Diversamente mani – di Frida la loka

Lombardia

Pensieri in poesia

Mani, potere immenso... 
hanno la facoltà di sprimere
mille messaggi
infiniti gesti.

Manipulate in modo morboso, coercitivo
per essere usate in nome del "legitimo"
mani che non trovano pace,
e non la troveranno mai;

macchiate di sofferenza, amarezza
mani che non torneranno a essere le stesse;
macchiate di un profondo rosso...

Altre, compiono mosse straordinarie
richiamo del buono, dello spirito nobile,
desiderose di offrire unione...
trasmettere tenenereza,armonia.

Un semplice abbraccio che scioglie incubi e panico
che regalanno certezze e miracoli
dove la speranza è nascosta sotto il buio di calcinacci.

Mani che si donanno inconsciamente
si bagnanno nell'acqua gelida
e si sporcano di fango,
cercando freneticamente un battito...

Mani che raccolgono in lacrime,
ciò che la tempesta rigetta in riva.
Queste mani, dilagnate, piene di cicatrici
nemmeno esse saranno come prima...

Ma, arrivato il momento dell'abluzione
quei segni sulle mani, diranno che sono lì
perché in ogni dove, esiste ancora il bene.

Tua

28 febbraio, 2023

Dal blog personale di

http://fridalaloka.com

Ripubblicato su

http://alessandria.today

lucia triolo: tra le mura, involontariamente

Non si è mai uomini a tempo pieno, ognuno lo è in misura maggiore o minore, per così dire occasionalmente, per quella parte di umanità che riesce ad agguantare e di cui riesce a farsi carico. Talvolta lo è-ed è la volta più bella- involontariamente.
Quando questo accade, è la meraviglia del creato che si rende visibile.


tra le mura
scorre il desiderio
sulla coda della lucertola

Nimbus… da Frida la loka

Nimbus si preparano da tempo, radunandosi e preparandosi ad uno sciopero o rivolta, non saprei di preciso; che non può ni deve andare ad oltranza, si devono far vedere, si devono far sentire. Sonno pronte, cariche, gonfie di rabbia contenuta fin da tropo tempo. Era questione di tempo e si farebbero vive.

Non sono sole; un frastuono gli accompagna da dietro, come il “cacerolazo” che si fece sentire ovunque, da nord a sud, da est ad ovest, in un’ Argentina martoriata, violentata, saccheggiata impunemente; dove ogni utensile di cucina diventò strumento di protesta; mestolo di legno contro una pentola, due coperchi a modo di piatti in lata da scagliasi uno contro l’altro e far suonare il più forte possibile, d’un balcone, d’una casa, una, mile!!!

Ed il caos arriva, prima o poi, l’ultima goccia contenuta nelle buffe bolle di forma indefinita e d’un denso bianco, da il via, soltanto l’ultima goccia. Sembrerebbe inocua, ma non è da sola… sono tante, disperse dappertutto; questione di tempo e saranno finalmente tutte insieme e proclameranno ad alta voce, quello non dicono da tanto tempo.

Aspettiamo con ansia, questo momento di ribellione,  che bagnino le anime impure e avare; che trascini feroce la cattiveria umana; che lavi i peccati commessi di coloro che in nome di ” lesa umanità ” perpetra dietro le quinte spilorcie e  menefreghiste idee. Que non sono degni dell’acqua benedetta; acontententatevi con questa, ch’è già un gran dono.

Tua.
30 agosto, 2022.

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Antonio Machado – Poeta

(IT) Antonio Machado fu un poeta di Siviglia (Spagna), nato nel 1875. Lascia un’importante eredità nel Modernismo spagnolo. Formó parte della denominata Generazione del ’98, scelto anche como membro della Real Academia Española. Tra i suoi libri si distaccano: “Soledades” (1907), “Campos de Castilla” (1912) y “La Guerra” (1937).

(ES) Antonio Machado fue un poeta sevillano nacido en 1875 que dejó un gran legado dentro del Modernismo español. Formó parte de la denominada Generación del 98, y fue escogido miembro de la Real Academia Española.
Entres sus libros publicados destacan algunos como “Soledades” (1907), “Campos de Castilla” (1912) y “La Guerra” (1937). 


Notte d’estate (IT)

È una bella notte d’estate
Le alte case tengono
aperti i balconi
del vecchio paese sulla vasta piazza
Nell’ampio rettangolo deserto,
panchine di pietra, evonimi ed acacie
simmetrici disegnano
le nere ombre sulla bianca arena.
Allo zenit la luna, e sulla torre
la sfera dell’orologio illuminata.
Io in questo vecchio paese a passeggio solo, come un fantasma.
Noche de verano (ES)

Es una hermosa noche de verano.
Tienen las altas casas
abiertos los balcones
del viejo pueblo a la anchurosa plaza.
En el amplio rectángulo desierto,
bancos de piedra, evónimos y acacias
simétricos dibujan
sus negras sombras en la arena blanca.
En el cénit, la luna, y en la torre,
la esfera del reloj iluminada.
Yo en este viejo pueblo paseando
solo, como un fantasma.

La saeta (ES)

¡Oh, la saeta, el cantar
al Cristo de los gitanos,
siempre con sangre en las manos,
siempre por desenclavar!
¡Cantar del pueblo andaluz,
que todas las primaveras
anda pidiendo escaleras
para subir a la cruz!
¡Cantar de la tierra mía,
que echa flores
al Jesús de la agonía,
y es la fe de mis mayores!
¡Oh, no eres tú mi cantar!
¡No puedo cantar, ni quiero
a ese Jesús del madero,
sino al que anduvo en el mar!

La saetta (IT)

¡Oh, la saetta, il cantar al Cristo degli erranti, sempre con sangue in mano, sempre per schiodar!
Canto del popolo andaluzo, che ogni primavera va chiedendo una scala per salir alla croce!
¡Cantar della terra mia,
Che getta fiori al Gesù dell'agonia, ed è la fede dei miei vecchi!
¡Oh, non sei tu il mio canto!
¡Non posso cantar, ne voglio, a quel Gesù del legno, bensì a quello che andò per mare!

(Traduzione da Frida la loka)

Tua.

14 agosto, 2022.

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Vorrei…

Da:

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Vorrei avere la consapevolezza, mi faciliterebbe le scelte. Il destino ha voluto che andassi in questo modo; complicato, oscuro, sofferente, involuto.

Vorrei poter essere ciambella coperta di cioccolato fondente inzzupata in una tazza di latte tiepido del mattino quando parte della mia materia, innumidita
si sminuzza in infinite nanoparticelle, galleggio…alcune di esse affondano.

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Vorrei essere più leggera, come  piuma persa d’un elegante e delicato balestruccio; anzi, no! Essenza, solo essenza, fluttuare senza tanti, troppi pensieri e lasciarmi portare là,  dove la brezza mi porti accarezzando il mio fragile corpo; l a questo punto la destinazione non ha importanza.

Vorrei diventare melodia, trasformarmi in nota ed emanare poesia in musica ed avvolgere l’universo…

Vorrei non fosse onirico, a occhi aperti, vorrei non accorgermene che forse è una utopia.

Tua.
6 agosto,  2022.

Ignare

Da Frida la loka

Piccole e grandi stelle variopinte,
nascoste dietro un cielo marmorato, giocano sicuramente nascondino
ignare spensierate innocenti come gli infanti.
Non sanno cos’è la tristezza, la sciagura.
Non sanno cos’è il sentimento,  il tradimento.

Sono troppo lontane per assaporare il sudore amaro d’un soldato o il dolce aroma d’un neonato.

Non sanno cos’è la diversità che per madre natura è cosa grande, per noi invece è disuguaglianza.

Probabilmente; nemmeno sanno di noi
piccoli uomini alla deriva;  immersi in una tempesta che con le nostre stesse mani abbiamo costruito…
E loro hanno questo privilegio.

Tua.

1 agosto, 2022.

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E… niente, come dicono i ragazzi d’oggi.

Ci troviamo in una festa di compleanno d’un amico. Uno direbbe, che c’è di particolare…

Insomma, sono parecchio confusa, tra musica disco, regeeton e rumori d’oggi che non riesco a capire, atenti, non quella d’una volta, ché per loro, quella odierna è buonissima come per noi era quella che ascoltavamo. Ma questa d’oggi,  per me e tenete in conto la mia precarietà nel udire, è carente di ogni tipo di consistenza, parlo dai ritmi, e per non allungarmi troppo, ai contenuti, in sostanza, le parole.

Sono rimasta troppo indietro, oramai, all’epoca nella quale, quella che ritenevo una semplice ” canzone”, pure essa aveva un contenuto da sminuzzare e trarne un messaggio. E nel frattempo gli anni son passati, in queste ultime decade ci sono state grandi cambiamenti,  non sarei in grado di dire se tutti sono stati positivi, un poco di fiuto mi dice in fondo, che non è andata proprio così.

Allora ci troviamo in una disgiuntiva assai complessa, soprattutto per quelli stremammente strutturati o fissati solo ad un tipo d’ideologia, il che genera rifiuto ed in conseguenza astio, verso un tipo di ” società ” che, dai più intransigenti, non viene nemmeno considerata e parlo puntualmente di persone che hanno deciso o capito che il loro sesso con il quale sono nati, non gli rappresenta agli adolescenti d’oggi, fino a quelli che arrivano, con vento a favore, a porto ” sicuro” scappando da orrori diversi ai nostri, perché, conveniamo, direi che non è  un momento molto appagante dalle nostre parti.

Torno alla festa; tarda serata, dopo piscina, adolescenti e bambini ormai scarichi, caldo da scoppiare, e pioggia che non si fa viva…

Vengo ripagata nella mia resistenza; un amico francese
del festeggiato, sotto il mio sguardo vigile, cosa stava combinando con prese e cavi d’elettricità vari? Abbassa le luci, inizia a creare una certa atmosfera e infine apre un astuccio di misure importanti. Tira fuori un luccicante e splendido sax, ed inizia; ci ha deliziato e ha saputo, tramite questo magnifico strumento, osservando ognuno di noi agli ochi,  ad evidenziare con diverse armonie, il nostro stato d’anima più profondo. Melodie ritmiche, altre un pò bohème, note da blues e non potevano mancare quelle del jazz.

Da fridalaloka.com
Da fridalaloka.com

Quindi, come dicono I ragazzi oggi… e… niente… è stata un fine serata fantastico. E non rassegnata ma bensì consapevole di dover convivere con la diversità che anch’essa, forse ha il suo perché.

Tua.

1 agosto, 2022.

Da:

http://fridalaloka.com

Non è nostro

A mio figlio.

Riflezione di domenica

Quando una persona nasce, non è in grado di capire tante cose, riusciamo soltanto a campare grazie a genitori o chi si prende cura di noi nel percorso di crescita. Col tempo iniziamo a comprendere ed imparare o quasi, perché siamo qui. All’inizio milioni di anni fa, era per il solo fatto di sopravvivere e procreare.

Ci siamo addatati all’ambiente e gli esseri viventi hanno raccolto dalla terra e mare tutto quello ch’era a disposizione ed  usufruimmo di quello.

Oggi, le cose son cambiate e tanto, a tal punto che esso è mutato.

Tutto è cambiato e dobbiamo fare il mea colpa, ma non basta, perché in tanti vanno avanti col pensiero che quel’che ci circonda è nostro.

Purtroppo vi do la notiziona! NON è NOSTRO, no signori miei, cari lettori, tutti SIAMO responsabili del tetto che ci protegge e della terra che ci da il nutrimento. Inutile elencare chi sono i maggiori responsabili, ognuno sa in che grado fa bene o male. Mi dispiace dover scrivere su questo argomento, potendo scegliere diversamente,  ma non possiamo girarci dall’altra parte.

Abbiamo un compromesso con quelle generazioni future, quelle che oggi fanno le marce per sollevare l’attenzione, le stesse che in primis hanno capito che qualcosa non sta funzionando e dobbiamo agire. E la gente d’una certa età o “matura ” parolone, deve assolutamente dare l’esempio!

Piccoli gesti, quotidianamente e non mollare.

Da Frida

Quando racconto a  mio figlio, la nostra infanzia, al contempo mi vergogno, perché loro molto probabilmente non godranno di tutto quello noi, talvolta anche svagliando per ignoranza o semplicemente menefreghismo, avevamo e loro, i nostri figli, nipoti e così via non troveranno più facilmente, alla portata di mano. Inizia ad essere una situazione FRAGILE, la nostra TERRA è in terapia intensiva e non sappiamo quando e se si riprenderà…

Vi lascio una delle tante poesie scritte in onore a chi ci ospita.

Di Franco Arminio

Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, gente che sa fare il pane,
che ama gli alberi e riconosce il vento.
Più che l’anno della crescita,
ci vorrebbe l’anno dell’attenzione.
Attenzione a chi cade, al sole che nasce
e che muore, ai ragazzi che crescono,
attenzione anche a un semplice lampione,
a un muro scrostato.
Oggi essere rivoluzionari significa togliere
più che aggiungere, rallentare più che accelerare,
significa dare valore al silenzio, al buio, alla luce,
alla fragilità, alla dolcezza

FORSE, È MOMENTO DI TORNARE ALL’ORIGINE…

PICCOLI GESTI TUTTI I      GIORNI. E COSA FONDAMENTALE DARE L’ESEMPIO.

Tua.

24 luglio, 2022

Senza te

Indifferente fino allo strazio
Indugia nella sua presenza, fa soffrire
Noncurante delle rose che avvizziscono
Indiferente agli uccelli che si dissetano nei suoi stagni.

Adiaforo, virtù che gli apparteneva
Nella premura essenziale di cosa vivente
Ma la sua , non è reità a vivere, schernito
Dall’uomo ignorante, ingenuo.
Il suo è affranto, le sue lacrime versa addosso di qualcun altro fino ad allagare le anime.

Tua

22 giugno,  2022.

Dal web

Da Frida la loka. ( @fridalaloka.com )