Ancora sa di Primavera, di Frida la Loka, (IT-ESP)

Poesia di Frida la Loka, Lombardia

E il divino se la gode, 
la tua presenza profuma tuttora
volteggia in mille giri
una brezza impazzita
confusa ti porta
non sapendo nemmeno lei
da dove arriva e dove è diretta, ti si vede splendente
tra cespugli ancora in fior.

Il grande vaso in cotto
crea un dipinto a olio
un bouquet di begonie
ibisco, fresie e petunie
rifiutano di chiudersi
facendo a gara per la soppravvivenza
il divino li protegge e regala vigore.

Tuttavia in fondo a quel profondo verde
che permea tra i vecchi muri del borgo
si intravedono nei giardini di case senz'anime, sfumature
delle tonalità autunnali
foglie senza padrone, senza destino
vagano facendo mucchio
e un venticello bramoso
conosce il tempo, esso sa che il momento del cambio è arrivato.    
Immagine: Pexels, (Lina 
Kivaka). Immagine portata: Pexels(Dagmara Dombrovska)

Todavía sabe a Primavera

Y el divino disfruta,
tu presencia aún perfumada
en mil volteretas
una brisa enloquecida
confundida te lleva
no sabiendo ni siquiera ella
de donde viene y hacia donde va, se te ve esplendido
entre arbustos todavía en flor.

La grande maceta en terracota
crea un cuadro en olio
un bouquet de begonias
hibisco, fresias y petunias
se niegan a cerrarse
compitiendo por la sobrevivencia
el divino las protege y regala vigor.

No obstante en fondo a aquel verde profundo
que penetra entre viejos muros del casco antiguo
se divisan en jardines de casas sin almas,
matices de tonalidades otoñales
hojas sin dueño, sin destino
deambulan formando una montaña
y un vientecito deseoso
conoce el tiempo, aquel sabe que el momento del cambio ha llegado.

Tua

30 settembre, 2023

Dal blog personale di http://fridalaloka.com

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Il lago

Di Frida la loka ( Lombardia)

Le sponde aride d'state, umide bagnate di nebbia d'autunno.

Non c'è vento, non c'è brezza, solo il rorido che hai lasciato nella bruma che emana il lago.

Salato, sull'acqua dolce, accogliente...

Seduta sulla roccia scomoda bagnata, muttilo l'erba giallastra che mi circonda,

mentre aggrappo qualche pietrisco gioccarellando fra le dita...

Butto uno dopo l'altro , unico rumore che torna; cerqui, tanti che accrescono la figura.

Lo sguardo svanisce là dall'altra parte del riflesso dei tronchi alti e snelli di pini secolari.

Ondeggianti ballerini nell'acqua mutta.
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Tua.

26 ottobre,  2022.

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E sarà autunno?- da Frida la loka.

Lombardia

E siamo qui; ancora. Il sole immutato offre il suo candore più vitale come se no fossimo ad un passo di Natale, come se no fossimo in guerra.

Il mare increspato, le sue onde che colpiscono la pietra, una, due, infinitamente è sempre lui, semplicemente cambia colore secondo le sue emozioni.

Qualche telo copre la fine sabbia e uno ch'alto umano si fa abbraciare dall'acqua.

La maggior parte delle piante, con un verde e brillante fogliame, qualcuna di loro ingiallita per terra e un timido fiore ancora nasce trionfalmente.

Per quanto mi riguarda, m'affascina il lago, mi rassicura; quando giovane, sfidavo le onde in mare aperto con la gagliardia propria della spensieratezza, addirittura pazzia osserei.

Adesso mi cula il calmo e sereno, quando le gocce l'ho stuzzicano la sua pelle si'arriccia e i pesci vanno a rifoccillarsi.

E io osservo. Pensieri; tanti.

Vincitori e vinti, siamo qua, nessuno va molto lontano.
Su oppure giù...
Libreria gratuita w.press

Tua.

1 novembre, 2022.

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Lo so, è di giorni fa, pubblico solo oggi perché sono stata travolta da tante situazioni da risolvere e non postergabili. Quella giornata era bellissima e quel sole fu l’ultimo; preludio d’un autunno che arrivò proprio il giorno successivo.

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Doppo la pioggia – da Frida la loka

Lombardia

Da Frida la loka
Si fa mattino, le ultime gocce scorrono 
Pulito cielo, lavato, azzurro
I fusti coperti a punto d'esplodere da tant'acqua, che un tiepido sole non prosciuga mai.

I peccatori oggi stanno meglio
La salvezza da la su è arrivata purificando possibili vizi, traviamenti; la schiena è meno pesante, si cammina adagio.

Passi leggeri si mescolano nel frastuono del brulicante paessaggio.
Da Frida la loka

Tua.

4 novembre, 2022.

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Autunno, Maria Cristina Sabella

Autunno

Virgulto spoglio

da vesti vermiglio

treman solitari

allo sfiorar

del gelido vento

notturno,

un sussurro

nello scricchiolio

sordo,

un riccio si addormenta

sotto la foglia,

spoglia l’anima

sotto le stelle,

sette sorelle

s’addormentan

cullate dalle nenie,

lava la pioggia

le gocce dalle guance

quando suonan le capane

nel virente prato ,

una preghiera

sfiora il Creatore

e

l’odor del ciclamino in fiore

inebria il cuore.

(@Sabella Maria Cristina 13 Ottobre 2022)

La brocca

Da Frida la loka ( Lombardia)

L'autunno, una volta lo guardavo in ogni sua mossa; lenta e parsimoniosa, pregustavo quell'accenno d'aria fredda che accarezzava la pelle, i profumi erano delicati, direi quasi fragili, come lui.

Era un'attesa desiderata; stimolante, allora i suoi colori diventavano luminosi brillanti e io mi accendevo, brillavo anch'io. L'attesa ne valeva la pena.

Il mio essere dipendeva dai sui sussurri, le sue mosse... atteggiandomi accomodantemente nei suoi confronti.

I fiori appassiti in una brocca in vetro verde; si intravede l'acqua sporca oramai, ammuffita, saranno giorni che sono lì, ad aspettare...
Da libreria multimediale.

Tua.

11 ottobre, 2022.

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Luminosa essenza

Da Frida la loka (Lombardia)

A dir il vero, oggi mi hai sorpresa. La giornata mi hai donato; e sai che ho un debole per te.

Sei comparso quando ormai non ci aspettavo... all'improvviso.
D'altronde, lo fai sempre, giochi di speculazione?, un segno in codice per dire: - ci sono? oppure semplicemente un accenno del tuo baglior giallo-verde per rassicurare anime volubili.

E io ho raccolto questo mazzo di raggi dorati, come un bouquet appena preparato per me, fresco e tiepido al contempo e l'ho annusato come candidi gelsomini in primavera.

Corpo luminoso prediletto sei tu, sei tornato e avrei giurato che hai pure schizzato un febbril sorriso autunnale,anche questo; solo per me.

Illusa e conformista, questa sono; sognatrice di utopie azzurri verdi che tolgono il fiato.

Tua.

3 ottobre, 2022.

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Dilagnato autunno

Da Frida la loka ( Lombardia)

Autunno; questo non è come un'altro, passato a vedere tramutare il verde incandescente e colori spegnersi fino ad un marroncino. 
Successione infinita di eventi che di poetico ne ha ben poco.
Un futuro poco promettente, incerto...
L'anima erra sbattendo di qua, di là, confusa, offuscata, portando alla memoria ricordi; qualcuno serve ad aggrapparsi per cercare il sentiero perso nel buio che arriva presto e fa scardinare la via.
Questo; non è un autunno come tanti altri, le luci filtrano i vetri sporchi, evidenziando la polvere giacente s'un antico legno.
Non resta altro; accontentarsi aspettando il tempo delle castagne, funghi; sentire l'odore del fumo ch'inonda le valle, annebbiando la vista; il cuore.
Da Frida.

Tua.

28 settembre, 2022.

Dal blog personale

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Niente di grave – Eugenio Montale

Da Frida la loka ( Lombardia)

Forse l’estate ha finito di vivere.
Si sono fatte rare anche le cicale.
Sentirne ancora una che scricchia è un tuffo nel sangue.
La crosta del mondo si chiude, com’era prevedibile se prelude a uno scoppio. Era improbabile anche l’uomo, si afferma.
Per la consolazione
di non so chi, lassù alla lotteria
è stato estratto il numero che non usciva mai.
Ma non ci sarà scoppio. Basta il peggio
che è infinito per natura mentre
il meglio dura poco. La sibilla trimurtica
esorcizza la Moira insufflando
vita nei nati-morti. È morto solo
chi pensa alle cicale. Se non se n’è avveduto
il torto è suo.

Tua.

27 settembre, 2022.

Dal blog personale

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Autunno, di Giuseppe Pippo Guaragna

Autunno

Nei toni d’ambra splende la betulla,

nel radioso tramonto della sera

e tende verso l’acero i suoi rami,

come tenera amante,

attratta dal carminio delle foglie.

Fiorisce il ciclamino

nelle forre e nei fossi,

rosseggiano le bacche

ai bordi dei sentieri,

vanno nel cielo nuvole e gabbiani.

Si va nei boschi in cerca di castagne,

si raccolgono funghi

mirtilli ed uva spina,

prepara le cataste il taglialegna,

s’accendono i camini.

È arrivato l’autunno

con le melanconie dei giorni uggiosi,

con i venti impetuosi,

che rendono di gelo anime e volti

e fan desiderare,

che il tempo passi e torni primavera.

GPG