Il segreto della camelia

Di Frida la loka

Oh! Camelia, hai celato persino troppo tempo il tuo incanto

Hai negato a noi la bellezza, il candore!

Pioggia incessante ci ammutoliva l'anima per tanto tempo

Bagnasti ogni angolo delle mie ossa, della mia pelle

Fino al distacco di questo mondo irrazionale

Strade sporche, buie; mischia di cicche pestate in fretta, carta di caramelle agrovigliate

Un sottile scroscio senza fine crea chiazze di qua e là

la loro immagine si specchia nei vetri sozzi dei negozi

disegnando lacrime amare traballanti in verticale

Il vicolo odora ancora a cassonetto pieno di sporcizia

Oh! Malgrado la terra abbia bisogno di te

Ti ho odiato! Non capivi che marcivamo?

Infine; hai svelato i tuoi fragili petali, e ancora qualche goccia ha il coraggio di scendere dalle grondaie

Oh! Camelia ti sei aperta!... il tuo fogliame lucido, lavato ci prodiga l'energia della quale ci hai procurato carestia, lo sai?

Ancor una volta, torniamo a sorridere, te sei bellissima e i raggi di sole che reccano versi gentili e d'amore ch'elargisci rende sazio lo spirito.

Oh! Camelia... quanto mi hai dispensato.

Tua

9 gennaio, 2023

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Doppo la pioggia – da Frida la loka

Lombardia

Da Frida la loka
Si fa mattino, le ultime gocce scorrono 
Pulito cielo, lavato, azzurro
I fusti coperti a punto d'esplodere da tant'acqua, che un tiepido sole non prosciuga mai.

I peccatori oggi stanno meglio
La salvezza da la su è arrivata purificando possibili vizi, traviamenti; la schiena è meno pesante, si cammina adagio.

Passi leggeri si mescolano nel frastuono del brulicante paessaggio.
Da Frida la loka

Tua.

4 novembre, 2022.

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Nimbus… da Frida la loka

Nimbus si preparano da tempo, radunandosi e preparandosi ad uno sciopero o rivolta, non saprei di preciso; che non può ni deve andare ad oltranza, si devono far vedere, si devono far sentire. Sonno pronte, cariche, gonfie di rabbia contenuta fin da tropo tempo. Era questione di tempo e si farebbero vive.

Non sono sole; un frastuono gli accompagna da dietro, come il “cacerolazo” che si fece sentire ovunque, da nord a sud, da est ad ovest, in un’ Argentina martoriata, violentata, saccheggiata impunemente; dove ogni utensile di cucina diventò strumento di protesta; mestolo di legno contro una pentola, due coperchi a modo di piatti in lata da scagliasi uno contro l’altro e far suonare il più forte possibile, d’un balcone, d’una casa, una, mile!!!

Ed il caos arriva, prima o poi, l’ultima goccia contenuta nelle buffe bolle di forma indefinita e d’un denso bianco, da il via, soltanto l’ultima goccia. Sembrerebbe inocua, ma non è da sola… sono tante, disperse dappertutto; questione di tempo e saranno finalmente tutte insieme e proclameranno ad alta voce, quello non dicono da tanto tempo.

Aspettiamo con ansia, questo momento di ribellione,  che bagnino le anime impure e avare; che trascini feroce la cattiveria umana; che lavi i peccati commessi di coloro che in nome di ” lesa umanità ” perpetra dietro le quinte spilorcie e  menefreghiste idee. Que non sono degni dell’acqua benedetta; acontententatevi con questa, ch’è già un gran dono.

Tua.
30 agosto, 2022.

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