La tragedia di Antigone – storie e miti greci.

Da Frida la loka.

Tra tutte le protagoniste delle tragedie greche, Antigone è forse quella che più simboleggia un non finire del conflitto tra autorità e diritto, tra leggi divine (senso ampio del termine), e leggi umane. Antigone, rappresenta la storia dall’antica Grecia fino ai giorni nostri, rimanendo sempre il simbolo di una lotta personale contro la tirannia di un potere ingiusto.


La voglia di baciarti 
in qualsiasi situazione,
in qualsiasi posto,
in mezzo a qualsiasi folla,
a metà di qualsiasi discorso,
davanti a qualsiasi persona,
a qualsiasi ora.
È estenuante. Sfiancante.
Mi divora.
Ti prego, fa che non mi passi mai !!!

In realtà, si tratta di una composizione contemporanea, spesso condivisa sui blog e social come testo anonimo.

La confusione nasce dal fatto che Antigone è simbolo di amore assoluto e ribellione, e quindi molti versi intensi vengono associati a lei anche se non fanno parte dell’opera originale.

La storia, racconta il tentativo di Antigone di seppellire suo fratello Polinice, che ha combattuto con l’altro suo fratello, provocandosi reciprocamente la morte, contro la volontà di Creonte, re di Tebe


Il figlio più giovane di Edipo, Eteocle, esilia il fratello maggiore Polinice. Quest’ultimo attacca Tebe, ma né l’uno ne l’altro l’hanno vinta perché muoiono entrambi in battaglia. Eteocle riceve le onoranze funebri, che invece vengono rifiutate a Polinice, che lo zio Creonte considera un traditore della città.
Saputo ciò Antigone – sorella di Eteocle – nonostante il consiglio dell’altra sorella, più giovane, Ismene, insiste affinché il corpo del fratello venga sepolto. Si reca quindi inizialmente da lui per rendergli omaggio da sola, e viene arrestata e condotta presso Creonte che giudica colpevoli entrambe le sorelle e decidedi imprigionarle rimproverando ad Antigone di aver disobbedito ai suoi ordini.

Ma Emone, figlio di Creonte, supplica il padre di lasciar libera Antigone, della quale è promesso sposo. Il re lo deride e ignora le sue suppliche.

Gli anziani ricordano allora al re che solo una delle sorelle ha infranto le leggi: Creonte dunque cambia idea e decide di condannare a morte la sola Antigone.

Mentre viene portata fuori da Tebe in una grotta ad attendervi la morte, l’indovino Tiresia avverte Creonte che gli dei sono molto irritati per la sua mancanza di rispetto verso i morti, e che tutto ciò porterà suo figlio alla morte.

Creonte, preoccupato, si affretta a far liberare Antigone, sepolta viva, e a far seppellire Polinice.

Emone stringe il corpo della fidanzata morta, si getta sul padre per ucciderlo, ma manca il bersaglio. Rivolge allora l’arma contro se stesso, uccidendosi. Creonte ritorna quindi al palazzo per apprendere che la moglie Euridice s’è tolta la vita dopo esser stata colpita dalla notizia della morte del figlio: resta così solo, chiuso nel suo dolore.


L’opera appartiene al ciclo di drammi tebani ispirati alla drammatica sorte di Edipo, re di Tebe, e dei suoi discendenti. Altre due tragedie di Sofocle, l’Edipo re e l’Edipo a Colono, descrivono gli eventi precedenti, benché siano state scritte anni dopo.

Sébastien Norblin, Antigone donnant la sépulture à Polynice – Public Domain via Wikimedia Commons

Antigone ed Emone, rispettivamente figli di Edipo e Creonte, erano profondamente innamorati e legati da una promessa matrimoniale.
Creonte, zio di Antigone oltre che spasimante respinto, era riuscito a mettere le mani sul trono di Tebe dopo che i legittimi eredi, Eteocle e Polinice, fratelli di Antigone, si erano affrontati in un duello mortale per entrambi.
Spinto dalla propria natura empia e malvagia, il Tiranno aveva ordinato di non dare sepoltura ai corpi dei due caduti.
Contravvenendo a quell’ordine, però, Antigone innalzò una pira e vi adagiò sopra il corpo di Polinice, cui la principessa era legata da profondo affetto.
Dall’alto di una terrazza, Creonte vide il bagliore delle fiamme del rogo e si precipitò sul posto, sorprendendo Antigone.
In preda alla collera per essere stato disubbidito e cogliendo in quella, l’occasione per potersi vendicare del rifiuto di Antigone, Creonte ordinò al figlio, il principe Emone, di seppellire viva la ragazza nella tomba di Polidice.
Emone finse di ubbidire. In realtà sposò l’amata e la mise in salvo affidandola ad un gruppo di pastori, tra i monti.
Antigone ebbe un figlio che, come tutti nella sua famiglia, portava impresso sul corpo il segno del serpente. Quando, molti anni dopo, ormai cresciuto, il ragazzo si presentò ad una gara con l’arco, Creonte lo riconobbe dal segno, lo catturò e lo fece mettere a morte.
Invano Emone tentò di salvare il figlio; alla fine uccise se stesso e l’infelice Antigone.

https://storia-e-mito.webnode.it/products/antigone-ed-emone-il-sopruso-e-la-tirannia/

Tua.

3 gennaio, 2023.

Ripubblicato su

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Margarita Salirrosas de Verdeguer e Luisa Camere condividono la loro gioia per il premio Awards del libro 2024 ricevuto ad Atene durante il Summit 2024

Foto cortesia con Irene Doura-Kavadia e Luisa Camere

COSÌ MI SEMBRA
che sono rimasto in un sogno.
la sonnolenza pomeridiana
aromi di campane
  il piccione tuba.
       Piccole trombe
       disturbano i miei sensi
       Mi riempiono i palmi di sangue.

Sveglio!  e in lontananza

Una dea scende dall’Olimpo
cerca l’acqua vuole calmarsi
la sete divorante…
Sei arrivato! Non c’era nessuna mela
Nemmeno la guerra di Parigi è stata guidata.

Lentamente, Lima, Madrid continui,
Roma e la destinazione dei tuoi sogni.

            Da lì venne il rapsodo…
            Eccoti arrivato.
            Poeta compagno
            di ore
            e lettere.

          Grazie Luisa Camere
          mostra due immagini
          tuo e mio, 
          Tu eri il Premio.

Non voglio lasciare il bellissimo sogno
Tunica bianca, 
“Leda con tulle vaporoso”

        Vostra Grazia, nello sguardo celeste
         riempiva i locali era il Palazzo.

Furgone rosso pieno di ali
carico d’amore.
Gli allori ti coronano la fronte.

Piura, 4 luglio 2024

Grazie a Dio, grazie al tuo bellissimo spirito, alla tua brillante semplicità, al tuo cuore infantile nell’accettare il gioco della dinamica, abbiamo raggiunto i nostri amati desideri e il tuo spirito inquieto ha insistito per andare alla pagina successiva PUBBLICARE ed eccoci qui Luchita, con gratitudine a Dio, alla vita che ci ha donato l’immenso sostegno delle nostre famiglie.
FELICE e FIERO DEL NOSTRO “CARICO D’AMORE”, che si è fatto strada ed è arrivato.

Grazie a Preeth Padmanabhan Nambiar, dall’India, Irene Doura-Kavadia, dalla Grecia e Johanna Devadayavu dall’India, sono gli ideatori e coloro che hanno reso possibile questo grande RICONOSCIMENTO, concedendo a “CARICATO D’AMORE” il

  PREMIO LIBRO D’ORO,

Attraverso la Fondazione Writers Capital e grazie alla persona che ci ha proposto ed è stata attenta al nostro lavoro, mi riferisco a Elisa Mascia dall’Italia, alla quale ci accomunano tanti momenti e luoghi del Mondo Poetico Letterario.
Da Elisa Mascia ho ricevuto l’invito a partecipare al PANORAMA INTERNACIONAL ARTS&LITERATURE FESTIVAL, ho ricevuto all’inizio il sostegno dell’amata Mariella Porras dal Venezuela.

Per la mia semplicità, figlia di un Paese di contadini, di genitori di provata decenza e che lavorano dall’alba al tramonto.
Ricevere questa notizia mi ha commossa al punto da piangere come una bambina, per poter raggiungere il Paradiso e ricoprire i miei amatissimi genitori del meritato orgoglio.  Sono grata, naturalmente, alla mia famiglia, che ha finalmente accettato la mia appartenenza a quello che chiamo “Il mio nuovo mondo”.
Luisa te lo dirà con parole sue.

Mia cara amica, compagna di lettere unite da “CARGADITOS DE AMOR” in un modo così bello con la purezza del cuore del “nostro bambino”.
Grazie per il tuo enorme impegno in ogni modo, nonostante il tuo piedino delicato sei riuscita a compiere la tua missione che hai fatto tua fin dal primo momento.
Scritto da Margarita Salirrosas de Verdeguer

Con infinita gioia copio le parole di Luisa Cámere.

” È stato davvero un privilegio ricevere il Golden Book Award da me e Margarita Salirrosas de Verdeguer.  Sapere che Cargaditos de amor ha viaggiato per il mondo ed è stato premiato dalla Writers International Edition è stato un onore.  Grazie Irene Doura-Kavadia per questo riconoscimento, mi sono sentito molto orgoglioso e ringrazio Dio, la mia famiglia e la meravigliosa poetessa e manager culturale che è stata l’artefice di questo legame Elisa Mascia.  Mai più felice, grato per la vita di ricevere un premio da Atene, culla della poesia, di grandi pensatori come Aristotele, Platone, Socrate, culla della democrazia e della cultura occidentale… Non dimenticherò mai questo momento che vivrà ineffabile nella mia memoria e nel mio cuore!  “磊
Luisa Camere

TAL ME PARECE
que me quedé en un sueño.
el sopor de la tarde
aromas de campanillas
arrullos de torcazas.
      Minúsculas trompetas
      alborotan mis sentidos
      llenan mis palmas de sangre.

¡Despierto! Y a lo lejos

Una diosa baja del olimpo
busca agua quiere calmar
la sed devoradora…
¡Llegaste!, no hubo manzana
Ni Paris beleidoso pastoreaba.

Despacito, Lima, Madrid sigues,
Roma y tu destino insoñado.

           De allí salió el rapsoda …
           Allí  llegaste tú.
           Poeta compañera
           de horas
           y de letras.

         Gracias Luisa Camere
         muestras dos imágenes
         tuya y mía, 
         Tú fuiste el Premio.

No quiero salir del bello sueño
Túnica blanca, 
“Leda con vaporoso tul”

       Tu gracia, en celeste mirada
        llenó el recinto fue Palacio.

Camioneta roja llena de alas
cargadita de amor.
Laureles coronen tu frente.

Piura, 04 de julio de 2024

Gracias a Dios, gracias a tu bello espíritu, tu brillante sencillez, a tu corazón niño al aceptar el juego de dinámicas, echamos mano a nuestras amadas añoranzas y  tu espíritu inquieto se empeño en ir a la página siguiente PUBLICAR y aquí  estamos Luchita, con agradecimiento a Dios, a la vida que nos puso el inmenso apoyo de nuestras familias.
FELIZ y ORGULLOSA DE NUESTRO “CARGADITOS DE AMOR”, que se abrió paso y llegó.

Gracias  a Preeth Padmanabhan Nambiar, de La India Irene Doura-Kavadia, de Grecia yJohanna Devadayavu de La India, ellos son los creadores y los que han hecho posible este grandioso RECONOCIMIENTO, concediendo ” CARGADITOS DE AMOR” el

GOLDEN BOOK AWARD,

A través de Writers Capital Fundation y gracias a quien nos propuso y estuvo pendiente  de nuestro trabajo, me refiero  a Elisa Mascia de Italia, con quien nos une muchos momentos y lugares del Mundo Literario Poético.
De Elisa Mascia recibí la invitación  para participar en PANORAMA INTERNACIONAL ARTS&LITERATURE FESTIVAL, recibí  en los inicios el apoyo de la querida Mariella Porras de  Venezuela.

Para mi sencillez, hija de un pueblo de campesinos, de padres de probada decencia y de trabajo de sol a sol.
Recibir esta noticia me emocionó hasta el llanto de niña, para que llegara al cielo y bañar de orgullo merecido a mis muy amados padres. Agradezco, naturalmente a mi familia, que finalmente han aceptado mi pertenencia a lo que llamo “Mi nuevo mundo”.
Luisa ya les contará con sus propias palabras.

Mi querida amiga compañera de letras unidas por “CARGADITOS DE AMOR ” de una manera tan bonita con la pureza de  nuestro corazón niño.
Gracias  por tu tremendo esfuerzo en todos los  sentidos, pese a tu delicado piececito pudiste cumplir con tu misión que la hiciste tuya desde el primer momento.

Margarita Salirrosas de Verdeguer

Con infinita alegría copio las palabras  de Luisa Cámere.

Fue realmente un privilegio haber sido la portadora de recibir el Premio Golden Book  de Margarita Salirrosas de Verdeguer y de mi persona. Saber que Cargaditos de amor recorrió el mundo y fue premiado por Writers International Edition ha sido un honor . Gracias Irene Doura-Kavadia por esta distinción , me sentí muy orgullosa y le doy gracias a Dios a mi familia y a la  poeta y gestora cultural maravillosa que fue la artífice de esta connection Elisa Mascia. Nunca más feliz , agradecida por la vida por recibir un premio desde la Atenas , la cuna de la poesía, de los grandes pensadores como Aristóteles, Platón , Sócrates , cuna de la democracia y de la cultura occidental.. nunca olvidaré este momento que vivirá inefable en mi memoria y en mi corazón! 磊

Sharing beautiful moments during Global Vision Summit 2024
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Lucia Triolo: a Osip Mandel’stam

O forse, compiuto il cammino, 
scaduto il tempo, tornerò, 
là–non ho potuto amare 
qui–di amare ho paura 
(Osip Mandel’ stam: Detesto la luce da “PIETRA”)

——

L’area del quadrato è colma di stupri,
dalla nascita ho perso il conto dei miei pori
stupore violentato brandisce deliqui

Osip il dissolto
vuole ancora venire a trovarmi,
per parlare.

Sono io a volerlo

Viene da lontano
lo sanno le piaghe dei suoi piedi
intrecciate ai capelli
ai sensi avvelenati,
lo sa la sua fame,
gli erutti d’aria vuoti,
gas di scarico tra singhiozzi muti nella spazzatura.

Sono io a venire

Stracci addosso pesanti dei suoi giorni,
dei suoi luoghi
Occhi nel ventre, nel petto, nel dorso
in un’ anima ormai come liofilizzata
occhi, occhi.
Lacerata occhiuta paura!

Sono io completamente cieca

là-non ho potuto amare 
rabbrividisce 

là dove, là dove? incalzo, forse
là dove amore non perdona non-amore?

qui-di amare ho paura 
mi sbatte in faccia.

Qui dove, qui dove? Aggredisco, 
“dove” paura di amare?
Siamo già al danno ultimo!

Non voglio imparare l’inferno:
imparare ad amare quando più non si può!
Non è per questo che,
come l’amore,
l’inferno è eterno,
ed è senza perdono? 

Onde delle mie poesie (Ita – Esp), Marcello Comitini.

Ripubblicato da Frida la Loka

Con stremo piacere condivido con voi amici, i versi d'un poeta stremamente sensibile quanto lungimirante dei giorni nostri, il nostro amico Marcello Comitini. 
Marcello Comitini

a Catherine, onda d’amore

Onde delle mie poesie

Sollevate dall’inquietudine perenne delle mie poesie
onde armoniose e azzurre si adagiano lungo il tuo corpo
schiumano fra i tuoi corti capelli di maschio
ti carezzano sin sulla punta delle dita.
Tra le mani le senti turgide come le vene del tuo sesso.
Vorresti immergerti nella loro sostanza
di parole e carne.

Onde misteriose e intimamente desiderate
che sfiorano anche te donna
ti carezzano con dolcezza i seni
toccano il cuore
scivolando sulla seta del tuo ventre
s’insinuano tra le tue gambe
ti fanno chiudere gli occhi e sognare.

Voi ed io all’apice del desiderio sentiamo
che l’amore ci lega
e le onde delle mie poesie ci accompagnano
come vele frementi.
Ci conducono nei porti dove oziano barche
e velieri che hanno solcato litorali di terre
dalla natura rigogliosa
dai nomi che ricordano isole
di voluttà e passione.

Cullati dalle onde dei miei versi
amiamo e speriamo.

A volte nelle mie poesie onde gonfie e rugose
si rivoltano sollevate dai venti
che giungono da città disumane
di solitudine e alienazione.
Specchi di vane speranze iniettano
il loro triste incanto
sin dentro i cuori di coloro che percorrono
lunghi viali assordati da parole che i vincitori urlano.

Onde delle mie poesie inaridite dal sole
che brucia come l’uomo intere foreste
e la calotta d’ozono che lo protegge
e uccide animali, spiana montagne
devia e ferma lo scorrere dei fiumi.

Poesie tormentate dalle pene dei deboli
dei poveri degli sfruttati dei dimenticati
delle donne stuprate
abbandonate su spiagge di sangue
degli emigranti
che chiedono aiuto a una nave
che gira su quelle acque e i passeggeri si sporgono
dagli oblò cerchiati d’oro
aprono e chiudono le braccia
li lasciano annegare in colpevole silenzio.

Tutte onde nel mare inquieto delle mie poesie
che s’infrangono sulle scogliere della ragione
dei sentimenti dei desideri.
Siete voi, amici e fratelli, uomini e donne
uniti dall’amore reciproco
per me per l’umanità per l’arte
che v’immergete e salvate l’essere abbracciando la dignità
che conosce quanto sia dura la vita
e quanti disprezzino quella degli altri.

Olas de mis poesías

Elevadas por la inquietud perenne de mis poesías
olas armoniosas y azules se relajan a lo largo de tu cuerpo
espuman entre tus cortos cabellos masculinos
te acarician, hasta la punta de los dedos;

Entre tus manos, las sientes turgentes
como las venas de tu sexo,
desearías sumergirte en la substancia, de palabras y carne.

Olas misteriosas e intimamente deseadas que a tí tambíen tocan, mujer
acariciando suavemente los senos, llegando a tu corazón
deslizándose sobre la seda de tu vientre, se escurren entre tus piernas y cierras los ojos y sueñas.

Ustedes y yo desde la cima del deseo,
sentimos que el amor nos une
y las olas de mis poesías nos acompañan
como velas palpitantes.

Nos conducen en puertos donde ociosos duermen, barcos y veleros 
que han navegado litorales de tierras, de exuberante naturaleza
con nombres que recuerdan, islas de placer y pasión.

Acurrucados por las olas de mis versos, amamos y esperamos.

A veces en mis poesías, las olas son hinchadas y arrugadas, se alzan en vuelo de vientos que llegan de ciudades deshumanas, de soledad y alienación.

Espejos de vanas esperanzas inyectan su triste encanto
hasta en los corazones que recorren, largas avenidas 
ensordecidas de palabras que los Vencedores gritan.

Olas de mis poesías, secas al sol que quema como el hombre, enteras forestas y la capa de ozono que lo protege; 
mata animales, arraza montañas, desvía y frena el curso de ríos.

Poesías atormentadas por la pena de los débiles,
de los pobres, de los explotados, de los olvidados,
de las mujeres violadas,
abandonadas en playas de sangre de inmigrantes
que piden ayuda a un barco que va,
sobre las mismas aguas y los pasajeros se asoman
de las redondas ventanillas, decoradas de oro,
abren y cierran los brazos
dejándolos ahogarse en un silencio culpable.

Todas, olas en el mar agitado de mis poesías,
que rompen contra el acantilado de la razón de sentimientos, de deseos.

Son ustedes, amigos y hermanos, hombres y mujeres
unidos del amor recíproco por mí,
por la Humanidad, por el Arte,
que se sumergen y salvan el Ser,
abrazando la Dignidad
que sabe cuán dura es la vida
y cuantos desprecian las de los otros.

Marcello Comitini

Tua

19 luglio, 2023

dal blog personale http://fridalaloka.com

Frida Kahlo, il suo mese – da Frida la Loka

Sfogliando pagine, da Frida la Loka, Lombardia

Le prime pagine del DIARIO sono un preludio al mondo surrealista che prevale nel resto del documento.
Continuamente, si nota un (equivoco?) che fa intravedere la sua indifferenza ai “fatti razionali”, suggerendo diversi modi di pensiero, ma tutti con una costante, la sua discordanza fra realtà e “illusorietà”

Diario de Frida kahlo. Traduzione e adattamento di Frida la Loka.
Immagine di portata: frammento disegno del Diario
Diego,
vero è, tanto grande, che non
vorrei, né parlar, né dormir
né ascoltar, né amar.
Sentirmi racchiusa,
senza timore al sangue,
senza tempo né magia
dentro alla tua propria paura,
e dentro alla tua angoscia e
nello stesso rumore del tuo cuore.

Tutta questa pazzia,
se te la chiedessi,
io so che sarebbe, per il tuo silenzio,
solo turbamento.
Ti chiedo violenza,
nel senza senso,
E tu, mi doni, la tua luce e calore.
Dipingerti vorrei, per averli tanti nella mia confusione,
La forma concreta
Del mio gran amor.

F.

Oggi. Diego mi ha baciata.
Ogni momento, lui è il mio bambino, il mio bimbo nato, ogni pagina, diario di me stessa.

Tua

20 luglio, 2023

Dal blog personale di http://fridalaloka.com

Ripubblicato su http://2010fugadapolis.wordpress.com

Frida Kahlo – il suo mese, il mio mese, oggi particolarmente.

Sfogliando pagine, 31 – di Frida la Loka

Un 6 luglio di 1907, nasceva Magdalena Cármen Frida Kahlo Calderón, maggiormente conosciuta come Frida Kahlo.

Diario di Frida Kahlo. Pag. 31. Traduzione e adattamento di Frida la Loka
Oggi mercoledì 22 gennaio,  1947

Tu mi piovi
io ti cielo
Tu la finezza,
L'infanzia,
la Vita
amore mio
bimbo; vecchio
Madre e centro;
blu, tenerezza.
Io ti dono il mio universo
E tu mi vivi.

Sei tu a chi oggi amo.
Ti amo con tutti i miei amori
Ti doneró il bosco
Con una piccola casa dentro
Con tutto il buono che ci sia

Nella mia costruzione,
E tu, vivrai contento,  desidero
Che tu possa vivere contento.
Anche sé, io ti darò sempre
La mia assurda solitudine
E la monotonia d'una  complessisima
Diversità di amori
Lo vuoi?
Oggi, amando gli inizi
E tu, ami

Tua

6 luglio, 2023

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Frida Kahlo, il suo mese, il mio mese – di Frida la Loka

Sfogliando pagine – di Frida la Loka

Diario di Frida Kahlo, pag. 23/24
corro in volo che accarezza con
le mie dita le rotonde colline,
forano le mie mani le umbre valli
ansiose di posseso e mi copre l'abbraccio
dei soavi rami, verdi e freschi.
Io penetro il sesso della terra intera,
mi abbraccia il suo calore e nel mio corpo
il tutto sfiora la freschezza delle tenere foglie.
La sua rugiada è il sudore dell'amante sempre nuovo.

Non è amore, non è tenerezza né carineria ,
è la vita intera, la mia, che trovai al vederla nelle tue mani,
nella tua boca, nei tuoi senni.
Tengo in bocca, il sapore a mandorla delle tue labbre.
I nostri mondi non sono mai usciti fuori.
Solo una montagna conosce le viscere d'un altra montagna.
Per momenti, fluttua la tua presenza.
Diario di Frida Kahlo. pag, 23/24. (traduzione e adattamento di Frida la Loka)
come avvolgendo tutto 
il mio essere in un'ansiosa attesa
di mattina. E vedo, sono ancora con te.
In questo momento pieno di sensazioni,
ho le mani affondate nell'arancie,
e il mio corpo avvolto dai tuoi abbracci.

Tua

5 luglio, 2023

dal blog personale di http://fridalaloka.com

Ripubblicato su http://2010fugadapolis.wordpress.com

È la pioggia – di Frida la loka

Poesia di Frida la loka, Lombardia.

Foto:  Elias Tigiser, Pexels/ Foto di portata: Dimytro Kormylets, Pexels.
È la pioggia del mattino 

Con la sua purezza che dà

la benedizione a tutti

gli esseri

Manto primordiale

che copre ogni singolo

arnese

ogni singolo pietrisco

E va là, nel profondo

scavando solchi

In nera terra

di Primavera

Senza chiedere il

permesso, perché il tutto

Le appartiene

che si fa attendere

in giornate

più lunghe di brio

più lunghe

di sentimenti

sonnacchiosi

che avvolgono

con l'aura mattiniera

amori che svaniscono,

amori che trascendono,

amori che crescono su

terso avorio...

Amori;

È la pioggia...

Tua

4 maggio, 2023

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Lucia Triolo: demone

E fuggivo da te

rubavi voce agli uccelli
non erano le cinque della sera
e le lucciole levavano stonate 
un coro muto.

Che demonio
hai scatenato
col tuo gesto perduto,
trucidata la mia eternità
ogni nervo hai appeso a un 
chiodo capovolto
terrorizzandolo di gioia
di ogni poro hai fatto ruga azzurra .

Quel demone furioso conserva
in un reliquiario
l’aria vana della felicità slacciata
che mi desti
e non si volta

fugge per le scale del mio 
ventaglio, 
canta piega su piega 
getta altrove il mantello.

Ogni me hai messo a nudo
sotto un’obliqua pioggia
come l’estrema delle terre
che hai avvistate.
e tu continui a non sapere

e io so che
se sapessi
lo rifaresti
ancora e ancora

tu non conosci mai

Plenilunio d’amore – di Frida la loka

Di Frida la loka, Lombardia

foto di #PieroGiacomelli (Ets Regalami un sorriso)
Sotto la pioggia flebile 

di aprile, luna rossa

Accesso amore

Si consuma sotto un

cerchio quasi perfetto.


Venature irregolari,

Bocche s'intrecciano

in un mare carminio

Braccia colme, tenerezza.


Profumi orientali

Evocano posti lontani

Terra sconosciuta, antica

Terra mistica

affascinante

Come questo Plenilunio

D'amore.

Tua

6 aprile, 2023.

Dal blog personale

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Lucia Triolo: antichi misteri

Non sospirare quando ti fai il letto
ai tuoi sogni potrebbe mescolarsi
il sudore dei morti
“,
N. Sachs, “A voi che costruite la nuova casa” da “Nelle dimore della morte”, ora in “Poesie”, Einaudi 2022

————

una donna, di antichi misteri 
incappucciata,
intona nenie 
senza trama
e scende cantilene
dondolando
mentre fugge
il sudore dei morti,

la fata Attraverso
l’accompagna
lungo un muro che il mondo 
respira,
sbirciando ogni tanto tra 
i chiavistelli
nel fondo del baule
il suo sudario

sopravvive a se stesso 
l’amore
?

L’abbraccio atteso

La natura si racconta a modo suo

Di Frida la loka ( Lombardia)

Tra canto e inchini, si affaccia su alberi spogli ma il loro rifugio si vede tra il bianco muto della sera prima.

Cristalli si scompongono al riflesso del sole vaporeggiano in mille sfumature, diamante che a controvoglia inizia a sciogliere quel che resta d'un altro inverno.

Le gocce cadono col sole che inizia trepidante a scaldare. Lei è da quelle parti, percepisce; la sta cercando.

Spande le ali pavoneggia e lavora, e non dimentica di agitare la coda, la natura è saggia, la predispone alegra!

Un giro a cerquio intercetta il suo volo, finalmente è arrivato il suo compagno! , fedele merlo avvolto nel suo manto d'un limpido e terso nero.

S'incontrano; come in un valzer, il suono degli altri uccelli fanno colonna sonora, sottofondo. E tutto diventa etere... mentre danzano nell'aria gelida.

Una volta giunti nel loro nascondiglio, divertiti e allegri, finalmente arriva quel abbraccio mancato, ponderato, l'avvolge con il suo battere, offrendo tepore e tanto amore in un crescendo di note musicali, che non finisce mai.

Fonte immagine: Vivek Doshi / Unplash

Tua.

23 febbraio, 2023.

Dal blog personale di

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Fattene una raggione.

Di Frida la loka, Lombardia.

Perché non tornerà.

A te.

Ti chiedi, -dove ho sbagliato?
Mentre un cristallo d'acqua si riversa sulla tua guancia e tuoi occhi chinati accompagnano la postura della testa e del collo

Una mano appoggiata sul mento, per reggerlo mentre l'altro braccio si effonde, divaricato sul tavolo.
Lo sguardo ofuscato cerca di plasmare immagini, ma non ci riesce.

La domanda è sempre quella o quasi, -perché?
Il silenzio è accanto, ma il frastuono anche...
Il cuore si fa piccolo e non batte, galoppa velocemente.

L'universo, il tuo; ora è come quella biglia sul portagioie vicino alla porta, diminuto e fragile ornato da scintillanti colori, come le stelle in un cielo sereno, ma non fai caso...

Piuttosto quello che arriva, è un'aria gelida che traffigge, lacera viscere, dissangua l'anima.

E ti chiedi ancora, - e se tornasse? Avrà peso la sofferenza?, e il tempo?, avrò fiducia un'altra volta?

Tua.

12 febbraio, 2023

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l’ora dell’inizio

Vi ho amati? Male forse,
ma eravate miei!
ogni oggi forse ho sbagliato 
con voi
eravamo gli inizi

Passavamo insieme
le ore, i giorni
ci assaggiavamo cannibali
come cibo per la nostra carne.
eravamo gli inizi

soffrivamo insieme
le lacrime, i dolori
la strana voglia di farla finita e 
la sua gemella: quella di 
di continuare
con almeno qualcuno di me
eravamo gli inizi

In attesa di chi?
Di noi certo, ma di noi nuovi
facevamo dei cenni
tracce di roccia tra
la bocca e il cuore

E siamo ancora in attesa
l’uno con l’altro
l’uno per l’altro 
della nostra novità
di quell’inizio che eravamo

L’ andare via ha sempre un ritornare
va sù, poi giù
disegna come un cerchio magico che
non si chiude mai.

La storia dell’ amore
forse, 
non ci ha toccati.
Ma io vi ho amati.

Sguardo assente

Di Frida la loka ( Lombardia)

Me ne accorgo sai? Io ti vedo
Invece tu? Tanti pensieri, insoddisfazioni,
domande senza risposte, tanta malinconia, solitudine immersa fra tanti, ma quanti veri?

Non ti manca niente per essere felice, invece...
Sempre quello sguardo;
Perso nel nulla, nell'infinito che nessuno ha mai raggiunto nemmeno tu ne riuscirai.

Una camuffata indifferenza evoca, suplica, implora affetto, tenerezza, serenità che mai usciranno dalle tue labbra, perché non è nel tuo; chiedere... amore.
Di Frida la loka

Tua.

6 dicembre, 2022.

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E sarà autunno?- da Frida la loka.

Lombardia

E siamo qui; ancora. Il sole immutato offre il suo candore più vitale come se no fossimo ad un passo di Natale, come se no fossimo in guerra.

Il mare increspato, le sue onde che colpiscono la pietra, una, due, infinitamente è sempre lui, semplicemente cambia colore secondo le sue emozioni.

Qualche telo copre la fine sabbia e uno ch'alto umano si fa abbraciare dall'acqua.

La maggior parte delle piante, con un verde e brillante fogliame, qualcuna di loro ingiallita per terra e un timido fiore ancora nasce trionfalmente.

Per quanto mi riguarda, m'affascina il lago, mi rassicura; quando giovane, sfidavo le onde in mare aperto con la gagliardia propria della spensieratezza, addirittura pazzia osserei.

Adesso mi cula il calmo e sereno, quando le gocce l'ho stuzzicano la sua pelle si'arriccia e i pesci vanno a rifoccillarsi.

E io osservo. Pensieri; tanti.

Vincitori e vinti, siamo qua, nessuno va molto lontano.
Su oppure giù...
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Tua.

1 novembre, 2022.

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Lo so, è di giorni fa, pubblico solo oggi perché sono stata travolta da tante situazioni da risolvere e non postergabili. Quella giornata era bellissima e quel sole fu l’ultimo; preludio d’un autunno che arrivò proprio il giorno successivo.

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Diego Rivera su Frida Kahlo.

Frida la loka ( Lombardia)

Beh, nessuno è perfetto..

“Frida è acida e tenera, dura come l’acciaio e delicata e fine come l’ala d’una farfalla.
Adorabile come un bel e profondo sorriso e crudele come l’amarezza della vita”

“Frida es ácida y tierna, dura como el acero y delicada y fina como el ala de una mariposa. Adorable como una bella y profunda sonrisa y cruel como la amargura de la vida.”

Tua.

25 novembre, 2022.

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Ossa rotte

Di Frida la loka ( Lombardia)

Distrutta giaccio, in modo informe, un’ammaso non ben preciso;

Carne adesso più molle con osse che inchiodano da per tutto dando molto fastidio.

Pure la lenzuola sembra pungere, quando in altri momenti non te ne accorgi nemmeno ch’è lì, in entrambi casi, raccoglie sudore che il corpo emana, talvolta sono due che depurano la pelle e la lenzuola serve come corda ferma da dove afferrarsi.

Libreria multimediale W.press

Oggi sola; sofferenze al musculo (che domina tutto), irriggidito dalla vita, dal passare del tempo, da tanti vocaboli detti a sua volta col rigor della delicatezza; rimasti incisi a sangue però;

in atessa siano cancellati… ma non credo accada. Neanche un profondo vento di scirocco porterebbe con loro.

Per ora, mi devo accontentare, far passare il temporale, ma remare da sola ogni volta si fatica di più.

Di Frida la loka

Ci sarà un domani o un dopodomani e ci sarà pure il sole, anche sé il vento gelido mi darà quattro sberle in faccia. Sarò pronta per aprire le finestre e fare un accumulo di carne, lenzuole e ossa.. e fare pulizia.

Tua.

24 novembre, 2022.

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Traditrice

E son passate l'estaggioni siamo ancora una volta in autunno.  Momento di riflessione, momento di bilancio, momento di paura, momento d'incerrezza, momento per fermarsi, momento per chiedersi; perché... 

Perché siamo qui, perché siamo arrivati a questo punto... D'un tempo a questa parte la mia maggior preoccupazione è mio figlio. Gli ho mentito, l'ho tradito. L'ho portato al mondo pensando di farlo crescere sereno, felice... Un mondo da esplorare;
gli avevo promesso.

Ancora due annetti e andrai a fare il rito sacro della vendemmia, gli avevo suggerito.

Potrai trovarti un lavoretto mentre fai l'università,gli avevo detto.
Oggi mi sento una traditrice; traditrice involontaria, ma è così. Cosa gli aspetta? Nemmeno noi lo sappiamo.

Non sappiamo neanche se ci sveglieremo domani. Ho fatto promesse che non so se sarà in grado di portar avanti e non è stata una mia decisione.
È mio figlio, non tuo maledetto! 
Da Frida (il piccolo)

Tua.

10 ottobre, 2022.

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La valle delle regine

VALLE DELLE REGINE
Il mio viaggio è finito
Sono in piedi sul bordo
e chiudo gli occhi
a questo mondo di bugie
la mia volontà è infranta
è la fine di tutti i miei sogni
la mia anima brama
attraverso la valle delle regine
la mia rosa appassita
non fiorirà mai più
la terra è secca
è giunto il momento di morire
la mia fede mi ha lasciato
hanno rubato tutti i miei sogni
oh seppellitemi
nella valle delle regine
la mia ricerca è terminata
il mio nome è scolpito nella pietra
sulla parete del tempio
oltre il corridoio di Osiride
nessun sacro raggio di sole
illuminerà le mie tombe dei sogni
non tornerò
dalla valle delle regine"

(Dalla tomba di Nefertari)


Gli Egizi conoscevano la Valle delle Regine  con il toponimo di : Ta set neferu.


Contenuto: proprietà esclusiva di: “storia egizia” (karol Bossi e team).

Fonte:  foto  proprietà esclusiva di “storia egizia”.

Fonte:  foto  proprietà esclusiva di “storia egizia”.

Tua.
8 agosto, 2022.

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