Marzo,Gabriella Paci

Sono nata in un giorno di marzo

quando primule e viole s’affacciano

dai bordi dei fossi a dire la primavera.

La loro venuta riempie gli occhi d’una

tenerezza nuova che cerca il colore

come salvezza da troppa nebbia posata

sulle ciglia e risveglia la voglia d’amare

e di correre ancora la vita sul prato

del tempo senza  lo strappo delle ore.

E’marzo anche se il soffio del vento

spoglia il mandorlo in fiore

nell’aria che s’incrina alla fragilità

del sole che balugina dietro

 lo sfranto  velo di  una nube:  

tu lo senti nell’odore di sambuco

e nella voce dei nidi che grida

là in alto dove s’incunea  l’azzurro

a dire che è mese di nascita…

e non solo la mia

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