lucia triolo: una domenica di poesia

Fernando Pessoa

Il poeta è un fingitore

Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.

E quanti leggono ciò che scrive,
nel dolore letto sentono proprio
non i due che egli ha provato,
ma solo quello che essi non hanno.

E così sui binari in tondo
gira, illudendo la ragione,
questo trenino a molla
che si chiama cuore

lucia triolo: il mio nome è pesante

confusa
penso alla mia ignoranza:
falce ansimante                                
sospesa sul cuore
feroce come fuoco sui miei istanti indecisi
E questo “non so”
non è un vuoto
ma un pieno di nulla

giù in fondo
dorme incomprensibile il mondo                           
un angelo vaga dai morti 
verso i vivi e sempre
sempre porta loro qualcosa 
comunica trabocchi

ma anche per lui
il mio nome è pesante

lucia triolo: una domenica di poesia

Luigi Pirandello (Un falso, e che importa?)

E l’amore guardò il tempo e rise,

perchè sapeva di non averne bisogno.
Finse di morire per un giorno,
e di rifiorire alla sera,
senza leggi da rispettare.

Si addormentò in un angolo di cuore
per un tempo che non esisteva.
Fuggì senza allontanarsi,
ritornò senza essere partito,

il tempo moriva e lui restava.