
Pensioni, maxi-taglio a chi esce prima: quanto si perdeCon Quota 102 al capolinea, l’esecutivo ipotizza una mini-riforma del sistema pensionistico che potrebbe portare al taglio degli assegni4 Giugno 2022È corsa contro il tempo per evitare di tornare, nel 2023, alla tanto temuta legge Fornero sulle pensioni. Quota 102, infatti, volge ormai a conclusione e tra poco meno di sette mesi il governo dovrà avere a disposizione un giusto piano per la revisione del sistema pensionistico. Il dialogo tra le parti non sembra ancora far emergere una posizione netta, ma tra le ipotesi c’è quella di rendere accessibile a tutti l’uscita a 64 anni con 20 anni di contributi.Taglio pensioni, a quanto ammonta la riduzioneIl confronto avviato dal governo a inizio 2022 con le parti sociali per giungere in anticipo all’auspicata mini-riforma del sistema pensionistico è ormai fermo da febbraio. A causa dello scoppio del conflitto russo-ucraino e l’aggravarsi della crisi energetica è infatti cambiato l’ordine di priorità nell’agenda di Palazzo Chigi, ma non passa giorno senza il pressing di forze politiche e sindacati per riaprire il tavolo con numerose proposte al vaglio (intanto sono arrivate le istruzioni Inps per l’anticipo con Ape Sociale, ne abbiamo parlato qui).Tra queste ci sarebbe l’opzione di rendere accessibile a tutti il canale d’uscita con almeno 64 anni d’età e 20 di contribuzione, oggi di fatto consentito solo a chi è totalmente “contributivo”. Grazie a delle simulazioni tecniche, secondo quanto riferito da Il Sole 24 Ore, è però emersa una netta riduzione dell’assegno per quei lavoratori con metodo misto che al 31 dicembre 1995 avevano meno di 18 anni di contributi. Il taglio oscillerebbe tra il 10 e il 18%, mentre il picco si registrerebbe al 18,6% per un numero limitato di lavoratori in possesso fino a 17 anni di versamenti al momento ”agganciati” al retributivo (anche se i prossimi assegni potrebbero aumentare, ve ne abbiamo parlato qui nel dettaglio).
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