Da Frida la loka ( Lombardia)
L'autunno, una volta lo guardavo in ogni sua mossa; lenta e parsimoniosa, pregustavo quell'accenno d'aria fredda che accarezzava la pelle, i profumi erano delicati, direi quasi fragili, come lui.
Era un'attesa desiderata; stimolante, allora i suoi colori diventavano luminosi brillanti e io mi accendevo, brillavo anch'io. L'attesa ne valeva la pena.
Il mio essere dipendeva dai sui sussurri, le sue mosse... atteggiandomi accomodantemente nei suoi confronti.
I fiori appassiti in una brocca in vetro verde; si intravede l'acqua sporca oramai, ammuffita, saranno giorni che sono lì, ad aspettare...

Tua.
11 ottobre, 2022.
Dal blog personale
Ripubblicato su