Claudio Amendola è il patriarca nella serie televisiva omonima dela quale è anche regista e che consta di 12 puntate divise in due serie andate in onda nel 2023 e nel dicembre 2024 .
E’ la storia di un narcotrafficante, Nemo Banderas, conosciuto come “Il patriarca “ che detiene il potere a Levante, fantomatica città salentina e che nasconde i suoi trafic dietro l’azienda ittica “Deep sea” ereditata dal suocero. Vive con la moglie Serena e i figli Carlo e Nina, entrambi ,per motivi diversi, disinteressati all’azienda ittica e ai traffici del padre: Nemo .verso i 60 anni,si accorge di essere affetto da Alzheimer e si trova a dover trovare un degno erede a cui lasciare tutto: oltre ai figli legittimi c’è Lara, figlia avuta da una relazione prematrimoniale ma che è del tutto contraria ai loschi traffici paterni e Mario, aitante vvocato e figlioccio di Nemo che, vedendosi tagliato fuori,non esiterà a uccidere Carlo e a sposare Nina per avvicinarsi all’agognata eredità.
Oltre alla malattia,c’è un nemico che insidia il potere del Patriarca che è un altro boss mafioso: Raoul Morabito,marito della cognata e che tenderà tranelli vari sfruttando anche la simpatia sorta tra Nina e il figlio di lui Daniel o l’amore di Nemo per Lara per metter in scacco il rivale che benchè uomo di pochi scrupoli ,nutre un grande amore per i suoi familiari che riuscirà a mettere in salvo.
La storia familiare di Nemo si intreccia con quella di alcuni componenti delle forze dell’ordine ,che non sempre appaiono dalla parte della giustizia e che come in tante occasioni ,superano il limite del loro dovere.
Quello che colpisce in questa storia,oltre all’apprezzabile interpretazione di Claudio Amendola e degli altri personaggi ,che risultano essere veritieri e credibili, è l’essere una storia d’azione verosimile in quanto purtroppo dietro apparenze più che rispettabili si celano spesso personaggi della malavita,supportati anche da forze dell’ordine come Monterosso o da politici.Anzi,gli stessi politici come nella storia accade per il sindaco di Levante,l’avvocatessa Elisa Giorgi,ex amante di Mario sono dei malavitosi.
Una storia dunque che si articola tra amori ,passioni, colpi di scena ,traffici, politica, affari… in un intreccio che intriga e che ci rende partecipi e sostenitori di questo o di quel personaggio di cui si apprezza il lato più vicino al nostro sentire.Nessuno di loro è infatti monocorde:s ono tutti o quasi deprecabili ma al tempo stesso vulnerabili negli affetti come la ribelle Nina quando si sente trascurata dal padre a vantaggio della sorellastra Lara o dal marito Mario,innamorato di Lara, o lo stesso Mario,spietato ma teneramente innamorato di Lara per la quale mette a rischio la vita…Lo stesso ispettore Monterosso che cede alla lusinga del successo nella cattura di Nemo ma che si “allea” poi con lui riconoscendone la capacità e che si innamora di Lara o ancora lo stesso Nemo, pronto a tutto pur di salvaguardare la propria famiglia e reso tanto fragile da una malattia che rende tutti vittime di se stessi prima che degli altri
Colpisce ancora una volta,se possibile, la duplicità del male che fa dei suoi protagonisti personaggi da “giustificare” e da “tifare” per la loro salvezza.Fa riflettere







