Un gioco, solo un gioco

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Era un gioco immaginarti cieca
spifferare, tra i baffi delle gamma
e le schiene curve degli omicron,
di cavalli con la pancia di legno,
spade, orchi e soffi di saffo,
danza di esametri
e passi di giambi
mentre il Rocci imperterrito
non ci assisteva sdegnato,

come un gioco sbirciarti
tra dita bruciate di sigarette,
pareiodolie di sorrisi compiacenti
e tele disfatte ogni notte,
un gioco cercarci quando tu
non mi cercavi più e
svolazzavi tra i sorrisi delle ragazze
da marito e madrasse di svendita all’incanto.

Come fosse stato un gioco ingannare
insieme questa fine del giorno e
sorridere beffardi alla notte.

©Cipriano Gentilino
Per la Giornata Mondiale della Poesia.

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