
A.G. Gargani: siamo solo al principio
Ugo Morelli 12 Giugno 2022
DOPPIOZERO
“…l’unico modo fertile di ‘conservarsi in vita’
è quello di complicarla”
[Aldo Giorgio Gargani]
Con lo stile unico di chi la filosofia la vive e non solo la pensa e la scrive, ad Aldo Giorgio Gargani giocavano le lacrime dentro agli occhi, quando ci confidava, negli ultimi anni, un evento. Una sera, alla fine di un incontro, mentre il suo amato allievo Alfonso Maurizio Iacono usciva di casa, al momento del saluto, si era scoperto a dirgli: chiuditi bene il cappotto, c’è parecchio freddo stasera.
Senza forzare la mano all’intimismo, che in nessun modo riguardava Gargani – prova ne sia la scrittura di Sguardo e destino [Laterza, Roma-Bari 1988], nonostante le incomprensioni e gli usi impropri che spesso non ne hanno riconosciuto il valore di straordinaria testimonianza filosofica – Iacono inizia il contributo all’importante e meritorio gruppo di saggi che la rivista aut aut [n.393; marzo 2022] dedica al filosofo suo maestro, con una nota personale. Quella nota assume uno spessore e una rilevanza che parla di Gargani e della sua ricerca per abitare quello spazio creaturale che si colloca irriducibilmente tra il pensiero e la vita. Oltre ogni cerimoniale della scienza e criticando ogni feticcio epistemologico. Posizione che molto gli sarebbe costata in termini di un’emarginazione e una distrazione per uno dei più importanti filosofi del ‘900, che tuttora persiste… Leggo tutto su: https://www.doppiozero.com/ag-gargani-siamo-solo-al-principio