Ancora sa di Primavera, di Frida la Loka, (IT-ESP)

Poesia di Frida la Loka, Lombardia

E il divino se la gode, 
la tua presenza profuma tuttora
volteggia in mille giri
una brezza impazzita
confusa ti porta
non sapendo nemmeno lei
da dove arriva e dove è diretta, ti si vede splendente
tra cespugli ancora in fior.

Il grande vaso in cotto
crea un dipinto a olio
un bouquet di begonie
ibisco, fresie e petunie
rifiutano di chiudersi
facendo a gara per la soppravvivenza
il divino li protegge e regala vigore.

Tuttavia in fondo a quel profondo verde
che permea tra i vecchi muri del borgo
si intravedono nei giardini di case senz'anime, sfumature
delle tonalità autunnali
foglie senza padrone, senza destino
vagano facendo mucchio
e un venticello bramoso
conosce il tempo, esso sa che il momento del cambio è arrivato.    
Immagine: Pexels, (Lina 
Kivaka). Immagine portata: Pexels(Dagmara Dombrovska)

Todavía sabe a Primavera

Y el divino disfruta,
tu presencia aún perfumada
en mil volteretas
una brisa enloquecida
confundida te lleva
no sabiendo ni siquiera ella
de donde viene y hacia donde va, se te ve esplendido
entre arbustos todavía en flor.

La grande maceta en terracota
crea un cuadro en olio
un bouquet de begonias
hibisco, fresias y petunias
se niegan a cerrarse
compitiendo por la sobrevivencia
el divino las protege y regala vigor.

No obstante en fondo a aquel verde profundo
que penetra entre viejos muros del casco antiguo
se divisan en jardines de casas sin almas,
matices de tonalidades otoñales
hojas sin dueño, sin destino
deambulan formando una montaña
y un vientecito deseoso
conoce el tiempo, aquel sabe que el momento del cambio ha llegado.

Tua

30 settembre, 2023

Dal blog personale di http://fridalaloka.com

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Lucia Triolo: i giorni del silenzio

C’è una strana immobilità oggi nello spazio
non la capisco e un po’ la temo
come se volesse cadermi improvvisamente
addosso.
Ricorda quella della belva
pronta a spiccare il salto 
sulla preda

Se qualcosa m’accarezza
oggi o ancora non è il giunco che si piega
al mio passaggio
né l’uscio di una porta aperta
su invisibili occhi che sai che ci sono
ma non sai se son dolci o indagatori
né il tuo ricordo sempre coronato di spine e
sanguinante

C’è una strana immobilità 
oggi 
sul foglio dell’anima
come se fosse cresciuto poco e
niente ci si potesse scrivere sopra
Ricorda la profonda stanchezza
di ciò che deve sempre cominciare e 
mai ha inizio

 Se qualcosa m’ accarezza oggi o ancora
è il silenzio

non sono che una sua voce

Elegia d’autunno,Gabriella Paci

Curo la mia anima con

la voce del vento tra  le foglie,

i colori di fiamma e d’ocra con sprazzi

di verde sulla tavolozza del crinale.

Curo il mio corpo con

Il cammino sul tappeto molle

di muschio che emana aroma

di terra, di resina e foglia.

Ascolto  la risata lieve del ruscello

e il respiro del bosco che si unisce

al canto degli uccelli nel folto là

dove la luce fa capolino  a tratti

nel saluto del giorno che si tinge

di rosso e d’arancio prima di cedere

il limite alla notte ancora tenera

come sa essere una carezza  di commiato.

Si sciolgono i nodi dell’inquietudine

nell’abbraccio di tronchi e di foglie,

nel  dolce sopore della sera che

sa di mosto e castagne  mentre

si posa sulle ciglia il ricordo di

quaderni aperti a sillabare i domani

ancora da scrivere con l’inchiostro

della scuola appena aperta sulla vita.

Photo by Abi Greer on Pexels.com

Lucia Triolo: questioni di metafisica strapazzata

Ho rinunciato alla mia terra, a te, 
a tutto
non sapevo se ero come gli altri
oppure diversa. 
Un po’ almeno,
o tanto.

Seminavo segnali cantando alla luna 
come i lupi mannari
e poi li cercavo nelle autostrade 
della solitudine.

Mi si è messa sotto la lingua 
ogni differenza
voleva che l’assaporassi, che la sciogliessi
in bocca.
Voleva anche che la digerissi?
Non so, non ne abbiamo parlato.

Sono andata in un’ isola deserta
tanto deserta che 
non c’ero nemmeno io
anzi tanto deserta che 
non c’era nemmeno lei

E adesso che si fa?
All’ alba di ogni domanda non so più 
dove sono
al tramonto di ogni risposta non so più 
se ci sono,
il mio ritratto m’ ingoia

ma ciò che importa è il resto.
Che la verità non s’infuri
per carità!
Non è di lei che parlo

Oggi, 25 settembre è la giornata mondiale dei sogni…

Ecco una poesia per celebrarli

I sogni sono chimere

Ci illudono i sogni e colorano notti senza stelle

nel baluginare di chimere variopinte

che ci smemorano del tempo e degli affanni

Incantano i sogni e ci regalano brividi

di felicità nel caleidoscopio della fantasia

che rende possibile ogni desiderio.

Restano appesi alla ciglia del mattino

 ci bagnano le labbra con un sorso di sole

nel tremolìo di un’alba di temporali…

Sono il  tappeto magico con cui

volare sopra il grigio della quotidianità

 immaginando  terre lontane dove

viaggiare senza sentire il peso del

bagaglio che abbiamo sulle spalle

e illuderci di vivere altra vita.

Photo by Jeremy Bishop on Pexels.com

Poeti: Alfonso Gatto e la poesia ermetica, di Caterina Alagna

A mio padre

Se mi tornassi questa sera accanto

lungo la via dove scende l’ombra

azzurra già che sembra primavera,

per dirti quanto è buio il mondo e come

ai nostri sogni in libertà s’accenda

di speranze di poveri di cielo,

io troverei un pianto da bambino

e gli occhi aperti di sorriso, neri

neri come le rondini del mare.

Mi basterebbe che tu fossi vivo,

un uomo vivo col tuo cuore è un sogno.

Ora alla terra è un’ombra la memoria

della tua voce che diceva ai figli:

«Com’è bella la notte e com’è buona

ad amarci così con l’aria in piena

fin dentro al sonno». Tu vedevi il mondo

nel plenilunio sporgere a quel cielo,

gli uomini incamminati verso l’alba.

Biografia

Alfonso Gatto nasce a Salerno nel 1909. Scopre la sua passione per la poesia e la letteratura frequentando il liceo classico della sua città. Dopo il diploma decide di continuare gli studi universitari a Napoli, ma sarà costretto a lasciarli a causa di problemi economici. Sposa la figlia del suo professore di matematica con la quale fugge a Milano. Da quest’amore nasceranno due figlie. Dal punto di vista lavorativo ha una vita piuttosto inquieta. Nel corso della sua vita, infatti, svolgerà diversi lavori: dapprima commesso di una libreria, poi istitutore di collegio, correttore di bozze, insegnante e giornalista. Antifascista dichiarato, nel 1936 viene arrestato e condotto nel carcere di San Vittore dove vi resterà per sei mesi. Nel 1938 insieme a Pratolini fonda la rivista Campo di Marte, un periodico riconducibile all’ermetismo fiorentino che resterà attivo solo per un anno. Nel 1943 entra a far parte della Resistenza. Dopo la guerra diventa il direttore di “Settimana” e inviato speciale de “L’Unità”, assumendo un ruolo di spicco nella letteratura comunista. Ha scritto diverse raccolte poetiche: Isola (1932), Morto ai paesi (1937), Il capo sulla neve (1949), La forza degli occhi (1954), Osteria flegrea (1962), La storia delle vittime (1966), Rime di viaggio per la terra dipinta (1969). Nel 1976 perderà la vita in un incidente stradale. 

In quell’inverno

Dicevi: basterebbe restasse tra noi

il modo di chiamarci, il modo di tacere.

Dicevi: tornerà quest’ansia di stare insieme

in ascolto di noi come del vento,

passerà il bicchiere di mano in mano…

Ora la vita non ha più contento,

nel dividerci ognuno alla sua vita

che lo porta lontano.

Non è rimasto nulla, la memoria

a volte accende il fuoco, chiama le ombre

a sedere, a tacere in quell’inverno.

Poetica

Alfonso Gatto è uno degli esponenti più importanti dell’ermetismo italiano. È possibile, però, conoscere a fondo la sua vita poetica solo a partire dal 1932, anno in cui pubblica la sua prima raccolta, Isola. Poche sono, infatti, le notizie della sua giovinezza a Salerno. Si ignorano quali siano state le sue prime letture e gli incontri con intellettuali di rilievo. Senz’altro quel periodo inquieto e turbolento ha influito sulla sua poesia. Isola, definita dal poeta stesso come ricerca di assolutezza naturale, è una raccolta pienamente ermetica che si traduce nella scelta di un linguaggio allusivo, rarefatto e senza tempo. La sua è un poesia dell’assenza, del vuoto, caratterizzata dal frequente ricorso alla melodia. Gatto resterà fedele a questa poetica fino al 1941. Dopo la guerra, infatti, sembra allontanarsi dal disimpegno ermetico per avvicinarsi a temi più espliciti, come il dolore degli uomini causato dalla seconda guerra mondiale. Periodo che lo vede coinvolto come protagonista nella Resistenza e che, nella produzione di raccolte poetiche, sfocerà in versi che mettono in luce la sua esperienza bellica.  La raccolta di poesie che più ha attratto l’attenzione dei critici è La forza degli occhi, per il carattere visionario della poesia, in cui si assiste a un’unione di ermetismo e surrealismo che vede Gatto dare maggior spazio all’immaginazione piuttosto che al sentimento. 

Due temi ricorrono spesso in tutta la sua produzione poetica: la memoria, espressa in immagini idilliache e oniriche; e l’amore, tema principe presente in tutte le poesie e che viene presentato in tutte le sue sfaccettature. 

In un soffio

Risvegliare dal nulla la parola.

È questa la speranza della morte

che vive del suo fumo quando è sola,

del silenzio che ventila le porte.

Il passato non cessa di passare

e l’odore che sparve è l’aria calda

che ferma gli oleandri lungo il mare

in un soffio di mandorla e di cialda.

LA MEMORIA DEL CUORE, di Miriam Maria Santucci

#Alzheimer

💔 LA MEMORIA DEL CUORE

Cammini sul viale lentamente,

lo sguardo vuoto, pieno di stupore.

Ricordi il suo nome ed il suo volto

e la voce che parlava dolcemente,

ma non ricordi altro e non trovi

colui che accanto a te restava sempre.

Non sai chi sei… Non sai più ricordare…

Stringi forte il guinzaglio del tuo cane

ed esso con amore t’accompagna,

si ferma e s’accuccia sulla terra

dove ora riposa il suo padrone…

Riaffiora un ricordo flebilmente

e scivola pian piano dentro il cuore…

Sfiori con le tue mani quella croce

poi t’inginocchi e t’appresti a pregare,

ma rimani in silenzio a mani giunte

perché hai scordato tutte le parole.

T’aggrappi a quel guinzaglio nuovamente…

Appoggi la tua testa sul tuo cane

con un misto di dolcezza e di dolore.

Unico filo che ancora ti consente

di risvegliare la memoria del cuore…

#MiriamMariaSantucci

Due parole semplici sulla guerra tra i sessi…

In principio c’era la tragedia greca, ad esempio Medea. Poi un tempo i rapporti di coppia disfunzionali, anomali erano propri della drammaturgia. Come non ricordare “Il padre” di Strindberg e “Casa di bambola” di Ibsen? Già alcuni scrittori avevano anticipato i tempi, descrivendo “la lotta dei sessi”. Per lo stesso Pasolini la coppia moderna era malata. Woody Allen aveva rappresentato le difficoltà e le incomprensioni della vita di coppia, talvolta analizzandole con la psicanalisi.  Fellini aveva mostrato l’inadeguatezza del maschio maturo moderno nei confronti del femminismo e del cambiamento dei costumi con il protagonista Snaporaz in “La città delle donne”. Gaber cantava le difficoltà dello stare insieme in belle canzoni come “Il dilemma” e “Un uomo e una donna”. Oggi la lotta dei sessi è diventata la guerra dei sessi. Un tempo lo stare in coppia salvava le persone dalla solitudine, dai problemi, dai guai. Era un’opportunità di crescita. Oggi la coppia può essere luogo di conflitti, di violenza, di sopraffazione, come non mai. I rapporti umani, sentimentali sono sempre più brevi, sempre più usa e getta. Le persone si annoiano presto, si stancano presto, hanno molte più opportunità di innamorarsi di altri/e. Gli strascichi e le conseguenze di una fine logorano e rovinano le persone dal punto di vista economico, affettivo, familiare, insomma per quel che riguarda la qualità della vita, la stabilità psicologica. Oggi si registra un boom di relazioni disfunzionali, di amori tossici. Le discussioni avvengono all’ultimo sangue, si covano risentimenti per mesi, anni fino all’esplosione. Il buon senso, che come scrivono i filosofi non è senso comune, è sempre più prerogativa di pochi. Talvolta le persone non hanno senso della misura e vogliono imporsi sull’altro/a. In certe coppie entrambi vogliono avere sempre ragione. Ci sono persone che interagiscono con schemi e modelli di riferimento del tutto errati. È un attimo passare dal grande innamoramento alle reciproche accuse, al trattare i/le partner come un/a nemico/a.  I casi di violenza domestica, di stalking, di minacce, di violenza psicologica, di femminicidi non si contano e sono sempre più frequenti. Spesso ci sono di mezzo i figli e alcuni/e dipingono l’ex partner ai pargoli come un mostro. Per alcuni/e la colpa è sempre altrui, il lato patologico è sempre altrui. Alcuni uomini si trasformano e da inguaribili romantici premurosi diventano aguzzini. È delinquenziale dire che certe donne sono masochiste o si innamorano sempre dell’uomo sbagliato, perché certi uomini nascondono bene la loro parte terrificante e poi al cuore non si comanda.   Le donne sono sempre più forti, più agguerrite e non vogliono più essere usate come oggetti, rivendicando la loro autonomia.  Inoltre gli agenti patogeni provenienti dalla società,  dal mondo esterno sono i più disparati. Quante persone vengono distrutte dal partner o dalla partner? Oggi la coppia più che un’ancora di salvataggio è un’occasione per slatentizzare la propria aggressività, per sfogare sull’altro le frustrazioni e i complessi. Se stare insieme, finché c’è l’innamoramento può essere una valida terapia senza setting, talvolta la coppia diventa patologica e, soprattutto in caso di separazione, ecco che si arriva in un attimo all’abbruttimento delle persone, all’inasprimento dei rapporti, allo sfociare nella violenza. Dalla dedizione totale, dall’esperienza totalizzante alla rottura definitiva il passo è breve, spesso basta un piccolo litigio. E poi alcune persone oltre a sentirsi insoddisfatte all’interno di una coppia si sentono sole. La coppia in certi casi non tira più fuori dai guai, ma ne crea ulteriori, spesso inaspettati, a cui non si riesce a far fronte. La stessa psicologia un tempo prevedeva solo la cura del singolo individuo, ma negli ultimi decenni si è diffusa la terapia di coppia, ovvero la terapia sistemica. I terapeuti per ristabilire un rapporto sentimentale analizzano “l’incastro di coppia”, cercano di far ricordare ai due perché si sono scelti, le ragioni per cui si sono piaciuti. Ma le coppie scoppiano lo stesso, spesso dopo una breve vita, dopo tentativi di riappacificazione. Non ci si accontenta più e se si può avere di meglio si lascia. La capacità di sopportazione è molto diminuita nelle persone oggi. Dopo uno screzio riconciliarsi è sempre più difficile. Oggi le donne dicono serenamente: “se non va, non va”. Sono lontani i tempi della subalternità delle donne, che è durata fino agli anni’80 ed è testimoniata ad esempio dalle belle canzoni di Mia Martini. Oggi le donne sono il sesso forte, sono sempre più protagoniste, pur tra mille difficoltà. Gli uomini accusano le donne di essere troppo spregiudicate, di volere tutto, di non essere mai soddisfatte. Le donne dicono che gli uomini di oggi sono degli eterni Peter Pan e che non ci sono più gli uomini di una volta.  Gli avvocati matrimonialisti guadagnano delle fortune.  Dove sono finite quelle coppie che stavano insieme per tutta la vita? Oggi le donne sono più esigenti. Gli uomini non tollerano spesso la libertà femminile, né un rapporto paritario. Alcuni soccombono, entrano in crisi interiori senza precedenti. Altri hanno reazioni spropositate e finiscono per perseguitare la donna. È anche vero che prima del’68 agli uomini era consentito tutto, erano mariti e padroni. È anche vero che dobbiamo immaginarci quante donne sono rimaste prigioniere del matrimonio fino al referendum sul divorzio! Oggi i tempi sono cambiati. Oggi certi comportamenti non vengono più tollerati. Secoli di patriarcato incidono ancora nella mentalità di molti uomini, che non riescono ad accettare la contemporaneità con le sue novità. Certi uomini non sanno stare al passo con i tempi e rivelano il loro lato oscuro dopo la fine di un rapporto.   Stare insieme è troppo rischioso, si possono innescare delle dinamiche distruttive per entrambi. Ecco allora che molti/e restano single. Ecco che ci sono sempre più single per scelta propria e non per scelta altrui, perché stare insieme richiede troppi sacrifici, troppe rinunce, troppo impegno. 

LE DONNE DI ARTEMISIA, di Rita Stanzione

La poesia dalle parte delle donne

il concorso letterario: LE DONNE DI ARTEMISIA promosso da Poesie Metropolitane e MomentiDiversi.

Dopo il successo delllo scorso anno,  Poesie Metropolitane insieme al Blog MomentiDiversi rinnova l’impegno sociale attraverso la poesia per parlare ancora una volta del femminile con la seconda edizione del contest letterario “Le donne di Artemisia”.

Oggi più che mai è necessario un intervento per il sociale, un cambio di rotta, volto a sensibilizzare l’opinione pubblica, cercare di restituire alle donne la loro dignità, il loro posto nel sociale; spronarle a sognare, raggiungere i loro obiettivi, denunciare la violenza anche attraverso la forza delle parole. Il concorso letterario nasce allo scopo di premiare poesie e racconti con la pubblicazione in un’antologia che si vorrebbe portare nelle scuole, per strada, per farlo diventare un appuntamento annuale ma anche un progetto di crescita, un’opportunità per tutte le donne e per chi voglia cambiare idea su alcuni concetti. Anche questa edizione si arricchisce della collaborazione con la rivista Momenti DiVersi di Irene Mascia che ospiterà alcuni testi meritevoli nella nuova edizione.

L’antologia sarà pubblicata verso il finire dell’anno 2023. All’interno del libro oltre ai vincitori tante voci di donne che lavorano nel sociale che offriranno al lettore le loro storie.

Il concorso letterario in questione ha durata 13 luglio – 15 ottobre a seguito della recente proroga; il tema proposto è “Noi donne”. Un contest poetico dedicato all’universo del femminile, alla sensibilizzazione e al contrasto della violenza di genere, a ogni tipo di azione quotidiana che può ledere la dignità della persona, con attenzione al racconto di ogni sfaccettatura del femminile.

Il contest si suddivide in due sezioni:

A: Poesia in lingua italiana (massimo 25 versi);

B: Racconti oppure Storie autobiografiche (massimo n. 1 cartella).

La quota di partecipazione per ciascuna sezione è di 10 euro.

Dieci poesie vincitrici nelle Sezione A del concorso saranno pubblicate sull’antologia cartacea “Le donne di Artemisia” e nel LibroAgenda 2024. Le prime cinque classificate saranno pubblicate anche sulla rivista “Momenti DiVersi”.

Cinque storie autobiografiche saranno pubblicate nell’antologia “Le donne di Artemisia” e nel LibroAgenda 2024. Il racconto primo classificato verrà pubblicato sulla rivista Momenti DiVersi.

A ciascuno dei vincitori sarà consegnato un attestato di merito.

Per ulteriori informazioni e per scaricare la modulistica di partecipazione, è possibile consultare il link:
https://www.poesiemetropolitane.com/regolamento-le-donne-di-artemisia-ii-edizione-contest-letterario-dedicato-al-mondo-femminile-dal-13-luglio-al-30-settembre/2023/07/13/

Frutto acerbo – di Frida la Loka, (IT-ESP)*

Di Frida la loka, Lombardia.

Poesia al bambino che fu.

Bambino che non sei altro 
Il tuo percorso l'hai fatto;

camminavi goffamente una volta;

poi hai corso per lungo tempo; e senza accorgertene, sei stato derubato dal vivere.

Cosa si sente, camminare ex novo?; i pavimenti scintillanti;
luccicano lungo i corridoi monotoni, silenziosi.
Sei soddisfatto?

Raccontami! Dolce bambino, filtra la luce tra le finestre?

Sei stanco oramai;
Riesci a vedere il colore dei fiori?

Riesci ad amarli?

Chissà sé al calar la notte, ti spaventa, non essa, dico la solitudine?

La tua voce echeggia nelle stanze vuote.

Tansolo una musica soave ti fa compagnia.

Ancora oggi, si sente il ticchettio dei passettini di quel frutto acerbo.

Fruto verde

Poesía al niño que fue

Niño que no eres otra cosa
tu cammino lo haz hecho;

caminabas una vez graciosamente;

después haz corrido por mucho tiempo;
y sin darte cuenta, te robaron el vivir.

Que se siente, caminar ex novo?,
los pisos brillantes;
centellean a lo largo
de corredores monótonos, silenciosos.
Estás satisfecho?

Cuéntame, dulce niño,
pasa la luz a través de las ventanas?

Ya estás cansado;
logras ver el color de las flores?
Puedes amarlas?

Quien sabe si quando cae la noche, te asusta, no ella; digo la soledad?

Tu voz lanza ecos
en las habitaciones vacías.

Solamente una música poética
te hace compañía.

Hoy todavía, se siente el repiqueteo de los pasitos de aquel fruto verde.

Tua.

7 febbraio, 2023.

Dal blog personale

http://fridalaloka.com

Ripubblicato su

http://alessandria.today

*Nota: questa poesia è stata pubblicata come noterete a febbraio di quest’anno. Mi faceva piacere riproporla con l’aggiunta della versione in spagnolo. Come farò di seguito con le altre, grazie a tutti quanti per la lettura. Frida.

Lucia Triolo: cose trascurate

Ho inserito un giorno in un 
luogo aspro
con salite e discese attraverso protervie:
ha messo lì denti aguzzi
poi radici e foglie

un giorno solo per molti macigni
accampati nella tenda di beceri significati
di quotidiani gesti avvelenati:
vento di fuoco stravolge la tenda
e ne essicca di colpo anche l’ombra

ho poi inserito un giorno ostinato 
e audace
dentro il tuo sguardo
a vivere lungo il profumo
di luce chiara che tu-di-te-non-sai

Ho preso la rincorsa per
dirci tutto:
ho messo insieme le mie forze:

dietro l’infanzia di immense foglie
ci diciamo ancora cose trascurate

LA CURA SCHUBERT -RACCONTO DI CLAIRE OPPERT EDITO DA FUORILINEA – PRESENTAZIONE E MOMENTI MUSICALI AL VIOLONCELLO, SABATO 23 SETTEMBRE ALLE ORE 18:30 A ROMA PRESSO LA GALLERIA ARTE SEMPIONE – di Silvia Cozzi

«Se ne sta seduta tutta dritta sulla poltrona, con il braccio proteso a ricevere la medicazione e, mentre io suono per lei a ripetizione il tema dell’Andante del Trio op. 100 di Schubert, la luce sul suo viso è così intensa da irradiare di un flusso scintillante tutta la stanza, le infermiere e perfino me. … Continua a leggere

Nel Cuore delle Rovine: Una Poesia di Rinascita. Recensione a cura di Alessandria today

La poesia “MISTERIOSAMENTE VIVO” di Oana Lupascu è un’opera che esplora la complessità delle emozioni umane e la capacità di rinascita anche nelle situazioni più difficili. L’autrice dipinge un quadro evocativo attraverso le sue parole, portando il lettore in un viaggio emotivo tra le rovine della vita. Nel Cuore delle Rovine: Una Poesia di Rinascita … Continua a leggere

Un ringraziamento, una grande emozione, di Valeria D’Andrea

Ringrazio di cuore il titolare del Magazine Alessandria Today, Pier Carlo Lava, per avermi accolta. Sono davvero emozionata, sono felice di dare inizio a questa nuova impresa. Un’avventura spero lunga e duratura. Mi chiedo se sogni o sia desta. Cerco sempre di avere un tono scherzoso perché la vita si affronta decisamente meglio con un … Continua a leggere

Mostra di James Lee Byars alla Pirelli HangarBicocca di Milano – Comunicato stampa di Carlo Tomeo, Milano

Mostra organizzata da Pirelli HangarBicocca, Milano e Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid. A cura di Vicente Todolí James Lee Byars (Detroit, Michigan, 1932 – Il Cairo, 1997), uno degli artisti americani più riconosciuti dagli anni Sessanta a oggi, ha influenzato un’intera generazione nell’ambito dell’arte concettuale e performativa. Con una formazione che spazia … Continua a leggere

Evento Eccezionale in Piemonte il 15 Settembre 2022: Una Giornata di Celebrazione Culturale

Il 15 settembre 2022 è stato un giorno eccezionale per la regione del Piemonte, situata nel nord-ovest dell’Italia. Questa giornata ha offerto una straordinaria celebrazione culturale che ha coinvolto la comunità locale e ha attratto l’attenzione di visitatori provenienti da tutto il paese. In questo articolo, esploreremo gli eventi significativi che hanno reso questa data … Continua a leggere