Valeria Bianchi Mian: Sto per addentrarmi su un terreno minato, lo so, lo so

Sto per addentrarmi su un terreno minato, lo so, lo so.

Però due parole, a distanza di qualche settimana dalle elezioni, le devo dire. Solo ed esclusivamente sul fatto “prima donna che”. Preciso che assolutamente son lontana dal partito della signora M., neh. Osservo un attimo da nembi e cirri, da punti di vista che non c’entrano una virgola con la politica. Son psicologa e un po’ poeta, quindi il neurone mi parte alla ricerca di armonie. Allora. Questa signora è nata il 15 gennaio. Sapete cosa significa? Che noi Capricorno, arranca arranca, allena allena, e daje e daje, festina lente, attendi e scatta, prima o poi, con coda di pesce e corna di caprone un posticino al sole ce lo pigliamo. Solo questo. Olio di gomito e tenacia nel biberon. Dopo di che, il decretare se sia una cosa femminista o meno l’avere o non avere la tipa al governo è questione che non ho ancora risolto nelle mie sinapsi.

Valeria Bianchi Mian: Camminiamo per necessità

Camminiamo per necessità.

Tra i dieci e i venti chilometri, il sabato o la domenica. Camminiamo insieme da quando Sebastian aveva quattro anni. Quando era piccolo stava nello zaino come un frutto o una copertina. Adesso fila via lesto insieme all’amico scout, a fare a gara tra Pokémon e acini d’uva selvatica. Una vigna ribelle, un Barolo anarchico, ha preso spazio irridendo la precisione. Si fa cogliere dolcissima, l’uva scura, in veste di Misero(*), nasconde tesori da papilla dietro l’imperfezione. Esploriamo paesi icone prima che la pioggia ci colga, raccolgo equiseto e mentuccia. Mi accompagna un bastone saggio, il mio serpente d’Eremita.

(Ieri, i sentieri delle Langhe)

(* Misero = carta del Matto nei cosiddetti Tarocchi del Mantegna)

Valeria Bianchi Mian: Tra i miei colori preferiti 

Valeria Bianchi Mian

Valeria Bianchi Mian: Tra i miei colori preferiti 

– al primo posto il verde in tutte le sue sfumature. Verde menta e mela, verde salvia e menta, verde del mare fosforo quando il cielo è plumbeo e sta per scoppiare il finimondo; io, verde di cuore, come voi, preferisco sempre la via di mezzo, il chakra verde che batte il tamburo della vita.

– al secondo posto, il rosso. Rosso fuoco vivo, rosso sangue e labbra, rosso che si sposa bene con il verdeblu. Infrarosso e ultravioletto nella danza uroborica che, lavorandoci senza sosta, diventa produzione della differenza, opera personale e universale. Bello il rosso, signora in rosso. I capelli rossi. La maturità rubedo.

– al terzo posto, tutte le gradazioni di bianco fino al blu nero della notte, in accordo però con i toni della terra e della corteccia di un albero. The Tree of Life ha le fronde rivolte verso il cielo e un formicolio di animali, e un universo di fiori nell’erba. È saldo nelle radici.

V.

#appunti #grimorium #cromoterapiaarchetipica

<fotografia di Sebastian B.>

Valeria Bianchi Mian: PERCORSO MINDFULNESS ARCANA

Valeria Bianchi Mian

Valeria Bianchi Mian: PERCORSO MINDFULNESS ARCANA

Vi tengo aggiornati/e e vi dico che abbiamo deciso la data per dare il via al percorso di Mindfulness con i Tarocchi. Si è già radunato un piccolo gruppo di appassionati alla pratica meditativa condotta da me. Wow! Sono contentissima! È così rigenerante, rivitalizzante anche per chi conduce… non vedo l’ora!
Martedì 27 settembre 2022 si parte!
22, sì, 22 incontri, 1 ora e poco più di lavoro online dalle 21 alle 22,15, ogni martedì per 22 settimane.
Un viaggio pazzesco tra le immagini degli arcani maggiori, in un modo che proprio non vi potete immaginare se non lo sperimentate in prima persona. Per chi si iscriverà entro fine agosto, sconto speciale. Che poi, si sappia, il costo è davvero popolare. Fatevi vivi/e!
Info dettagliate: tarotfulness@gmail.com | tarotdramma@gmail.com | 3332544620

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Tarotdramma. Le pratiche immaginali e terapeutiche con i Tarocchi.

Tarotdramma. Le pratiche immaginali e terapeutiche con i Tarocchi

Nella mia Casa dei Tarocchi c’è 

IL NUMERO DUE. 

LA PAPESSA 

Excursus nella Casa di Oubliette Magazine | tutti gli articoli per #untarotdopolaltro.

V.

Tarotdramma. Le pratiche immaginali e terapeutiche con i Tarocchi.

Ieri alle 08:28

COVA NELLA CASA DEI TAROCCHI 

 LA PAPESSA 

“Sua è la testa sopra la quale tutti i confini del mondo sono giunti, e le palpebre sono un poco stanche.” ­­­

Della bellezza “lavorata dall’interno” di una Monnalisa è Walter Horatio Pater a scrivere, vivificando il “sedimento, depositato cellula per cellula, di strani pensieri e fantastici sogni, e passioni squisite.”

E ancora: “Lei, più vecchia delle rocce tra le quali siede; come il vampiro è stata morta tante volte, ha imparato i segreti del sepolcro; ed è stata un palombaro in mari profondi, e porta i loro giorni perduti con sé.”

Così come la nostra Papessa cova tra le rughe del volto e tra le righe del suo libro una Grande Opera in fieri, anche la Gioconda in quel sorriso storto porta trame di saggezza, le bozze della Storia, il filo della tela di Penelope, il seme di una pianta, la scintilla del fuoco vitale, lo spermatozoo del Tempo. Si fa Spazio, si fa Vaso, la Papessa-Monnalisa, per accogliere nel ventre gravido – utero in Anima Mundi – il senso del futuro da rinnovare a partire dal passato.

*

Un viaggio nei 22 articoli della rubrica che ho curato per 22 mesi. 

Da dove arrivano i 22 passaggi di questa danza immaginale?

“Volendo datare un oggetto in una forma ben definita” scrive ancora Berti “si può dire con assoluta certezza che i Tarocchi nacquero nell’Italia del Nord nei primi decenni del Quattrocento. Erano un raffinato gioco di Corte, perché quelle immagini evocavano pensieri lontani dalla gente del popolo. Ben presto divennero un gioco d’azzardo e tuttavia i giuristi lo definivano in modo ambiguo dato che nel gioco dei Tarocchi si può vincere anche con pessime carte… come in guerra”.

Dal Bagatto al Mondo per raggiungere il Matto. E ritorno. Procederemo passo per passo, stanza per stanza nella Casa dei Tarocchi.

Link: https://oubliettemagazine.com/…/la-casa-dei-tarocchi-2…/

#untarotdopolaltro

Oubliette Magazine

Valeria Bianchi Mian: Ti noto pedalando

Valeria Bianchi Mian: Ti noto pedalando

Ti noto pedalando, dolce hibiscus giallo oro, giallo raggio allo Zenith, giallo melone. Ti noto pedalando, mi fermo innamorata di te e dei tuoi cugini rossi, fucsia e più pallidi. Di te ricordo i colori e una bambina che nel Gargano camminava lenta per ammirare la tua bellezza fugace, perché la bellezza scappa sempre via veloce.

Ma se tu cammini piano piano.

Se vai al ritmo del respiro

la bellezza cambia forma e moto.

La bellezza brilla sola e indifferente

all’arrancare umano per un posto 

da ammirare – all’insopportabile

odiosa mantide metallica 

competizione che vuole essere

tra i fiori la più splendente.

VBM | luglio 2022

°

In Europa l’ibisco simboleggia la “bellezza delicata e fugace” – per la durata breve del suo fiore – e il suo significato origina dall’era vittoriana (1837-1901).  <giardinaggio.it>

°

Valeria Bianchi Mian: Le ho studiate tutte

Valeria Bianchi Mian

Valeria Bianchi Mian: Le ho studiate tutte

Per non entrare con le formiche in un rapporto di guerra tra specie, ho tentato con il bicarbonato sulla soglia, eccetera. Le formiche sono padrone dei giardini tanto quanto lo siamo noi, le api, le farfalle. Esistono prodotti chimici che devastano interi formicai. Come se una specie di giganti facesse fuori la città di Milano perché un gruppo di milanesi ha occupato la loro cucina, come se una famiglia di troll annichilisse Roma, Napoli, New York. Perché diamo fastidio. Ecco.

A casa mia esistono post-it accanto alla finestra con la scritta “Attenti al ragnetto”, per dire.

La soluzione per ora è questa: poiché le formiche ne sono ghiotte, così come i merli, le tortore, i ricci, ma che diavolo mettono dentro il cibo dei gatti?, posiziono una ciotola di residui di Gourmet sotto l’albero di limoni dove c’è la loro metropoli. 

Oh.

Pare funzioni.

In casa non le vedo da due giorni.

Valeria Bianchi Mian: Un tizio con la Ferrari d’oro

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Valeria Bianchi Mian: Un tizio con la Ferrari d’oro

Un tizio con la Ferrari d’oro. D’oro, sul serio, l’ho visto. Ma veramente d’oro <ohibò>. Uomo brizzolato sui sessanta-sessantacinque e fanciulla brunetta di rosso vestita, la quale saltella fino al tabaccaio <tum tum tum>. Oro. Rosso. Tronfio. I soldi danno la felicità? Mi verrebbe da applaudire e dire: «Non sei un alchimista, tu, tizio con la Ferrari d’oro, no. Guarda, secondo me proprio no, ci scommetto – non più di dieci euro però – che tu l’aurum non vulgi, no, non sai cosa sia. Non conosci la Pietra Filosofale ma te ne sbatti, e la vita te la prendi così, smagliante, alla leggera saltellante nel corpo di Ferrari d’oro e brunetta in rosso <brum brum brum> dalla culla alla tomba, e tutti ti guardano e dicono «Ehi, guarda quello con la Ferrari d’oro, ma la ragazza in rosso lo amerà?»

Ma può essere che al tizio brizzolato sessantacinquenne dell’amore non gliene freghi proprio niente, e magari avrà d’oro pure il membro virile, placcato però, chi lo sa, poi la prostata. D’oro sarà il water nel bagno d’oro, d’oro le piastrelle, il beverone proteico d’oro, d’oro i sogni e le lenzuola e in tutto l’oro del mondo anche lui come me e te morirà per essere sepolto, come tutti noi, dentro una bara. Ma la sua sarà d’oro. D’oro, sul serio. L’ho visto. I soldi danno la felicità? Chi lo sa?

Valeria Bianchi Mian: Generosità e giudizio

Valeria Bianchi Mian

Esistono molte forme di controllo della mente e alcune sono davvero sottili, sono così serpentine e così astute e divoratrici e cerebrali che quasi non si scorgono a occhio nudo. 

“La tua esuberanza mi frena, non mi dai spazio” dice l’amica introversa all’altra, che è più solare e magari un po’ egocentrica. 

“Sei troppo veloce per me” sospira l’amico competitivo che si sta laureando come l’altro, che è in gamba quanto lui ma decisamente più operativo, ché il primo è rimasto indietro. 

E tu allora ti spegni un pochino. Quando sei con “i giudicanti” non parli più di figli, di aria, di poesia, di bellezza, di sensazioni, perché loro potrebbero offendersi. 

Il loro sguardo freddo è pronto a metterti una nota sul diario. 

Pazienti, amiche, conoscenti, io stessa: chi non ha subito le dominazioni psichiche che partono dal regno delle madri nere, dai padri punitivi, e si incarnano nei narcisi mascherati da “guarda, lo dico per il tuo bene, io conosco meglio di te questo o quel discorso”?

Sono poteri occulti che non riconosciamo subito, e che spesso, per comodità, proiettiamo addosso alle figure della nostra vita. Lasciando a loro l’abito, tenendo per noi il ruolo del sacrificio.

Certe volte non ci rendiamo conto di come, per generosità, per affetto, per compiacere altre persone, per non urtarle, magari proprio perché le amiamo, o perché – infanti feriti – temiamo l’abbandono, lasciamo loro spazio e tempo oltre il dovuto, apriamo cuori e braccia, anziché mettere dei paletti. Anziché tenere saldo il senso dell’essere noi stessi/e, per poi, se e quando occorre, mandarle al Diavolo (arcano XV). 

Magari, appunto, essendo noi più esuberanti e l’altr* più timid*, pezzettino dopo pezzettino tagliamo fuori un colore, un canto, affinché l’amica o l’amato possano prendere il potere che meritano. Lasciamo a loro il palco. 

Poi un giorno ci svegliamo e ci accorgiamo che siamo rimasti/e a guardare nell’ombra. Che nessuno riconosce più in noi quel tono, quella nota, quel percorso che ci apparteneva. Suona una sveglia. Ma io dov’ero, scusa? Ci domandiamo.

Siamo ormai avvinghiati/e in un rapporto di reciproco controllo. Noi quasi spettatori di chi ci mette i piedi in testa.

Applaudiamo.

Un momento.

Ehi. Frena.

Non c’è generosità nelle relazioni di questo tipo.

Squillano le trombe del Giudizio (arcano XX).

Solo la libertà ci libera dal gioco e, liberando noi, libera tutto e tutt*.

Valeria Bianchi Mian: Tra parole e immagini

Valeria Bianchi Mian: Tra parole e immagini

L’avventura letteraria dei Diari è stata per la Nin un viaggio analitico durato oltre trent’anni, dentro il quale La casa dell’incesto si pone come isola misteriosa in prosa visionaria, di poetica surrealista ispirata a Rimbaud e Breton. Un’esperienza che si situa al crocevia tra la scrittura autobiografica e i romanzi che non avevano ancora assunto la maturità produttiva; l’autrice non era ancora entrata nel sogno atlantideo e non era di certo uscita dal paradiso protetto dell’essere altro da sé, del non conoscersi abbastanza bene, così da poter varcare la soglia. Sarebbe arrivato, un giorno, il momento della coscienza capace di accendersi nel mare inconscio e poi nella terra di mezzo, transitando piena di senso dal subacqueo all’aereo. “Procedere dal sogno per entrare nella vita” è un concetto che l’autrice avrebbe preso in prestito da Carl Gustav Jung, citando l’autorevole fonte d’ispirazione analitica proprio nei Diari, pur non essendo stato lo psicologo svizzero uno dei medici dell’anima ai quali Anaïs Nin si rivolse.

(…)

Su Versante ripido vi parlo di una tra le mie scrittrici preferita. In prosa poetica, “House of incest” della Nin è un progetto onirico denso, inquietudine e sangue, potenza distillata corrosiva. 

V.

#notepsicopoetiche

<con una mia illustrazione>

#lunedìmipromuovo

Valeria Bianchi Mian: Conoscere mio figlio osservando il suo comportamento

Valeria Bianchi Mian: Conoscere mio figlio osservando il suo comportamento

Passano i mesi e si delinea l’individuo. Il fanciullo che dice: “Fermiamoci nei paraggi, perché alle 15,30 comincia la degustazione delle ciliegie e delle amarene. Non voglio perdermela.”. 

Quello che resta lì in silenzio in mezzo agli adulti, a sorbirsi tutta la spiegazione, rendiamo grazie alla AgriCooPecetto e alla Pro Loco, dettagli e classificazione, Vittona e altre specie, Durone-Graffione, eccetera, ad assaggiare versioni antiche e moderne del frutto, succhi e parole. 

Ne esce con mezzo litro di estratto di amarene in dono (godimento puro). E stamattina si ricorda ancora tutto. 

Naturalmente, tra le sue dieci vite possibili c’è già quella in cui abita a Pecetto, ha una villetta e molti alberi di ciliegie, una moto per andare a lavorare a Torino.

Valeria Bianchi Mian: ATTACCAMENTO 

Valeria Bianchi Mian: ATTACCAMENTO 

Ogni giorno lasciamo andare cose, animali, persone, minuti, briciole, nubi: un esercitarsi costante che per me non risulta scontato. Sono una di quelle che si affeziona, che si attacca al mondo mentre il mondo sfuma. Respiro, apro, respiro ancora. 

Mi alleno e diventa più facile ma non nego il piccolo o grande dolore. La tredicesima carta del Tarot ci racconta come sia possibile potare il nostro giardino quotidiano. 

Ci descrive la vita come decluttering dell’anima. Certamente non potrei fare il mio mestiere, se fossi una fan dell’attaccamento adesivo al tempo e allo spazio, all’amore e all’odio. Però, oh, non è facile. Non è una passeggiata, il distacco. 

Diciamo la verità. Ad esempio, ho trovato tenerissima la maestra, quella che è sempre stata più professionale e più ‘dura il giusto’ rispetto alle altre, che ieri non ha smesso di commuoversi. 

Equilibri necessari, dico io. La giusta distanza vien sentendo profondamente l’attaccamento.

#ilmiovocabolario #A #esercizidibenessere