Tocca le corde dell’anima questa lirica di Mariantonietta Valzano, portando a riflettere amaramente sul destino degli ulivi del Salento, straziati dalla xylella e oserei direi dimenticati in angoli di territorio che sta perdendo una preziosa testimonianza della sua identità. Guardando, oggi, gli scheletri muti di tronchi devastati e scarnificati, viene da sedersi in un cantuccio di terra e piangere, sì piangere lacrime per confortare l’arida realtà e lavare le immagini di irrecuperabile declino. Tanto amati, gli ulivi del Salento, oro prezioso di cui orgogliosamente si sono pregiati i nostri padri e poi ancora i nostri nonni e poi ancora intere generazioni, che hanno venerato questo tesoro e ne hanno glorificato il frutto. Oggi solo tronchi nudi di foglie e braccia che implorano aiuto. Non potevo astenermi dal commentare, in maniera personalistica e istintiva, una lirica che mi ha turbato e che mi ha fatto ricordare quanta amarezza accompagni il destino degli ulivi secolari, tra l’altro ispiratori del Premio Vitulivaria, che ho voluto chiamare così proprio in nome di ulivi e viti che sono i gioielli di un Salento magico. Grazie alll’autrice e alla sua profonda e intensa sensibilità poetica per averci donato una lirica emozionante e incisiva. [Maria Rosaria Teni]
Anime stropicciate dalla tempesta
che si ergono sopra la sconfitta
tendendo il cuore a un cielo muto…
Ancora muto…
Anime arse che in solitaria
lottano e non si arrendono.
Respirano la vita intorno
per avere speranza
si nutrono di amore e solitudine
in mezzo a un prato verde
dove ancora possono trovare il seme
di quella felicità agognata
o perduta ma mai disattesa
Anime coraggiose che rinascono
dopo che si sono spogliate di tutto
e che un giorno torneranno a fiorire
di quei frutti dolci come l’amore
e profumati come la vita
Mariantonietta Valzano
Foto Paola Trono – Olivi straziati dalla xylella nel Salento