Cultura. Poesie: MELODIE, di Mirella Ester Pennone Masi

MELODIE

Melodia di voli

e pigolii tra i giunchi

dove il grano è attesa

fra i campi soleggiati

e prati verdeggianti

Melodia di grilli

di rane e cigni

nello stagno

dorato dal sole

dove si specchiano

le nubi passeggere

Melodia di notte

che lenta langue

lungo il sentiero

delle verdi chiomate

attese

Melodia che torna

dove i sogni incerti

destano le illusioni

e tu non sai

se vivere o morire

@Mirella Ester Pennone Masi – 5 maggio 2020

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IL RAMO DELLE STREGHE, di Mirella Ester Pennone Masi

IL RAMO DELLE STREGHE, di Mirella Ester Pennone Masi

IL RAMO DELLE STREGHE

Solitudine

qualunque sia il tuo volto

voglio poter capire.

Tu sei per me immutabile

come la natura e le erbe

e l’acqua sorgiva

Tu sei come gli uccelli di passo

che ritornano, talvolta, inconsapevoli

in comunione con la primavera;

io sono la capinera…

Spesso verseggio di notte

sotto le stelle che splendono

sulla pianura incantata,

dove tutto sa di eterno.

Dal ramo fluviale che dirama nel folto 

ascolto un sussurro di fiume;

dicono che sia un canto di streghe, 

ma non è così,

è soltanto quella ninnananna

che dolcemente culla  

la mia infinita inquietudine

Come la vita

scorriamo insieme al nostro fluire

mescolandoci

con il mare e l’oceano.

Mirella Ester Pennone Masi 1/09/2018

foto web

IL RAMO DELLE STREGHE, di Mirella Ester Pennone Masi

IL RAMO DELLE STREGHE, di Mirella Ester Pennone Masi

IL RAMO DELLE STREGHE

Solitudine

qualunque sia il tuo volto

voglio poter capire.

Tu sei per me immutabile

come la natura e le erbe

e l’acqua sorgiva

Tu sei come gli uccelli di passo

che ritornano, talvolta, inconsapevoli

in comunione con la primavera;

io sono la capinera…

Spesso verseggio di notte

sotto le stelle che splendono

sulla pianura incantata,

dove tutto sa di eterno.

Dal ramo fluviale che dirama nel folto 

ascolto un sussurro di fiume;

dicono che sia un canto di streghe, 

ma non è così,

è soltanto quella ninnananna

che dolcemente culla  

la mia infinita inquietudine

Come la vita

scorriamo insieme al nostro fluire

mescolandoci

con il mare e l’oceano.

Mirella Ester Pennone Masi 1/09/2018

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Nel sogno estivo, di Mirella Ester Pennone Masi

Nel sogno estivo, di Mirella Ester Pennone Masi

Nel sogno estivo
Il sole a picco
spiccava fra gli abeti
sugli olmi e sui roseti
cantavano gli uccelli
M’immersi
nel sogno estivo
intonai la mia voce
evocai un canto
nel respiro d’aria
che colma il vuoto
Scese il silenzio
e il blu della notte
involse come seta
le stelle remote …
e trovò l’approdo
quel frammento silente
della mia fantasia
e il suo innocente
vagheggiare
ester@mirella MP 20 luglio 2014
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I NOSTRI  RESPIRI – OUR BREATHING , di Mirella Ester Pennone Masi

I NOSTRI  RESPIRI – OUR BREATHING , di Mirella Ester Pennone Masi

I NOSTRI  RESPIRI  

Nel tramonto anelante di fiabe

solo due palme ondeggiano, lente, 

testimoni silenti di nuovi giochi

all’ombra tremula

Palpitano làttimi di stelle

in cerca di segreti infuocati

e di note aperte al vento;

ecco … scintillano … precipitano,

ed è un prisma di colori

Un temporale dalla stagione breve

in me lascerà tracce di nostalgia;

ma ora c’è l’isola a ritmare il tempo,

il verde mare, le onde e i nostri respiri:

“il tuo, mai disancorerà dal mio cuore”

*

 OUR BREATHING  

In the longing sunset of fairy tales

only two palm trees sway, slow, 

silent witnesses of new games

in the trembling shade

They throb with stars

in search of fiery secrets

and of notes open to the wind;

behold … they sparkle … they precipitate,

and it is a prism of colours

A storm from the short season

will leave traces of nostalgia in me;

but now there is the island to mark time,

the green sea, the waves and our breaths:

“yours, never will it leave my heart”

ester @ mirella M P    2018

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IL PRIMO PALPITO, di Mirella Ester Pennone Masi

IL PRIMO PALPITO, di Mirella Ester Pennone Masi

IL PRIMO PALPITO

Ti ho incontrato in una fiaba,

nel barlume di un crepuscolo

sotto gli spruzzi di pioggia:

è nata così la nostra storia

mi hai insegnato ad amare.

Adesso, quando ti penso, 

sorrido teneramente

a quella giovinezza fiorita

che racchiuse 

il primo palpito del mio cuore;

è così lontano quel tempo!

Mi ricordo dolce e timida

quasi sdegnosa

<verso la mia sensualità.>

Talvolta, l’emozione

mi tradisce ancora

si ridesta in me

un canto di fanciulla

sempre in ansiosa attesa,

sotto le stelle sperava

un’aurora e nuova vita

con la sua marea.

Sotto la mia leggerezza apparente

c’è sempre una risonanza

che appesantisce il mio pensiero;

ma presto ritrovo il mio equilibrio

fioccoso d’ironia.

La lenta luce del primo sole

ricaccia indietro le tenebre ombrose

e i ricordi, ma io sarò sempre

la rondine affannosa

prigioniera

del mio sogno d’Amore.

ester@mirella MP      13 luglio 2019

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