Cultura

Il colore della poesia, Iris G. DM Roma

Date: 18 settembre 2022Author: irisgdm0 Commenti— Modifica

Settembre ha un velo da sposa

E brina negli occhi

che bagnano i fiori.

Il mare setoso e brillante

con creste spumose e delicate..

Il tramonto è di fuoco

e di mele rosse,

come labbra baciate dal profumo di miele.

L’aria salmastra spira di mosto

e di limoni acerbi,

la vita mia è inquieta d’amore

scivolosa sugli scogli

che raccolsero tutte le onde dell’inverno

e poi di tutte le stagioni..

Una malinconia cristallina e scarlatta

appanna ricordi pungenti di gerani

ma si alza di nuvole e piattaforme metalliche,

a nascondere il sole

di luce opalescente.

Trema l’amore

come gocce che illuminano di rugiada

nere ciglia,

sussurra come il vento

che scuote le foglie.

L’amore a settembre

ha coppe di gigli

e colore di zaffiri,

ha foglie rosse e grappoli pieni

e baci che volano

insieme a folate di brezza

e legna bruciata. Iris G. DM

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone

CULTURA

Il colore della poesia, Iris G. DM

Date: 16 settembre 2022Author: irisgdm0 Commenti— Modifica

Mi sollevo leggera dal mio sonno,

fiocchi di cotone sulla mia testa,

alberi cotonati a cui cadono le foglie.

Cadiamo insieme a sbucciature di tramonto

e rose cremisi.

Siamo affacciati nei cieli,

ma ci sporchiamo di terra,

anche di cose inutili,

Svezziamo i nostri figli,

poi piangiamo sui nostri inutili conti da pagare.

Le foglie continuano a cadere,

io a cercare nei cassetti le cose inutili,

per buttarmele dietro,

slip senza elastico,

monetine da cinque cent.

Poi mi chiedo il senso della vita,

anche le calze si strappano,

allora preferisco andare senza,

magari se tutto cominciasse ad avere senso,

io avrei solo tre parole da dire,

io mi scordo! Iris G. DM

Potrebbe essere un contenuto artistico raffigurante fiore

Roma Iris G. DM

CULTURA

Il colore della poesia. Iris G. DM

Date: 20 agosto 2022Author: irisgdm0 Commenti— Modifica

Buongiorno, ti saluto ed è strano,

quante volte buongiorno!

Per quante volte inizi e muori nel giorno,

un attitudine come una virgola nella memoria,

che ha perso i punti e le parentesi sono vuote.

Buongiorno al celeste cielo,

buongiorno a me, che vedo trascorrere le nuvole,

le disegno con l’odore di arancio e cioccolato.

Buongiorno a me, oggi conto le mie rughe,

i passi che ho lasciato,

le orme che mi mettono paura.

Buongiorno a me, che non so cantare,

ma ho la musica nella testa,

e la danza nei miei piedi.

So di amare le bolle di sapone,

le verità fragili e quelle forti,

amo le persone lievi,

le anime lievi,

gli occhi trasparenti come vetri,

ma oggi sento l’odore acre della polvere da sparo,

eppure, buongiorno!

Le notti suonano come arpe vive,

grondano pioggia e sangue,

ma buongiorno!

Buongiorno a te, che vivi o muori,

a te che sei povero o ricco,

a te che sei bello o brutto,

a te che sei buono o cattivo,

a te che vivi o muori,

a te che ami o odi,

e non importa a nessuno!

Buongiorno a me,

che non sono nessuno. Iris G. DM

Il colore della poesia, di Iris G. DM

Il colore della poesia: Iris G. DM

Date: 19 agosto 2022Author: irisgdm0 Commenti— Modifica

Ogni giorno io vivo dall’alba al tramonto,

ascolto lui,

lui da solo, al pianoforte,

fa volare le note,

quanto ci mettono a volare le stelle, la notte?

Posso essere felice, ma non lo sono!

Quanto ci mettono a volare le stelle , la notte?

Certe volte ho fame,

una bambina che spezza il pane, sporca di miele e di fantasia.

ho bisogno di troppe cose,

di scrivere,

di lavarmi,

di uscire con la mia borsa preferita,

uscire con te!

Mi sono fatta le unghie,

i capelli di cocco e di margherita.

Vado matta per il gelato alla liquerizia e tanta panna,

ma tu non vuoi vivere con me!

Quanto ci mettono a volare le stelle, la notte?

Mi tolgo le scarpe per non fare rumore, che strano, una vita scalza!

Non voglio fare rumore,

il rumore della musica dissonante nei miei pensieri,

il mio cuore?

Il mio cuore, tutto l’amore dov’è?

Muoio d’amore e di solitudine,

accartocciata nel mio destino,

fragile come una foglia,

io che ti ho preso il vino,

di prugne e di more,

io che ho sempre il tuo nome,

sulla punta della lingua

e dei miei desideri.

Quanto ci mettono a volare le stelle, la notte? Iris G. DM

foto dal web

Apologia del mare. Iris G. DM

Apologia del mare. Iris G. DM

Date: 16 agosto 2022 Author: irisgdm

Vivo di mare, per sempre salata,

Azzurrina come un onda, spesso tempesta, non ho bisogno di essere

Semplicemente sono,

Un po’ alga,

Un po’ scoglio,

Un po’ riccio,

Io vivo di mare,

Per sempre salata,

Sinuosa d’organza e di variabile turbamento

In un valzer fluttuoso. Iris G. DM

Potrebbe essere un'immagine raffigurante oceano

dal Web

Noi siamo quelli che abitiamo il mare. Si, avete capito bene, abitiamo il mare!
Una canzone recitava, siamo figli delle stelle! In realtà siamo figli del mare, siamo nati dall’acqua. Nel grembo delle nostre madri viviamo in un liquido che ci permette di svilupparci e di vivere. In media il 60, 65 per cento del nostro corpo, è composto di acqua. Direi una bella percentuale! L’acqua è vita, la vita è acqua, una proporzione equilibrata, la vita sta all’acqua, come l’acqua sta alla vita. Noi produciamo acqua, sudore, lacrime, urine, ecc. Senza acqua il nostro organismo va in tilt, come un motore senza olio. La prima vita si è sviluppata in un brodo primordiale, composto di acqua. Il mare, i laghi, i fiumi, torrenti, ogni corso d’acqua, anche il più piccolo rigagnolo è fonte di vita. E la bellezza dove la mettiamo?
Un lago alpino, un mare e un mare di coralli, una cascata, intorno verde, bellezza e vita.

Il mare ha l’aroma dell’autunno a settembre, settembre è rosa e ha il colore degli aranci e dei verdi melograni ancora non maturi. Settembre è un fenicottero che attende il tramonto dai colori perlacei e iridescenti, in un volo di ali rosa che dipingono il cielo prima dell’ora delle stelle. Settembre appiccicoso di dolci fichi e di rugose foglie, ha smeraldi di ricci di castagne, Cosa ha settembre? Cosa ha questa spiaggia rosa in un volo di fenicotteri rosa, in questo tramonto rosa? Ha l’armonia della terra, ha i canti degli amanti e delle sillabe che volano e si poggiano come semi nel vento. Iris G. DM

dal web


Un semplice fiore, ha bisogno d’acqua, noi abbiamo bisogno di acqua e di bere. Cosa c’è di meglio di un bicchiere d’acqua fresca? un liquido prezioso, incomparabile, necessario, indispensabile e di incomparabile meraviglia. L’acqua è trasparente, ma ha i colori della trasparenza che sono migliaia. La forma dell’acqua ha la nostra stessa forma, un liquido avvolgente, in cui una volta immersi, ci rigenera. La sua bellezza non ha limiti, ci rinfresca, ci disseta, ci permette di lavarci, ci permette di vivere, averla a portata di mano, una grande fortuna. In alcuni paesi poveri, le donne fanno chilometri per portare acqua nelle loro povere capanne. Piu volte al giorno di recano alle fonti, spesso lontane, con le anfore che sistemano sui loro copricapi. I loro fianchi ondeggiano nella fatica dell’acqua, un bene di lusso, che spesso noi sprechiamo. Ma ero partita, da noi che abitiamo il mare! Noi abbiamo un legame spirituale, profondo con l’acqua. Noi respiriamo il mare, il mare ci lenisce, ci guarisce. Noi non facciamo semplici passeggiate, noi costeggiamo la battigia con il mormorio dei flutti, raccogliamo conchiglie e sassi perfettamente levigati, incontriamo alberi scarniti e sbiancati dalla salsedine, sculture naturali da fare piangere il cuore. Noi non passeggiamo, sublimiamo i passi, sfioriamo le nuvole. Il nostro è un rapporto metafisico, camminiamo inpunta di piedi sulla sabbia calda, Hanyauku.

Le città sul mare

sono sospese tra acqua

e cielo.

Alla notte avviene l’arcano,

le luci si accendono

come corolle al vento,

come gioielli di una corona.

Blu velluto il cielo,

blu velluto il mare.

Le stelle,

i lumi,

i pulviscoli d’oro,

un amore sbocciato,

tra questo mare e

questo cielo.Iris G. DM

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona
dal web


Nelle notti di luna, la sabbia è piacevolmente fresca, come seta scivola sotto i piedi, una sensazione unica, un emozione trascendentale, come le onde notturne, sciabordano quasi silenziose, note e una musica che noi che abitiamo il mare, sentiamo, amiamo e non possiamo farne a meno. Il mare è amico, nello stesso tempo nemico, lo sanno i pescatori , Vincent Van Gogh ” i pescatori sanno che il mare è pericoloso e la tempesta terribile, ma non hanno mai trovato questi pericoli, una ragione sufficiente per rimanere a riva”. la riva, è lì che termina il canto del mare, ma nei cuori non termina mai. Un fascino in cui trovare il proprio equilibrio, per quanto non capisci il mare è sempre lì, a farti intuire, ma mai a svelarti i suoi misteri. Un mare di coscienza e di anima imperscrutabile, che tu ami e sai che sta dall’inizio del mondo. Noi nasciamo dal mare, da questa immensità liquida, la nostra anima si riflette nel cielo, perchè è azzurro tutto ciò che sa di infinito, di Dio, di eternità, i bambini nascono con gli occhi blu, perchè veniamo dallo stesso posto azzurro. Mare d’inverno, mare d’autunno, mare di primavera, mare d’estate, lo amo in ogni stagione, sempre tra le sue sponde in ammirazione, in tentazione, in preghiera, la mia musica è in riva al mare, un pianoforte, un violino, un onda, basta questo per innamorarsene , per sempre.

Solo tre cose sono infinite.

Il cielo nelle sue stelle,

il mare nelle sue gocce d’acqua,

e il cuore nelle sue lacrime. Gustave Flaubert

Il colore della poesia Iris G.DM

Il colore della poesia Iris G.DM

Date: 8 agosto 2022Author: irisgdm0 Commenti— Modifica

Noi siamo donne di fede,

preghiamo Dio

e dormiamo con gli angeli.

Raccogliamo bambini dal fango,

prepariamo calde minestre,

stendiamo panni al vento.

Asciughiamo i capelli al sole,

anche le lacrime,

che evaporano calde.

Metà la vita di noi donne,

intera in un cerchio,

amore e dolore. Iris G. DM

dal Web

Apologia dell’ amore

Io sono una di quelle che pensa che tutto sia possibile e

Se non è possibile sogna che sia possibile.

Ogni giorno mi sveglio nuova di speranza e non c’è giorno che io non l’abbia fatto.

Spesso ho inciampato nella vita ma, mi sono rialzata con le ginocchia sbucciate

Spolverando la mia gonna.

Sono una di quelle che rinuncia a tutto per amore ma non al suo orgoglio e alla sua dignità.

Sono una donna che se maltrattata non abbassa la testa

ma ,mai e poi mai mi metto al livello di chi lo fa.

Sono timida ma non mi lascio intimidire.

Ho sempre voglia di essere un po’ bambina,

ho molti sbalzi di umore ,mi piace ridere

ma spesso il riso si trasforma in un pianto.

Ho lacrime attaccate al sorriso

Oppure un sorriso pieno di lacrime.

Desidero vivere, ballare ,correre, andare al mare,

voglio sentirmi viva, ascoltare la musica ,prendere il sole,

bagnarmi di pioggia, sporcarmi di fango, vedere tramonti, aurore,

voglio respirare la vita a pieni polmoni.

Non amo le vie di mezzo,

anzi soprattutto nell’amore le detesto.

Voglio un amore intero, senza se e senza ma,

perchè io so amare solo totalmente con tutta me stessa.

Voglio essere presa per mano, voglio baci sul collo,

voglio carezze sui capelli e voglio essere amata per quella che sono.

Forse una donna troppo complicata perché pretendo un amore assoluto,

che mi fa sussultare, che mi fa tremare, un amore che mi tiene per mano.

Io non ho bisogno di un uomo per completarmi io sono già completa ho bisogno di un amore che mi ama.

Un uomo che mi ama che sia romantico e mi porti a vedere la luna.

Un uomo che mi ami nonostante la mia vanità,

i miei difetti, nonostante tutto, perché quello che riceverà da me ,

sarà un amore totale, fedele.ma anche un amore giocoso,

un amore che vuole baci, che vuole rispetto,

un amore da costruire giorno per giorno.

Io sono anche una persona fragile, incerta, insicura ma,

sono anche quella che affronta le sue paure con il cuore in gola e l’aria spavalda.

Io sono quella che crede all’amore eterno ma, ancora non l’ha trovato

ma, ogni giorno sa che prima o poi lo

troverà. Vivo di sogni, di speranze, mi ci nutro come una fetta di pane e mai smetterò di sentire l’odore del lievito.

Non mi accontenterò, voglio un amore cosi, voglio un amore senza mezzi termini, senza vie di mezzo,

un amore che completi il mio cerchio della vita .Un amore magari imperfetto ma perfetto per me.

Un amore con un principe azzurro ,un principe azzurro per me, che sia ranocchio o principe non ha importanza se è disposto ad amarmi cosi.

Se non fosse cosi non ho bisogno di nessuno perché voglio un amore senza condizioni, senza muri,

senza paletti, voglio un amore libero di amare, senza paura, senza tempo,

voglio un amore eterno. Iris G. DM

APOLOGIA DELL’AMORE

Nessuna descrizione della foto disponibile.

La menzogna ha il vestito della verità. Iris G. DM

La verità, mi domando dove sia! Per me la verità è bianca o nera, senza sfumature. La vita è diversa è colorata è piena di colori, sfumature, luce. In Platone la verità è concordanza è la parola che la traduce la verità,, è svelatezza,, Platone dice.. Che l’essere vero di qualunque cosa è che esso, in ciò che dice, concorda con la cosa su cui dice qualcosa. In questo senso la verità risulta essere conformità con la cosa, concordanza con essa. In greco questa parola,, è svelatezza,,. Molti ostentano di sostenere la verità ma, purtroppo capita che anneghi in un mare di menzogna. Quello che fa male che quando incontri un amante della ricerca della verità ne rimani affascinata è a priori credi fiduciosamente a tutto ciò che dice, che legifera. La verità, una parola che spesso è solo mistificazione ma che sostieni con forza perché è l’unica alternativa alla vita. La verità è in punta a un fucile quando smetti di dirla parte un colpo è tutto viene massacrato. Quando credi in colui che la sostiene e ti chiede fiducia incondizionatamente pensi che la verità è la persona sono tutt’uno. Anche perché fidarsi è aprirsi, mettere le tue emozioni, i tuoi sentimenti, la tua intimità nelle mani di chi ha la tua fiducia a trecento sessantasei gradi. Che bello fidarsi! Lasciarsi cullare da parole che corrispondono, hanno concordanza con i fatti. Poi ti domandi quali fatti? Li hai visti? La verità è stata in azione? La concordanza? Quindi cerchi di giustificare il legiferatore di verità, mille scuse, un Odissea di promesse mai mantenute. Mille problemi, mille scuse, mille vittimismi, mille martiri, eppure la verità è sempre una sola, una sola. La verità è concordanza tra parole è azione. Allora ti domandi come è possibile aver creduto per tanto tempo a un mistificatore? Non lo so, non lo saprò mai, perché la menzogna è senza parole. La menzogna tace e si veste da tragedia greca per giustificare l’assenza di verità. Esatto l’assenza, senza giustificare nulla. La strada comoda della menzogna, rivestita di pietre che bruciano l’anima. La verità sarà sempre un punto interrogativo, non saprei mai dove inizia o finisce la verità o la menzogna. Qualcosa su cui meditare ma, senza risposte, perché la menzogna non ce l ha e la verità richiede coraggio, molto che, pochi possiedono. Ora mi domando perché accade tutto questo? Un quesito che mi dilaniera’l’anima tutta la vita. Spesso la menzogna viene accompagnata dal silenzio, menzogna e codardia tutto uno. Chi conosce la filosofia, sa che la ricerca della verità è importante ma, che soprattutto abbia concordanza, chi studia e conosce ciò, legge ma non capisce, non capisce il significato della verità. Allora, come direbbe il filosofo, non leggere ciò che non comprendi, non sostenere ciò che non capisci, magari leggi ,, Topolino, più a portata. Iris G. DM

art. Marina Donnarumma

Apologia dell’amore Iris G. DM

Io sono una di quelle che pensa che tutto sia possibile e

Se non è possibile sogna che sia possibile.

Ogni giorno mi sveglio nuova di speranza e non c’è giorno che io non l’abbia fatto.

Spesso ho inciampato nella vita ma, mi sono rialzata con le ginocchia sbucciate

Spolverando la mia gonna.

Sono una di quelle che rinuncia a tutto per amore ma non al suo orgoglio e alla sua dignità.

Sono una donna che se maltrattata non abbassa la testa

ma ,mai e poi mai mi metto al livello di chi lo fa.

Sono timida ma non mi lascio intimidire.

Ho sempre voglia di essere un po’ bambina,

ho molti sbalzi di umore ,mi piace ridere

ma spesso il riso si trasforma in un pianto.

Ho lacrime attaccate al sorriso

Oppure un sorriso pieno di lacrime.

Desidero vivere, ballare ,correre, andare al mare,

voglio sentirmi viva, ascoltare la musica ,prendere il sole,

bagnarmi di pioggia, sporcarmi di fango, vedere tramonti, aurore,

voglio respirare la vita a pieni polmoni.

Non amo le vie di mezzo,

anzi soprattutto nell’amore le detesto.

Voglio un amore intero, senza se e senza ma,

perchè io so amare solo totalmente con tutta me stessa.

Voglio essere presa per mano, voglio baci sul collo,

voglio carezze sui capelli e voglio essere amata per quella che sono.

Forse una donna troppo complicata perché pretendo un amore assoluto,

che mi fa sussultare, che mi fa tremare, un amore che mi tiene per mano.

Io non ho bisogno di un uomo per completarmi io sono già completa ho bisogno di un amore che mi ama.

Un uomo che mi ama che sia romantico e mi porti a vedere la luna.

Un uomo che mi ami nonostante la mia vanità,

i miei difetti, nonostante tutto, perché quello che riceverà da me ,

sarà un amore totale, fedele.ma anche un amore giocoso,

un amore che vuole baci, che vuole rispetto,

un amore da costruire giorno per giorno.

Io sono anche una persona fragile, incerta, insicura ma,

sono anche quella che affronta le sue paure con il cuore in gola e l’aria spavalda.

Io sono quella che crede all’amore eterno ma, ancora non l’ha trovato

ma, ogni giorno sa che prima o poi lo

troverà. Vivo di sogni, di speranze, mi ci nutro come una fetta di pane e mai smetterò di sentire l’odore del lievito.

Non mi accontenterò, voglio un amore cosi, voglio un amore senza mezzi termini, senza vie di mezzo,

un amore che completi il mio cerchio della vita .Un amore magari imperfetto ma perfetto per me.

Un amore con un principe azzurro ,un principe azzurro per me, che sia ranocchio o principe non ha importanza se è disposto ad amarmi cosi.

Se non fosse cosi non ho bisogno di nessuno perché voglio un amore senza condizioni, senza muri,

senza paletti, voglio un amore libero di amare, senza paura, senza tempo,

voglio un amore eterno. Iris G. DM

APOLOGIA DELL’AMORE

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Il colore della poesia: Iris G. DM

Fuori il cielo,

il cielo ad occidente

brilla di Venere e di solitudine

ma io,

io ho un angelo al mio fianco,

viene da lontano

in un posto vicino

che si chiama infinito.

Tutte le notti mi dorme accanto,

Lui,

raccoglie le mie lacrime

e poi le sparge come rugiada sui fiori,

per strapparmi un sorriso al mattino.

Colma i miei silenzi con violini che hanno note di luce.

le vedo volare come leggere farfalle.

Sento il fruscio di seta delle sue ali

quando alza il volo

agli incroci delle mie strade.

Sento il suo profumo di cinnamono

E di nardo,

insieme alle folate di brezza.

Accarezza le mie ferite,

tutte le notti ricama speranze

nei miei sogni.

Il mio angelo è la luce di Dio,

è il mio amico del cuore,

toglie la polvere dalla mie vesti,

mi bacia nel sonno,

mi culla nel dolore,

Prende le mie mani e le raccoglie in preghiera,

raccoglie i pezzi del mio cuore

e li ricuce per amore.

Iris G. DM

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Il colore della poesia: Iris G. DM

Affondo il viso nel velluto notturno della notte, scende verticale il suo drappeggio di stelle e la luna appesa alle note della ninna nanna. Danzano i rami in odore di limonaie, posa la madre il bimbo nella culla. Le onde blu e sonnolenti, sciabordano lievi, la spiaggia è stesa di seta e di conchiglie.

I cuori che amano dormono e sognano, i cuori che non amano sono insonni, leggono libri dentro le loro storie.Iris G. DM

Potrebbe essere un cartone raffigurante 1 persona e attività all'aperto

Apologia del piatto, di Marina Donnarumma Iris G, DM

Photo by Sarah Chai on Pexels.com

Un apologia del piatto o meglio dei piatti ispirata dalla mia amica Imma Paradiso. Un rapporto molto vissuto, intrinseco ed estrinseco con i piatti.

Certe volte le amicizie ti colgono all’improvviso, alcune magari sono dei mattoni tosti sul collo, altre invece danno alla tua vita un senso di ilarità e di complicità. Una di queste mie amiche conosciuta in modo inaspettato mi ha ispirato ” l’ apologia del piatto ” Non ci avevo mai pensato ma la vita di noi donne è dominata dalle stoviglie 😂😂😂. Magari ci pensiamo ma è un pensiero talmente indecente che non vorresti averlo. Riflettiamo donne a quanti piatti abbiamo lavato o laveremo😱. Intanto avete fatto caso che i piatti hanno una vita propria? Quando la sera vai a dormire, dai una sbirciata al lavello, molto malevola e decidi di farti una doccia ed andare a dormire. La mattina dopo, i piatti sono cresciuti. Eh si crescono! Nel mio lavello crescono tutti i momenti, una gemmazione continua di piatti, bicchieri, pentole, posate! Ogni tanto compri piatti e bicchieri di plastica ma, poi ti senti un assassina del pianeta Terra e quindi non li compri più, perché, hai anche notato che, la tua famiglia adopera di tutto e i piatti crescono crescono. Quando diciamo che abbiamo una vita piatta, si ben capisce cosa intendiamo! Io direi una vita di una piattitudine immensa😱. Comunque devo ammettere che, durante la mia vita ne ho rotti di piatti! Tante volte i piatti mi sono serviti per sfogare la mia rabbia. Avete presente quando ti sale il sangue al cervello e per non commettere un omicidio, prendi i piatti e uno per uno li lanci per terra? E quel rumore di cocci una soddisfazione immensa! L’unico inconveniente che devi raccoglierli, buttarli e… pesano! E comunque ti ritroverai per casa, anche per più di qualche mese frammenti di cocci, volati nei posti più impensati. Ritornando alla mia amica, per lei i piatti sono il suo incubo. In ogni momento della sua giornata ancora non ha finito di fare i piatti. Lei non ha un appuntamento con la vita ma, con i piatti😱. Due sono le cose o il problema è lei o sono i piatti che ce l hanno con lei. Sentirsi perseguitate dalle stoviglie è un vero incubo, noi donne non diciamo me so rotta le…ma mi sono rotta i piatti😂😂😂I piatti possono essere anche un motivo serio di separazione quando la scusa è…. Caro, ma devo fare i piatti … 😂😂😂. In poche parole la nostra vita è devastata dai piatti , dominata da montagne di stoviglie, da mancati appuntamenti a causa dei piatti. Quante volte abbiamo detto nella nostra vita, -non posso, ho tanti piatti da fare! 😩. Insomma è vita questa o un insieme di vicissitudini di piatti? Sinceramente non so, ora vado, devo finire di fare i piatti😱😂😂😂Iris G.DM

Il colore delle emozioni: Iris G. DM

Vivevo fuori di me, ero io che mi osservavo. La realtà, solo il marchio delle dita sul nodulo del mio seno destro.

Non l’avevo più palpato ma, il peso delle dita era cosi intenso che, le sentivo ancora. Nonostante ci fosse stata l’attesa snervante delle analisi, mi avevano operata subito.

Ora, sentivo che sotto le fasciature il seno mi tirava ma, ce l’avevo ancora e, respirai di sollievo, mentre mio marito, mia madre, mi osservavano con apprensione in attesa che, io mi svegliassi dall’anestesia.

I loro volti erano pallidi e tirati ma, in quel momento mi venne da ridere perché pensai a come era il mio!

Andò tutto bene e pensai ,,mai più quelle squallide mura verdoline semi scrostate dall’odore ripugnante di antisettico e brodo di dado,,.

,,No!,, dissi al dottore ,,non mi sottoporrò alla cura per non avere più le mestruazioni, sono giovane, ho un figlio solo e ne voglio un altro!, ,Il dottore espresse il suo disappunto ma, io mi sentivo forte e grossa come una leonessa.

,,Mi sottoporrò ad ogni cura preventiva ,farò gli esami di routine ma, io voglio un altro figlio!,,

Tutto era andato bene, avevo sconfitto la bestia, potevo occuparmi di mio figlio, andare in palestra,

fare l’aperitivo con le amiche. Ora la vita aveva un sapore diverso, un odore migliore, entusiasta di vivere.

Dopo le notti insonni e il terrore iniziale ,da cui mi svegliavo zuppa di sudore con gli occhi terrorizzati, era passato tutto..

L’estate e anche le cinque estati dopo furono bellissime, mio figlio cresceva ,il mare lo adoravo, l’unico neo,

bello grosso, mio marito.

Sempre più lontano da me e dai nostri dialoghi, non mi cercava più ma, io ero sempre quella di prima, due belle tette, capelli ricci scuri, lunghi.

Carnagione calabrese di cui ero orgogliosa e che testimoniava la mia origine..

MI specchiavo, ero sempre la stessa, forse più interessante, sempre ironica , divertente ma, lui sempre più

Impenetrabile. Amava gli amici eccessivamente e non so chi altri, tra di noi un mutismo che non riuscivo a spezzare.

Credo che ce l’avesse con mia madre, invadente, secondo lui. Anche secondo me ma, non riuscivo a dirle no e mi dominava con la sua personalità e, alla fine lui accettava tutto.

Che mia madre ci facesse la spesa, ci pagasse le vacanze, ovviamente insieme a lei,

ci comprasse la macchina nuova oppure nuovi mobili.

Questo era comodo ed io non riuscivo a liberarmi dalla forte e prepotente personalità di mia madre. Quando avevo qualche screzio con lei, per farle capire, mi portava a fare shopping e io dimenticavo il motivo della discussione..

Ogni sei mesi facevo i controlli di routine ma, quel giorno non fu come tutti gli altri.

Il medico mi fece sedere e mi disse che avevo una macchia ai polmoni ed era necessaria una biopsia urgente. ,,Bisogna agire subito,, mi disse ,,la chiamerò per l’imminente ricovero.

Ma come? Avevo fatto tutti i controlli preventivi e ora ?La prevenzione? Cosa è la prevenzione?.

Un abisso si era aperto dentro e fuori di me. Non so come uscii dallo studio del medico! Io stavo bene.

Stavo bene. Come era possibile? Ero morta mentre camminavo, muta, muta oh mio Dio, muta.

Non avevo voce eppure parlai con mio marito e con mia madre, avvisai le amiche più intime.

Essere ricoverata e operata tutt’uno.

Mi svegliai dolorante, non come la prima volta.

Mi toccai ,ero piena di tubicini, i capelli ce li avevo tutti e ancora non so perché. mi vennero in mente i capelli, i miei capelli. Ero distrutta! Ero incinta e avevano dovuto procurarmi un aborto terapeutico.

Avevo tentato anni per avere un altro figlio e ora morto come un pezzo abbondante del mio polmone..

Non mi veniva da ridere ma, continuavo a fare battute cretine. e dentro come stavo? .Non mi sentivo più ma ce l’avevo un cuore? E le lacrime che fine avevano fatto?Mi osservavo da fuori, il mio corpo, la mia famiglia e pensai,, ce la farò! Supererò anche questo,, Non feci i conti con la chemio. MI dissero ,,è necessario tutelarla, è di prassi, dobbiamo bruciare le eventuali cellule, dobbiamo bonificare.

Cominciai a farla e vomitai, vomitai tutto quello che c’era da vomitare e anche di più per una settimana intera. Una settimana al mese, un mucchio di stracci maleodorante di vomito.

Cominciai a perdere i capelli, a ciuffi. I miei capelli belli, lunghi e ricci.

Mio fratello porto la macchinetta per rasare la testa, rasò anche la sua, i miei capelli ai miei piedi, ricci, lunghi , scuri da calabrese ai miei piedi, ci abbracciammo e non so per quanto tempo piangemmo.

La malattia ti impedisce tutto, anche di essere madre per quel mio unico figlio che mi vedeva vomitare per un intera settimana al mese e senza capelli.

Passò anche quello e comprai una parrucca e una bandana. Avevo perso anche le ciglia e le sopracciglia, avevo le ragadi e gli occhi con una congiuntivite perenne e chissà cos’altro!.

L’estate dopo andò meglio, mi sentivo forte fisicamente, avevo recuperato ma, non il rapporto con mio marito e pensavo seriamente a una separazione.

Pensavo di aver superato tutto, di nuovo effervescente, operativa, forte ma, qualche tempo dopo, fatti i soliti esami di routine, l’oncologo mi annunciò che avevo diverse macchie al fegato..

In quel momento volevo morire ma avevo un figlio, un figlio!.

Decisi di essere forte, forse avevo qualche altra alternativa?:Ormai la mia vita non si chiamava più vita ma ,sopravvivenza alla malattia! Passi le giornate in questa prospettiva,dopo questa sentenza. Decisero di non operarmi ma, di farmi cure alternative che funzionarono poco o nulla anche perché ormai non reggevo più la chemio, se non mi ammazzava il cancro l’avrebbe fatto la chemio.

Cominciarono a farmi il cortisone, divenni affamata, grassa, gonfia, i capelli radi e sottili.

Cominciavo a perdere ogni identità di donna, eppure volevo essere amata ,almeno abbracciata, consolata,

fare all’amore. Mio marito neanche mi toccava e la separazione che avevamo pensato ormai non se ne parlava più.

La mia vita era la mia malattia ma, anche di chi mi stava intorno. Pregavo tanto, tanto, andavo da sacerdoti, cercavamo nuove cure in tutta italia, all’estero ma, io ero sempre meno donna e più asessuata. Il dolore ti invade e ti pervade ma io sempre con le mie battute e la mia allegria sconsiderata e ironica.

Un giorno, d’estate, non mi sentii più le gambe, caddi per terra, sulla sabbia. Non mi feci male ma, capii che c’era qualcosa che non andava.

Tornammo a Roma ed ebbi l’ultima diagnosi, tumore al cervello inoperabile.

Ricominciarono con la chemio ma, il mio fisico non la sopportava più, gli occhi mi lacrimavano,vomitavo e mio figlio scappava lontano da me. Sarei scappata pure io se avessi potuto.Non riuscivo a comunicare neppure con mio figlio, giocare o fare i compiti con lui. Gli avrei voluto dire,, parliamo ,vieni, poi non potrò più!,,

Le dosi di cortisone aumentarono per ridurre la massa e io andai a trovare mia cugina, anche lei amavo tanto e mi stava vicina..

Quel giorno faceva l’albero di natale e io volli aiutarla ad annodare i nastri, non riuscivo ad annodarli, afare un semplice fiocco ma lei mi disse ,,sono bellissimi, li mettiamo sull’albero!,,.

MI portarono a ballare, amavo tanto farlo! Camminavo male, ero grassa, gonfia, avevo pochi capelli ma, volevo vivere e continuavo a fare le mie battute in dialetto calabrese..

Volevo essere abbracciata, un abbraccio d’amore, non lo avevo avuto più. Mio marito mi faceva da infermiere e io non so per quanto ancora riuscirò a scrivere per fare una lettera a mio figlio.

La leggerà quando sarà più grande e capirà quanto io l’abbia amato , da morire.Il mio unico, solo figlio.

Lo so che questo è il mio ultimo natale e questo è il mio ultimo giorno dell’anno, ho bisognodi essere imboccata, lavata, cambiata, alcune volte non mi ricordo dove sono.

Il mio volto? Il mio volto è di una donna che è stata donna e ora è il volto di chi sta morendo di cancro e forse sarà un sollievo. La malattia ti annulla, diventi senza volto, diventi senza corpo, un ammasso dolorante e informe.

Ogni ora, ogni minuto non è vita ma, malattia, non è solo il dolore del corpo ma, il dolore dentro che è forte, strisciante, un dolore impenetrabile solo al dolore. Non puoi guardare nessuno, chiudi gli occhi, lo specchio di fronte al letto riflette un immagine in cui non ti riconosci, non ti ricordi ma, dentro sei ancora tu e nessuna malattia te lo può togliere.

Sono io, calabrese, dalla pelle sempre abbronzata, dai capelli lunghi, scuri, ricci e sto per morire.

Sono sola Dio,

sola davanti a te,

davanti agli uomini.

Sono sola e sono madre.

Mi piaceva anche essere donna!

Con la luce negli occhi e nei capelli.

Ora sono terra, sono fiore, cosa sono?

Forse ho vissuto invano

O forse ho solo vissuto ma,

volevo essere ancora madre,

volevo essere ancora donna.

Volevo essere solo essere.

Sicuramente col mio essere imperfetta.

Ho accettato non perché lo volessi,

perché è accaduto.

Non siamo dominatori della vita

Ma, solo dell’amore anche quello negato

per un solo abbraccio.

Lascio la vita ,

non perché lo voglio

ma, faccio ciò che è ineluttabile.

Non sono una dea,

sono una donna senza capelli,

sono una donna senza gambe,

senza braccia.

Sono senza volto

Ma, ho il volto di ogni donna che sta per morire

E vorrebbe vivere. Iris G. DM

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona

Ho capelli corti e rasati di fresco, Marina Donnarumma

Ho capelli corti e rasati di fresco, Marina Donnarumma

Ho capelli corti e rasati di fresco,

ho trecce di iuta e fili d’oro.

Gli occhi socchiusi a  vivere un sogno,

un altalena dal ceppo legnoso

con pampini e tralci 

sul far della sera.

Un altalena sospesa su colline di grano,

malinconica su abissi di dolore e paura.

Sussurrano parche sul nostro destino,

amore e vita,

amore e morte

all’ombra della mia quercia insonne

che ha sulla cima il sole che brilla.

Ninna,

ninna il nostro destino,

danza d’argento e di tulle

un funambolo dal cuore di carta,

sulla gota,

per sempre,

una lacrima di cristallo impressa.

Io parlo silenziosa al vento 

che piange di pioggia e stelle marine.

Curve di rami e tramonti di foglie

arpeggiano violini di note

che gemmano sui soffi di zefiro.

Ninna,ninna il cuore di fiamma 

canta nenie sul nostro destino.

Ho capelli corti e rasati di fresco,

ho nelle mie mani l’incerto destino,

ho in me l’anima mia.  Iris G. DM