Corde quiete
nella malinconia di cortecce sterili
coccolate in un letargo
che usurpa l’imperfezione d’un sentimento.
Parole predilette
disperse nel bivacco del buio
sorprendono
il librarsi d’un mutamento assiduo
dato da un cerchio
che gira monotono, colmo d’assenza.
S’evolve un tempo non tempo
nella solitaria stanza
contagiato a forza
da un linguaggio di carne
che non trova silenzio…
@Silvia De Angelis