(Arezzo)
Il passato
L’eremo cortonese “Le celle” prende nome da piccole grotte ricavate nella roccia e utilizzate da pastori per rifugiare se stessi e il gregge o usate da contadini locali.
La presenza di un ruscello sottostante,garantiva acqua e veniva sfruttata dai contadini per alimentare i mulini ad acqua.
Ma la sua fama è dovuta a San Francesco di Assisi.
.San Francesco arrivò a Cortona nel 1211 insieme a frate Silvestro. Ma fu grazie all’aiuto di Guido Vagnotelli che conobbe questo luogo situato alle falde del Monte Sant’Egidio. Il fraticello ne ricavò subito alcune celle, tra cui quella in cui più volte abitò ,fino a poco tempo prima della morte e dove scrisse nel 1226 il suo testamento spirituale.
La sua presenza influenzò la gente del posto tra cui anche Margherita,donna che dopo essersi accompagnata ad un ricco signore,dopo la violenta morte di questi, diventerà la sua sostenitrice e continuatrice,insieme a santa Chiara, tanto da diventare una senta lei stessa. Dopo la morte di Francesco, l’Eremo Le Celle venne sistemato e ampliato da frate Elia.
Questo luogo attraversò un periodo di abbandono fino al 1537, quando venne ceduto dal vescovo di Cortona all’ordine dei frati cappuccini. Nei secoli seguenti questo luogo di preghiera conobbe alterni sviluppi.
Uno dei tratti distintivi dell’Eremo Le Celle sono i ponti, realizzati per oltrepassare il torrente. Il Ponte Barberini venne costruito in segno di devozione ,per volere dell’omonima famiglia che segnò qui la sua presenza con Antonio Barberini, fratello del futuro papa Urbano VII.
Il Ponte del Granduca, invece, fu voluto nel 1728 appunto dal Granduca di Toscana per sostituire un vecchio attraversamento divento inagibile
Il presente
Fino al 1988 l’Eremo Le Celle fu il luogo dove si formavano i i noviziati cappuccini, considerati il terzo ordine della famiglia francescana. Attualmente in questo luogo vive una manciata di frati che accoglie i pellegrini e le persone desiderose di trascorrere del tempo in un luogo mistico, a stretto contatto con la natura. Attualmente la disponibilità per il pernottamento è di 40 posti ricavati in due casette e messi a disposizione di gruppi autogestiti.
Il luogo emana una grande spiritualità ,non solo per la sua struttura severa in pietra ma anche per la sua posizione a cavallo di una valle moltostretta che segue il corso del torrente. Fin dai primi ampliamenti di frate Elia, il complesso ha seguito l’andamento della vallata e le amenità del terreno,arroccandosi su di esso,
Colpisce i visitatori la Cella di San Francesco, ricavata nella roccia e votata alla massima austerità, com’era nello stile del santo assisiate. Nello spazio antistante la cella sorge l’Oratorio, di forma rettangolare e che era una volta il dormitorio comune Nella parte superiore dell’Oratorio si può visitare la Cappellina della SantissimaTrinità, realizzata nel 1988 durante le opere di restauro del complesso.
L’ingresso all’Eremo Le Celle è contraddistinto dall’Oratorio di San Franceschino, costituito da un’unica navata e arricchito da dipinti che raffigurano San Francesco..
Si arriva all’eremo a piedi,dopo aver visitato la cittadina etrusca e medievale di Cortona ,che affascina con i suoi scorci sul lago Trasimeno,i suoi vicoli,la piazza del Comune con il palazzo del podestà e il suo museo con i reperti etruschi. Cortona e il suo eremo sono davvero luoghi incantevoli dove ritrovare un passato denso di storia e spiritualità.








