God save the King: a breve l’incoronazione di Re Carlo  d’Inghilterra,Gabriella Paci

(Arezzo)

Nell’abbazia di Westminster di Londra il 6 maggio, alle ore 11,00 Carlo, figlio della regina Elisabetta e del principe Filippo sarà incoronato re d’Inghilterra con il nome di Carlo III insieme a Camilla, regina consorte. Il programma avrà il nome in codice “Operazione Golden Orb”

Il nome

Carlo III sarà il primo re Carlo dal 1600 condividendo il nome ufficiale con i monarchi che regnarono durante uno dei periodi più turbolenti della storia britannica.

È infatti una lunga storia di assolutismo, dispotismo, sangue ed edonismo, quella di Carlo I e di suo figlio Carlo II, due sovrani assoluti. I regni di Carlo I e Carlo II, padre e figlio, andarono dal 1625 al 1685 e videro il rovesciamento e la restaurazione della monarchia, lasciando un’impronta indelebile nel quadro istituzionale dell’epoca con conseguenze del tutto imprevedibili e inattese. 

L’organizzazione e i costi.

Il re disporrà di due carrozze: nella prima, la Diamond Jubilee State Coach,creata per il giubileo della regina Elisabetta,  la coppia reale si recherà all’Abbazia, mentre utilizzerà la Gold state coach, molto più scomoda , solo per il ritorno. La Diamond è una carrozza più moderna e confortevole, dotata di aria condizionata e finestrini elettrici. A trainarla saranno sei Windsor Grey, i cavalli grigi tradizionalmente utilizzati dalla royal family per le parate ufficiali.

Sulla carrozza troneggia una corona dorata scolpita nel legno di quercia della HMS Victory ,la nave ammiraglia di Nelson nella battaglia di Trafalgar. Nell’interno intarsi con legni, metalli e altri materiali derivanti da varie residenze  reali ,quali Buckingam palace, Kensington Palace, Castello di Windsor, palazzo di Holyroodhouse  da cattedrali quali St Paul’s ,Westminster.

La processione del re partirà da Buckingham Palace attraverso il Centre Gate e procederà lungo The Mall, passando per Admiralty Arch e a sud dell’isola di re Carlo I. Poi virando a destra costeggerà Whitehall e Parliament Street, con il palazzo di Westminster. Infine, costeggerà i lati est e sud del palazzo del Parlamento, arriverà all’Abbazia di Westminster, dove la cerimonia dell’incoronazione inizierà alle 11.

La cerimonia costerà ,secondo la Golden Orb, circa 100 milioni di sterline ,nonostante le misure di contenimento della spesa :ne è prova la lista ridotta di ospiti,circa 2000 persone e tale spesa è a carico dei contribuenti perchè l’incoronazione di un re è un affare di stato e le casse statali riceveranno introiti cospicui dai numerosissimi turisti che saranno presenti e che acquisteranno i vari e costosi gadget creati per l’occasione.

Per l’incoronazione della regina Elisabetta II la spesa nel 1953 ci fu una spesa di 1 milione mezzo di sterline,che rapportata  aoggi è comunque la metà dei costi che sosterrà Carlo. La spesa per Carlo a causa della sicurezza che al tempo non era un problema.Comunque anche  i diritti  televisivi mondiali copriranno i costi e daranno un ulteriore impulso al turismo.Gli Hotel registrano già il tutto esaurito,come dichiara la “The sun” una fonte di Buckingam Palace”.A conti fatti i guadagni dovrebbero aggirarsi sul mezzo miliardo di sterline e,dunque, l’impatto sul paese dovrebbe essere molto lieve e Carlo ,dopo i festeggiamenti, comincerà a risparmiare.

La famiglia reale

La famiglia reale,presente all’incoronazione ,oltre al promogenito William con la moglie Kate e i loro  figli conterà anche il secondogenito Harry, ma senza la moglie e i figli.

I contrasti con la sua famiglia sono evidenti anche in questa occasione,dato che a lui verrà riservato il 10 posto . Una cosa irrilevante, si potrebbe pensare, ma fondamentale in ottica royal, perché in certe occasioni i posti vengono assegnati per importanza e per ruolo, non certo per parentela. Harry è sì il figlio secondogenito di Carlo, ma allo stesso tempo non è più, per sua scelta, un membro senior della royal family britannica, ossia non lavora attivamente per The Firm, quindi inevitabilmente non potrà sedere nelle prime file, tra «quelli che contano».

Incantesimo di Kuno Raeber

eccellente poeta svizzero

Avatar di almerighialmerighi

Kuno Raeber poeta svizzero (1922 – 1992)

Ma insieme volevamo
fare una sfera
chiusa riflettente
e liscia all’esterno da cui
la pioggia scivolasse via i lampi
rimbalzassero e se cadeva
a terra rotolasse via intatta.
Che dentro però ci fossero
giardini con fontane con aiuole
piene di rose ci fossero
soffici prati e boschi
azzurri come dei Bassano
e boschi 
le sterpaglie sotto impenetrabili.
Un mondo selvaggio là dentro per te
e per me là dentro un rifugio
una sfera
per te e per me
noi volevamo fare.

*

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Ognuno ha i suoi demoni…

“Ma io non ci sto più”, e i pazzi siete voi

Tutti pensarono dietro ai cappelli

“Lo sposo è impazzito oppure ha bevuto”

Ma la sposa aspetta un figlio e lui lo sa

Non è così che se ne andrà”

(“Alice” di Francesco De Gregori)

Passo davanti alla Coop. C’è un giovane uomo seduto su un capitello. È visibilmente fuori di sé. Ha gli occhi chiusi. Come minimo il suo stato di coscienza è alterato. Sta facendo un brutto viaggio. È una semplice sbronza passeggera, è tossicodipendente oppure è alcolizzato? Vedo che si rialza, sembra non avere bisogno di aiuto, continuo a camminare, lui va in un’altra direzione e scompare dal mio campo visivo. Faccio un km. Vado in un bar. Prendo un caffè e qui trovo un giovane, che mi dice di aver perso 130 euro alle slot-machine; dice che il suo è un vizio di merda,  che gli ci vogliono dei giorni di lavoro per guadagnarsi quei soldi e che invece nel giro di un’ora se li è sputtanati alle macchinette. 

Ognuno ha i suoi demoni, che si sommano ai demoni degli altri, del mondo. Non sto parlando di tare psicologiche, ma di vere e proprie ossessioni, di elementi fantasmatici,  di paure. Più che avere il diavolo in corpo, spesso si tratta di averlo nella mente. Ci sono idee fisse, che rodono nell’animo come tarli. Le abbiamo tutti, anche se molti non lo ammettono per timore di essere giudicati male. Molti rimuovono dalla loro consapevolezza la parte folle, che abbiamo tutti, più o meno, e spesso la proiettano sugli altri, ragion per cui i pazzi sono sempre gli altri.  Spesso sono piccole idee sotterranee, latenti, ma possono anche esplicitarsi, manifestarsi quando meno ce lo aspettiamo. Possono prendere il sopravvento. La vita è anche una lotta contro i nostri demoni interiori. Talvolta pensavi di averli vinti, eliminati totalmente ed ecco che si ripresentano immancabilmente. Ci sono traumi che non vengono mai del tutto superati, lutti mai del tutto rielaborati, ferite mai del tutto cicatrizzante, rimarginate. Puoi pure aspirare alla spiritualità,  puoi fare anni di psicoterapia, puoi mettere su carta e scriverne quanto vuoi, ma i demoni restano. Forse alcuni dei nostri demoni interiori fanno parte di noi, fanno parte del nucleo inalterabile, irriducibile, inossidabile di noi stessi. Ci sono persone ossessionate da delle paure verso cose, verso persone, nei confronti dell’ignoto. Si tratta di vere angosce. Ci sono persone dipendenti dal sesso, da altre persone, da fobie, da manie, dal potere, dai soldi, dal successo, da dei riti che ripetono continuamente. Ci sono anche i superstiziosi,  gli scaramantici. Chi dice di non avere niente di tutto ciò mente spudoratamente o non si conosce abbastanza.  Anche grandi geni dell’umanità avevano le loro ossessioni. Hemingway riscrisse decine di volte il finale di “Addio alle armi”. Proust non voleva essere minimamente disturbato dai rumori e si fece rivestire tutta la sua stanza di sughero. Alla fine è una lotta contro sé stessi. Bisogna vedere se un’ossessione è invalidante o meno, se cioè condiziona in modo determinante la vita di una persona. Ma conoscersi, guardarsi dentro, cercare di capire come siamo fatti è l’unico modo per superare in parte queste cose. Non esistono persone che non abbiano dei demoni interiori, piccoli o grandi che siano. Saperci convivere non dipende unicamente da noi, ma anche da come gli altri si relazionano con noi, se ci aiutano o meno, da quello che ci è accaduto, da quello che ci accade e che ci accadrà. Non dipende solo ed esclusivamente dalla nostra vulnerabilità,  dal nostro modo di affrontare la vita, da come ci rapportiamo agli altri ed è stupido o addirittura insensato cercare di dire quanto dipende e quanto non dipende da noi in termini percentuali.  Il puro calcolo non si può applicare alle cosiddette cose della vita. Certe cose non si possono quantificare.  A volte dimentichiamo, trascuriamo le nostre ossessioni. A volte le superiamo, ma non sempre definitivamente,  anzi spesso solo provvisoriamente.  Nessuno alla fine è un uomo o una donna totalmente sano di mente, perché qualcosa di irrisolto c’è sempre e anche a distanza di anni ci presenta sempre il conto, proprio quando non ci pensavamo più. Non sempre una persona con grandi demoni diventa l’incarnazione del male assoluto. Spesso i demoni fanno male solo a noi stessi, ma c’è sempre qualcosa, anche solo delle remore morali, che ci trattengono nel fare del male agli altri. Non sempre tutto finisce come nel romanzo “I Demoni” di Dostoevskij.  È difficile anche stabilire quale sia la strategia da adottare. Cercare di non pensarci e distrarsi oppure prendere di petto la situazione e affrontare a muso duro la paura? Niki Lauda dopo un terribile incidente, appena possibile, non ci pensò due volte e scelse di ritornare subito in pista e questo significava affrontare in un colpo solo tutte le ansie, tutte le paure. Non a caso la tecnica psicologica più efficace nei confronti delle fobie è la desensibilizzazione  sistematica, che consiste nella fase finale nel mettere il paziente di fronte allo stimolo fobico. Non possiamo stabilire quanto i demoni siano interiori o meno alla fine. Sto pensando anche alla donna violentata in un ascensore della stazione di Milano. Questa violenza inaudita se la porterà dentro fin che campa. Sto pensando a quella ragazza sfregiata in questi giorni dal suo ex. Certi traumi, certe ferite del genere sono irreparabili. Ma ci sono anche piccolissime ossessioni, che talvolta decidono la qualità della nostra vita psichica e non. A volte la possono cambiare anche in meglio. Stephen King ha dichiarato che qualche volta quando è sdraiato nel buio della sua stanza pensa che un mostro possa essere sotto il letto, prendergli la mano  ed è anche dalla comunissima paura del buio, che talvolta nascono certi suoi romanzi o racconti. Talvolta dalle ossessioni, dai demoni può scaturire ideazione e creatività.  Carducci, Pascoli, D’Annunzio avevano il loro lato patologico ben marcato e diventarono grandi letterati e poeti.  Freud, Jung, Adler erano tre nevrotici. A volte dei punti deboli possono trasformarsi in punti di forza. Come Alda Merini che diceva di trasformare sempre le sue ossessioni in poesia.  A volte il dolore esistenziale può trasformarsi in nuovo apporto di conoscenza, così come può trascinare nel baratro una persona e affossarla definitivamente.  Talvolta non è questione di merito o demerito ma anche di fortuna o sfortuna. 

MERIDIANE, orologi solari di Roma, di Silvia De Angelis

Orologi Solari e Merdiane a Roma, l’Orologio Solare, o Meridiana, è un orologio formato da un complesso di linee tracciate su un quadrante, sul quale uno stilo detto gnomone proietta la sua ombra durante le ore del giorno. Probabilmente inventato dagli Egiziani, l’orologio solare venne adottato a Roma dall’età dell’imperatore Augusto, che si fece costruire una meridiana di grandi dimensioni (Rione Campo Marzio). Girando per i Rioni di Roma se ne trovano tantissimi, tra questi : una meridiana con la rosa dei venti è a piazza San Pietro (Rione Borgo), una è all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli (Rione Castro Pretorio)una meridiana è di fronte al palazzo Spada, piazza Capo di Ferro  (Rione Regola), si vedono meridiane anche sulle facciate di palazzi moderni o dei villini del primo Novecento. C’è una meridiana in via dei Tre Orologi, angolo con via Ulisse, (Quartiere Pinciano), una sulla  Chiesa di Trinità dei Monti (Rione Campo Marzio), una ormai scomparsa sulla Torre Borgia a piazza San Pietro in Vincoli (Rione Monti), una in viale Regina Margherita 269 angolo con via G. B. Morgagni (Quartier Trieste e Quartiere Salario), una è sulla via del Colosseo sulla facciata di un palazzo (Rione Monti), Meridiana a Villa Borghese nell’Uccelleria chiamata Casino Nobile cui fu aggiunto il palazzo della Meridiana (Rione Campo Marzio), una meridiana a via delle Sette Chiese (Quartiere Ostiense e Quartiere Ardeatino).(WEB)