterapia, puoi mettere su carta e scriverne quanto vuoi, ma i demoni restano. Forse alcuni dei nostri demoni interiori fanno parte di noi, fanno parte del nucleo inalterabile, irriducibile, inossidabile di noi stessi. Ci sono persone ossessionate da delle paure verso cose, verso persone, nei confronti dell’ignoto. Si tratta di vere angosce. Ci sono persone dipendenti dal sesso, da altre persone, da fobie, da manie, dal potere, dai soldi, dal successo, da dei riti che ripetono continuamente. Ci sono anche i superstiziosi,  gli scaramantici. Chi dice di non avere niente di tutto ciò mente spudoratamente o non si conosce abbastanza.  Anche grandi geni dell’umanità avevano le loro ossessioni. Hemingway riscrisse decine di volte il finale di “Addio alle armi”. Proust non voleva essere minimamente disturbato dai rumori e si fece rivestire tutta la sua stanza di sughero. Alla fine è una lotta contro sé stessi. Bisogna vedere se un’ossessione è invalidante o meno, se cioè condiziona in modo determinante la vita di una persona. Ma conoscersi, guardarsi dentro, cercare di capire come siamo fatti è l’unico modo per superare in parte queste cose. Non esistono persone che non abbiano dei demoni interiori, piccoli o grandi che siano. Saperci convivere non dipende unicamente da noi, ma anche da come gli altri si relazionano con noi, se ci aiutano o meno, da quello che ci è accaduto, da quello che ci accade e che ci accadrà. Non dipende solo ed esclusivamente dalla nostra vulnerabilità,  dal nostro modo di affrontare la vita, da come ci rapportiamo agli altri ed è stupido o addirittura insensato cercare di dire quanto dipende e quanto non dipende da noi in termini percentuali.  Il puro calcolo non si può applicare alle cosiddette cose della vita. Certe cose non si possono quantificare.  A volte dimentichiamo, trascuriamo le nostre ossessioni. A volte le superiamo, ma non sempre definitivamente,  anzi spesso solo provvisoriamente.  Nessuno alla fine è un uomo o una donna totalmente sano di mente, perché qualcosa di irrisolto c’è sempre e anche a distanza di anni ci presenta sempre il conto, proprio quando non ci pensavamo più. Non sempre una persona con grandi demoni diventa l’incarnazione del male assoluto. Spesso i demoni fanno male solo a noi stessi, ma c’è sempre qualcosa, anche solo delle remore morali, che ci trattengono nel fare del male agli altri. Non sempre tutto finisce come nel romanzo “I Demoni” di Dostoevskij.  È difficile anche stabilire quale sia la strategia da adottare. Cercare di non pensarci e distrarsi oppure prendere di petto la situazione e affrontare a muso duro la paura? Niki Lauda dopo un terribile incidente, appena possibile, non ci pensò due volte e scelse di ritornare subito in pista e questo significava affrontare in un colpo solo tutte le ansie, tutte le paure. Non a caso la tecnica psicologica più efficace nei confronti delle fobie è la desensibilizzazione  sistematica, che consiste nella fase finale nel mettere il paziente di fronte allo stimolo fobico. Non possiamo stabilire quanto i demoni siano interiori o meno alla fine. Sto pensando anche alla donna violentata in un ascensore della stazione di Milano. Questa violenza inaudita se la porterà dentro fin che campa. Sto pensando a quella ragazza sfregiata in questi giorni dal suo ex. Certi traumi, certe ferite del genere sono irreparabili. Ma ci sono anche piccolissime ossessioni, che talvolta decidono la qualità della nostra vita psichica e non. A volte la possono cambiare anche in meglio. Stephen King ha dichiarato che qualche volta quando è sdraiato nel buio della sua stanza pensa che un mostro possa essere sotto il letto, prendergli la mano  ed è anche dalla comunissima paura del buio, che talvolta nascono certi suoi romanzi o racconti. Talvolta dalle ossessioni, dai demoni può scaturire ideazione e creatività.  Carducci, Pascoli, D’Annunzio avevano il loro lato patologico ben marcato e diventarono grandi letterati e poeti.  Freud, Jung, Adler erano tre nevrotici. A volte dei punti deboli possono trasformarsi in punti di forza. Come Alda Merini che diceva di trasformare sempre le sue ossessioni in poesia.  A volte il dolore esistenziale può trasformarsi in nuovo apporto di conoscenza, così come può trascinare nel baratro una persona e affossarla definitivamente.  Talvolta non è questione di merito o demerito ma anche di fortuna o sfortuna. 

MERIDIANE, orologi solari di Roma, di Silvia De Angelis

Orologi Solari e Merdiane a Roma, l’Orologio Solare, o Meridiana, è un orologio formato da un complesso di linee tracciate su un quadrante, sul quale uno stilo detto gnomone proietta la sua ombra durante le ore del giorno. Probabilmente inventato dagli Egiziani, l’orologio solare venne adottato a Roma dall’età dell’imperatore Augusto, che si fece costruire una meridiana di grandi dimensioni (Rione Campo Marzio). Girando per i Rioni di Roma se ne trovano tantissimi, tra questi : una meridiana con la rosa dei venti è a piazza San Pietro (Rione Borgo), una è all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli (Rione Castro Pretorio)una meridiana è di fronte al palazzo Spada, piazza Capo di Ferro  (Rione Regola), si vedono meridiane anche sulle facciate di palazzi moderni o dei villini del primo Novecento. C’è una meridiana in via dei Tre Orologi, angolo con via Ulisse, (Quartiere Pinciano), una sulla  Chiesa di Trinità dei Monti (Rione Campo Marzio), una ormai scomparsa sulla Torre Borgia a piazza San Pietro in Vincoli (Rione Monti), una in viale Regina Margherita 269 angolo con via G. B. Morgagni (Quartier Trieste e Quartiere Salario), una è sulla via del Colosseo sulla facciata di un palazzo (Rione Monti), Meridiana a Villa Borghese nell’Uccelleria chiamata Casino Nobile cui fu aggiunto il palazzo della Meridiana (Rione Campo Marzio), una meridiana a via delle Sette Chiese (Quartiere Ostiense e Quartiere Ardeatino).(WEB)

 

Poesia: ” Occhi caldi” di Caterina Alagna – Salerno

I tuoi occhi caldi 

assaporano un timido mattino

dipinto di bianco

e di profumi che invadono

l’olfatto. 

I sapori dell’amore

ancora scivolano sulle sponde

della pelle

e in oceani brulicanti di stelle

s’affollano i sospiri 

di una luna d’argento

che imperla d’incanto

il soffuso calore d’un bacio d’amore. 

Link al mio blog https://farfallelibereblog.blogspot.com/

Una poesia inedita di Carolina Almerighi

Una poesia inedita di Carolina Almerighi

almerighi

Carolina Almerighi (Faenza, 1996)

Per tutto l’amore che ho cercato
felicità insipida di una notte di primavera
desideravo il vento gelido coprisse le ferite
le ha trasformate
permanenti restano
come impresse nella memoria
avrei dato tutto
per un respiro d’estate
avrei dato tutto
per quella vita che guardo da lontano
avrei dato tutto
per conoscere a fondo tutti i cambiamenti
seduti dietro l’angolo
non sei tu che affronti la vita
ma la vita che affronta te
roccia solida si infrange come
vento sul mare
E io penso solo al tuo respiro
solo a quel raggio di sole
in pieno inverno che ti fa togliere il maglione
la prima rondine l’ho già vista
Un’altra estate sta arrivando
sfida accettata!
il lato oscuro non mi ha ancora dato pace
quello dorato e straziante mi spaventa
ti aggiungo alle persone che ho perso
ti raggiungo di notte, in sogno
come se nulla fosse…

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Eventi: X Incontro Latino americano di Poeti con l’Ambasciatrice Universale Guainy

Poesia unisce il mondo

X Incontro Latinoamericano di Poeti “La Victoria”
In qualità di Ambasciatrice Universale vi invito a partecipare a questa giornata speciale nel secondo incontro faccia a faccia in Spagna.
Un recital poetico musicale dove arte e poesia saranno le protagoniste.
Lo stesso si terrà venerdì 28 aprile di persona e tramite Facebook sulla pagina di @Peña flamenca Frasquito Yerbabuena
https://www.facebook.com/Pe%C3%B1a-flamenca-Frasquito-Yerbabuena-1084449284983825
ORE 15:00 
ORE 20:00 

⁣#NosUneLaPoesía 혋혶혭혤혦 혔혶혴혢 혐혯혴푝혪혳혢혥혰혳혢⁣

Ti aspetto!

Abbracci

퐆퐮퐚퐢퐧퐲 曆⁣⁣
#guainy #poesiaargentina #verso #diariodepoesía #poesiacontemporanea #frasesparacompartir #accionpoetica #librosenespañol #nochedepoemas #textospoéticos #microrrelato #poemas #escritoresargentinos #micropoesia #amantedelasletras #poesia #pensamiento⁣ #BuenosAires #nosunelapoesía

Felice, grata e onorata di condividere questo *Grande momento* con i miei colleghi a Granada, in Spagna. X Incontro latinoamericano di poeti La Victoria Venezuela. Grazie per accompagnarmi sempre. Abbraccio. Guainy

X Encuentro Latinoamericano de poetas “ La Victoria “
Como 퐄퐌퐁퐀퐉퐀퐃퐎퐑퐀 헨헡헜헩험헥헦헔헟 te invito a participar de esta jornada especial en el segundo encuentro presencial en España.
Un recital poético musical donde el arte y la poesía serán los protagonistas
El mismo  se realizará el día viernes 28 de Abril de manera presencial y a través de Facebook en la página de @Peña flamenca Frasquito Yerbabuena
https://www.facebook.com/Pe%C3%B1a-flamenca-Frasquito-Yerbabuena-1084449284983825
3 PM HORA 
8 PM HORA 

⁣#NosUneLaPoesía 혋혶혭혤혦 혔혶혴혢 혐혯혴푝혪혳혢혥혰혳혢⁣

¡Te espero !

Abrazos

퐆퐮퐚퐢퐧퐲 曆⁣⁣
#guainy #poesiaargentina #verso #diariodepoesía #poesiacontemporanea #frasesparacompartir #accionpoetica #librosenespañol #nochedepoemas #textospoéticos #microrrelato #poemas #escritoresargentinos #micropoesia #amantedelasletras #poesia #pensamiento⁣ #BuenosAires  #nosunelapoesía

Feliz, agradecida y honrada de compartir este * Gran momento* con mis compañeros en Granada España. X Encuentro Latinoaméricano de Poetas la Victoria Venezuela. Gracias por acompañarme siempre. Abrazo. Guainy

http://nonsolopoesiarte.art.blog/eventi-x-incontro-latino-americano-di-poeti-con-l-ambasciatrice-universale-guainy/

http://alessandria.today/2023/04/28/eventi-x-incontro-latino-americano-di-poeti-con-guainy/

NOSTALGICHE IMPERFEZIONI, di Silvia De Angelis

Sminuisce

la tua loquacità

quando percepisci

dal mio languido sguardo

l’intensa nirvana di desiderio

glissata solo

da un cesello di pudore

mai affievolito

Oblunghe mani

silenziate

da un gemito imperlato

si muovono

sensuose

in concave fessure

espiando lasciti

di sofferti rubini passionali

ancora scalpitanti

su nostalgiche imperfezioni del profondo

@Silvia De Angelis

Il gioiello – di Frida la loka

Poesia di Frida la loka, Lombardia.

Foto Pexels, foto di portata: David McEween, Pexels
In che posto è scomparsa

a Lei cosa cara e preziosa

Dov'è rimasta?


Che raminga

alla ricerca infinita

faccendo finta

di camminare


Che s'è messo a riparo

Esiliando lontano

alle frivolezze

dell'essere.


Cercando di dileguarsi

dalle ombre

che non si allontanano

mai abbastanza.


Trovare la pace

"vivendo" in attesa

di quell'istante di

agognata felicità...

Tua

27 aprile, 2023.

Dal blog personale di

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CHI SCONFINA, di Silvia De Angelis

Taciuto scampanio di idee

nell’acustica rumorosa del vagone

che intesse sguardi artificiosi

di persone improvvisate.

Dalla visualità di finestrini

scenari in technicolor

apparsi  in un sogno

inventato chissà quando

ora nitido nella memoria scaltra.

Schiude la bocca

chi è seduto accanto

nella ciotola d’idiomi

del pensiero vacante

e il minimo frullio d’aria

diviene ascolto infinito

nel binomio della sorte

abile mischiare conche.

Volta al traguardo l’iride

scosta ortiche dal manto di luce

consona d’un salto d’adrenalina

nell’incontro di chi sconfina…

@Silvia De Angelis

Gli alberi di Jericho Brown

Bella poesia da un premio Pulitzer

almerighi

Jericho Brown ha ricevuto un Whiting Award, incarichi di ricercatore dalla John Simon Guggenheim Foundation, dal Radcliffe Institute for Advanced Study presso la Harvavd University, e il National Endowment for the Arts. Le sue poesie sono state pubblicate su Fence, jubilat, The New Criterion, The New Republic, The New Yorker, The New York Times, Time, e in parecchie antologie della serie The Best America Poetry. Il suo primo libro, Please (New Issues, 2008), ha vinto l’American Book Award. Il secondo libro, The New Testament (Copper Canyon, 2014), ha vinto l’Anisfield-Wolf Book Award. È readattore della sezione poesia di The Believer. È professore associato di inglese e scrittura creativa, ed è direttore del programma di scrittura creativa presso la Emory University di Atlanta.

Nel mio cortile vivono tre mirti crespi, alberi piangenti
li abbiamo chiamati una volta, non i più ombrosi ma rilassanti
durante una pausa dal lavoro nella calura…

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Desidererei – di Frida la loka

Pensieri, Lombardia.

Fonte: foto, National Geographic Rappresentazione del Tramonto del sole al tempio di Hathor.
Secondo quanto narrato da un antico mito, la dea Nut (dea del cielo), ingoiava Ra, dio del sole ogni sera e lo partoriva la mattina dopo in un eterno ciclo di morte e rinascita.
Desidererei fortemente 
che l'essere umano fosse
fatto soltanto d'anima
spirito volatile,

libero di andar
dove porta
l'aria fresca d'autunno,
cambiar rotta
quando arriva
il bramare del sole

Astro torrido d'estate,
ed aquitirsi
sotto un tronco spoglio
d'inverno.

Che la carne non sia tale
Nemmeno le ossa...

Che il tramonto fosse una
cosa passeggera
Indolente, senza paure,
incertezze
frustrazioni.

Che ci fosse soltanto
leggerezza e pace
dove riposare
quando vi è stanchezza.

Ma non tutte le anime
sono uguali...
Non ambisco ciclo eterno
Desidererei soltanto
libertà di scelta.

Tua

27 aprile, 2023

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LONTANI ECHI

quandolamentesisveste

Nella proiezione d’una realtà
sommersa in uno spazio
ove contraltano sussurri di parole
scivolo
silenziosa
nel pressappoco d’un limbo ostentato.
Sgusciano soffi alternati di paura
e incerti ronzii sulle ciglia.
Tra dita schiuse
mi schermo in un declivio innato d’apatia
unico mentore d’un  lontano inizio
ove s’infrange la schiuma del mare
proiettando piedi snudati
fra fossili appesi a lontani echi
@Silvia De Angelis 

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Le stazioni – di Frida la loka

Poesia, Lombardia

Foto di Allena, Pixabay

Binari bianchi,
sghembi,
sembrano allineati,
Effiggiano del blu mare s’un cielo a tinta unita.

Vagoni pieni; pensieri, desideri, confessioni, sentimenti, sofferenze, ricordi, sogni, persino persone.

Le stazioni
Cambiano in continuazione
Dipende solo
del viaggiatore
Non vi è tempo,
fretta o rallento
Armonie delicate
Accompagnano il passo

Qualcuno scende
Tornando là,
da dov’è partito
Un paese, la mente…
il cuore

E altri; beh…
non si fermano fino a
destinazione raggiunta.


Immagine di portata: Maksim Romaškin,Pexel.

Tua

26 aprile, 2023

Dal blog personale di: fridalaloka.com

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NELLE PIEGHE DELLA NOTTE, di Silvia De Angelis

E’ bellissimo quello scorcio cosciente della sera, quando prima di abbassare le ciglia, precipitiamo in uno stato di quasi incoscienza…è allora che immagini sfocate, premonitrici del sogno vero e proprio, si rincorrono dolcemente fra le oasi del nostro sé, immergendoci in  quel cortometraggio animato, del quale diventeremo protagonisti.

La notevole creatività del nostro cervello viene allora alla ribalta, mescolando in modo confusionario ricordi, illazioni, remore e quant’altro al momento le possa apparire  più succulento possibile,  cosicchè iniziamo a vivere un’ avventura strampalata, che rincorriamo animosamente, ma che all’improvviso cambia il suo tema, spiazzandoci per l’illogicità dell’inaspettata nuova situazione.

Visibilità tenui e sfondi carichi di colore, s’alternano, in attesa che la nostra ombra segreta s’immerga in quei paesaggi suggestivi, che ci meravigliano per i picchi d’infinito  e ci faranno intraprendere azioni insospettabili, che nella vita reale ripudiamo con tutte le nostre forze.

Eppure se riuscissimo ad analizzare, con calma, e con  un’ottica diversa dall’usuale, quell’affascinante vissuto, ci potrebbe apparire meno stonato e assai più veritiero di quanto potremmo osservare sul momento.

Infatti quando dormiamo, siamo soliti abbandonare le resistenze e gli impedimenti che ci frenano, nella fase cosciente della nostra vita, e la parte più nascosta del nostro io, quella che se ne sta silenziosa in un angoletto, entra in azione indisturbata…..così ne combina di tutti i colori, anche se, spesso, al nostro risveglio, non riusciamo a ricordare, esattamente, quanto animosamente abbiamo vissuto nelle fitte pieghe del buio.

Eppure, al mattino, ciò che abbiamo registrato nella nostra mente, sembra dare il suo imput alla giornata, infatti se il coinvolgimento notturno ci ha emozionato con sensazioni positive, ci sentiamo rilassati e molto creativi, in caso contrario, un senso  di malessere, rende faticoso guardare con benevolenza il rosa vellutato dell’alba…

@Silvia De Angelis

I miei versi, scritti così presto di Marina Tsvetáyeva

La grande poetessa russa

almerighi

Poetessa russa 1892 – 1941. Figlia di un professore specializzato in Belle Arti, studiò a Mosca e alla 
Sorbona e visse molti anni all’estero. È considerata una delle figure più importanti della letteratura russa del XX secolo.

I miei versi, scritti così presto
che non sapevo nemmeno di essere poeta,
inquieti come gocce di fontana,
come scintille di cometa,

lanciati come agili folletti all’assalto
del santuario dove tutto è sonno e incenso,
i miei versi di giovinezza e di morte
– i miei versi, che nessuno legge!-,

nella polvere degli scaffali sparsi
-che nessuna mano tocca!-,
come vini preziosi,
anche i miei versi avranno la loro ora.

*

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Lucia Triolo: compleanno

Vorrei abitare 
luoghi amati.
Sono 
nel pullman che va al mio
compleanno

Non è per caso
che una suola si logora
nel camminare l’amore:
la scarpa rimane sempre nuova.

Dove sono stata,
tutto è fermo e provvisorio 
insieme 
lì mi sono lasciata per ritrovarmi 

Conosco i bar con il caffè fumante
i panifici col pane fragrante
i giardini fangosi dopo la pioggia,
la persiana che non chiude bene,
i modi audaci
della gonna gialla, corta
il metrò su cui viaggia 
ora lenta ora veloce la memoria
e dice insieme
“scendo qui”, “possiamo andare”.

strana sensazione:
pienezza e insoddisfazione.
vivere nel ritorno e continuare
ad andare,
perché
ogni volta è la prima e l’unica
all’amore.

Saudade – di Frida la Loka

Poesia di Frida la Loka

Immagine di Frida la Loka

Questi versi, gli scrissi come noterete nel 2021, allora non facevo parte del grupo di scrittori e bloggers per i blogs di Pier Carlo Lava, (alessandria.today/ alessandriaonline.com), quindi, mi fa piacere di condividerli con voi.

Hai il fiuto di mostrarti
quando meno te l'aspetti
Giri in torno assediando
calma, languida, furba.

Che trovi la gagliardia
quando vedi mollezza
La tenerezza non è concessa,
ma basterebbe uno sguardo aggraziato
per tornare dell'oblio.

La fitta nebbia
accentua la tua posente figura,
Ma a mala pena
lascia veder il tuo profondo.

Il soffio del vento giocherella
oggi sei quì, domani ti allontani,
Ma chi a paura da chi?

Che scompari
con la tramontana
e pronto sei qui
con lo scirocco.

Saudade...
oggi sei qui
soltanto l'anima;
ma soltanto lo spirito
potrà dirimere
farti entrare o meno.
Immagine di Frida la Loka

Si è soliti tradurre il termine saudade con ”nostalgia” ma in realtà rappresenta un concetto più complesso…La saudade è anche difficile da spiegare ma non bisogna necessariamente essere brasiliani per capirla: non è solamente nostalgia, tristezza e malinconia ripensando a momenti che vorremmo rivivere; la saudade è un misto di tutto questo con l’aggiunta di una forte speranza che da forza e energia per lottare in modo tale da rivivere certi posti, persone e sensazioni.

Chi non sente più saudade vuol dire che non ha più voglia di vivere; la saudade è positiva, è un regalo per la nostra anima e il nostro cuore…bisogna viverla nel miglior modo possibile conservandola e alimentando il desiderio di ”MATAR A SAUDADE!”. (havengrid.com)

Tua

17 novembre, 2021

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A ROMA MIA, di Silvia De Angelis

Nun me pari più ‘a stessa Roma mia

trasannata drento quei vicoli

cormi de monnezza.

Te sei ‘ngrannita troppo

e li governatori nun te stanno più appresso

dediti solo a magnà pe li fattacci loro.

In passato eri “caput mundi”

pe’ l’indicibbile bellezza che ci avevi

mo pari ‘na vecchia zoccola ‘mbruttita

ch’elemosina quarche vecchia lira

pe’ potesse magnà ‘n tozzo de’ pane ‘ndurito.

Aritorna godibbile, Roma mia,

che a vedette così

me piagne proprio er core!

@Silvia De Angelis2019

A ROMA MIA (traduzione)

Non mi sembri più la stessa Roma mia

trasandata in quei vicoli

colmi d’immondizia.

Ti sei ingrandita troppo

e i governatori non ti seguono più

dediti solo a sfruttare la situazione a loro favore.

In passato eri “caput mundi”

Per l’indicibile bellezza che emanavi

ora sembri una vecchia prostituta

che elemosina qualche vecchia lira

per poter mangiare qualche pezzo di pane indurito.

Torna godibile, Roma mia,

che a vederti così,

mi si stringe proprio il cuore!

Evento: “Ese es mi libro”- Giornata Internazionale del libro

Un canto per celebrare l’importanza del libro

Foto cortesia per gentile concessione di Carlos Jarquin

Stralcio dell’articolo di Carlos Javier Jarquin
– scrittore, poeta e giornalista nicaraguense che vive in Costa Rica-

del 21 aprile 2023 pubblicato nel periodico elsolweb.tv – Colombia

Questa domenica 23 aprile, in onore della Giornata Internazionale del Libro, faremo il lancio Internazionale della canzone “Ese es mi libro”, sul canale YouTube Mo Anam Cara, il testo di questa canzone è di paternità dell’autore, insegnante, poeta e compositore nicaraguense Pedro Alfonso Morales Ruiz noto nel mondo letterario come Peter Moral. Questa canzone è ispirata ai libri che in un modo o nell’altro hanno cambiato la vita dell’umanità, senza dubbio, i libri sono una delle migliori invenzioni che l’uomo abbia fatto nel corso della sua storia.

La prima di questa canzone è prevista alle 10:00, ora dell’America centrale e alle 18:00 ora spagnola. Nel seguente link puoi goderti questa bellissima canzone, devi iscriverti al canale YouTube per essere presente alla prima:

“‘Questo è il mio libro”, canzone ispirata ai libri.

Nella foto, John Adam Mascarenhas e Teresa Mascarenhas, Pedro Alfonso Morales Ruiz, Gabriela Franco e Carlos Jarquín. Foto per gentile concessione di:
Carlos Javier Jarquin

I cantanti sono stati John Adam Mascarenhas di Gibilterra (Regno Unito) e Gabriela Franco dell’Ecuador. Arrangiatore e montaggio video di Teresa Mascarenhas (Gibilterra), Questo video è stato creato presso M.A.C. Studio Production (Gibilterra), il musicista John Adam Mascarenhas e il produttore musicale Carlos Jarquín.

Nel videoclip di questa canzone abbiamo avuto l’iniziativa di invitare poeti di diverse parti del mondo a fungere da modelli, e da queste righe estendo la mia infinita gratitudine a tutti i poeti che hanno  accolto cordialmente il nostro gradito invito tra tutti gli ospiti che è non è un poeta italiano ma ottimo lettore attualmente vive in Nicaragua.

Di seguito cito il nome dei modelli:

Nuby Wong (Nicaragua), Rama Wehbe (Siria), Tania Anaid Ramos González, Azula (Porto Rico), Ester Abreu Vieira de Oliveira (Brasile), Ana María Ayala (Messico), Dilip Kumar Mewada (India), Irene Doura-Kavadia (Grecia), Alessandro Gallo (Italia), Shoshana Vegh (Israele), Jerusha Kananu Marete (Kenya), Les Wicks (Australia), Ekaterina Malinovskaya (Russia), Timothée Bordenave (Francia).

I testi di questa canzone sono stati tradotti in diverse lingue, di seguito cito i nomi dei loro traduttori, e approfitto dello spazio per estendere tutta la nostra gratitudine per il supporto e la collaborazione che hanno fatto per portare questo messaggio di questa canzone ai loro lingue madri.

Tradotto dallo spagnolo all’inglese da Teresa Mascarenhas (Spagna), dall’inglese all’arabo da Rama Wehbe (Siria), dall’inglese all’ebraico da Iris Calif (Israele), dall’inglese all’hindi da Ranjana Sharan Sinha (India), dallo spagnolo al greco di Irene Doura-Kavadia (Grecia), dallo spagnolo al portoghese di Ester Abreu Vieira de Oliveira (Brasile), dall’inglese all’olandese di Hannie Rouweler (Paesi Bassi), dallo spagnolo all’estone di Jüri Talvet (Estonia), dallo spagnolo all’italiano di Elisa Mascia (Italia), dall’inglese al francese di Timothée Bordenave (Francia), dallo spagnolo al galiziano di Joaquín Lourido Andrade (Spagna), dall’inglese al cinese di Jacky Man-leuk Yuen (Hong Kong).

***

Este domingo 23 abril en honor al Día Internacional del Libro estaremos haciendo el lanzamiento internacional de la canción “Ese es mi libro”, en el canal de YouTube Mo Anam Cara, la letra de esta canción es de la autoría del escritor, profesor, poeta y compositor nicaragüense Pedro Alfonso Morales Ruiz conocido en el mundo literario como Peter Moral. Esta canción está inspirada en los libros que de una u otra manera han cambiado la vida de la humanidad, sin duda alguna los libros son uno de los mejores inventos que el hombre ha realizado a lo largo de su historia.

El estreno de esta canción está previsto a las 10: a.m., hora centroamericana y 18: 00 hora Española. En el siguiente enlace podrá disfrutar de esta hermosa canción, debe suscribirse al canal de YouTube para estar presente en el estreno:

Los cantantes han sido John Adam Mascarenhas de Gibraltar (Reino Unido) y Gabriela Franco de Ecuador. Arreglista y edición de vídeo por  Teresa Mascarenhas (Gibraltar), Este video ha sido creado en M.A.C. Studio Production (Gibraltar), música John Adam Mascarenhas y productor musical Carlos Jarquín.

En el videoclip de esta canción tuvimos la iniciativa de invitar a poetas de diferentes partes del mundo a servir de modelos, y desde estas líneas extiendo mi infinito agradecimiento a todos los poetas que cordialmente aceptaron nuestra grata invitación entre todos los invitados el que no es poeta es el italiano pero excelente lector actualmente radica en Nicaragua.

A continuación menciono el nombre de los modelos:

Nuby Wong (Nicaragua), Rama Wehbe (Siria), Tania Anaid Ramos González, Azula (Puerto Rico), Ester Abreu Vieira de Oliveira (Brasil), Ana María Ayala (México), Dilip Kumar Mewada (India), Irene Doura-Kavadia (Grecia), Alessandro Gallo (Italia), Shoshana Vegh (Israel), Jerusha Kananu Marete (Kenia), Les Wicks (Australia), Ekaterina Malinovskaya (Rusia), Timothée Bordenave (Francia).

La letra de esta canción ha sido traducida a varios idiomas a continuación menciono el nombre de sus traductores, y aprovecho el espacio para extenderle todo nuestro agradecimiento por el apoyo y colaboración que han hecho para llevar este mensaje de esta canción a sus idiomas materno.

Traducido del español al inglés por Teresa Mascarenhas (España), del inglés al árabe por Rama Wehbe (Siria), del inglés al hebreo por Iris Calif (Israel), del inglés al hindi por Ranjana Sharan Sinha (India), del español al griego por Irene Doura-Kavadia (Grecia), del español al portugués por Ester Abreu Vieira de Oliveira (Brasil), del inglés al neerlandés por Hannie Rouweler (Países Bajos), del español al estonio por Jüri Talvet (Estonia), del español al italiano por Elisa Mascia (Italia), del inglés al francés por Timothée Bordenave (Francia), del español al gallego por Joaquín Lourido Andrade (España), del inglés al chino por Jacky Man-leuk Yuen (Hong Kong).

http://nonsolopoesiarte.art.blog/2023/04/23/evento-ese-es-mi-libro-giornata-internazionale-del-libro/

http://alessandria.today/2023/04/24/evento-ese-es-mi-libro-giornata-internazionale-del-libro/

Karl Schoenberg con poesie di Sergio Corazzini

Grandissimo poeta italiano di un secolo fa che sembra non trascorso

almerighi

Sonetto d’autunno
.

Foglie e speranze senza tregua, foglie
e speranze; non hanno rami e cuori
cadute eguali allor che i primi ori
Autunno triste su la terra accoglie?

L’anima poi che nell’audaci voglie
si disfece con gli ultimi rossori
della sua giovinezza, in foglie e fiori
malinconicamente si discioglie.

 

E resta il cuore e resta il ramo: soli
sospiranti in un intimo richiamo
la rossa estate e il suo vivere corto.

Ma se tornino i buoni e dolci soli
primaverili, rinverranno il ramo
pien di speranza e il cuore, invece, morto.

.
*

Desolazione del povero poeta sentimentale

.

I

Perché tu mi dici: poeta?
Io non sono un poeta.
Io non sono che un piccolo fanciullo che piange.
Vedi: non ho che le lagrime da offrire al Silenzio.
Perché tu mi dici: poeta?

II

Le mie tristezze sono povere tristezze comuni.
Le mie gioie furono semplici,
semplici…

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lucia triolo:l’oleandro rosso

Lo guardo e taccio.
Mi guarda e tace
l’oleandro rosso.

Non ha minuti nel suo orologio.
La sua forma ricama
il cavo della mia mano.
Non ha altro suono
che il mio respiro
inesorabile.
Silenzio. Immobile.

Geometrie discrete,
continue io e lui.
Solo frazioni di secondi.
Piccolo infinito.

E’ furioso con me stamane,
sa che devo partire
non potrò più vederlo
né all’alba
né al tramonto.
Non vuol lasciarmi andare,
ha bisogno del mio sguardo
in tralice.

Ma forse non è poi
così importante la sua opinione.
Lascerò detto che lo cambino di vaso
quando me ne sarò andata.

Lo cambino.
Un cambio,
qualcosa cambia…
me

Domani deponetelo
su di me.

cultura :non piangere , di Stefano Polo

Non piangere.

No no ti prego

non piangere amore…

Ti vorrei vedere

sempre sorridente

un ricordo, una foto dentro me

un’immagine indelebile

un ricordo senza fine

che viaggia con me

dentro di me

come una foglia che viaggia

col suo vento.

Dentro di me

sento una voglia di stringere

questa foglia

e porla dentro il mio cuore

che batte a ritmo incalzante.

Sei la mia margherita

piena di petali d’ amore


cultura ;i miei sogni da bambino , di Stefano Polo

I MIEI SOGNI DA BAMBINO

written by: Stefano Polo

I miei sogni da bambino.
I miei sogni da bambino
erano di mille colori fugaci
il mio cuore appena nato
sognava un mondo colorato
pieno di aquiloni
che volavano su nel cielo…
Sognavo un mondo di arcobaleni
di tutti i colori
dove erano dipinti i nostri pensieri
di tutti i giorni
pieni d’amore, non distorti…
Questi sogni si perdevano nel blu
dell’ ingenuità
dove tutti i bambini come me
sognavano un mondo di felicità.
Ora non sono più piccino
ma dentro di me
è rimasto quel bambino.