Lucia Triolo: amore sbagliato

E poi ci sarà un giorno
un momento 
in cui avrà senso
che sia rimasta qui

Chi ha inventato questo
ventre
che mi si svuota dentro?
Parlavo una lingua sconosciuta
per non far finire mai 
il momento bello

Ma tu non sei il mio eroe
non erano per me
quelle prodezze
che facevano sentire
nuda la carne e senza vesti
non erano carezze.

Dov’è ora il mio eroe?
Quanto è lunga la via che 
non c’è!


Hai fatto visita ai sogni 
degli amici
hai frugato la linea di ogni mano
Vieni a vederla, ora
affrettati
Basta un attimo a percorrerla,
un palmo ad acciuffarla.


Questi avanzi di stupore nei miei
panieri notturni 
pieni d’acqua
basterannoa saziare la fame
dell’ eroe.

Pende dal viso uno sguardo
lascia il corpo
e corre lungo il mare

lui nuota, conosce l’inchiostro

Self-Portrait with Striped Armlets - Egon Schiele come ...

La stagione delle ginestre ,Gabriella Paci

Affollano il verde ginestre gialle

fiorite con la fretta dei fiori  selvatici.

Forti della loro solarità d’oro non

temono l’afa che incombe e il sole

che brucia. Attendono quiete l’arrivo

dell’ombra per potersi specchiare

nella luna e fiorire nei sogni.

La loro è la stagione degli amori

sbocciati nel sole d’estate

cresciuti nelle notti stellate :

rincorrono le chimere del tempo

che scioglie i lacci dei capelli

e regala ali alle scapole in giorni

intensi di luce e d’abbandono.

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Ti auguro tempo di Elli Michler

Bellissima poesia dalla Germania

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Elli Michler (1923 – 2014) è stata una poetessa tedesca. 

Non ti auguro un dono qualsiasi.
Ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo per divertirti e per ridere.
Ti auguro tempo per il tuo Fare e il tuo Pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo non per affrettarti e correre,
ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo non soltanto per trascorrerlo.
Ti auguro tempo perché te ne resti,
tempo per stupirti e tempo per fidarti
e non soltanto per guardarlo sull’orologio.
Ti auguro tempo per toccare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere…

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Silenzio di Tahar Ben Jelloun

Un grandissimo dal Marocco

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Tahar Ben Jelloun (1944) è uno scrittore, poeta e saggista marocchino, principalmente noto per i suoi scritti sull’immigrazione e il razzismo.

In realtà c’erano diversi tipi di silenzi:
quello della notte. Ci era necessario;
.
quello del compagno che ci lasciava piano;
quello che osservavamo in segno di lutto;
quello del sangue che circola lento;
quello che ci ragguagliava sugli spostamenti degli scorpioni;
.
quello delle immagini che ci passavamo e ripassavamo nella mente;
quello delle guardie che tradiva stanchezza e routine;
quello dell’ombra dei ricordi bruciati;
quello del cielo plumbeo di cui non ci perveniva quasi nessun segno;
quello dell’assenza, l’accecante assenza della vita.
.
Il silenzio più duro, più insopportabile, era quello della luce.
Un silenzio potente e molteplice.
C’era il silenzio della notte, sempre uguale,
e poi c’erano i silenzi della luce.
Una lunga e interminabile assenza.

*

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lucia triolo: fazzolettini

Si presentò con un pacchetto
di fazzolettini di carta in mano.
“Per asciugarti le lacrime
quando ti avrò lasciata”, 
le disse.
Poi,  come sempre,
volle fare l’amore.
Ma non al buio,
le chiese di non chiudere
gli occhi.
Voleva vederle lo sguardo
dal suo grembo.
Era lì, nel suo sguardo
lunare, cangiante
che si sarebbero raccolti
i brividi, le sensazioni,
i sussulti del sesso
….
piccolissime gocce di 
rugiada
all’esterno degli occhi
sfuggite ai baci.

Ha un prezzo la bellezza deturpata che i secoli ci hanno tramandato? Incuria e vandalismo sono le malattie dei nostri monumenti e del degrado delle città .Gabriella Paci

Che l’Italia sia il paese con la più alta densità di opere d’arte di grande pregio  al mondo è notizia accertata. Attualmente le nazioni che hanno il maggior numero di monumenti considerati Patrimonio dell’Umanità sono infatti nell’ordine: Italia (58), Cina (56), Germania (51), Spagna (49), Francia (49), India (40), Messico (35) e Regno Unito (33), Russia (30) e USA (24).Se poi a questi dati aggiungiamo il numero di opere straordinarie quali statue,dipinti , chiese,o ggetti sacri o reperti archeologici, il numero sale vertiginosamente.

Quello che desta meraviglia è purtroppo anche la cattiva gestione e manutenzione di tale patrimonio artistico-culturale,come ha tristemente confermato anche la stagione turistica da poco iniziata che conta, a breve distanza di giorni, ben 3 episodi di vandalismo nei confronti del monumento storico più famoso della capitale ,il Colosseo sulle cui pareti turisti stranieri hanno pensato bene di incidere il loro nome o quello della fidanzata ,come se si trattasse di una parete con manifesti pubblicitari. A loro parziale discolpa il fatto che….Il colosseo è da anni pieno di scritte -ricordo come fosse davvero un manifesto a cielo aperto su cui lasciare  la propria firma . Per primo, IL 26 giugno ,un turista inglese ha pensato fosse un gesto gentile incidere il proprio nome e quella della sua ragazza sulle vestigia del colosseo,per poi scusarsi dicendo che…non pensava fosse tanto antico! Addirittura aveva postato sui social la sua carineria (o cretineria?) Poi è stata la volta di una ragazza svizzera di 17 anni che ,ripresa dai video si è giustificata con il dire che già c’erano tante altre scritte e infine uno studente tedesco ,sempre di 17 anni con la propria docente che è stato visto incidere sul laterizio pe perciò denunciato dai Carabinieri del comando di piazza Venezia per deturpamento del monumento e questo grazie alla richiesta del personale di vigilanza del “Parco archeologico del Colosseo “

E non basta A poco è servito il restauro dell’elefantino del Bernini in piazza Minerva a Roma che è stato sfregiato con il distacco di un pezzo di zanna.E come dimenticare l’affronto subito dalla fontana della Barcaccia nel febbraio del 2015 quando i tifosi del Feynoord olandese occuparono Piazza di Spagna in occasione della partita di Europa League? Fu un danno inestimabile all’opera del Bernini e a Roma.

Nel 1991 fu il David di Michelangelo al museo dell’Accademia di Firenze  che Pietro Cannata,prese a martellate e pochi anni dopo arrivò a Roma per sfregiare i “Sentieri ondulati “ di Pollock mentre poco prima si era accanito contro i Pastori di Santa Maria delle Carceri a Roma e gli affreschi di Lippi a Prato

Il  9 agosto 1998 tre ragazzi ruppero il tritone della fontana dei fiumi ubicata in piazza Navona, pochi mesi prima la stessa sorte era toccata ad un putto, il cui dito era stato amputato. L’elenco degli atti vandalici compiuti sarebbe assai lungo ;ne abbiamo elencato solo alcuni per dare la misura di quanto sia facile poter acceder indisturbati alle opere d’arte che necessitano dunque di un più sicuro sistema di vigilanza e di strumenti di protezione .

In ultimo,ricordiamo anche i tanti “artisti falliti “ che si esprimono deturpando pareti,serrande, ponti e vagoni ferroviari con disegni fatti con lo spray che rendono confusionarie e degradate le nostre città

La pena? I protagonisti di tanta inciviltà nei confronti delle opere d’arte rischiano 5 anni di carcere e il pagamento di una multa di 15,00 euro. Ma qual è il prezzo di tanta bellezza,come il Colosseo patrimonio Unesco dal 1980?

cultura:il mio canto , di Stefano Polo

mio canto.

Dal mio cuore escono delle note

dalla mia bocca che invoca

il tuo nome

esce un suono melodioso

che è un inno al tuo cuore

pieno di sentimenti

che arrivano al viso

come una carezza di primavera

fino all’ imbrunire della sera…

Queste note arrivano al tuo cuore

come una suonata di violino

si sente il profumo

del tuo amore divino…

queste note circondano il mio animo

e suonano per sempre

dentro i miei occhi

in una sinfonia eterna

che invoca il tuo nome.

Versi alla tristezza di Buenos Aires di Alfonsina Storni

Grande poesia dall’Argentina

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Alfonsina Storni Martignoni (1892 – 1938) è stata una poetessa, drammaturga
e giornalista argentina, esponente del postmodernismo,
morta suicida in mare, davanti alla spiaggia “La Perla”.

Tristi strade dritte, ingrigite e uguali,
da cui s’intravede, talvolta, uno spicchio di cielo,
le sue scure facciate e l’asfalto del suolo
hanno spento i miei tiepidi sogni primaverili.
Quanto vagai da quelle parti, sbadata ed intrisa
nel vapore grigiastro, lento, che le decora,
Della loro monotonia la mia anima soffre tutt’ora
– Alfonsina! – non chiamare. Ormai non rispondo a niente.
Se in una delle tue case, Buenos Aires, morirò
osservando in giorni autunnali il tuo cielo recluso
per me non sarà una sorpresa la tua lapide pesante.
Che tra le tue strade dritte, unte dal suo fiume
spento, plumbeo, desolante e ombroso,
quando vagai da quelle parti, già stavo sottoterra.

*

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Cielo in burrasca, i suoi occhi – di Frida la Loka

Poesia di Frida la Loka, Lombardia.

Un mare agitato vedo;
nervoso lo vedo; lo sento...
pensieri nel fondo;
giacciono

Cozzaglie di vite
Mescolanza di sudori,
sapori del mondo nelle labbra,
profumi che sanno di fiori raccolti tempo addietro e sale di mare e lacrime;
Tutti annegati.

Alghe verdastre dei tuoi occhi opachi
sovente ondeggiano
nel sereno silenzio
degli abisi seguendo musiche primitive.

Nel lontano e sottile solco
tra mare e cielo
Scorgo la vela
gonfia e scucita
D'una barca...

Gli occhi umidi
Lentamente s'annebbiano
facendo scomparire la giallastra vela;

Avrei voluto stringerla
Afferrare dolcemente
Fra le mie braccia
ormai troppo lontana.

Andar a prendere
ricordi, sofferenze,
timori, pure  vissuti?
Ostico il compito;
quando un timone manca...

Tua

16 luglio, 2023

Dal blog personale di http://fridalaloka.com

cultura:il volontaro del canile, di Stefano Polo

Il volontario del canile.

Sono un volontario del canile

dò il mio cuore senza chiedere

nulla in cambio.

Il mio amore è silenzioso

come un fruscio di farfalle

ma caldo come il sole d’ estate.

Un sorriso scioglie il gelo

di quelle gabbie…

Porto a passeggio il mio fedele amico

siamo una cosa sola

in simbiosi d’ amore ci scaldiamo

a vicenda il cuore

e ci scambiamo tanto calore…

Lucia Triolo: bagliori

in che punto finisce la luce?
…bagliori!

selezionare frasi
da discorsi al ventre
scavarsi lì una buca contro il gelo
tacerne altre
che sbattono figure come pietre aguzze
sull’immediato ieri a sanguinare:
non si essicca il mare
col ditale se è bucato
continua a scaraventarti addosso
sabbia bagnata e bollente
quasi…di un’estate
che tarda ad affacciarsi o forse
c’è già stata

tu dicevi
“leggerti è come fare l’amore”

l’ essere nulla, di Stefano Polo

‘essere nulla.

Ti senti perso dentro quella buia stanza

vedi solo un muro, tristezza,

sensazione di vuoto dentro il cuore

di un arido gelido, come un campo incolto

e un buio tetro dentro il tuo animo

e gli occhi spenti come una sigaretta

nel portacenere appena posata…

Ma un giorno nel tuo cuore

il sole tornerà a splendere di nuovo

la vita in te tornerà a galla

e l’essere nulla, quella gelida sensazione

mai più tornerà

un sorriso largo come il cielo stellato

spunterà dal tuo viso

e vedrai nel tuo specchio riflesso

il tuo essere rinato…

cultura:il silenzio di Stefano Polo

l silenzio.

Il silenzio entra freddo in questa stanza

come se fosse vuota, priva di vita

senza amore ma neppure odio…

Ti senti vuoto

nessun suono emana il tuo cuore

vie vuote dentro il tuo animo freddo

come il primo gelo d’inverno.

L’indifferenza è dentro te

come se si fosse impadronita del tuo animo

incatenandolo ad una fredda porta…

Ma un giorno il sole dentro di te riappare

l’indifferenza all’improvviso scompare

dentro di te l’animo freddo si scalderà

e l’amore tornera’.

cultura :la mia adolescenza , di Stefano Polo

La mia adolescenza
Fredde stanze nella mia vitafrustate di vita…

Nel mio animosolo grigio e paure insonni…La mia adolescenza scorrevacome un fiume di acque stagnantiil mio cuore era impietrito dai timoriil mio viso sembrava fatto di marmocome bloccato da un fotofinishil mio cuore pulsava come se fosseun treno in partenza senza metala mia adolescenzaera un mare imperviodove il mare era inquietopieno di vento portando viail mio passatodando nuova vita a me stesso…l’uomo che sono adesso.

Comete di Les Murray

Ottima poesia dall’Australia

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Leslie Allan “Les” Murray (1938 – 2019) è stato un poeta e scrittore australiano.

A Melbourne, in una splendida giornata,
una donna saliva per la strada davanti alla sua
chioma. Legno di tek appena appena oliato,
per cangianti riflessi, le arrivava ai talloni,
l’assecondava come un corteggio a puntasecca,
titolo ad arabile terra srotolato,
bordato da ubertosi solchi di stoffa, un’ala
inguainata che non poteva far volare lei, solo se
stessa, mollemente, e il di lei umore. Larghezza
di vita e personalità, spazzolata in pigra calma,
non se ne vedevano astratti accenni sulla sua bocca,
né il profuso scendere e coprire. Solo il particolare
che nuotava nelle linee fluenti, splendente intorno –
mentre lei procedeva, viso al sole, come un cometa.

*

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Lucia Triolo: l’occhio

Dipinsi
come chi arde dal desiderio
di immagine vivente..
Ti dipinsi parlante,
in un sonetto
di infuocata rugiada.

dipinsi un occhio
e, con una lacrima,
da lì mi guardasti
scavare
l’anima
tra i sassi incoerenti
di quella cosa furente 
e che si chiama mai

disseminava cammini il 
tuo sguardo

“I like likes” Pur di avere il consenso degli altri, giovanissimi sui social si cimentano in sfide mortali ,Gabriella Paci

Un incidente di pochi giorni fa a Casal Palocco,nella zona  sud di Roma,dove una utilitaria su cui viaggiava un bimbo di 5 anni,che ha perso la vita, con la madre e la sorellina, ha di nuovo posto sotto attenzione il comportamento dei giovani, spesso minorenni addirittura ,e  le “Challenge” ovvero sfide condivise che appaiono sempre più spesso sui social. L’incidente di cui sopra è stato causato dal suv guidato da uno dei quattro youtuber che stavano appunto caricando su youtube un video che li vedeva impegnanti a guidare, senza sosta per 50 ore il mezzo.

Matteo Di Pietro, Vito Loiacono, Marco Ciaffaroni e Leonardo Golinelli che si definivano “The borderline”sul canale contano 600 mila iscritti e presentavano il contenuto dei loro video con le parole “assurdi e unici” Incitavano i loro visitatori  promettendo  sfide sempre più pericolose ed emozionanti ,e avevano, tra le 118 caricate, quella della resistenza sul ghiaccio,24 ore sulla mini zattera, nascondino nel castello medievale.

I like e i giovani

Avere visibilità e dei Like cioè indici di gradimento,significa certe volte anche monetizzazione delle visioni ma lo  si fa in primis per essere al centro dell’attenzione e apparire degli “eroi” agli occhi dei coetanei ed aumentare la propria autostima, a costo anche di creare del seri problemi a se stesi e agli altri. Un esempio banale può essere anche l’autolesionismo Uno studio realizzato nell’ambito del progetto dipendenze comportamentali e portato avanti dal “Centro nazionale Dipendenze e Doping dell’istituto superiore di sanità rivela che il 6%dei ragazzini tra gli 11 e i 17 anni ha partecipato almeno una volta ad una challenge che metteva rischio la vita stessa .Per lo studio sono stati intervistati nell’autunno del 2022 più di 8.700 studenti tra gli 11 e i 17 anni, 3.600 circa delle scuole secondarie di primo grado e 5.100 circa delle secondarie di secondo grado, su tutto il territorio nazionale, selezionati in modo da avere un campione rappresentativo della popolazione.

Challenge famose

Le challenge sono sfide che lanciate sui social dagli autori dei video   ad  amici e conoscenti ,si spera diventino virali e a volte questo accade a livello mondiale.

Le sfide tristemente famose soni la “blu hale” ovvero la balena blu,sfida che prevede 50 giorni di prove autolesionistiche sempre più dure fino ad arrivare al suicidio! Oppure la Milk challenge che prevede di bere 3 litri di latte senza sosta e senza poi vomitare o ancora la casurfing ovvero salire sul tetto di un’auto e restare in equilibrio su di esso quando questa viene messa in moto e parte. Altra è il Tide pods ,nota nel 2018 che consiste nell’ingerire una capsula di detersivo per lavatrici e tante altre,compreso il diventare uno stupratore e filmare o l’aggredire  persone indifese a calci e pugni senza alcun motivo.

Motivazioni e rimedi

Tra le varie motivazioni che spingono un adolescente verso questo tipo di attività c’è indubbiamente, oltre alla scarsa autostima e alla voglia di visibilità ,la noia ,la mancanza di stimoli costruttivi, di un sano rapporto con i coetanei e la famiglia, l’emulazione di coloro che appaiono modelli di riferimento e l’assenza di controllo da parte degli adulti sull’uso del cellulare .Bambini di sei,sette anni ha già un cellulare in loro possesso che spesso si sostituisce al pallone e ai giochi con i coetanei ;bambini a volte poco seguiti dai genitori e lasciati preda del web.

La scuola ha indubbiamente un ruolo importante da svolgere ma è il ruolo genitoriale con la frequentazione di gruppi di riferimento ludico a dover interagire con l’azione educatrice che essa svolge.

Inoltre dovrebbe essere sanzionato con provvedimenti correttivi qualunque azione volta al danneggiamento della propria e dell’altrui integrità fisica anche con multe nei confronti dei genitori inadempienti e prevedere degli istituti di recupero di certi ragazzi che abbiano ripetutamente avuto atteggiamenti di mancato rispetto delle norme sociali.

Digital concept art

Metamorfosi di Karl Kraus

Grande poeta austriaco

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Karl Kraus (1874 – 1936) scrittore, giornalista,
aforista, umorista, saggista, commediografo,
e poeta austriaco.

Voce che nell’autunno sulla tomba rinuncia
alla tua terra, pallida sorella della luna,
dolce fidanzata del vento lamentoso,
fluttuante sotto stelle fuggenti –
ti risollevò a te stesso il richiamo dello spirito?
Ti riportò nella tua vita una tempesta del deserto?
Guarda, una prima coppia umana riconduce così
un Dio sull’isola sacra!
Oggi è primavera. La farfalla dorata, tremulo
messo di felicità, arrivò dall’inverno del mondo. Oh,
in ginocchio, benedite, ascoltate come la terra tace.
Solo lei conosce sacrificio e lacrima.

Traduzione di Gio Batta Bucciol

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Sull’innamoramento (pillola di psicologia)…

L’Innamoramento è qualcosa che proviamo tutti nella vita. Lo hanno provato anche santi e assassini, orgiastici e casti, papi, milionari e barboni. Hanno un bel dire certi/e che dicono agli altri: tu non sai cos’è l’amore, come se fosse qualcosa di esclusivo, qualcosa che riguarda solo loro, perchè hanno nobiltà d’animo, perché gli altri sono incapaci d’amare. In realtà è un sentimento universale, la cui fisiologia (si pensi alla descrizione che ne fa Stendhal) e la cui neurochimica sono ben noti (l’ho già scritto in un altro articolo, ma lo ribadisco, dato che tanti faticano ad accettare questa cosa). Secondo studi recenti sappiamo che negli innamorati si registra un aumento di dopamina e una diminuzione di serotonina. Ogni innamorato è euforico, ossessivo e se viene rifiutato cade spesso in una fase depressiva. Ogni innamorato “impazzisce”. Non a caso nella letteratura Tristano e Isotta bevono un filtro d’amore che fa loro trasgredire le regole sociali e l’Orlando furioso perde il suo senno sulla luna. Ma  se qualcuno vi dice che non avete mai provato la comunione delle anime, la fusione dei corpi, perché non siete mai stati ricambiati quando eravate innamorati, voi canticchiategli la canzone di Madame “Il bene nel male”, dove dice: “L’amore è di chi prova amore e non di chi lo riceve”. Ma perché ci innamoriamo sempre dello stesso tipo di persone oppure sempre di persone diverse? C’è chi dice che cerchiamo sempre una persona opposta per completarci meglio e quindi spiega tutto con la complementarità, mentre altri dicono che cerchiamo una persona simile (chi si somiglia, si piglia). In realtà la questione è mal posta. Secondo Freud ci sono solo due tipi di innamoramento, ovvero di scelta dell’oggetto “pulsionale”: l’innamoramento narcisistico (in cui si proietta spesso la miglior parte di noi sull’altra persona, idealizzandola) oppure l’innamoramento anaclitico (deriva dal greco, significa appoggiarsi a), in cui si fa riferimento agli archetipi parentali, ovvero alle figure genitoriali, ci si appoggia quindi a una figura genitoriale; ci si ricordi del complesso di Edipo, in cui il bambino si innamora della madre). Secondo Freud quando scegliamo un (s)oggetto d’amore lo possiamo fare solo in due modi: trovando il nostro io nell’altra persona (innamoramento narcistico) o trovando una figura genitoriale nell’altra persona (tipico è l’esempio della donna che cerca il padre negli uomini). Ma a mio avviso, è qui vado contro Freud, esistono anche uomini che si innamorano molto anti-edipicamente di donne che sono opposte e inverse rispetto alle caratteristiche della madre. Può accadere comunque che una persona abbia nella sua vita tre innamoramenti narcistici e cinque innamoramenti anaclitici oppure dieci innamoramenti narcisistici oppure dieci innamoramenti anaclitici e questo spiegherebbe di volta in volta la grande somiglianza o la grande varietà delle persone amate: capite che non è proprio la stessa cosa della complementarità,  mentre è vero che nell’innamoramento narcistico troviamo una persona che ha dei tratti simili a noi, anche e soprattutto perché ci siamo rispecchiati in lei. Invece chi ha sofferto di depressione anaclitica nell’infanzia, dovuta alla perdita di un genitore, di entrambi oppure dell’abbandono di uno o entrambi tenderà ad avere da adulto/a degli innamoramenti anaclitici. Ma esistono anche altre due teorie: ci sono psicologi che ritengono che l’innamoramento sia dovuto a una scelta autonoma, quasi razionale, non credendo al colpo di fulmine, e ci sono studiosi che riprendono il concetto di desiderio mimetico di R.Girard, secondo cui i nostri desideri prendono come riferimento i desideri altrui e noi imitiamo gli altri anche nel desiderio, detto in parole povere, noi desideriamo, secondo questa teoria, ciò che desiderano gli altri. Come vedete la faccenda è complicata, articolata, controversa, di non facile interpretazione. 

Consiglio spassionato di Alfonso Gatto

Alfonso Gatto, grande poeta da ricordare

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Alfonso Gatto (1909 – 1976) poeta, qui fotografato nella sua casa a Milano.

Non date retta al re,
non date retta a me.
Chi v’inganna
si fa sempre più alto d’una spanna,
mette sempre un berretto,
incede eretto
con tante medaglie sul petto.
Non date retta al saggio
al maestro del villaggio
al maestro della città
a chi vi dice che sa.
Sbagliate soltanto da voi
come i cavalli, come i buoi,
come gli uccelli, i pesci, i serpenti
che non hanno monumenti
e non sanno mai la storia.
Chi vive è senza gloria.

*

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A te di Urszula Koziol

Poetessa polacca

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Urszula Kozioł (1931)è una poetessa polacca. Nel 2011 ha ricevuto il Silesius Poetry Award.

Quando la timida farfalla dei tuoi occhi
si posa sulle mie labbra
allora so, cosa provano i fiori.
Chi sei, strano passante
che con lo sguardo in un bocciolo mi trasformi?
I tuoi occhi sono come le foglie d’un giardino d’autunno
e a volte come il lucente dorso del pesce
nell’onda che si frange
o come il cielo, che aspetta il crepuscolo.
Le mie avide labbra succhiano la rugiada dei tuoi sguardi.
Guardami ancora.
Ecco abbasso gli occhi, per non spaventare i tuoi…

*

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Lucia Triolo: figura di parole

“Tu mi ci vedi? Io che dico: non torno 
più da te?” 
A. Toni, Il dolore, Samuele editore

e appari
figura di parole
diafano il corpo
quasi a scomparire 
e noi a dirci cose succhiate al
corrucciato nulla,

sonnecchiano i balzi d’allora
nidi segreti come
atolli
a se stessi espropriati;
soliloqui in due,
vera laconicità messa in comune
al servizio di fughe
verso improponibili arresti

e ciò che si è
finisce comicamente nel davvero poco
insieme ad ogni intelligenza della sensualità 

“bacia le nubi da parte mia”
dici
e … si continua

Maremoto,Gabriella Paci

A volte  i sentimenti esondano

dal bacino del cuore:

dilagano

 incontrollati

innegabili

inspiegabili

con un  frastornìo bizzoso

di bambini in cerca d’attenzione

con  un frinìo stordente

di cicale petulanti.

Un’onda  di note stridenti

che ti avvolge

 ti trascina in mare

e poi ti getta a riva

e  ti riprende portandoti

di nuovo nel maremoto.

A nulla vale allora

il faro della ragionevolezza che

getta luce a segnare l’approdo.

Non lo so con certezza di Jaime Sabines

Grande poesia dal Messico

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Jaime Sabines Gutiérrez (1926 – 1999) è stato un poeta e politico messicano.

Non lo so con certezza…
Non lo so con certezza, ma immagino
che una donna e un uomo
un giorno si innamorano,
rimangono soli poco a poco,
qualcosa nei loro cuori dice loro che sono soli,
soli sulla terra si penetrano,
vanno uccidendosi l’un l’altro.
Tutto accade in silenzio. Come
si forma la luce dentro l’occhio.
L’amore unisce corpi.
In silenzio vanno riempiendosi l’un l’altro.
Un giorno si svegliano, sopra le loro braccia.
Pensano allora che sanno tutto.
Si vedono nudi e sanno tutto.
(Non lo so con certezza. Lo immagino)

*

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Partenza di Philip Larkin

Grande poeta britannico

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Philip Larkin, poeta britannico (1922 – 1986)

Quando, verso mezzogiorno, si trovò al centro
del teatro antico,
lui, giovane greco, privo di sospetto, ma bello
quanto quelli,
lanciò un grido (non di ammirazione; l’ammirazione
non la provava affatto, e se anche l’avesse provata
non l’avrebbe certo manifestata), un grido semplice
forse per la gioia incontenibile della sua giovinezza
o per saggiare la sonorità del luogo. Di fronte,
al di sopra dei monti verticali, l’eco rispose –
quest’eco greca che non imita né ripete
ma semplicemente continua a un’altezza smisurata
l’eterno grido di evviva del ditirambo.

.
Traduzione di Nicola Crocetti

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