Cultura: Mario Banella: l’ultima silloge, ”Il sentiero tra i faggi” sinossi e poesie.

Un romano ellenico, Mario Banella: l’ultima silloge, ”Il sentiero tra i faggi” sinossi e poesie.

Date: 16 settembre 2022Author: irisgdm0 Commenti— Modifica

Articolo di Marina Donnarumma Iris G. DM. Roma

L’arte è l’incontro inatteso di forme e spazi e colori che prima si ignoravano. Fabrizio Caramagna.
Un altra citazione che mi piace sempre di Fabrizio Caramagna dice che l’arte è un arco teso che lancia la sua freccia più in là dell’infinito.
Tutto ciò che crea emozione è arte, poesia, danza, musica, pittura, scultura.
Mario Banella, direi che lui ascolta il mondo e poi fiorisce la sua poesia.
Una poesia curata, frutto di uno studio illuminato che in lui ha creato il ”suo modo di fare poesia”
Quando lo leggi, pensi che starebbe bene nei libri di scuola, nelle librerie vorresti vedere i suoi libri in un intero scaffale. Pura poesia in ogni cosa che scrive, lui li ha letti tutti, Leopardi, come può mancare! Baudelaire, Eluard, Valery, Lorca, Machado, i greci, Antonia Pozzi.tanti altri ancora, direi ”il naufragar mi è dolce in questo mare di parole”parafrasando il Leopardi. Annegare in un mare di parole che poi ti salvano, e le sue parole si sentono, ti invadono, ti entrano. Un vero artista della parola, ma anche uno studioso di letteratura.
Chi scrive sa che la poesia salva, ma può anche farti morire, sono due estremi che generano molto emotività
Sei di strada, oggi
nel sole più arduo che conosci.
L’estate è un ombra sui muri
e dei pochi, il cui passo sfiori. Mario Banella
l’estate è un ombra sui muri e dei pochi…sfioriamo le ombre dell’estate, che passa in fretta. Noi le cose non facciamo in tempo a tenerle, ci sfiorano e fuggono. Forse potrei amarlo come un poeta greco e sicuramento amo il modo di scrivere di Mario Banella.
Uomo dotato di grande sensibilità, certamente rara, come la sua discrezione e il suo non lasciarsi andare se non con le parole, e che parole! Leggetelo come si legge un grande, le sue poesie mettetevele dentro l’anima, usciranno leggere e piene di luce.

Il Sentiero tra i Faggi Un crocevia tra versi già scritti e versi la cui scrittura è tutta in divenire. Questo lavoro può definirsi un breve viaggio tra il proprio -io- e tutto l’intorno. Un itinerario alla ricerca di un luogo, di una casa, di una idea da condividere con chi si ama, si vuole bene e con chi ci ha lasciati. Non c’è più. L’uso del verso libero rende questa eticità poetica, possibile, plausibile, poiché quel “Sentiero tra i Faggi” non è altro che la Tenerezza. Una tenerezza da trasformarsi in occasione permanente di vita. La poesia che chiude la silloge(Immortality)riassume l’impianto di tutte le altre liriche. È un itinerario sul rimanere, sul restare. È la poesia del confessarsi interiormente, non per fare, ma per essere. Per esserci. Sempre.

AL PASSAR DELLA LUNA

D’amore le notti il tuo corpo
invadono, sgualcite coperte
cadono in terra attutendo il
deragliare dei baci e non c’è
dove in cui non si possa
andare, tra braccia, gambe
aperte al piacere sino ad
albe incerte di corpi stanchi, riflessi
e forse mai la fine, neppure nelle
voci lasciate sui cuscini umidi. Mario Banella

Davide Hettinger

È un passare di ringhiera
tra un accenno e un azzurro.
Celato, si fa sereno il tuo
sussurro. Mario Banella

Toti Scialoja

Roba che la pioggia bagna a volte,
anche quando sfiora i gerani alla
finestra e tutti aspettano che finisca.
E finirà l’estate con i suoi giorni
di sole, torneranno le nuvole
nei cortili, il sonno nelle stanze.
Le speranze saranno libri sparsi
per la casa e un mese d’autunno
ci dirà molte più cose del fumo
dei camini adocchiati in lontananza. Mario Banella

La settimana dello scrittore: Mario Banella, un romano ellenico https://alessandria.today/2022/09/13/la-settimana-dello-scrittore-mario-banella-un-romano-ellenico/

Mario Banella: un romano ellenico, l’intervista https://alessandria.today/2022/09/14/mario-banella-un-romano-ellenico-lintervista/

Mario Banella un romano ellenico: ” Chiara e le altre” e sinossi, ”Al passar della luna” e sinossi. Poesie. https://alessandria.today/2022/09/15/mario-banella-un-romano-ellenico-chiara-e-le-altre-e-sinossi-al-passar-della-luna-e-sinossi-poesie/

Mario Banella dice” la poesia è una confessione interiore, non per fare, ma per essere, per esserci sempre”

Parole straordinarie, di un poeta straordinario, una giusta conclusione di un intervista che è un percorso interiore, se dentro hai una grande ricchezza trapela dalle parole e dalle azioni. Se cominci da dentro fuori ci vai sempre con il cuore: Grazie Mario Banella.

Articolo di Marina Donnarumma Iris G. DM

Mario Banella un romano ellenico: ”Chiara e le altre” e sinossi, ”Al passar della luna” e sinossi. Poesie

Mario Banella un romano ellenico: ” Chiara e le altre” e sinossi, ”Al passar della luna” e sinossi. Poesie.

Date: 15 settembre 2022 Author: irisgdm

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Mario Banella

Articolo di Marina Donnarumma Iris G.DM. Roma

Mario Banella

L’arte è l’incontro inatteso di forme e spazi e colori che prima si ignoravano. Fabrizio Caramagna.
Un altra citazione che mi piace sempre di Fabrizio Caramagna dice che l’arte è un arco teso che lancia la sua freccia più in là dell’infinito.
Tutto ciò che crea emozione è arte, poesia, danza, musica, pittura, scultura.
Mario Banella, direi che lui ascolta il mondo e poi fiorisce la sua poesia.
Una poesia curata, frutto di uno studio illuminato che in lui ha creato il ”suo modo di fare poesia”
Quando lo leggi, pensi che starebbe bene nei libri di scuola, nelle librerie vorresti vedere i suoi libri in un intero scaffale. Pura poesia in ogni cosa che scrive, lui li ha letti tutti, Leopardi, come può mancare! Baudelaire, Eluard, Valery, Lorca, Machado, i greci, Antonia Pozzi. tanti altri ancora, direi ”il naufragar mi è dolce in questo mare di parole ”parafrasando il Leopardi. Annegare in un mare di parole che poi ti salvano, e le sue parole si sentono, ti invadono, ti entrano. Un vero artista della parola, ma anche uno studioso di letteratura.
Chi scrive sa che la poesia salva, ma può anche farti morire, sono due estremi che generano molto emotività.

Quelle poche nuvole su un cielo
appena celeste, fanno il paesaggio
d’un autunno imminente, manca il
vento, un po’ di pioggia.

Forse tutto verrà nel venire
del giorno.

e le nuvole diverranno scure.
e il cielo s’ingrigera’.

Porteremo i nostri corpi da un
giardino spoglio ad una stanza
fiorita. La sera sarà tenue come
una fiamma di candela, la tua mano
sul mio viso si rivela. Mario Banella

Federico Zandomenighi
Chiara e le altre

La struttura è quella del romanzo breve. La vicenda è ambientata nella periferia romana alla fine degli anni ’80. Le protagoniste sono quattro. Chiara è la principale figura che s’intreccia con le altre. In una città ormai in decadenza, le quattro ragazze si lasciano trasportare dai loro stessi destini, fatti d’amore, di solitudine, droga, angoscia. Tutte finiranno nell’impossibilita’ di risolvere i propri problemi. Chiara rinuncerà, attraverso un amore stralunato e traditore, ad un futuro possibile, intravedendo un vuoto incolmabile. L’amica Nerina si suicidera’, dopo aver percorso strade fatte di amori impossibili e tossicodipendenze. Le altre si accontenteranno di una vita sotto le righe. Il libro vuole essere un quadro di una realtà in disfacimento, scritto con un distacco da osservatore. Prendendo a lezione l’idea Cechoviana di descrivere senza giudicare. Mario Banella

Al passar della luna

“Al Passar della luna” Il libro è un un’esperimento. Formato da sei poesie e sei racconti. Un lavoro eterogeneo, in cui la poesia entra nei racconti per la sua formalismo. Le sei poesie, tutte in verso libero, possono richiamarsi al concetto simbolico, fatto di stati d’animo che richiamano la poesia francese dell’ottocento e dei nostri poeti del novecento non ermetici, con richiami ad contemporaneità tutta da interpretare. I sei racconti si dipanano tra un narratore quasi autobiografico e un viaggio nei piccoli sentimenti umani. La vita. La morte, viaggiano parallele. In una gioia scontrosa. Una tristezza consapevole. A differenza del primo libro, in queste pagine si cerca di dare profondità a temi già sviluppati altrove. Si pensi al racconto “Un Inverno”, ambientato nell’Umbria orvietana, con i suoi protagonisti giovani, sognanti. E al racconto che chiude il libro “Il signor Nabella”. Breve storia di un vecchio professore, la cui morte improvvisa, fa scoprire poesie nascoste nel cassetto per decenni. Poesia e narrativa, in un fluire tra arte e arte. Mario Banella

E dolore confuso a gioia, vaga
illuminato nello splendore
assorto a lacrime, a sorrisi.
Mattini di visi attoniti, presto
stupiti da un sole estivo
a dissodare gesti sepolti
con amore raccolti, d’amore accolti. Mario Banella

Voltolino Fontani

Una vita tranquilla sotto la
pioggia d’estate, la cammino
la strada, le foglie tra le mani
con i rami a marcarmi il passo.
Ho una casa che mi aspetta,
una brutta finestra su un bel
cortile per impugnare in
fretta una penna scarognata
con cui scrivere del tuo cuore
rosso immoto, sarà che amo
la pioggia, te e tutto questo
malinconico vuoto. Mario Banella

Alessandro Tofanelli

La settimana dello scrittore: Mario Banella, un romano ellenico https://alessandria.today/2022/09/13/la-settimana-dello-scrittore-mario-banella-un-romano-ellenico/

Mario Banella: un romano ellenico, l’intervista https://alessandria.today/2022/09/14/mario-banella-un-romano-ellenico-lintervista/

Leggere Banella è leggere un Grande, leggete, assaporate!

Articolo di Marina Donnarumma Iris G. DM

La settimana dello scrittore: Mario Banella, un romano ellenico

La settimana dello scrittore: Mario Banella, un romano ellenico

Date: 13 settembre 2022 Author: irisgdm

Mario Banella

Articolo di Marina Donnarumma Iris G. DM . Roma

Mario Banella. Nato a Roma il 26/02/1962. Vivo e lavoro a Roma, nell’ambito della sanità privata-convenzionata. Da sempre interessato alla lettura e allo studio della narrativa e della poesia. La prima pubblicazione risale al 1989 con il breve romanzo “Chiara e le altre” pubblicato dalla casa editrice Totem di Roma. In concomitanza pubblico i primi versi(sei poesie)accompagnandoli con sei racconti, con il titolo “Al Passar della luna”, sempre con la -Totem- di Roma nel 1991. In tutti gli anni ’90 varie antologie ospitano miei versi. I più significativi appaiono in “Poeti Contemporanei” della Casa editrice -Internazionale- della città di Ragusa nel 2001. Dal 2012 al 2014 ho collaborato con la rivista -Poeti e Piesie- di Elio Pecora. Miei versi sono stati pubblicati nella suddetta rivista, sia in cartaceo, che on-line. Nel 2016, per l’editrice – -Book libri- viene edita la silloge dal titolo “Sparse”. Nel 2019 per le edizioni – Atile – 15 mie poesie appaiono nell’antologia – Versi Diversi Sentimenti -. Grazie a queste poesie, comincio a collaborare con il gruppo di poeti nel circolo culturale “Caffè Letterario” con varie letture in pubblico. Nel giugno del 2021 per la casa editrice -Porto Seguro- esce la silloge “Il sentiero tra i faggi” con discreti esiti. Attualmente collaboro e pubblico versi con la rivista on-line “Scalzi in Paradiso 2.0″ e la rivista ” Rinascimento Poetico”

Vedi com’erano i cocomeri un tempo,

non sono mica come quelli di oggi.

Certo, non so dirti se erano più buoni,

sicuramente erano più belli, come le

gonne a fiori, i reggiseni scolastici e

grembiuli blu sopra le ginocchia.

I banchi della frutta più colorati, pieni

di verde, di rosso e i fichi? Chi li vende

più? Nemmeno lungo la strada del mare

li vedi e così il rossetto marcato, le calze

bucate al punto giusto e tutto tornava

più chiaro nelle domeniche estive.

Mi sembrano lontani quei versi scritti

sugli scalini quando non c’era l’ascensore

e ti vedevo le gambe mentre scendevi,

chiedevi la mano, la prima sigaretta, il

treno alla stazione. Un passato intravisto

nel cielo e un attimo dopo, chiedermi.

Cos’è che hai scritto?. Mario Banella

Mario Banella

L’arte è l’incontro inatteso di forme e spazi e colori che prima si ignoravano. Fabrizio Caramagna.
Un altra citazione che mi piace sempre di Fabrizio Caramagna dice che l’arte è un arco teso che lancia la sua freccia più in là dell’infinito.
Tutto ciò che crea emozione è arte, poesia, danza, musica, pittura, scultura.
Mario Banella, direi che lui ascolta il mondo e poi fiorisce la sua poesia.
Una poesia curata, frutto di uno studio illuminato che in lui ha creato il ”suo modo di fare poesia”
Quando lo leggi, pensi che starebbe bene nei libri di scuola, nelle librerie vorresti vedere i suoi libri in un intero scaffale. Pura poesia in ogni cosa che scrive, lui li ha letti tutti, Leopardi, come può mancare! Baudelaire, Eluard, Valery, Lorca, Machado, i greci, Antonia Pozzi.tanti altri ancora, direi ”il naufragar mi è dolce in questo mare di parole”parafrasando il Leopardi. Annegare in un mare di parole che poi ti salvano, e le sue parole si sentono, ti invadono, ti entrano. Un vero artista della parola, ma anche uno studioso di letteratura.
Chi scrive sa che la poesia salva, ma può anche farti morire, sono due estremi che generano molto emotività.


Sei di strada, oggi
nel sole più arduo che conosci.
L’estate è un ombra sui muri
e dei pochi, il cui passo sfiori. Mario Banella


l’estate è un ombra sui muri e dei pochi…sfioriamo le ombre dell’estate, che passa in fretta. Noi le cose non facciamo in tempo a tenerle, ci sfiorano e fuggono. Forse potrei amarlo come un poeta greco e sicuramento amo il modo di scrivere di Mario Banella.
Uomo dotato di grande sensibilità, certamente rara, come la sua discrezione e il suo non lasciarsi andare se non con le parole, e che parole! Leggetelo come si legge un grande, le sue poesie mettetevele dentro l’anima, usciranno leggere e piene di luce.

La mulattiera porta ancora fin su,

in quella casa che da tempo non

abiti ma che nessuno dopo di te

ha più abitato. La percorrono ormai

qualche cane randagio, una vecchia

capra, le cicale ci fanno rumore

tutto il pomeriggio e le rose

ne stanno alla larga. Qualche

volta la guardo, alzo gli occhi,

lo faccio quando scrivo, oppure

in primavera, ma non ho più

il passo per affrontarla, il cuore per

rivederla e poi arriverei senza fiato,

senza ricordi, senza memoria.

La immagino ancora sai, chiudersi in

una curva ostile e davanti sempre

la stessa porta. La porta di una

casa libera da arcaiche catene.

Questa mulattiera che se la

scendi in gennaio s’invade di neve….. Mario Banella

Foto dell’autore. Mario Banella

Vita dolce a noi cara fremi

di quella gioia che cerchi

leggera, sorridi piangendo

alla giornata di sole, cerchi

samarrita, al buio, una carezza

infinita, come una primavera

in sordina, che col suo vento

porta con sé il mare e scavalli

per la collina. Vita dolce a noi

arrivi, tra brevi scorci e sguardi

schivi. Mario Banella