Scopri il toccante romanzo di Matteo Bussola, “Un buon posto in cui fermarsi”, che esplora la fragilità umana senza stereotipi. Attraverso storie commoventi e personaggi autentici, l’autore ci guida nella ricerca del senso della vita e della felicità. Leggi la recensione completa per immergerti in questa narrativa ricca di emozioni e scoprire come la resa può portare ad una inaspettata felicità.
La Feltrinelli
Matteo Bussola, Un buon posto in cui fermarsi, romanzo, fragilità, ricerca della felicità, recensione libro.
Un buon posto in cui fermarsi di Matteo Bussola: Una toccante riflessione sulla fragilità e la ricerca della felicità
Recensione:
In “Un buon posto in cui fermarsi”, l’autore Matteo Bussola ci regala un romanzo commovente che affronta tematiche profonde e universali. Con la sua scrittura schietta e carica di umanità, Bussola ci guida attraverso le vite di diversi personaggi, ognuno alle prese con la propria fragilità e la ricerca di un senso nella vita.
Ciò che colpisce fin dalle prime pagine è la capacità di Bussola di raccontare la fragilità maschile senza cadere negli stereotipi o nei pregiudizi. I personaggi che popolano il romanzo sono autentici, vulnerabili e pienamente umani. Ciò permette al lettore di connettersi con loro e di vivere le loro emozioni in modo profondo.
Attraverso storie lancinanti, ma permeate da una luce di speranza, Bussola ci invita a guardare il mondo con gli occhi di chi è a terra, di chi ha conosciuto la sconfitta. E in questo sguardo ribaltato, troviamo una strana forma di felicità, un’inattesa risposta alle domande che ci assillano.
Il romanzo esplora temi delicati come la malattia, la perdita, la solitudine e il senso dell’esistenza. Ogni personaggio affronta la propria battaglia interiore e trova una via personale per dare un significato alla propria vita. Bussola ci mostra che anche nelle situazioni più buie, c’è spazio per la speranza, la crescita e la scoperta di se stessi.
La scrittura di Bussola è coinvolgente e ricca di dettagli, permettendo al lettore di immergersi completamente nelle vicende dei personaggi. I dialoghi sono autentici e gli eventi narrati sono pervasi da una verosimiglianza che rende il tutto ancora più emozionante.
“Un buon posto in cui fermarsi” è un romanzo che tocca le corde più profonde dell’animo umano. Matteo Bussola ci regala una narrazione sincera, senza filtri, che invita alla riflessione sulla nostra esistenza e ci spinge a trovare il nostro posto nel mondo, nonostante le avversità.
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Scopri la nostra recensione su “La vita intima Condividi” di Niccolò Ammaniti, un romanzo finalista del prestigioso Premio Viareggio-Rèpaci 2023 nella categoria Narrativa. Esplora la complessità della mente di Maria Cristina Palma, il suo segreto nascosto e le profonde emozioni che permeano il romanzo. Leggi di più per scoprire come Ammaniti combina audace fantasia, realismo psicologico e un senso del tragico in questo coinvolgente capolavoro letterario.
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“Le otto montagne di Paolo Cognetti: Un viaggio avventuroso tra amicizia e montagne”
Recensione:
“Le otto montagne” di Paolo Cognetti è un romanzo straordinario che ha conquistato numerosi premi, tra cui il prestigioso Premio Strega. La storia ci porta nel mondo di Pietro e Bruno, due ragazzi legati da un’amicizia profonda e dalla passione per la montagna.
Cognetti ci regala un’opera narrativa potente e coinvolgente, in cui la montagna diventa un vero e proprio modo di vivere. Con uno stile raffinato, l’autore ci trasporta tra vette, baite e sentieri, creando una narrazione avventurosa e spirituale allo stesso tempo.
La storia si sviluppa attraverso fughe e tentativi di ritorno, con i protagonisti alla costante ricerca di se stessi e di una strada per riconoscersi. La loro amicizia, nonostante le loro diversità, è il fulcro del romanzo e viene esplorata in profondità, mostrando le dinamiche complesse e affascinanti che possono caratterizzare un legame così intenso.
Paolo Cognetti dimostra una grande sensibilità nel descrivere i paesaggi montani, andando oltre l’aspetto fisico e rivelando il significato profondo che la montagna può avere per chi la vive appieno. Attraverso la storia di Pietro e Bruno, l’autore ci invita a riflettere sulle nostre passioni, sul senso di appartenenza e sulla ricerca della propria identità.
Le parole di Annie Proulx, autrice celebre, descrivono in modo impeccabile l’essenza del romanzo: “Il raffinato racconto di quanto può essere profondo l’amore che lega gli esseri umani”. “Le otto montagne” è una storia universale che tocca le corde dell’animo umano, esplorando temi come l’amicizia, la nostalgia e la ricerca di se stessi.
In conclusione, “Le otto montagne” è un libro straordinario, capace di affascinare i lettori con la sua scrittura evocativa e le sue emozioni profonde. Paolo Cognetti si conferma come uno dei migliori narratori contemporanei, donandoci un’opera indimenticabile che ci spinge a riflettere sulla nostra vita e sui valori che realmente contano.
Titolo SEO: “Le otto montagne di Paolo Cognetti: Un viaggio emozionante tra amicizia e montagne”
Descrizione SEO: Scopri il romanzo vincitore del Premio Strega “Le otto montagne” di Paolo Cognetti. Esplora la profonda amicizia tra Pietro e Bruno, unita alla passione per la montagna. Lasciati coinvolgere da questa storia avventurosa e spirituale, ricca di emozioni e riflessioni sulla ricerca di sé stessi. Leggi la recensione completa per immergerti in questo caso editoriale internazionale.
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Niccolò Ammaniti ci sorprende ancora una volta con il suo ultimo romanzo, “La vita intima
Finalista del prestigioso Premio Viareggio-Rèpaci 2023 nella categoria Narrativa, questo libro ci porta nell’intimità di Maria Cristina Palma, un personaggio enigmatico e affascinante.
Maria Cristina sembra avere tutto nella vita: bellezza, ricchezza e fama. Tuttavia, il suo mondo viene sconvolto quando riceve un video sul cellulare che rivela un segreto del suo passato che ha ignorato fino ad ora. Con la maestria di un moderno alienista, Ammaniti ci conduce in un viaggio nella mente di questa donna complessa, esplorando le sue paure, ossessioni e desideri inconfessabili.
Il romanzo si distingue per la sua combinazione unica di fantasia audace, realismo psicologico e un profondo senso del tragico. Ammaniti ci delizia con la sua prosa tagliente e il suo stile incisivo, che ci trascina in un vortice di emozioni contrastanti. Ci fa ridere, riflettere e, allo stesso tempo, ci fa sentire il peso dell’inesorabilità del destino.
In “La vita intima Condividi”, Ammaniti dimostra ancora una volta il suo talento nel creare personaggi indimenticabili e situazioni cariche di tensione. Il suo stile cattivo, divertente e romantico si mescola perfettamente con la trama, regalando al lettore un’esperienza coinvolgente e appagante.
Questo romanzo affronta tematiche profonde e complesse, ponendo domande sulla verità, sulla paura e sulla natura umana. Ammaniti ci invita a esplorare gli angoli più oscuri della mente umana e a interrogarci sulle scelte che facciamo e sulle conseguenze che ne derivano.
In conclusione, “La vita intima Condividi” è un altro capolavoro letterario di Niccolò Ammaniti. Con la sua prosa affilata e la sua narrazione coinvolgente, l’autore ci regala un romanzo che ci lascia senza fiato e ci spinge a riflettere sulla complessità dell’esistenza umana. Non perdete l’occasione di immergervi in questa storia avvincente e appassionante.
Scopri la straordinaria storia di “La vita intima” di Niccolò Ammaniti, finalista del prestigioso Premio Viareggio-Rèpaci 2023 nella categoria Narrativa. Attraverso una combinazione di suspense psicologica, realismo psicologico e un pizzico di incanto del paradosso, questo romanzo ti condurrà in un viaggio appassionante nel cuore e nell’anima di Maria Cristina Palma, una donna dai segreti inconfessabili. Svela le paure, le ossessioni e i desideri nascosti che si nascondono dietro la maschera della perfezione. Un’opera avvincente che ti terrà incollato alle pagine fino alla fine. Scopri di più su “La vita intima” e lasciati affascinare dalla maestria narrativa di Niccolò Ammaniti.
“La vita intima di Nicola Ammaniti: Un romanzo avvincente che svela l’oscuro lato della perfezione”
Recensione: “La vita intima” di Niccolò Ammaniti è un romanzo che ti rapisce fin dalle prime pagine e non ti lascia andare fino all’ultima parola. Finalista del prestigioso Premio Viareggio-Rèpaci 2023 nella categoria Narrativa, questo libro è un capolavoro di suspense psicologica e analisi della condizione umana.
Nel cuore della storia c’è Maria Cristina Palma, una donna apparentemente perfetta con una vita di lusso e successo. Tuttavia, un video misterioso sconvolge la sua esistenza e riporta alla luce un segreto nascosto nel suo passato. Con maestria, Ammaniti ci conduce attraverso la mente di Maria Cristina, esplorando le sue paure più profonde, le ossessioni e i desideri inconfessabili.
Ammaniti si dimostra un vero maestro della scrittura, mescolando abilmente una fantasia spericolata con un realismo psicologico sorprendente. Le sue descrizioni dei personaggi sono vivide e coinvolgenti, mentre il suo stile di narrazione tiene il lettore con il fiato sospeso pagina dopo pagina.
Ciò che rende “La vita intima” ancora più affascinante è il modo in cui Ammaniti esplora il senso del tragico e l’incanto del paradosso. L’autore ci porta a riflettere sulla fragilità dell’essere umano e su come spesso i nostri desideri più profondi possano essere in conflitto con la realtà.
In conclusione, “La vita intima” è un romanzo coinvolgente che affronta temi complessi in modo brillante. Niccolò Ammaniti dimostra ancora una volta la sua abilità nel creare storie avvincenti, cattive, divertenti e romantiche allo stesso tempo. Se sei alla ricerca di una lettura che ti terrà incollato alle pagine fino alla fine, questo libro è assolutamente da non perdere.
Il cognome delle donne di Aurora Tamigio è un romanzo familiare che affascina con la sua freschezza e il suo passo veloce. Con un’epica popolare, un’anima antica e una leggerezza immaginifica, l’autrice ci trasporta in un viaggio coinvolgente, fatto di risate e lacrime, con personaggi indimenticabili. La scrittura di Tamigio sembra così semplice, ma è proprio quella semplicità che rende impossibile smettere di leggere fino all’ultima parola.
La storia ha inizio con Rosa, una giovane donna nata nella Sicilia dei primi anni del Novecento e cresciuta in un piccolo paesino montano. Fin da bambina, si dimostra essere fatta della stessa materia del suo nome: una donna forte come i fiori che sbocciano sempre, con una forza che contrasta le avversità come frutti benefici contro i malanni, e una resistenza come il legno spinoso. Non si piega mai completamente di fronte al padre e ai fratelli, che sembrano poter tutto. Ma nel 1925 incontra Sebastiano Quaranta, l’unico uomo al mondo che non sa come conquistarla. È amore a prima vista, un amore reale che non inganna. Rosa scappa con Sebastiano e i due aprono un’osteria che diventa un punto di riferimento per la gente dei dintorni.
Nascono i loro figli: il bel Fernando, Donato che diventerà prete e infine Selma, una ragazza dalle mani delicate come i suoi preziosi ricami. Selma, semplice e docile, si lascia affascinare da Santi Maraviglia, soprannominato Santidivetro per la sua pelle diafana, e lo sposa contro il parere della madre. Ma quando Santi diventa legalmente il capofamiglia, iniziano i guai e un’importante eredità viene sottratta. Le figlie di Selma e Santi, Patrizia, Lavinia e Marinella, pagheranno il prezzo di questa situazione. Patrizia è la più combattiva delle tre sorelle, Lavinia è affascinante come l’attrice Virna Lisi e Marinella è la preferita del padre, che si trasforma in una giovane donna negli anni ’80 e sogna di studiare all’estero. Durante i momenti più difficili, lo spirito di Sebastiano Quaranta veglia su di loro, tornando a far visita quando ne hanno più bisogno.
Il cognome delle donne è un romanzo coinvolgente che cattura l’attenzione del lettore con la sua narrazione vivace e la complessità dei personaggi. Aurora Tamigio ci regala una storia familiare ricca di emozioni, intrighi e segreti che si svelano nel corso del tempo. È un viaggio nel passato e nel presente, un intreccio di generazioni e destini che lascia un segno profondo. Con maestria, l’autrice ci porta in un mondo in cui la forza delle donne e la resilienza familiare si intrecciano in un modo unico. Una lettura che lascia un’impronta nel cuore dei lettori.
Per ” Ti spaccio l’intervista” vi presento: L’ Africa di Giampaolo Gipi Sterton. Art. di Marina Donnarumma Iris G. DM
Giampaolo Gipi Sterton
Ogni volta che scrivo un articolo vengo coinvolta emotivamente, scrivo ciò che voglio, ciò che mi coinvolge, cio che mi piace e sento mio. Interagire con le persone che intervisto è essenziale, altrimenti non riesco a sentirle. Premetto che odio il circo, quello dove gli animali vengono addestrati dalla bestialità dell’ uomo. Non andrei mai a vederlo, ma anni fa, mi lasciai coinvolgere, dalla curiosità dei miei figli e da un gruppo di amici. Me ne pentii immediatamente, per tutto il tempo, un nodo alla gola e non riuscivo a parlare per non piangere. La mia commozione immensa nel vedere una tigre reale, addestrata a schiocchi di frustra, che ancora sento negli orecchi, umiliata, denigrata nella sua bellezza e regalità. Il resto totalmente raccapricciante, come raccapricciante far camminare gli elefanti, per ore sull’asfalto per pubblicizzare il proprio circo. Per fortuna il llockodown, pare li abbia silenziati e spero di non vedere più queste oscenità. Io cerco le persone, persone che possono dire qualcosa, non c’è bisogno di essere noti, ma può essere noto ciò che hanno da dire, da raccontare. Ho incontrato così Giampaolo Gipi Sterton, lui si giudica un orso, io penso che abbia un cuore d’oro, chi ama gli animali ha una spiccata sensibilità, normale avercela con i suoi simili, che cacciano, esibiscono gli animali come trofei, li fanno estinguere, li uccidono per un paio di zanne. L’animale più pericoloso della terra, è l’uomo. Non uccide per fame, ma per assoluta crudeltà e divertimento.
Tutta la sua home è un amore sconfinato nei confronti degli animali della sua terra. Come dargli torto? L’Africa è una terra incredibile… Giampaolo Gipi Sterton dichiara ” nato e vivo in Kenya, adoro fare felici scoperte per puro caso, quando sto cercando e vedendo altro…” . Padre irlandese, madre romana, figlio di un colonialismo, ma soprattutto di un uomo in simbiosi con questa terra, da cui ha assorbito ogni umore, anche il suo essere selvaggio, ma nello stesso tempo il suo grande cuore. Io direi di lui, citando una frase che non è mia, ma che lo descrive appieno, ” io non sono africano perchè sono nato in Africa, ma perchè l’Africa è nata in me. Kwame Nkrumah ”. Questa intervista sarà insolita, anche perchè Giampaolo Gipi Sterton è insolito, inframmezzerò le sue parole nel contesto delle mie considerazioni e ricerche. Giampaolo ama la sua terra, ma odia come viene maltrattata specie dalla corruzione e da molti italiani, l’italiano è il peggior viaggiatore, che non comprende, non assimila e non fa sua una terra, nè quando arriva, ne quando parte. Lui è tutt’ uno con la sua terra, ed è il posto dove vorrà riposare per sempre, dove sono seppelliti i suoi genitori. Ci racconta che La gente è senza scrupoli, lucra sui bambini, su giovani donne che si concedono per poco. Gli animali sono fondamentali, da piccolo andava nella savana, insieme a suo padre, per ammirare le bellezze della natura. Prendevano il tè nello Tsavo, sulle colline, si mettevamo in un posto alto ad osservare gli animali, numerosi, tante specie, e ha capito, sin da piccolissimo, che la natura è di gran meglio dell’uomo. Giampaolo Sterton non è un esperto, ma è quello che sente quando è nella sua amata savana. Vive due vite, una principale in Africa, l’altra in Europa, quando devo tornarci. Se deve pensare alla sua casa, la sua casa è il Kenya, il suo posto, il suo rifugio, dove tornare sempre e comunque. Ama tutto ciò che è puro e indifeso, i bambini e gli anziani, perchè sono simili, gli animali perchè sono altrettanto puri e indifesi. Ama di meno l’uomo contaminato da tanto egoismo e superficialità,è importante amare ciò che ci circonda, rispettando e avendone cura, senza martoriare tutto.
L ‘Africa a lui ha dato tanto, ma ha anche tolto tanto, come a tutti quelli cresciuti in quest
a terra Giampaolo Gipi Sterton, vive sul mare a una ventina di chilometri da Malindi, lontano dal caos e a un ora dalla savana. Non sopporta di vivere nella città, turisti e turiste che vanno in certi locali per pochi spicci. Gente che non si fa scrupoli, turisti che gettano caramelle ai bambini, come se fossero scimmie, ma sono bambini affamati. Turisti che toccano stelle marine, uccidendole, e per fare foto con un pesce palla, li uccidono. Locali che venderebbero la propria madre, per mangiare. Giovani donne bellissime, che non hanno scampo, bambini nelle slum che sniffano colla a Nairobi, dove c’è la più grande baraccopoli del mondo con trte milioni di persone. Ci sono persone che provano ad aiutare, ma sconfiggere la corruzione è difficile, se non impossibile. Gli amici lo chiamano orso, gli piace vivere in solitudine, spesso è burbero, non si sopporta neppure lui ma per gli animali c’è sempre. Non ha peli sulla lingua, perchè non ha padroni e si sente libero.
La storia di Giampaolo Gipi Sterton, mi fa pensare a uno dei miei scrittori preferiti, Wilbur Smith, i suoi libri hanno il sapore d’ Africa, il fascino dei colori unici di questo incredibile continente, tanto bello, quanto martoriato dall’ animale più pericoloso, più avido, più crudele di tutta la terra: l’uomo. Sulle Iali Hills, da piccolo si recava a prendere il tè, tutto scorreva come in un film, con animali che passavano, il loro linguaggio, questa terra dal colore di terracotta, arenaria, argilla con un pò di quarzite. Abita a un ora e mezza dalla riserva ” Galana conservancy”, le bellissime Lali Hills e il serpeggiante fiume Galana dominano il paesaggio selvaggio, sicuramente il vero Kenya. Spesso i ranger soccorrono animali, feriti o bracconati. Spesso Giampaolo Gipi Sterton ha partecipato a questi soccorsi. Lui dice – è più preziosa la vita di un animale che quella dell’uomo. L’uomo se povero continua a morire, perchè non può permettersi le cure. Eppure il Kenya ha medici tra i migliori – Lui è un uomo schivo, sicuramente la sua vita non facile, non ha fiducia nelle persone la fiducia è una cosa che va recepita e conquistata con il tempo e con la cura, con la dedizione e con i fatti, con le parole e con le azioni….. certo non si fida neppure di se stesso, ma ha motivi certamente validi. Stare attenti perché alle volte le persone più vicine sono proprio quelle che ti fanno più male, non solo nelle relazioni amorose ma anche in quelle di amicizia. se poi capita che la fiducia si da alla persona giusta, questa durerà tutta la vita
Giampaolo Gipi Sterton
Parole sagge e vere , dalle sue pagine emergono gli animali nella loro incomparabile bellezza e anima, primitiva, ma anima
“sappiate che le Giraffe partoriscono nello stesso luogo dove fisicamente sono nate” e io mi diverto a vederle correre,
Il 21 giugno è stata la giornata mondiale della giraffa rimangono solo 117 mila esemplari viventi nel mondo di questo animale strano ma utilissimo, 117mila…di questo passo vedremo gli animali olografici, porcapuzza… …le capre a macchie come le chiamo io so curiosissime, mangiano tanto e bevono pò di meno, corrono tanto e hanno vere e propri asili, hanno 7 vertebre del collo come gli umani, quando combattono si fanno delle collate enormi, e riescono a mangiare piante con il labbro spesso con le spine, le cosiddette acacie spinose… …io non nutro una particolare simpatia da quando ero piccolo per uno spavento che presi in savana, però capisco che suscitano dolcezza..
Perchè amo i ghepardi? perche li amo? Il loro nome deriva dal greco artigliò immobile, non avendo le unghie retrattili,li amo perché sono schivi e guardinghi, perche hanno piu similitudini ad un cane per fisionomia e per rapporto sociale tra loro, si crede corrano a 120km/h ma la loro velocità a malapena raggiunge gli 87km/h che possono tenere per brevi distanze, perche perche come i Leoni vivono anche in Asia, perché si conoscono da 700 anni prima di Cristo e perche, come tutti gli animali belli e unici sono considerati in via du estinzione… …ricordatevi quando andrete in un circo o in uno zoo o nei parchi safari e vi verrà’ voglia di sapere come sono da liberi… vale la pena vedere un prigioniero triste per un sorriso dei vostri figli? NO Gia una volta ve li avevo fatti ascoltare in natura, loro pigolano come uccellini e non fanno Roarr come i leoni perché hanno l OSSO IOIDE calcificato tutto e permette di pigolare e non ruggire, nei leoni questi osso e’ calcificato incompleto.. i ghepardi sono gli unici insieme al puma e al gatto che fanno le fusa..quando sono felici e quando sono sereno…. ah loro miagolano anche come i nostri amici gatti…
Gli ippopotami loro…i più temibili animali in savana e in Africa, c è chi pensa al leone, chi all elefante chi altro a qualche felino… no signori LORO oltre ai Bufali, sono gli animali più pericolosi dell africa ma non perché carnivori ma perché TERRITORIALI, loro sono quelli che te ciancicano se ti avvicini… a dispetto della loro mole sono velocissimi (30km/h) e sono dolcissimi con la loro prole.
IL leopardo questi fantastici animali sono felini molto schivi e solitari in genere ed e molto difficile vederli di giorno, esistono ben 7 sottospecie a seconda di dove vivono, e’ un animale versatile e che non disdegna insetti se non trova selvaggina come gli scarabei stercorari, e’ purtroppo minacciato perché qualche genio di voi ama le pellicce e per questo viene ucciso senza pietà, sono animali letali ma dolcissimi con la prole che lasciano una volta svezzati intorno ai 15/18 mesi… …come sempre un occhiata alla sensibilità e alla cura degli animali
IL leopardo questi fantastici animali sono felini molto schivi e solitari in genere ed e molto difficile vederli di giorno, esistono ben 7 sottospecie a seconda di dove vivono, e’ un animale versatile e che non disdegna insetti se non trova selvaggina come gli scarabei stercorari, e’ purtroppo minacciato perché qualche genio di voi ama le pellicce e per questo viene ucciso senza pietà, sono animali letali ma dolcissimi con la prole che lasciano una volta svezzati intorno ai 15/18 mesi… …come sempre un occhiata alla sensibilità e alla cura degli animali
IL leopardo questi fantastici animali sono felini molto schivi e solitari in genere ed e molto difficile vederli di giorno, esistono ben 7 sottospecie a seconda di dove vivono, e’ un animale versatile e che non disdegna insetti se non trova selvaggina come gli scarabei stercorari, e’ purtroppo minacciato perché qualche genio di voi ama le pellicce e per questo viene ucciso senza pietà, sono animali letali ma dolcissimi con la prole che lasciano una volta svezzati intorno ai 15/18 mesi… …come sempre un occhiata alla sensibilità e alla cura degli animali
Leoni .questi fantastici animaletti sono tra le creature più dolci e sensibili a mio avviso, purtroppo in una cucciolata di sopravvive il 50% e anche meno, è una legge della natura altrimenti non ci sarebbe più selvaggina e se ci pensate bene e’ un bene che la natura regoli così le nascite dalla notte dei tempi…molti non sanno che anche ai maschi spetta il controllo e la nursery, anche se hanno poca pazienza,e come gli elefanti possono essere adottati e svezzati da zie mamme e sorelle… Il leone maschio appena entra a far parte di un pride (o branco) uccide tutti i cuccioli portando di nuovo in estro la femmina, questo per dare la propria casata alla stirpe… così va la natura..
ELEPHANTS molti mi chiedono del perché io ami queste anime gentili e delicate, metteteve seduti che vi dirò delle cose che forse non conoscete: -Praticano funerali, riconoscono dalle ossa i loro simili, avvicinandosi prima la matriarca poi via via gli altri componenti del gruppo e infine i cuccioli, avendoli riconosciuti ricoprono delicatamente con foglie rami le ossa -Sanno curarsi da soli specialmente durante il travaglio con un tipo di foglia -Riconoscono le pozze d acqua ancestralmente tramandate nel corso degli anni da madre in figlio -Adottano orfani -Non hanno minimamente paura dei topi come credenza popolare ma sono infastiditi dalle formiche che penerrano nelle scanalature della pelle e spesso del tessuto del piede che è delicatissimo E cosa non ultima sanno che odore ha l uomo e ne fuggono anche non avendone mai visto uno.. perché l uomo così come tutte le specie animali, PUZZA ed emette un odore caratteristico, che agli animali suona come PERICOLO
Sicuramente un articolo lungo, spero non noioso. La terra ci è stata donata, ma è un dono di cui dobbiamo prenderci cura. Perchè distruggere, estinguere? poi cosa ci rimane? La bellezza di questa terra, albe che si scordano di non esseri tramonti, colori di fuoco in ambedue i casi, occhi stupefatti per i colori di questa terra, dagli animali, alle piante la stessa tonalità calda, disperatamente forti, pieni, decisi. Una Africa che ti entra in ogni poro della pelle, un colore incandescente, cocente, dove lacrime amare si mescolano ad una bellezza eterna, senza paragoni. I canti, il vento, i sacrifici, l’amore, morte miscelati in un unico continente, tanto bello quanto sofferto. Giampaolo Gipi Sterton, un fotografo di talento, dalle sue foto trapela la sua anima, selvaggia, è vero, ma di sognatore e romantico. I suoi occhi colgono il sentire dell’Africa, della sua Africa, del luogo in cui ritorna sempre, un luogo che non tradisce, la sua casa.
Ti ringrazio Giampaolo Gipi sterton di averci raccontato della tua Africa e delle tue foto.
Ciascuno di noi è legato all’Africa, proviene dall’Africa, siamo tutti parenti lontani. Damian Marley.
Queste foto bellissime offerte da Giampaolo Gipi Sterton hanno solo delle controindicazioni: possono far emozionare, troppo.
Camminare tra i filari di lavanda è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, regalando una visione di colori incantevoli, un profumo inebriante e una sensazione di pace in mezzo alla natura. Sebbene molti associino i campi di lavanda alla Provenza in Francia, non è necessario viaggiare così lontano per godere di questa meraviglia. Anche in Piemonte, si possono trovare campi di lavanda che offrono scenari incantevoli e un’esperienza indimenticabile.
Spesso ci concentriamo su destinazioni straniere rinomate e dimentichiamo la bellezza che può essere trovata nella nostra stessa regione. Sale San Giovanni, un piccolo paese in provincia di Cuneo, è diventato un punto di riferimento per gli amanti delle piante officinali ed erboristiche. Qui, oltre alla lavanda, fioriscono anche altre piante come camomilla romana, finocchio, issopo, coriandolo, timo, melissa, achillea e salvia. Ogni anno, il paese ospita la manifestazione regionale “Non solo erbe”, che include visite guidate alle coltivazioni. Inoltre, è possibile esplorare i sentieri locali, come il percorso verde, azzurro, arancione e marrone, per ammirare il panorama e immergersi nella bellezza circostante.
Anche a Demonte, un pittoresco paese nella Valle Stura, si possono ammirare i fiori dell’isòp, che è il nome locale per la lavanda. Questa pianta rappresenta una risorsa economica importante per la zona. Nella frazione di Andonno, che si trova tra la Val di Gesso e le Alpi Marittime, si svolge la “Festa della Lavanda” all’inizio di agosto. Questo evento offre non solo spettacoli legati alla raccolta, ma anche deliziosi itinerari enogastronomici da gustare.
Altri luoghi piemontesi dove poter ammirare i campi di lavanda includono Castelletto D’Erro, Cosso, Zanco, Cortiglione, Cossombrato, Ormea e Gottasecca. Ognuno di questi luoghi offre paesaggi mozzafiato e un’atmosfera incantevole.
Per quanto riguarda il momento migliore per visitare i campi di lavanda, non esistono date precise poiché dipende dalle condizioni climatiche e metereologiche di ogni anno. Tuttavia, solitamente il periodo ideale va dalla fine della primavera all’estate, con il massimo della fioritura che si verifica principalmente nei mesi di giugno, luglio e agosto.
Oltre alla loro bellezza visiva, le piante di lavanda hanno numerosi utilizzi e benefici. Oltre all’olio essenziale di lavanda, ampiamente conosciuto e utilizzato, sono disponibili infusi, estratti secchi, polveri, tinture madri ed essenze. Questi prodotti sono noti per le loro proprietà lenitive, calmanti, sedative e balsamiche, nonché per il loro effetto benefico sul sistema nervoso. La lavanda può essere utilizzata per alleviare lo stress, l’insonnia, l’ansia, i dolori addominali e le ustioni, oltre ad offrire sollievo dalle punture di insetti e dagli eritemi solari.
I campi di lavanda in Piemonte sono un tesoro nascosto che merita di essere scoperto e apprezzato. Non c’è bisogno di attraversare confini internazionali per vivere questa esperienza magica. Prendetevi il tempo di esplorare la vostra regione e lasciatevi incantare dalla bellezza dei campi di lavanda piemontesi.
Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono, fate tacere il cane con un osso succulento, chiudete i pianoforte, e tra un rullio smorzato portate fuori il feretro, si accostino i dolenti.
Incrocino aeroplani lamentosi lassù e scrivano sul cielo il messaggio Lui È Morto, allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni, i vigili si mettano guanti di tela nera.
Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed Ovest, la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica, il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto; pensavo che l’amore fosse eterno: e avevo torto.
Non servon più le stelle: spegnetele anche tutte; imballate la luna, smontate pure il sole; svuotatemi l’oceano e sradicate il bosco; perché ormai più nulla può giovare.
corro in volo che accarezza con le mie dita le rotonde colline, forano le mie mani le umbre valli ansiose di posseso e mi copre l'abbraccio dei soavi rami, verdi e freschi. Io penetro il sesso della terra intera, mi abbraccia il suo calore e nel mio corpo il tutto sfiora la freschezza delle tenere foglie. La sua rugiada è il sudore dell'amante sempre nuovo.
Non è amore, non è tenerezza né carineria , è la vita intera, la mia, che trovai al vederla nelle tue mani, nella tua boca, nei tuoi senni. Tengo in bocca, il sapore a mandorla delle tue labbre. I nostri mondi non sono mai usciti fuori. Solo una montagna conosce le viscere d'un altra montagna. Per momenti, fluttua la tua presenza.
Diario di Frida Kahlo. pag, 23/24. (traduzione e adattamento di Frida la Loka)
come avvolgendo tutto il mio essere in un'ansiosa attesa di mattina. E vedo, sono ancora con te. In questo momento pieno di sensazioni, ho le mani affondate nell'arancie, e il mio corpo avvolto dai tuoi abbracci.