Imprevisto:
mi lascio per strada,
gettata lì sul selciato
rotta da luci sfolgoranti e false
nulla in me si china a raccogliermi
i pezzi non combaciano
lo so:
abbraccio uno sparire
di antica data
fatto con zucchero filato
la lingua poco a poco arriva
al bastoncino appiccicoso
come a un sogno scaduto
andato a male
ho disegnato maschere sui muri:
profanando l’ultima speranza
che stava tra abiti e polvere
mi trattava da prediletta
con il belletto per la mia coscienza
mentre arava il mio sogno
ora solo ferocia


