In principio c’era la tragedia greca, ad esempio Medea. Poi un tempo i rapporti di coppia disfunzionali, anomali erano propri della drammaturgia. Come non ricordare “Il padre” di Strindberg e “Casa di bambola” di Ibsen? Già alcuni scrittori avevano anticipato i tempi, descrivendo “la lotta dei sessi”. Per lo stesso Pasolini la coppia moderna era malata. Woody Allen aveva rappresentato le difficoltà e le incomprensioni della vita di coppia, talvolta analizzandole con la psicanalisi. Fellini aveva mostrato l’inadeguatezza del maschio maturo moderno nei confronti del femminismo e del cambiamento dei costumi con il protagonista Snaporaz in “La città delle donne”. Gaber cantava le difficoltà dello stare insieme in belle canzoni come “Il dilemma” e “Un uomo e una donna”. Oggi la lotta dei sessi è diventata la guerra dei sessi. Un tempo lo stare in coppia salvava le persone dalla solitudine, dai problemi, dai guai. Era un’opportunità di crescita. Oggi la coppia può essere luogo di conflitti, di violenza, di sopraffazione, come non mai. I rapporti umani, sentimentali sono sempre più brevi, sempre più usa e getta. Le persone si annoiano presto, si stancano presto, hanno molte più opportunità di innamorarsi di altri/e. Gli strascichi e le conseguenze di una fine logorano e rovinano le persone dal punto di vista economico, affettivo, familiare, insomma per quel che riguarda la qualità della vita, la stabilità psicologica. Oggi si registra un boom di relazioni disfunzionali, di amori tossici. Le discussioni avvengono all’ultimo sangue, si covano risentimenti per mesi, anni fino all’esplosione. Il buon senso, che come scrivono i filosofi non è senso comune, è sempre più prerogativa di pochi. Talvolta le persone non hanno senso della misura e vogliono imporsi sull’altro/a. In certe coppie entrambi vogliono avere sempre ragione. Ci sono persone che interagiscono con schemi e modelli di riferimento del tutto errati. È un attimo passare dal grande innamoramento alle reciproche accuse, al trattare i/le partner come un/a nemico/a. I casi di violenza domestica, di stalking, di minacce, di violenza psicologica, di femminicidi non si contano e sono sempre più frequenti. Spesso ci sono di mezzo i figli e alcuni/e dipingono l’ex partner ai pargoli come un mostro. Per alcuni/e la colpa è sempre altrui, il lato patologico è sempre altrui. Alcuni uomini si trasformano e da inguaribili romantici premurosi diventano aguzzini. È delinquenziale dire che certe donne sono masochiste o si innamorano sempre dell’uomo sbagliato, perché certi uomini nascondono bene la loro parte terrificante e poi al cuore non si comanda. Le donne sono sempre più forti, più agguerrite e non vogliono più essere usate come oggetti, rivendicando la loro autonomia. Inoltre gli agenti patogeni provenienti dalla società, dal mondo esterno sono i più disparati. Quante persone vengono distrutte dal partner o dalla partner? Oggi la coppia più che un’ancora di salvataggio è un’occasione per slatentizzare la propria aggressività, per sfogare sull’altro le frustrazioni e i complessi. Se stare insieme, finché c’è l’innamoramento può essere una valida terapia senza setting, talvolta la coppia diventa patologica e, soprattutto in caso di separazione, ecco che si arriva in un attimo all’abbruttimento delle persone, all’inasprimento dei rapporti, allo sfociare nella violenza. Dalla dedizione totale, dall’esperienza totalizzante alla rottura definitiva il passo è breve, spesso basta un piccolo litigio. E poi alcune persone oltre a sentirsi insoddisfatte all’interno di una coppia si sentono sole. La coppia in certi casi non tira più fuori dai guai, ma ne crea ulteriori, spesso inaspettati, a cui non si riesce a far fronte. La stessa psicologia un tempo prevedeva solo la cura del singolo individuo, ma negli ultimi decenni si è diffusa la terapia di coppia, ovvero la terapia sistemica. I terapeuti per ristabilire un rapporto sentimentale analizzano “l’incastro di coppia”, cercano di far ricordare ai due perché si sono scelti, le ragioni per cui si sono piaciuti. Ma le coppie scoppiano lo stesso, spesso dopo una breve vita, dopo tentativi di riappacificazione. Non ci si accontenta più e se si può avere di meglio si lascia. La capacità di sopportazione è molto diminuita nelle persone oggi. Dopo uno screzio riconciliarsi è sempre più difficile. Oggi le donne dicono serenamente: “se non va, non va”. Sono lontani i tempi della subalternità delle donne, che è durata fino agli anni’80 ed è testimoniata ad esempio dalle belle canzoni di Mia Martini. Oggi le donne sono il sesso forte, sono sempre più protagoniste, pur tra mille difficoltà. Gli uomini accusano le donne di essere troppo spregiudicate, di volere tutto, di non essere mai soddisfatte. Le donne dicono che gli uomini di oggi sono degli eterni Peter Pan e che non ci sono più gli uomini di una volta. Gli avvocati matrimonialisti guadagnano delle fortune. Dove sono finite quelle coppie che stavano insieme per tutta la vita? Oggi le donne sono più esigenti. Gli uomini non tollerano spesso la libertà femminile, né un rapporto paritario. Alcuni soccombono, entrano in crisi interiori senza precedenti. Altri hanno reazioni spropositate e finiscono per perseguitare la donna. È anche vero che prima del’68 agli uomini era consentito tutto, erano mariti e padroni. È anche vero che dobbiamo immaginarci quante donne sono rimaste prigioniere del matrimonio fino al referendum sul divorzio! Oggi i tempi sono cambiati. Oggi certi comportamenti non vengono più tollerati. Secoli di patriarcato incidono ancora nella mentalità di molti uomini, che non riescono ad accettare la contemporaneità con le sue novità. Certi uomini non sanno stare al passo con i tempi e rivelano il loro lato oscuro dopo la fine di un rapporto. Stare insieme è troppo rischioso, si possono innescare delle dinamiche distruttive per entrambi. Ecco allora che molti/e restano single. Ecco che ci sono sempre più single per scelta propria e non per scelta altrui, perché stare insieme richiede troppi sacrifici, troppe rinunce, troppo impegno.