Poesia: “Parole avvelenate” di Caterina Alagna

Espiro un manto di luce

a guarire parole emarginate

bagnate da un livido barlume

come l’icore di ferite putrefatte

che purpureo si condensa in un magma d’odio

a procurare una lenta eutanasia.

Come un macigno le parole avvelenate

si trascinano sulla pelle,

nello sguardo di una fanciulla ribelle

che, intrepida, brama ruscelli di vita

e un portento fulgore di indomite stelle che a fiotti

pulsa tra l’anima e le dita.

Come un fulmime, un vento di passione

squarcia l’anima in fiamme.

Accanto a un germoglio divelto

si apre l’immagine di un fiore nascente,

di un profumo di malva vivente

a inseminare nei giorni di nuovo la vita.

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