Lucia Triolo: nella mia storia

entro nella mia storia  da
una porta chiusa

forse perché nelle stanze di casa
-momenti di vita squinternati
bottiglie vuote di ogni convenzione-
non c’è più luce
di quanta ce ne fosse all’inizio

e quanti nomi ancora da pronunciare
tra il mio in rovina
e il tuo 
che si allontana sempre più.

ingabbiata baruffa:
presa di coscienza non è 
presa di distanza.

la mano di chi?
mi afferra ora il polso.

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