Da Frida la Loka, Lombardia
Dal titolo chiunque penserebbe - che sarà mai successo ?!
Vi deludo subito, così, per dare l'opportunità a chi aspetta qualcosa di grosso non resti a secco e possa andare senza rimorsi a fare altro.
Martedì di settimana scorsa, mi recco in ospedale, giacché invitata gentilmente dalla Regione (cosa rara oramai in questi tempi di carestia sanitaria e non solo) a fare lo screening al seno.
Bene; credo che nell'arco dei miei anni d'adulta, ricordo per filo e per segno ogni singolo esame fatto (che tra l'altro non sono stati pochi e faccio tuttora), ma di certo non avevo mai fatto una mammografia.
Tutti, genericamente parlando, sappiamo più meno, sostanzialmente, di cosa si trata.
Arrivo, toca a me, entro; tempo di dire "buongi..." si tolga la parte di sopra (voce in loop), alché, io,"segnor, sì segnor".
Una ragazza poco simpatica, (probabilmente scocciata di stare nel mese della prevenzione del cancro al seno), stare lì, tutto il giorno non a "rompere le palle", ma schiacciare tette!! grandi, piccole, giganti, inesistenti, tristi, allegri, giovani, raccimollite, insomma, di tutte le forme e colori.
Fatto sta, che nello stesso momento che mi manovrava dal collo, (qual volante di Formula Uno, antiche però), pretendeva che capisse e aferrase le ordini che mi propinava per mettermi nella posizione giusta per catturare l'immagine... mentre il petto lo spingeva verso la machina, la spalla sinistra (perché era il turno della tetta sx), e la testa daba anche fastidio, secondo me, per lei sarebbe stato perfetto, staccarla e risolto il problema, ma, non fattibile, perciò, si accontentò tirarla indietro con il suo gomito destro. Sembra fosse passato un secolo, no?
Ecco, quello era solo un asaggio; poi arrivò il momento che non desidero a nessuno, neanche al peggiore dei mie nemici.
Avete presente quella bella e comoda macchinina per fare velocemente, i famigerati "WAFFLER"?...

Invece al posto dell'impasto c'era la tetta diventata un ammasso sotto pressione, un dolore mai provato prima. Questa signorina senza capire cosa aveva in mano, l'afferrò bruscamente la tiro verso l'alto, giacché, doveva essere a una certa altezza, ma dico, io non sono un metro ottanta per adaggiarmi comodamente, perciò, ero in punta di piedi, ma, secondo lei, non era giusto, dovevo rimanere con entrambi i talloni apiccicatti per terra. Quindi, feci un respiro proffondo, chiusi gli occhi e... una palanca si abbassò di colpo sull'impasto... bloccata io lì, lei con voce serena dice, non si muova, non sapevo se piangere o ridere, oppure impreccare contro ogni tipo di santo mi venisse in mente, e caminò verso un'altra macchina che facceva clik. Ma lei non correva verso di essa, camminava tranquillamente, e io, sudavo e dicevo urlando DAI, DAI!!!!
Torna e pacatamente mi dice quello che non volevo ascoltare; dobbiamo rifarla!!!
...zzarolla, indugiò un momento e ripetere l'oprazione. Fatta.
Stessa procedura per l'altra, stesso drama, ecc.
-Finito signora, può vestirsi.
L'animma era tornata al mio corpo.
-Le facciamo sapere.
-Bene, grazie, arrivederci.
Giorno dopo, squilla il telefono, sento la voce, la riconosco, era lei, no!
- deve tornare, dobbiamo rifare, ci sono delle immagini mosse...
Silenzio da quì, poi dissi, quando?
- Oggi, per tutta risposta.
E tornai... Questa volta ad assisterla c'era una signora che sembrava più attempata.
Eseguire procedura, solo che questa signora, afferrò con più delicatezza quel'che restaba, e miracolosamente, compare una manopola, la quale consentiva di regolare la pressione, lentamente. Dal'altra macchina, c'era la ragazza del giorno prima a catturare le immagini.
MORALE DELLA FAVOLA: non credo che solo le donne, siano in grado di resistere tali torture, ma ci vuole molto coraggio!! anche nel parto; e sappiamo che la finalità e più che giustificata, il controllo prematuro e/o preventivo di futuri problemi, può salvare vite.
QUINDI FATTELA !!!
Tua
7 giugno, 2023
Dal blog personale di http://fridalaloka.com
Ripubblicato su http://alessandria.today e http://2010fugadapolis.wordpress.com